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Pushpamala | Sikka | Shah – Bollywood
Da sempre impegnata a promuovere le emergenti avanguardie artistiche, Vecchiato Art Galleries, con la mostra Bollywood volge lo sguardo all’India ed ai tre più affermati fotografi Indiani:N Pushpamala , Bharat Sikka ed Tejal Shah.
Comunicato stampa
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Da sempre impegnata a promuovere le emergenti avanguardie artistiche, Vecchiato Art Galleries, con la mostra Bollywood volge lo sguardo all’India ed ai tre più affermati fotografi Indiani:N Pushpamala , Bharat Sikka ed Tejal Shah.
Bollywood è il cinema popolare Indiano, che sforna ogni anno più di mille lungometraggi, ma è anche l’India con i suoi colori ed il suo mistero, la cultura popular kitsch, ed il mondo dei divi del cinema.
Ma se nei decenni passati l’arte indiana raccontava il mondo della terra e della povertà, dagli anni Novanta con le trasformazioni tecnologiche ed industriali, sposta l’ attenzione alle classi abbienti della società, alle classi frutto del benessere economico.
L’india evolve, crea, commenta sé stessa, catturata nelle sue più intime sfumature dall’obbiettivo della macchina fotografica di questi tre artisti.
Di carattere piuttosto riservato nella vita quotidiana, la fotografa Pushpamala, si trasforma nelle sue opere mettendo in scena sé stessa in innumerevoli pose e situazioni sull’esempio di Cindy Sherman.
Superoina mascherata, donna di mondo o paesana, acrobata da circo o modella di pittura classica, e persino detective, l’artista incarna una serie di personaggi che costituiscono il corpo della sua opera. Messinscene di storie popolari, saghe, situazioni sociali e storiche, la varietà dei generi di Pushpamala è ampia quanto quella del cinema indiano.
Pushpamala rivisita con un tocco di ironia l’immaginario indiano popolare in tutti i suoi diversi aspetti, quello dell’album di famiglia, delle foto in studio, del cinema di massa, vestendo ogni volta tutti i possibili costumi della donna indiana.
Testimonianze di un India in trasformazione sono invece le fotografie di Bharat Sikka che dopo anni a New York torna nel suo paese, dove cattura l’India del progresso, del benessere, ma anche della solitudine.
Fotografa la classe media perché è da lì che viene, e la scelta del soggetto cade sull’uomo Indiano, che si mostra all’obbiettivo nella sua conquistata fierezza.
Sikka però, coglie anche l’aspetto più intimo di questo paese, mostrando allo spettatore una sensazione di solitudine in mezzo alla folla.
Un negativo caldo, così potremmo definire le fotografie di Bharat Sikka, eletto nel 2005 dal Time Magazine fotografo dell’anno.
L’irriverenza e l’originalità sono proprie del terzo fotografo presente in mostra Tejal Shah. L’artista con le sue opere si mette in discussione sia come artista che come individuo in un India dove tripudia il conservatorismo vittoriano, e dove ancora certe cose non sono concesse. Shah va oltre gli schemi tradizionali della società Indiana, interroga e rimette in discussione la differenziazione tra i sessi. Ritratti di travestiti nel ruolo di madonne dell’eros, figure androgine svettano in set fotografici creati ad arte.
Un mix di cultura gay ed uno stile marcatamente kitsch, le fotografie di Tejal Shah sono un concentrato di creatività, di bellezza della diversità, una positiva testimonianza di un India che sta cambiando.
Bollywood è il cinema popolare Indiano, che sforna ogni anno più di mille lungometraggi, ma è anche l’India con i suoi colori ed il suo mistero, la cultura popular kitsch, ed il mondo dei divi del cinema.
Ma se nei decenni passati l’arte indiana raccontava il mondo della terra e della povertà, dagli anni Novanta con le trasformazioni tecnologiche ed industriali, sposta l’ attenzione alle classi abbienti della società, alle classi frutto del benessere economico.
L’india evolve, crea, commenta sé stessa, catturata nelle sue più intime sfumature dall’obbiettivo della macchina fotografica di questi tre artisti.
Di carattere piuttosto riservato nella vita quotidiana, la fotografa Pushpamala, si trasforma nelle sue opere mettendo in scena sé stessa in innumerevoli pose e situazioni sull’esempio di Cindy Sherman.
Superoina mascherata, donna di mondo o paesana, acrobata da circo o modella di pittura classica, e persino detective, l’artista incarna una serie di personaggi che costituiscono il corpo della sua opera. Messinscene di storie popolari, saghe, situazioni sociali e storiche, la varietà dei generi di Pushpamala è ampia quanto quella del cinema indiano.
Pushpamala rivisita con un tocco di ironia l’immaginario indiano popolare in tutti i suoi diversi aspetti, quello dell’album di famiglia, delle foto in studio, del cinema di massa, vestendo ogni volta tutti i possibili costumi della donna indiana.
Testimonianze di un India in trasformazione sono invece le fotografie di Bharat Sikka che dopo anni a New York torna nel suo paese, dove cattura l’India del progresso, del benessere, ma anche della solitudine.
Fotografa la classe media perché è da lì che viene, e la scelta del soggetto cade sull’uomo Indiano, che si mostra all’obbiettivo nella sua conquistata fierezza.
Sikka però, coglie anche l’aspetto più intimo di questo paese, mostrando allo spettatore una sensazione di solitudine in mezzo alla folla.
Un negativo caldo, così potremmo definire le fotografie di Bharat Sikka, eletto nel 2005 dal Time Magazine fotografo dell’anno.
L’irriverenza e l’originalità sono proprie del terzo fotografo presente in mostra Tejal Shah. L’artista con le sue opere si mette in discussione sia come artista che come individuo in un India dove tripudia il conservatorismo vittoriano, e dove ancora certe cose non sono concesse. Shah va oltre gli schemi tradizionali della società Indiana, interroga e rimette in discussione la differenziazione tra i sessi. Ritratti di travestiti nel ruolo di madonne dell’eros, figure androgine svettano in set fotografici creati ad arte.
Un mix di cultura gay ed uno stile marcatamente kitsch, le fotografie di Tejal Shah sono un concentrato di creatività, di bellezza della diversità, una positiva testimonianza di un India che sta cambiando.
03
giugno 2009
Pushpamala | Sikka | Shah – Bollywood
Dal 03 giugno al 31 luglio 2009
fotografia
Location
VECCHIATO CONTEMPORARY PHOTOS
Padova, Via Dondi Dall'orologio, 31, (Padova)
Padova, Via Dondi Dall'orologio, 31, (Padova)
Orario di apertura
Martedì – Venerdi 15.30-19.30 Sabato 9.30 – 13.00 15.30 – 19.30
Vernissage
3 Giugno 2009, ore 18.30
Autore