Il titolo della mostra prende in prestito una espressione di ambito gastronomico mutuandola
nel contesto artistico di una esposizione che include opere non riunite secondo una continuità logica
ma secondo un senso della simultaneità e antigraziosità.
Come alcuni elementi necessari e decisivi vanno dosati conformemente ad un senso della corretta proporzione oggettiva così altri vanno dosati
secondo un gusto personale e soggettivo.
Le opere di questa collettiva sono state scelte secondo il gusto personale dei curatori:
un Quanto Basta per l’Arte.