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Qualcosa di personale. Trasformazioni di un secolo breve
Il titolo si riferisce alla scelta di esporre le mostre personali di 15 artisti, proposti da altrettante gallerie liguri e piemontesi: la suggestione principale è legata alla trasformazione che ha portato al passaggio da un’economia di tipo industriale a una basata su turismo e commercio con i conseguenti effetti sul territorio
Comunicato stampa
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La mostra qualcosa_di personale. trasformazioni di un secolo breve, a cura di Alice Cammisuli e Cinzia Compalati, si tiene a Genova nella Sala delle grida del Palazzo della Borsa dal 27 maggio al 15 giugno 2008. Il titolo qualcosa di personale si riferisce alla scelta di esporre le mostre personali di 15 artisti, proposti da altrettante gallerie di arte contemporanea di Liguria e Piemonte. Lo schema della mostra collettiva è sovvertito dalla forte personalità dei singoli artisti che sviluppano in modo del tutto soggettivo il loro punto di vista sul tema comune della trasformazione. La suggestione principale è legata alla trasformazione, particolarmente evidente in regioni come la Liguria e il Piemonte, che ha portato al passaggio da un’economia di tipo industriale a una basata sullo sviluppo del turismo e del commercio con i conseguenti, inevitabili, effetti sul territorio. Nelle opere di Pepa Perez, Jonathan Guaitamacchi, Andrea Chiesi, Giusy Catenuto, Mario Chianese viene proprio rappresentata la continua evoluzione dell’ambiente che ci circonda. Contemporaneamente a questi cambiamenti macroscopici, a tutti visibili, se ne attuano di altri puramente interiori nella percezione della realtà da parte dei singoli artisti che rielaborano in modo personale i messaggi provenienti dal mondo esterno. Così Filippo Garrone, Stefano Ricci, Mario Rocca, Simone Pellegrini e Francesco Musante offrono visioni fatte di colore o della sua assenza, di disegno e di simboli. Luciano Massari, Carla Tolomeo e Zamfira Facas affrontano il tema dal punto di vista plastico attraverso l’uso di materiali modificati per diventare altro. Tra rappresentazione e visione sta la figura umana, luogo in cui più che in ogni altro appare evidente il processo di continuo mutamento dei rapporti esterno/interno: così nelle opere diPierpaolo Koss e Aldo Mondino. La mostra è promossa da Camera di Commercio, Provincia, Comune di Genova e ALPGAMC (Associazione Liguria Piemonte Gallerie Arte Moderna e Contemporanea). Enti Promotori: Camera di Commercio di Genova, Provincia di GenovaComune di Genova, Associazione Liguria e Piemonte Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea
15 gallerie d’arte contemporanea di Liguria e Piemonte espongono a Genova 15 personali in base a un tema unificante: la trasformazione. In particolare quelle trasformazioni che hanno coinvolto uomini e ambiente nel passaggio da un’economia basata sull’industria allo sviluppo del settore terziario, particolarmente evidente in regioni come la Liguria e il Piemonte. In quello che Eric Hobsbawm chiama “Il secolo breve” per la quantità di fatti e trasformazioni avvenute secondo i ritmi di un’accelerazione esasperata al termine della prima guerra mondiale, assistiamo alla veloce affermazione dell’industria e al suo altrettanto rapido decadimento in favore del commercio e del turismo. Il lavoro in fabbrica lascia il posto ad attività meno faticose e con orari meglio gestibili. La stessa società subisce un cambiamento: grazie alle nuove strutture divertirsi è più facile. Dal monopolio del lavoro all’importanza del tempo libero. Questo perfettamente il linea con il pensiero di Richard Florida che nel suo “La nuova classe creativa”, analizza la trasformazione del lavoro, tradizionalmente inquadrato in orari e tempistiche costrittive, in uno sviluppo economico basato sulla creatività. Secondo l’autore questa viene alimentata anche dalle esperienze personali, proprio quelle svolte durante il tempo libero che assume un’inedita importanza anche dal punto di vista economico. Acciaio, ferro e cemento armato lasciano il posto ai colori di centri commerciali e polifunzionali,dedicati a shopping e cultura. Le strutture funzionalmente rigorose, progettate in base ai criteri razionali del risparmio e della massima resa di materiali e spazi, sono sostituite dalla nuova architettura: i materiali sono allora usati in modo astratto, l’ambiente dialoga con le nuove costruzioni diventandone parte integrante, fondamentale diventa la capacità di rapire lo sguardo e magari stupirlo. Dall’archeologia industriale all’architettura contemporanea.
Arte Studio, Genova Arteincornice, Torino Giampiero Biasutti, Torino Cerruti Arte, Genova Cristina Busi, Chiavari (Ge)Cardelli&Fontana, Sarzana (Sp) Dieffe, Torino D gallery, TorinoGuidi & Schoen, Genova Il Basilisco, Genova Il Vicolo, Genova Il Poliedro, Genova Menhir, La Spezia Studio Ghiglione, Genova Tornabuoni Arte, Portofino (Ge)
15 gallerie d’arte contemporanea di Liguria e Piemonte espongono a Genova 15 personali in base a un tema unificante: la trasformazione. In particolare quelle trasformazioni che hanno coinvolto uomini e ambiente nel passaggio da un’economia basata sull’industria allo sviluppo del settore terziario, particolarmente evidente in regioni come la Liguria e il Piemonte. In quello che Eric Hobsbawm chiama “Il secolo breve” per la quantità di fatti e trasformazioni avvenute secondo i ritmi di un’accelerazione esasperata al termine della prima guerra mondiale, assistiamo alla veloce affermazione dell’industria e al suo altrettanto rapido decadimento in favore del commercio e del turismo. Il lavoro in fabbrica lascia il posto ad attività meno faticose e con orari meglio gestibili. La stessa società subisce un cambiamento: grazie alle nuove strutture divertirsi è più facile. Dal monopolio del lavoro all’importanza del tempo libero. Questo perfettamente il linea con il pensiero di Richard Florida che nel suo “La nuova classe creativa”, analizza la trasformazione del lavoro, tradizionalmente inquadrato in orari e tempistiche costrittive, in uno sviluppo economico basato sulla creatività. Secondo l’autore questa viene alimentata anche dalle esperienze personali, proprio quelle svolte durante il tempo libero che assume un’inedita importanza anche dal punto di vista economico. Acciaio, ferro e cemento armato lasciano il posto ai colori di centri commerciali e polifunzionali,dedicati a shopping e cultura. Le strutture funzionalmente rigorose, progettate in base ai criteri razionali del risparmio e della massima resa di materiali e spazi, sono sostituite dalla nuova architettura: i materiali sono allora usati in modo astratto, l’ambiente dialoga con le nuove costruzioni diventandone parte integrante, fondamentale diventa la capacità di rapire lo sguardo e magari stupirlo. Dall’archeologia industriale all’architettura contemporanea.
Arte Studio, Genova Arteincornice, Torino Giampiero Biasutti, Torino Cerruti Arte, Genova Cristina Busi, Chiavari (Ge)Cardelli&Fontana, Sarzana (Sp) Dieffe, Torino D gallery, TorinoGuidi & Schoen, Genova Il Basilisco, Genova Il Vicolo, Genova Il Poliedro, Genova Menhir, La Spezia Studio Ghiglione, Genova Tornabuoni Arte, Portofino (Ge)
27
maggio 2008
Qualcosa di personale. Trasformazioni di un secolo breve
Dal 27 maggio al 14 giugno 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLA BORSA NUOVA
Genova, Via XX Settembre, 44, (Genova)
Genova, Via XX Settembre, 44, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a domenica dalle 13 alle 19
Vernissage
27 Maggio 2008, ore 18.30
Autore
Curatore