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Qualsiasità
Una mostra dedicata alla ricerca fotografica di Guido Guidi e ad una nuova generazione di artisti testimoni della sua particolare attitudine
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 9 dicembre inaugura a Pesaro in Pescheria, la mostra fotografica ‘Qualsiasità’ curata da Alessandro Dandini de
Sylva. Parte così il calendario 2017/18 delle attività della ‘nuova’ Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive; la scelta della
fotografia - linguaggio universale e ‘democratico’ - conferma in pieno la mission della Fondazione, nata con l’idea ferma
di parlare ad un pubblico ricco ed eterogeneo e di aprirsi alle eccellenze artistiche nazionali e internazionali attraverso il
dialogo con soggetti diversi.
Il progetto espositivo è dedicato alla ricerca fotografica di Guido Guidi e ad una nuova generazione di artisti testimoni
della sua particolare attitudine: nei primi anni ottanta del novecento, Guidi avvia un’esplorazione del paesaggio tra Emilia
Romagna e Veneto in perfetta continuità con l’esperienza del cinema neorealista. Il titolo scelto è infatti liberamente
ispirato ad una citazione di Cesare Zavattini, voce del Neorealismo italiano. Il pubblico potrà ammirare più di novanta
fotografie che raccontano la provincia italiana tra Cesena, Ravenna, Faenza, Fusignano, Lugo e Massa Lombarda:
quelle immagini sono il risultato delle indagini compiute sul territorio romagnolo dal 1984 al 2015 da Cesare Ballardini,
Cesare Fabbri, Jonathan Frantini, Marcello Galvani, Guido Guidi, Francesco Neri, Luca Nostri.
‘Nel lavoro dei sette fotografi’ - spiega il curatore Alessandro Dandini de Sylva - ‘la ‘qualsiasità’ dello sguardo si traduce
in fotografia del quotidiano, attenta agli aspetti minori del territorio e rivolta al paesaggio immediatamente vicino, vissuto
come luogo primo dell’osservazione.’ Con uno stile documentario, le fotografie riescono a fornire una descrizione non
retorica di luoghi considerati marginali dall’iconografia ufficiale. Ne emerge una geografia italiana ‘preziosa’ perché,
anche a distanza di pochi anni, assume già un inestimabile valore storico a fronte delle rapidissime trasformazioni subite
dal paesaggio.
Promossa dalla Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive, ‘Qualsiasità’ è una produzione della Fondazione Malaspina di
Ascoli Piceno - piattaforma sperimentale per la ricerca sulla fotografia contemporanea fondata nel 2016 - che in questo
momento sta restaurando la sua sede (un palazzo storico del Cinquecento) danneggiata dal terremoto dello scorso
anno. La mostra torna in Italia dopo una prima tappa internazionale a Londra all’Istituto Italiano di Cultura, dove era stata
selezionata nel programma ufficiale di Photo London. L’appuntamento di Pesaro offre un percorso espositivo ampliato
che si arricchisce per l’occasione di fotografie inedite degli anni ’80 di Guido Guidi.
Sylva. Parte così il calendario 2017/18 delle attività della ‘nuova’ Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive; la scelta della
fotografia - linguaggio universale e ‘democratico’ - conferma in pieno la mission della Fondazione, nata con l’idea ferma
di parlare ad un pubblico ricco ed eterogeneo e di aprirsi alle eccellenze artistiche nazionali e internazionali attraverso il
dialogo con soggetti diversi.
Il progetto espositivo è dedicato alla ricerca fotografica di Guido Guidi e ad una nuova generazione di artisti testimoni
della sua particolare attitudine: nei primi anni ottanta del novecento, Guidi avvia un’esplorazione del paesaggio tra Emilia
Romagna e Veneto in perfetta continuità con l’esperienza del cinema neorealista. Il titolo scelto è infatti liberamente
ispirato ad una citazione di Cesare Zavattini, voce del Neorealismo italiano. Il pubblico potrà ammirare più di novanta
fotografie che raccontano la provincia italiana tra Cesena, Ravenna, Faenza, Fusignano, Lugo e Massa Lombarda:
quelle immagini sono il risultato delle indagini compiute sul territorio romagnolo dal 1984 al 2015 da Cesare Ballardini,
Cesare Fabbri, Jonathan Frantini, Marcello Galvani, Guido Guidi, Francesco Neri, Luca Nostri.
‘Nel lavoro dei sette fotografi’ - spiega il curatore Alessandro Dandini de Sylva - ‘la ‘qualsiasità’ dello sguardo si traduce
in fotografia del quotidiano, attenta agli aspetti minori del territorio e rivolta al paesaggio immediatamente vicino, vissuto
come luogo primo dell’osservazione.’ Con uno stile documentario, le fotografie riescono a fornire una descrizione non
retorica di luoghi considerati marginali dall’iconografia ufficiale. Ne emerge una geografia italiana ‘preziosa’ perché,
anche a distanza di pochi anni, assume già un inestimabile valore storico a fronte delle rapidissime trasformazioni subite
dal paesaggio.
Promossa dalla Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive, ‘Qualsiasità’ è una produzione della Fondazione Malaspina di
Ascoli Piceno - piattaforma sperimentale per la ricerca sulla fotografia contemporanea fondata nel 2016 - che in questo
momento sta restaurando la sua sede (un palazzo storico del Cinquecento) danneggiata dal terremoto dello scorso
anno. La mostra torna in Italia dopo una prima tappa internazionale a Londra all’Istituto Italiano di Cultura, dove era stata
selezionata nel programma ufficiale di Photo London. L’appuntamento di Pesaro offre un percorso espositivo ampliato
che si arricchisce per l’occasione di fotografie inedite degli anni ’80 di Guido Guidi.
09
dicembre 2017
Qualsiasità
Dal 09 dicembre 2017 al 04 febbraio 2018
arte contemporanea
Location
CENTRO ARTI VISIVE – PESCHERIA
Pesaro, Corso XI Settembre, 184, (Pesaro E Urbino)
Pesaro, Corso XI Settembre, 184, (Pesaro E Urbino)
Biglietti
Ingresso con Card Pesaro Cult (costo Card 3 euro)
Orario di apertura
Venerdì, sabato, domenica e festivi 16-19; chiuso 25 dicembre, 1 gennaio
Vernissage
9 Dicembre 2017, h 18.30
Ufficio stampa
ALESSANDRA ZANCHI
Autore
Curatore