Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Quattro maestri dell’arte italiana
La Galleria Fumagalli presenta il lavoro di quattro maestri dell’arte italiana: Giovanni Anselmo, Enrico Castellani, Maurizio Mochetti e Maurizio Nannucci, a cura di Annamaria Maggi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 28 maggio al 22 ottobre 2011, la Galleria Fumagalli presenta il lavoro di quattro maestri dell’arte italiana: Giovanni Anselmo, Enrico Castellani, Maurizio Mochetti e Maurizio Nannucci, a cura di Annamaria Maggi.
Il progetto nasce dall'idea di mostrare come, dagli anni Sessanta ad oggi, la coscienza teorica e pratica che ha investito la pittura e la scultura si e' evoluta da un concetto di spazio ancora chiuso - seppur gia' tridimensionale con Lucio Fontana, che ne individua gli sviluppi successivi - a un concetto di occupazione dello spazio. La ricerca si rivolge a una dimensione aperta, penetra nell'altrove tramite forme, colori, materie e azioni. Un viaggio nel tempo che ha condotto il linguaggio artistico ad acquisire un linguaggio nuovo e una nuova forma, talvolta sfidando le regole della matematica e della fisica, rendendo visibile l'invisibile e leggero cio' che e' pesante. Tale ricerca viene attraversata da energie e dinamiche nuove, talvolta disorientanti perche' sondano i limiti della nostra percezione e mettono in luce processi altrimenti non visibili. Le energie che agiscono non trattengono piu' in una codificazione relativa alle condizioni esistenti i concetti di tempo e di spazio; lo spazio diventa fluido e variabile, per cui la materia fluttua, la luce si irradia e si materializza .
Il progetto espositivo, sviluppato sui due piani della galleria, presenta lavori storici e recenti di questi quattro protagonisti dell’arte contemporanea italiana e internazionale, diversi i linguaggi formali, ma accomunati dalla loro rigorosa analisi degli elementi dello spazio, della luce, del colore e della percezione.
Enrico Castellani, a pochi mesi di distanza dal conseguimento del “Praemium Imperiale” per la pittura ricevuto a Tokyo, presenta, attraverso quattro lavori, dagli anni Sessanta ad oggi, la sua costante e analitica ricerca sulla luce, sulla monocromia e sulla mutevole ripetizione dei pieni e dei vuoti data dalle ritmiche estroflessioni della tela; Giovanni Anselmo, tra gli esponenti indiscussi dell’Arte Povera, affianca a due lavori di fine anni Settanta e fine anni Ottanta, sondanti elementi linguistici quali il peso, la gravità e l’energia, l’opera Particolare del 1972, lavoro che, attraverso la proiezione della parola “particolare” nello spazio fisico e aereo della galleria, interagisce direttamente con il visitatore indagando sul concetto infinito dello spazio aperto; Maurizio Nannucci, assiduo ricercatore di un linguaggio non solo visivo, ma anche verbale e simbolico, propone un lavoro storico, Colours Red, Blue, Yellow, White, Green del 1969, opera emblematica del suo studio non solo sulla luce ma anche sul colore, e due lavori recenti Hear, 2005 e Everything might be different, 2010; Maurizio Mochetti, il cui interesse è sempre stato orientato verso la luce intesa nella sua fisicità e nel ribaltamento concreto e concettuale dell’oggetto rappresentato, espone Palle del 1988 e Aereo Razzo Bachem Natter BA 349 B.1944 con punti laser del 1976, due lavori che testimoniano non solo una certa defunzionalizzazione dell’oggetto, ma anche una riflessione sull’instabilità delle percezioni, sull’immobilità del movimento attraversato dalla luce.
Il progetto nasce dall'idea di mostrare come, dagli anni Sessanta ad oggi, la coscienza teorica e pratica che ha investito la pittura e la scultura si e' evoluta da un concetto di spazio ancora chiuso - seppur gia' tridimensionale con Lucio Fontana, che ne individua gli sviluppi successivi - a un concetto di occupazione dello spazio. La ricerca si rivolge a una dimensione aperta, penetra nell'altrove tramite forme, colori, materie e azioni. Un viaggio nel tempo che ha condotto il linguaggio artistico ad acquisire un linguaggio nuovo e una nuova forma, talvolta sfidando le regole della matematica e della fisica, rendendo visibile l'invisibile e leggero cio' che e' pesante. Tale ricerca viene attraversata da energie e dinamiche nuove, talvolta disorientanti perche' sondano i limiti della nostra percezione e mettono in luce processi altrimenti non visibili. Le energie che agiscono non trattengono piu' in una codificazione relativa alle condizioni esistenti i concetti di tempo e di spazio; lo spazio diventa fluido e variabile, per cui la materia fluttua, la luce si irradia e si materializza .
Il progetto espositivo, sviluppato sui due piani della galleria, presenta lavori storici e recenti di questi quattro protagonisti dell’arte contemporanea italiana e internazionale, diversi i linguaggi formali, ma accomunati dalla loro rigorosa analisi degli elementi dello spazio, della luce, del colore e della percezione.
Enrico Castellani, a pochi mesi di distanza dal conseguimento del “Praemium Imperiale” per la pittura ricevuto a Tokyo, presenta, attraverso quattro lavori, dagli anni Sessanta ad oggi, la sua costante e analitica ricerca sulla luce, sulla monocromia e sulla mutevole ripetizione dei pieni e dei vuoti data dalle ritmiche estroflessioni della tela; Giovanni Anselmo, tra gli esponenti indiscussi dell’Arte Povera, affianca a due lavori di fine anni Settanta e fine anni Ottanta, sondanti elementi linguistici quali il peso, la gravità e l’energia, l’opera Particolare del 1972, lavoro che, attraverso la proiezione della parola “particolare” nello spazio fisico e aereo della galleria, interagisce direttamente con il visitatore indagando sul concetto infinito dello spazio aperto; Maurizio Nannucci, assiduo ricercatore di un linguaggio non solo visivo, ma anche verbale e simbolico, propone un lavoro storico, Colours Red, Blue, Yellow, White, Green del 1969, opera emblematica del suo studio non solo sulla luce ma anche sul colore, e due lavori recenti Hear, 2005 e Everything might be different, 2010; Maurizio Mochetti, il cui interesse è sempre stato orientato verso la luce intesa nella sua fisicità e nel ribaltamento concreto e concettuale dell’oggetto rappresentato, espone Palle del 1988 e Aereo Razzo Bachem Natter BA 349 B.1944 con punti laser del 1976, due lavori che testimoniano non solo una certa defunzionalizzazione dell’oggetto, ma anche una riflessione sull’instabilità delle percezioni, sull’immobilità del movimento attraversato dalla luce.
28
maggio 2011
Quattro maestri dell’arte italiana
Dal 28 maggio al 22 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA FUMAGALLI
Bergamo, Via Giorgio E Guido Paglia, 28, (Bergamo)
Bergamo, Via Giorgio E Guido Paglia, 28, (Bergamo)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-12.30 e 14.30-19.30
Vernissage
28 Maggio 2011, ore 18.30
Autore
Curatore