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Quattro Padovani e un Torinese
Il percorso artistico di Babetto, Pasquale, Visintin e Zanella iniziò sulle tracce del Maestro Mario Pinton a Padova dove regna tutt’ora il suo spirito che ambienta la creazione del gioiello d’arte tra lo studio della geometria concreta e la trasformazione della forma nello spazio.
Comunicato stampa
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Se dedichiamo quest’ultima mostra prima della chiusura estiva al gioiello italiano contemporaneo di ricerca artistica vogliamo nuovamente dimostrare che il tema appartiene ormai indubbiamente al panorama delle arti internazionale. Sembra che l’Italia non partecipi al discorso vivace, ricco di diversi aspetti e posizioni in tutto il mondo ma con la nostra selezione possiamo illustrare il contrario. I nostri autori appartengono allo stretto cerchio dei celebri protagonisti del settore che definiscono una risposta italiana e un contributo di fondamentale importanza.
Il percorso artistico di Babetto, Pasquale, Visintin e Zanella iniziò sulle tracce del Maestro Mario Pinton al noto Istituto d’Arte Pietro Selvatico di Padova dove regna tutt’ora il suo spirito che ambienta la creazione del gioiello d’arte tra lo studio della geometria concreta e la trasformazione della forma nello spazio. Anche la storia dell’arte cinetica e programmata giocava un ruolo chiave. Da allora, dopo gli anni sessanta e settanta, ognuno dei nostri protagonisti ha scelto la sua strada individuale sempre radicata nella particolare atmosfera che li unisce e che chiamata tante volte la “Scuola di Padova”, che, in verità, dipende da personaggi singoli che la coltivano, la fanno crescere e la esportano in tutto il mondo: tra cui appunto Babetto, Pasquale, Visintin e Zanella che trasformano la nostra mostra in un affascinante viaggio tra le posizioni più significative ed emozionanti nel gioiello d’arte contemporaneo. Giampaolo Babetto opera tra oreficeria, argenteria e design d’arredo, sviluppando un linguaggio estetico basato su pochi elementi di carattere geometrico che creano un filo rosso e gli permettono nello stesso tempo la loro irritazione e la loro interpretazione drammatica. Renzo Pasquale, anch’esso fedele al messaggio originale padovano della formula geometrica, si distingue per la sua straordinaria applicazione delle pietre, in cui cattura l’anima del tempo, la trasparenza dello spazio, la poesia del pensiero. Graziano Visintin combina l’oro con il gesto pittorico trasformando la superficie preziosa in un campo per interventi informali, manipolando con niello e pigmenti la brillante nobiltà della materia e moltiplicando così la sua “raison de vivre”. Annamaria Zanella ha abbandonato ogni idea di classicità, scoprendo e rivelando la magia della materia povera classificandola lussuosa. Solo un tale gioiello artistico può possedere questa trasgressività e mettere in discussione e in dialogo i parametri del discorso tra gioiello e arte.
Il nostro elenco sarà completato dalla presenza del Grandseigneur nel gioiello d’arte contemporaneo in Italia: Bruno Martinazzi, ottantottenne, Torinese e illustre Einzelgänger nel paesaggio italiano, scultore, orefice e autore di un complesso percorso artistico-filosofico. Le sue opere – sempre ispirate dal profondo studio scrittori storici e antichi – mirano ad esprimere a fin fine la ricerca eterna dell’uomo per rendere visibile l’invisibile – l’idea, la verità, la creazione, la bellezza.
La mostra include delicatissimi disegni e oggetti in ceramica.
Il percorso artistico di Babetto, Pasquale, Visintin e Zanella iniziò sulle tracce del Maestro Mario Pinton al noto Istituto d’Arte Pietro Selvatico di Padova dove regna tutt’ora il suo spirito che ambienta la creazione del gioiello d’arte tra lo studio della geometria concreta e la trasformazione della forma nello spazio. Anche la storia dell’arte cinetica e programmata giocava un ruolo chiave. Da allora, dopo gli anni sessanta e settanta, ognuno dei nostri protagonisti ha scelto la sua strada individuale sempre radicata nella particolare atmosfera che li unisce e che chiamata tante volte la “Scuola di Padova”, che, in verità, dipende da personaggi singoli che la coltivano, la fanno crescere e la esportano in tutto il mondo: tra cui appunto Babetto, Pasquale, Visintin e Zanella che trasformano la nostra mostra in un affascinante viaggio tra le posizioni più significative ed emozionanti nel gioiello d’arte contemporaneo. Giampaolo Babetto opera tra oreficeria, argenteria e design d’arredo, sviluppando un linguaggio estetico basato su pochi elementi di carattere geometrico che creano un filo rosso e gli permettono nello stesso tempo la loro irritazione e la loro interpretazione drammatica. Renzo Pasquale, anch’esso fedele al messaggio originale padovano della formula geometrica, si distingue per la sua straordinaria applicazione delle pietre, in cui cattura l’anima del tempo, la trasparenza dello spazio, la poesia del pensiero. Graziano Visintin combina l’oro con il gesto pittorico trasformando la superficie preziosa in un campo per interventi informali, manipolando con niello e pigmenti la brillante nobiltà della materia e moltiplicando così la sua “raison de vivre”. Annamaria Zanella ha abbandonato ogni idea di classicità, scoprendo e rivelando la magia della materia povera classificandola lussuosa. Solo un tale gioiello artistico può possedere questa trasgressività e mettere in discussione e in dialogo i parametri del discorso tra gioiello e arte.
Il nostro elenco sarà completato dalla presenza del Grandseigneur nel gioiello d’arte contemporaneo in Italia: Bruno Martinazzi, ottantottenne, Torinese e illustre Einzelgänger nel paesaggio italiano, scultore, orefice e autore di un complesso percorso artistico-filosofico. Le sue opere – sempre ispirate dal profondo studio scrittori storici e antichi – mirano ad esprimere a fin fine la ricerca eterna dell’uomo per rendere visibile l’invisibile – l’idea, la verità, la creazione, la bellezza.
La mostra include delicatissimi disegni e oggetti in ceramica.
09
giugno 2012
Quattro Padovani e un Torinese
Dal 09 al 30 giugno 2012
arte contemporanea
Location
MAURER ZILIOLI – CONTEMPORARY ARTS
Brescia, Via Trieste, 42b, (Brescia)
Brescia, Via Trieste, 42b, (Brescia)
Orario di apertura
Da Merc. a Sab. ore 15.30 - 19.30.
Vernissage
9 Giugno 2012, ore 18.30
Autore