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Quattro protagonisti della “Nuova creatività italiana”
I quattro artisti hanno già partecipato alla mostra collettiva “Nuova creatività italiana”, svoltasi nello stesso spazio esattamente un anno fa.
Mostra a cura di Renato Barilli, Guido Bartorelli e Guido Molinari.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Quattro protagonisti della "Nuova creatività italiana" (Officina Italia 2) Alex Bellan - Eloise Ghioni - Antonio Guiotto - Diego Soldà esporranno le loro opere dal 23 febbraio al 24 marzo presso l’ex-Macello di via Cornaro.
I quattro artisti hanno già partecipato alla mostra collettiva “Nuova creatività italiana”, svoltasi nello stesso spazio esattamente un anno fa.
Mostra a cura di Renato Barilli, Guido Bartorelli e Guido Molinari.
Ex-Macello, via Cornaro 1, Padova
23 febbraio – 24 marzo 2013
Inaugurazione: venerdì 22 febbraio ore 18
La mostra dello scorso anno si poneva nel solco delle Officine organizzate dalla stessa équipe, a partire proprio da una precedente Officina Italia del 1997, cui hanno fatto seguito Officina Europa nel 1999, Officina America nel 2002, Officina Asia nel 2004, tutte realizzate con ampio concorso della Regione Emilia-Romagna, integrato da contributi delle amministrazioni locali ospitanti i vari settori del progetto, il quale infatti si è sempre caratterizzato per una natura policentrica, irraggiandosi dal capoluogo, Bologna, verso altre città dell’Est della regione.
Tra i partecipanti, sono emersi quattro artisti che proporranno le loro opere nell'esposizione collettiva all'Ex Macello.
Alex Bellan è tra gli artisti padovani distintosi nella collettiva dell’anno scorso. Spesso il suo lavoro consiste nell’utilizzo anomalo di dispositivi meccanici, normalmente reperibili sul mercato, i quali sono fatti funzionare in cortocircuito senza più alcuna finalità pratica. Come un ragazzino intraprendente e spericolato, Bellan compie miracoli nel “truccare” i motori, procurando in noi il piacere di contemplare gli ingegnosi risultati di tale bricolage impazzito.
Eloise Ghioni fa ricorso a un linguaggio in apparenza intonato a un corretto ma freddo astrattismo geometrico, sennonché le superfici in genere sono di stoffa, incrostata di piume, e dunque i tracciati geometrici diventano come i segni cabalistici ispirati a qualche culto misterioso, oppure viene da pensare ai solchi impressi sui campi da presenze provenienti da altri mondi. Ci sono anche sculture simili a meteoriti piovuti dal cielo, anche questi oggetti sacri a qualche religione primordiale.
L’altro padovano che qui gode di una meritata personale è Antonio Guiotto. Capace di esprimersi tramite vari mezzi – installazione, video, fotografia, scultura e perfino scrittura – la sua firma va riconosciuta, a monte, nell’attitudine al gioco concettuale, ironico e narrativo, dove non mancano allusioni autobiografiche che lo vedono nella parte del giovane artista, caparbio e un po’ sconsiderato nell’inseguire la sua ambizione, malgrado le difficoltà e la pressione di chi lo vorrebbe volto verso un avvenire più sicuro.
Diego Soldà presenta dei corpi verticali, molto simili a dei tronchi d’albero, che poi va a resecare con ampi tagli orizzontali, mettendo a nudo un interno fatto di cerchi concentrici, stratificati, iridescenti, di un pittoricismo acceso e coinvolgente. Oppure le sue superfici si cospargono di granuli, come di ovuli in attesa di dischiudersi e, quando questo succede, ne esce fuori un intenso cromatismo, un inno alla vitalità che è propria di tutte le esistenze organiche.
I quattro artisti hanno già partecipato alla mostra collettiva “Nuova creatività italiana”, svoltasi nello stesso spazio esattamente un anno fa.
Mostra a cura di Renato Barilli, Guido Bartorelli e Guido Molinari.
Ex-Macello, via Cornaro 1, Padova
23 febbraio – 24 marzo 2013
Inaugurazione: venerdì 22 febbraio ore 18
La mostra dello scorso anno si poneva nel solco delle Officine organizzate dalla stessa équipe, a partire proprio da una precedente Officina Italia del 1997, cui hanno fatto seguito Officina Europa nel 1999, Officina America nel 2002, Officina Asia nel 2004, tutte realizzate con ampio concorso della Regione Emilia-Romagna, integrato da contributi delle amministrazioni locali ospitanti i vari settori del progetto, il quale infatti si è sempre caratterizzato per una natura policentrica, irraggiandosi dal capoluogo, Bologna, verso altre città dell’Est della regione.
Tra i partecipanti, sono emersi quattro artisti che proporranno le loro opere nell'esposizione collettiva all'Ex Macello.
Alex Bellan è tra gli artisti padovani distintosi nella collettiva dell’anno scorso. Spesso il suo lavoro consiste nell’utilizzo anomalo di dispositivi meccanici, normalmente reperibili sul mercato, i quali sono fatti funzionare in cortocircuito senza più alcuna finalità pratica. Come un ragazzino intraprendente e spericolato, Bellan compie miracoli nel “truccare” i motori, procurando in noi il piacere di contemplare gli ingegnosi risultati di tale bricolage impazzito.
Eloise Ghioni fa ricorso a un linguaggio in apparenza intonato a un corretto ma freddo astrattismo geometrico, sennonché le superfici in genere sono di stoffa, incrostata di piume, e dunque i tracciati geometrici diventano come i segni cabalistici ispirati a qualche culto misterioso, oppure viene da pensare ai solchi impressi sui campi da presenze provenienti da altri mondi. Ci sono anche sculture simili a meteoriti piovuti dal cielo, anche questi oggetti sacri a qualche religione primordiale.
L’altro padovano che qui gode di una meritata personale è Antonio Guiotto. Capace di esprimersi tramite vari mezzi – installazione, video, fotografia, scultura e perfino scrittura – la sua firma va riconosciuta, a monte, nell’attitudine al gioco concettuale, ironico e narrativo, dove non mancano allusioni autobiografiche che lo vedono nella parte del giovane artista, caparbio e un po’ sconsiderato nell’inseguire la sua ambizione, malgrado le difficoltà e la pressione di chi lo vorrebbe volto verso un avvenire più sicuro.
Diego Soldà presenta dei corpi verticali, molto simili a dei tronchi d’albero, che poi va a resecare con ampi tagli orizzontali, mettendo a nudo un interno fatto di cerchi concentrici, stratificati, iridescenti, di un pittoricismo acceso e coinvolgente. Oppure le sue superfici si cospargono di granuli, come di ovuli in attesa di dischiudersi e, quando questo succede, ne esce fuori un intenso cromatismo, un inno alla vitalità che è propria di tutte le esistenze organiche.
22
febbraio 2013
Quattro protagonisti della “Nuova creatività italiana”
Dal 22 febbraio al 24 marzo 2013
arte contemporanea
Location
CATTEDRALE EX MACELLO
Padova, Via Alvise Cornaro, 1, (Padova)
Padova, Via Alvise Cornaro, 1, (Padova)
Orario di apertura
15 – 19, lunedì chiuso
Vernissage
22 Febbraio 2013, ore 18.00
Autore
Curatore