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Quayola Forze / Vettori / Cromie – Tempeste digitali e moti in espansione
Marignana Arte è lieta di presentare la mostra personale di Quayola Forze / Vettori / Cromie, Tempeste digitali e moti in espansione, in cui verranno presentati dei lavori inediti sulla serie “Storms”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 3 settembre 2022 Marignana Arte ospita la mostra Forze / Vettori / Cromie di Quayola, artista riconosciuto nel panorama contemporaneo internazionale, la cui ricerca interroga le gerarchie tra umano, naturale e tecnologico. L'opera di Quayola esplora nuove estetiche e visioni algoritmiche generate dalla collaborazione con gli apparati tecnologici che osservano il mondo e lo codificano.
Così come le tempeste di Turner, le opere della serie Storms realizzate da Quayola si interrogano sul significato di sublime (sub-limen). Esporle a Venezia, perennemente sospesa nel conflitto tra l'inarrestabile forza della natura e la fragilità dell'arte umana, assume ulteriore significato.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con gli interventi critici del curatore Valentino Catricalà, della storica dell’arte Lucia Corrain e della filosofa Baldine Saint Girons che approfondiscono la pratica artistica di Quayola.
Storms prosegue la ricerca di Quayola sulla pittura di paesaggio tradizionale, esplorandone la sostanza pittorica attraverso avanzate tecnologie. Storms è una serie di dipinti digitali, eppure in continuità con la pittura dell’Heritage storico. Video ad ultra-high definition di mari in tempesta girati sulle coste della Cornovaglia vengono utilizzati come un dataset da cui attingere per generare le pitture digitali. Il video non è la matrice del dipinto, lo sono i dati che da esso si desumono: vettori e cromie, forze e intensità.
Per Quayola, come per i grandi pittori del passato, la natura è spazio universale da esplorare per interpretare la realtà. L’estetica di Storms riecheggia quella di Turner e dei pittori romantici, ma l’intenzione non è mimetica. Le connessioni visive si generano da una premessa condivisa: la concezione dello spazio naturale come dimensione in cui si manifestano moti in espansione. Le energie delle tempeste, nei dipinti di Quayola, sono i vettori digitali che imprimono le forze. In Storms tutto si sfalda e ricompone in un tempo prolungato, nel quale si compongono ed espandono cromie ed energie. Le dinamiche vengono esasperate e lasciate fluire, in una contemplazione del sublime naturale-digitale.
Seppur la connessione con la realtà si assottigli a livello retinico, i dipinti sono generati da quegli stessi “dati naturali” catturati en plein air. I moti e venti che increspano le onde in natura sono i vettori di forza che alterano e astraggono il dipinto.
Quayola opera “dipingendo come il già dipinto” con tecniche mai utilizzate per la pittura. L’estetica generata non dalla pratica meticolosa del gesto sulla tela, ma dagli algoritmi, provoca un nuovo stupore nei confronti di una natura vista come per la prima volta, estranea, ma riconoscibile. L’artista codifica la realtà, fondendo conoscenza mnemonica, storica e retinica. La macchina è programmata a produrre una “pittura tradizionale” dalla sostanza digitale, una pittura di pixel.
Il sublime, prerogativa del rapporto umano rispetto alla incommensurabilità e alla potenza della natura, assume nuovi colori dinanzi allo sbigottimento indotto dalla tecnologia.
Bio
Quayola (Roma, 1982) impiega la tecnologia come lente per esplorare le tensioni e gli equilibri tra forze apparentemente opposte: il reale e l’artificiale, il figurativo e l’astratto, il vecchio e il nuovo. Costruendo installazioni immersive, spesso ospitate in siti architettonici storicamente significativi, è impegnato nella reinvenzione delle immagini canoniche attraverso le tecnologie contemporanee. La pittura paesaggista, la scultura e l’iconografia classica sono alcune delle estetiche tradizionali di cui si serve come punto di partenza per le sue opere d’arte ibride e installazioni immersive. La sua pratica variegata si basa sulla creazione di software personalizzati, per declinarsi attraverso performance audiovisive, video, sculture o opere su carta.
Le sue opere sono state esposte in prestigiose istituzioni internazionali tra le quali V&A Museum di Londra, Park Avenue Armory di New York; Bozar di Bruxelles; National Art Center di Tokyo; UCCA di Pechino, How Art Museum di Shanghai, SeMA di Seoul; Biennale di San Paolo; Triennale di Milano; Palais de Tokyo di Parigi; Musei Nacional d’Art de Catalunya di Barcelona; British Film Institute di Londra; Cité de la Musique di Parigi; Grand Theatre du Bordeaux; Ars Electronica Festival di Linz; Elektra Festival di Montreal; Sonar Festival di Barcellona e al Sundance Film Festival.
Così come le tempeste di Turner, le opere della serie Storms realizzate da Quayola si interrogano sul significato di sublime (sub-limen). Esporle a Venezia, perennemente sospesa nel conflitto tra l'inarrestabile forza della natura e la fragilità dell'arte umana, assume ulteriore significato.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con gli interventi critici del curatore Valentino Catricalà, della storica dell’arte Lucia Corrain e della filosofa Baldine Saint Girons che approfondiscono la pratica artistica di Quayola.
Storms prosegue la ricerca di Quayola sulla pittura di paesaggio tradizionale, esplorandone la sostanza pittorica attraverso avanzate tecnologie. Storms è una serie di dipinti digitali, eppure in continuità con la pittura dell’Heritage storico. Video ad ultra-high definition di mari in tempesta girati sulle coste della Cornovaglia vengono utilizzati come un dataset da cui attingere per generare le pitture digitali. Il video non è la matrice del dipinto, lo sono i dati che da esso si desumono: vettori e cromie, forze e intensità.
Per Quayola, come per i grandi pittori del passato, la natura è spazio universale da esplorare per interpretare la realtà. L’estetica di Storms riecheggia quella di Turner e dei pittori romantici, ma l’intenzione non è mimetica. Le connessioni visive si generano da una premessa condivisa: la concezione dello spazio naturale come dimensione in cui si manifestano moti in espansione. Le energie delle tempeste, nei dipinti di Quayola, sono i vettori digitali che imprimono le forze. In Storms tutto si sfalda e ricompone in un tempo prolungato, nel quale si compongono ed espandono cromie ed energie. Le dinamiche vengono esasperate e lasciate fluire, in una contemplazione del sublime naturale-digitale.
Seppur la connessione con la realtà si assottigli a livello retinico, i dipinti sono generati da quegli stessi “dati naturali” catturati en plein air. I moti e venti che increspano le onde in natura sono i vettori di forza che alterano e astraggono il dipinto.
Quayola opera “dipingendo come il già dipinto” con tecniche mai utilizzate per la pittura. L’estetica generata non dalla pratica meticolosa del gesto sulla tela, ma dagli algoritmi, provoca un nuovo stupore nei confronti di una natura vista come per la prima volta, estranea, ma riconoscibile. L’artista codifica la realtà, fondendo conoscenza mnemonica, storica e retinica. La macchina è programmata a produrre una “pittura tradizionale” dalla sostanza digitale, una pittura di pixel.
Il sublime, prerogativa del rapporto umano rispetto alla incommensurabilità e alla potenza della natura, assume nuovi colori dinanzi allo sbigottimento indotto dalla tecnologia.
Bio
Quayola (Roma, 1982) impiega la tecnologia come lente per esplorare le tensioni e gli equilibri tra forze apparentemente opposte: il reale e l’artificiale, il figurativo e l’astratto, il vecchio e il nuovo. Costruendo installazioni immersive, spesso ospitate in siti architettonici storicamente significativi, è impegnato nella reinvenzione delle immagini canoniche attraverso le tecnologie contemporanee. La pittura paesaggista, la scultura e l’iconografia classica sono alcune delle estetiche tradizionali di cui si serve come punto di partenza per le sue opere d’arte ibride e installazioni immersive. La sua pratica variegata si basa sulla creazione di software personalizzati, per declinarsi attraverso performance audiovisive, video, sculture o opere su carta.
Le sue opere sono state esposte in prestigiose istituzioni internazionali tra le quali V&A Museum di Londra, Park Avenue Armory di New York; Bozar di Bruxelles; National Art Center di Tokyo; UCCA di Pechino, How Art Museum di Shanghai, SeMA di Seoul; Biennale di San Paolo; Triennale di Milano; Palais de Tokyo di Parigi; Musei Nacional d’Art de Catalunya di Barcelona; British Film Institute di Londra; Cité de la Musique di Parigi; Grand Theatre du Bordeaux; Ars Electronica Festival di Linz; Elektra Festival di Montreal; Sonar Festival di Barcellona e al Sundance Film Festival.
03
settembre 2022
Quayola Forze / Vettori / Cromie – Tempeste digitali e moti in espansione
Dal 03 settembre al 27 novembre 2022
arte contemporanea
Location
MARIGNANA ARTE
Venezia, Dorsoduro, 141, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 141, (Venezia)
Orario di apertura
11-19
Vernissage
3 Settembre 2022, 18
Autore
Autore testo critico