Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Quella Donna che ha la veste azurra. La Bella di Tiziano restaurata
In occasione del ritorno del quadro in Galleria, diretta da Alessandro Cecchi, si è creata una raffinata mostra artistica e documentaria, curata da Fausta Navarro ed allestita da Mauro Linari.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“La Bella”, uno dei dipinti più celebri di Tiziano (Inv. 1912 n. 18, tela, cm. 89 x 75,5), è il ritratto di
una giovane sontuosamente vestita e adorna di gioie.
Identità. Chi è la Bella? Donna vera o donna ideale? Molte e varie sono state le proposte di
identificazione da parte della critica antica e moderna, ma si tende a credere, specie in area anglosassone,
che il quadro non sia un vero ritratto, bensì un’immagine di bellezza femminile idealizzata,
già presente in quegli anni dalla tradizione veneta della raffigurazione delle “Belle donne”, alla
quale il genio di Tiziano seppe conferire una forma espressiva nuova.
Breve storia del quadro. La “Bella” si trovava in origine nel Ducato di Urbino. Fu acquistata
intorno al 1536-38 dal Duca Francesco Maria I Della Rovere; nel 1624 risultava inventariata nel
Palazzo di Casteldurante tra i dipinti ducali e, morto Francesco Maria II Della Rovere, ultimo della
nobile casata, nel 1631 fu trasferita a Firenze insieme a tutta l’eredità della figlia Vittoria, promessa
sposa di Ferdinando II de’ Medici. “La Bella” passò nel 1694 in eredità al cardinale Francesco
Maria e, dopo la sua morte nel 1711, al Granduca Cosimo III. Sempre registrata a Palazzo Pitti nel
corso del Settecento, fu inserita nella Galleria Palatina sin dagli albori della sua formazione, alla
fine del XVIII secolo.
Le razzie dell’esercito di Napoleone la condussero a Parigi insieme ad altri 62 capolavori di Palazzo
Pitti. Là nel 1804 fu sottoposta ad un intervento di foderatura; e già in quell’occasione la superficie
pittorica dovette essere pulita e poi pesantemente integrata con ridipinture, nonché ricoperta da uno
spesso strato di vernice per uniformarne l’apparenza.
Il restauro odierno. L’intervento di restauro che ora si presenta è stato curato dall’Opificio delle
Pietre Dure di Firenze, eseguito da Patrizia Riitano con la direzione di Marco Ciatti, ed ha
compreso, oltre ad un’ampia campagna di indagini scientifiche, un intervento di pulitura che ha
alleggerito la complessa stratificazione di vernici e velature non originali ed eliminato una serie di
ridipinture. Sono state eseguite la revisione del telaio, la stuccatura, la reintegrazione delle piccole
lacune e la verniciatura finale.
La mostra. In occasione del ritorno del quadro in Galleria, diretta da Alessandro Cecchi, si è creata
una raffinata mostra artistica e documentaria, curata da Fausta Navarro ed allestita da Mauro Linari.
Si è lieti che, in via del tutto eccezionale, il Kunsthistorisches Museum di Vienna abbia concesso
per la mostra un altro celebre ritratto di Tiziano: la Donna con la pelliccia che, com’è noto, è
strettamente imparentato con la Bella. Non solo, infatti, la stessa modella ha prestato il suo volto,
ma - come ha mostrato la radiografia - gli strati sottostanti di pittura fanno intravedere la stessa
immagine della Bella con il suo sfarzoso vestito di damasco azzurro.
In mostra sarà presente anche il Ritratto di Francesco Maria I Della Rovere (Galleria degli Uffizi,
Inv. 1890/926) dipinto da Tiziano negli stessi anni della Bella con il suo disegno preparatorio
(GDSU n. 29767F).
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Galleria Palatina – Piazza Pitti, 1 – 50125 Firenze
Tel: 055 2388614; Fax: 055 2388613
Opificio delle
Pietre Dure
Dal Museo del Bargello verranno prestati alcuni campioni di damasco azzurro provenienti dai Fondi
Carrand e Franchetti da porre a confronto con il tessuto della stessa specie dipinto nel ritratto.
Proviene dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze il trattato De gli habiti antichi et moderni di
diverse parti del mondo di Cesare Vecellio (Venezia 1590) - che illustra attraverso le innumerevoli
fogge rappresentate e i relativi commentari il tema della moda in tempi e luoghi diversi- nel quale è
possibile rintracciare svariate somiglianze tra alcuni vestiti raffigurati e quello indossato dalla Bella
tizianesca, e visualizzare il procedimento di imbiondimento delle chiome, praticato comunemente
dalle donne dell’epoca, come mostra la capigliatura della stessa Bella. Sempre dai fondi della
Biblioteca Nazionale sarà esposto il fortunatissimo atlante geografico del cartografo fiammingo
Abraham Ortelius, il Theatrum orbis terrarum (1° ediz. 1570; presente in mostra l’edizione 1612),
di cui viene esibita la carta che illustra il Ducato di Urbino. Infine dalla stessa Biblioteca giunge
l’albero genealogico della famiglia Della Rovere, che fa parte dell’importante fondo Luigi
Passerini.
L’Archivio di Stato di Firenze è prestatore della famosa lettera del 2 maggio 1536 in cui il duca
Francesco Maria della Rovere chiede al suo ‘oratore’ a Venezia di sollecitare Tiziano nell’invio del
ritratto “di quella donna che ha la veste azzurra” ovvero, appunto, la Bella.
Pubblicazione. Il volume dedicato alla lunga impresa conservativa che, come sottolinea la
soprintendente Cristina Acidini, ha impegnato al massimo livello gli esperti dell’Opificio e della
Galleria Palatina, è pubblicato da Edifir-Edizioni Firenze nella collana dell’OPD “Problemi di
conservazione e restauro”.
Progetti futuri. Lo splendido quadro, messo in sicurezza dall’accurato restauro che ha riguardato
anche il supporto, sarà protagonista di mostre che lo vedranno al centro dell’attenzione in qualificati
musei statunitensi nel corso del 2011-12, grazie al sempre prezioso interessamento della fondazione
FIAC presieduta da Alain Elkann.
una giovane sontuosamente vestita e adorna di gioie.
Identità. Chi è la Bella? Donna vera o donna ideale? Molte e varie sono state le proposte di
identificazione da parte della critica antica e moderna, ma si tende a credere, specie in area anglosassone,
che il quadro non sia un vero ritratto, bensì un’immagine di bellezza femminile idealizzata,
già presente in quegli anni dalla tradizione veneta della raffigurazione delle “Belle donne”, alla
quale il genio di Tiziano seppe conferire una forma espressiva nuova.
Breve storia del quadro. La “Bella” si trovava in origine nel Ducato di Urbino. Fu acquistata
intorno al 1536-38 dal Duca Francesco Maria I Della Rovere; nel 1624 risultava inventariata nel
Palazzo di Casteldurante tra i dipinti ducali e, morto Francesco Maria II Della Rovere, ultimo della
nobile casata, nel 1631 fu trasferita a Firenze insieme a tutta l’eredità della figlia Vittoria, promessa
sposa di Ferdinando II de’ Medici. “La Bella” passò nel 1694 in eredità al cardinale Francesco
Maria e, dopo la sua morte nel 1711, al Granduca Cosimo III. Sempre registrata a Palazzo Pitti nel
corso del Settecento, fu inserita nella Galleria Palatina sin dagli albori della sua formazione, alla
fine del XVIII secolo.
Le razzie dell’esercito di Napoleone la condussero a Parigi insieme ad altri 62 capolavori di Palazzo
Pitti. Là nel 1804 fu sottoposta ad un intervento di foderatura; e già in quell’occasione la superficie
pittorica dovette essere pulita e poi pesantemente integrata con ridipinture, nonché ricoperta da uno
spesso strato di vernice per uniformarne l’apparenza.
Il restauro odierno. L’intervento di restauro che ora si presenta è stato curato dall’Opificio delle
Pietre Dure di Firenze, eseguito da Patrizia Riitano con la direzione di Marco Ciatti, ed ha
compreso, oltre ad un’ampia campagna di indagini scientifiche, un intervento di pulitura che ha
alleggerito la complessa stratificazione di vernici e velature non originali ed eliminato una serie di
ridipinture. Sono state eseguite la revisione del telaio, la stuccatura, la reintegrazione delle piccole
lacune e la verniciatura finale.
La mostra. In occasione del ritorno del quadro in Galleria, diretta da Alessandro Cecchi, si è creata
una raffinata mostra artistica e documentaria, curata da Fausta Navarro ed allestita da Mauro Linari.
Si è lieti che, in via del tutto eccezionale, il Kunsthistorisches Museum di Vienna abbia concesso
per la mostra un altro celebre ritratto di Tiziano: la Donna con la pelliccia che, com’è noto, è
strettamente imparentato con la Bella. Non solo, infatti, la stessa modella ha prestato il suo volto,
ma - come ha mostrato la radiografia - gli strati sottostanti di pittura fanno intravedere la stessa
immagine della Bella con il suo sfarzoso vestito di damasco azzurro.
In mostra sarà presente anche il Ritratto di Francesco Maria I Della Rovere (Galleria degli Uffizi,
Inv. 1890/926) dipinto da Tiziano negli stessi anni della Bella con il suo disegno preparatorio
(GDSU n. 29767F).
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Galleria Palatina – Piazza Pitti, 1 – 50125 Firenze
Tel: 055 2388614; Fax: 055 2388613
Opificio delle
Pietre Dure
Dal Museo del Bargello verranno prestati alcuni campioni di damasco azzurro provenienti dai Fondi
Carrand e Franchetti da porre a confronto con il tessuto della stessa specie dipinto nel ritratto.
Proviene dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze il trattato De gli habiti antichi et moderni di
diverse parti del mondo di Cesare Vecellio (Venezia 1590) - che illustra attraverso le innumerevoli
fogge rappresentate e i relativi commentari il tema della moda in tempi e luoghi diversi- nel quale è
possibile rintracciare svariate somiglianze tra alcuni vestiti raffigurati e quello indossato dalla Bella
tizianesca, e visualizzare il procedimento di imbiondimento delle chiome, praticato comunemente
dalle donne dell’epoca, come mostra la capigliatura della stessa Bella. Sempre dai fondi della
Biblioteca Nazionale sarà esposto il fortunatissimo atlante geografico del cartografo fiammingo
Abraham Ortelius, il Theatrum orbis terrarum (1° ediz. 1570; presente in mostra l’edizione 1612),
di cui viene esibita la carta che illustra il Ducato di Urbino. Infine dalla stessa Biblioteca giunge
l’albero genealogico della famiglia Della Rovere, che fa parte dell’importante fondo Luigi
Passerini.
L’Archivio di Stato di Firenze è prestatore della famosa lettera del 2 maggio 1536 in cui il duca
Francesco Maria della Rovere chiede al suo ‘oratore’ a Venezia di sollecitare Tiziano nell’invio del
ritratto “di quella donna che ha la veste azzurra” ovvero, appunto, la Bella.
Pubblicazione. Il volume dedicato alla lunga impresa conservativa che, come sottolinea la
soprintendente Cristina Acidini, ha impegnato al massimo livello gli esperti dell’Opificio e della
Galleria Palatina, è pubblicato da Edifir-Edizioni Firenze nella collana dell’OPD “Problemi di
conservazione e restauro”.
Progetti futuri. Lo splendido quadro, messo in sicurezza dall’accurato restauro che ha riguardato
anche il supporto, sarà protagonista di mostre che lo vedranno al centro dell’attenzione in qualificati
musei statunitensi nel corso del 2011-12, grazie al sempre prezioso interessamento della fondazione
FIAC presieduta da Alain Elkann.
11
aprile 2011
Quella Donna che ha la veste azurra. La Bella di Tiziano restaurata
Dall'undici aprile al 10 luglio 2011
arte antica
Location
PALAZZO PITTI
Firenze, Piazza Dei Pitti, (Firenze)
Firenze, Piazza Dei Pitti, (Firenze)
Biglietti
L’ingresso alla mostra è incluso nel prezzo del biglietto della Galleria Palatina
e Galleria d’Arte Moderna.
Prezzo del biglietto intero: € 8,50; € 12,00 dal 17 maggio,
gratuità di legge (come da DM 20/04/2006 n.239 e successive modifiche)
Accesso gratuito nella Settimana della Cultura (9 - 17 aprile 2011)
Orario di apertura
giorno di chiusura: lunedì
chiusure durante l’anno 1° gennaio - 1° maggio - 25 dicembre
ORARIO: martedì - domenica dalle ore 8,15 alle ore 18,50
Vernissage
11 Aprile 2011, ore 17.30
Autore