Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Quindici morsi d’Arte – Daniela Quattrocchi
Gli artisti selezionati dalla Galleria provengono da tutta la Sicilia e rappresentano alcune fra le più interessanti ricerche artistiche contemporanee, legate comunque alla ricca tradizione figurativa isolana
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ultimo evento del ciclo di mostre “Quindici morsi d’Arte“, complesso progetto di quindici esposizioni, di durata quindicinale, che si svolge nei rinnovati locali della Galleria PizzArtè di Catania, in collaborazione con TRIBE ART - La Guida / Il Mensile degli Eventi d’Arte in Sicilia.
Gli artisti selezionati dalla Galleria provengono da tutta la Sicilia e rappresentano alcune fra le più interessanti ricerche artistiche contemporanee, legate comunque alla ricca tradizione figurativa isolana.
Dal 29 maggio al 10 giugno, saranno esposte le opere della più recente produzione dell'artista catanese Daniela Quattrocchi. L'artista, mette in mostra e rielabora fotografie scattate in India sublimandole in una rielaborazione pittorica, trasformando così il tutto in una realtà "altra".
Ha scritto di lei Salvatore Falci: "Non c’é sfida, l’antagonismo tra pittura e fotografia è ormai finito con gli anni 90, qui emerge la relazione, l’asse portante inizia con l’esperienza del viaggio, passa dalla fotografia come appunto, sedimenta fino al ritorno e finisce col quadro che suggerisce emozione. La foto scattata in tempo reale con l’esperienza viene sospesa e rivista come suggestione per rievocare l’esperienza stessa. Scelta di particolari cromatici privi di forma e per questo riconducibili all’emozione residua.
La foto come lo schizzo, come appunto di viaggio per la memoria. In questo caso, il prodotto finale (quadro) é la risultante di una scelta apparentemente arbitraria ma a ben vedere giá presente nel risultato fotografico. Il dialogo tra la fotografia e la pittura viene presentato come un passagio di testimone dalla oggetivitá alla soggetivitá.
La sedimentazione, gap temporale, serve per allontanarsi dalla riproduzione fedele della fotografia a vantaggio della stesura di una superficie evocativa.
Emerge la forza del monocromo (Kline, Piero Manzoni). In parte Rothko che creano spazio… quindi paesaggio di una memoria interiore. La scelta del monocromo crea quella spazialitá dove è possibile perdersi e ritrovare quel mondo di suggestione che l’autore ha prediletto. Poco importano le scelte. Dal momento che la traduzione non é letterale chi guarda forse si immerge in una emozione lontana da quella vissuta dall’autore: siamo di fronte ad un nuovo paesaggio dove, forse, c’é la stessa atmosfera. Quello che conta non é la forma ma il sentire. Cosí come gl’impressionisti dipingevano l’impressione delle cose, gli espressionisti prediligevano l’espressivitá, qui siamo di fronte a emozioni pure".
Daniela Quattrocchi nasce a Catania il 20 Febbraio del 1969, che sia un caso, esattamente in occasione del 60° anniversario della pubblicazione del Manifesto del Futurismo, da cui coglie solo la forza e il concetto di arte fondato sul comportamento dell’artista, l’arte come stile di vita. Vive in ambiente artistico, sperimenta l’uso dei materiali e la fotografia prima di arrivare alla pittura, il percorso nasce con l’uso dell’acrilico e successivamente, comincia a sovrapporre le precedenti esperienze nell’uso di materiali con la pittura, nascono i primi collage.
Gli artisti selezionati dalla Galleria provengono da tutta la Sicilia e rappresentano alcune fra le più interessanti ricerche artistiche contemporanee, legate comunque alla ricca tradizione figurativa isolana.
Dal 29 maggio al 10 giugno, saranno esposte le opere della più recente produzione dell'artista catanese Daniela Quattrocchi. L'artista, mette in mostra e rielabora fotografie scattate in India sublimandole in una rielaborazione pittorica, trasformando così il tutto in una realtà "altra".
Ha scritto di lei Salvatore Falci: "Non c’é sfida, l’antagonismo tra pittura e fotografia è ormai finito con gli anni 90, qui emerge la relazione, l’asse portante inizia con l’esperienza del viaggio, passa dalla fotografia come appunto, sedimenta fino al ritorno e finisce col quadro che suggerisce emozione. La foto scattata in tempo reale con l’esperienza viene sospesa e rivista come suggestione per rievocare l’esperienza stessa. Scelta di particolari cromatici privi di forma e per questo riconducibili all’emozione residua.
La foto come lo schizzo, come appunto di viaggio per la memoria. In questo caso, il prodotto finale (quadro) é la risultante di una scelta apparentemente arbitraria ma a ben vedere giá presente nel risultato fotografico. Il dialogo tra la fotografia e la pittura viene presentato come un passagio di testimone dalla oggetivitá alla soggetivitá.
La sedimentazione, gap temporale, serve per allontanarsi dalla riproduzione fedele della fotografia a vantaggio della stesura di una superficie evocativa.
Emerge la forza del monocromo (Kline, Piero Manzoni). In parte Rothko che creano spazio… quindi paesaggio di una memoria interiore. La scelta del monocromo crea quella spazialitá dove è possibile perdersi e ritrovare quel mondo di suggestione che l’autore ha prediletto. Poco importano le scelte. Dal momento che la traduzione non é letterale chi guarda forse si immerge in una emozione lontana da quella vissuta dall’autore: siamo di fronte ad un nuovo paesaggio dove, forse, c’é la stessa atmosfera. Quello che conta non é la forma ma il sentire. Cosí come gl’impressionisti dipingevano l’impressione delle cose, gli espressionisti prediligevano l’espressivitá, qui siamo di fronte a emozioni pure".
Daniela Quattrocchi nasce a Catania il 20 Febbraio del 1969, che sia un caso, esattamente in occasione del 60° anniversario della pubblicazione del Manifesto del Futurismo, da cui coglie solo la forza e il concetto di arte fondato sul comportamento dell’artista, l’arte come stile di vita. Vive in ambiente artistico, sperimenta l’uso dei materiali e la fotografia prima di arrivare alla pittura, il percorso nasce con l’uso dell’acrilico e successivamente, comincia a sovrapporre le precedenti esperienze nell’uso di materiali con la pittura, nascono i primi collage.
29
maggio 2007
Quindici morsi d’Arte – Daniela Quattrocchi
Dal 29 maggio al 10 giugno 2007
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PIZZARTE’
Catania, Via Gisira, 63, (Catania)
Catania, Via Gisira, 63, (Catania)
Orario di apertura
20-01, chiuso lunedì
Vernissage
29 Maggio 2007, ore 20
Ufficio stampa
TRIBE
Autore