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R.A.O. – La nuova frontiera dell’Arte che interagisce con la coscienza in armonia con il paradigma del III° millennio
Una mostra stupefacente di quadri che mutano aspetto al buio, cripto(s)sculture pittoriche che interagiscono con la coscienza di chi le osserva…. questo e altro ancora, nella presentazione della 1^ avanguardia artistica del III° millennio, a cura di Michelangelo Magnus.
Comunicato stampa
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LA PROPULSIONE ARTISTICA SOLIDALE R.A.O.
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+++++++++++++++++++++++++.R.:.A.:.O.+++++++++++++++++++++++++++
LA SEMANTICA SINCRONICA DELL’ARTE COME CONTRIBUTO ALLA NOETICA
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Giovedì 10.12.2009, alle ore 21,00, verrà presentato a Vimercate (MB), Piazza Unità D’Italia, 2/g, presso L’Auditorium della Biblioteca Comunale (entrata libera), il nuovo manifesto artistico denominato R.A.O. (acronimo di: “REALITY ART OPEN”), unitamente ai principi ispiratori. Nell’occasione sarà possibile visitare una piccola mostra di quadri R.A.O.
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Il 7.05.09 a 100 anni dal futurismo nasce in Italia un nuovo movimento artistico internazionale denominato R.A.O. (acronimo di: “REALITY ART OPEN”), o nella sua più prossima evoluzione R.A.M. (REALITY ART MAGIC). L’idea nasce in campo letterario, come nuovo modo di scrivere romanzi, che diventano opere multimediali che lasciano al lettore la possibilità di interagire con la storia e viverla realmente in prima persona, ad esempio lasciando al destinatario dell’opera, la possibilità di scrivere il/i finale/i. Il suo ideatore Michelangelo Magnus, essendo anche pittore si rende subito conto della possibilità di estendere tali concetti a molteplici discipline artistiche e suggerisce la creazione di un nuovo movimento artistico multimediale e multidisciplinare aperto (quindi suscettibile di evoluzione), che si estrinseca in data 7.5.2009, nella prima opera R.A.O. Tale atto creativo viene denominato “Sinfonia d’arte R.A.O.” ovvero, una perfomance in cui si intersecano in un unico ambiente (la discoteca Quaranta40 di Milano) e con un'unica regia: arte, architettura, scultura, danza, letteratura, musica, canto, fotografia, cibo. Opera a cui aderiscono oltre 100 artisti di provenienza internazionale e numerosi personaggi della cultura milanese (vedi sito www.iltesoropiunascosto.com, per vedere stralci della manifestazione e leggere il manifesto). Nell’incontro di Vimercate, Magnus esporrà delle crypto(s)culture pittoriche realizzate a più mani in grado di irraggiare il pubblico, mediante energia radionica e onde forma emesse dai simboli ivi raffigurati. Un arte denominata da Magnus, R.A.M. (Reality Art Magic), in grado di interagire positivamente, a livello subliminale (perché crea sintonia), con la coscienza di chi l’osserva.
Sintesi dei principi della propulsione artistica solidale R.A.O.:
1) l’attinenza con la realtà, almeno come spunto;
2) l’interrelazione tra chi crea l’opera e chi è oggetto dell’usufruizione della stessa, che nella fattispecie avrà il potere di influire in tutto o in parte sull’atto creativo e/o sull’oggetto del creato;
3) lo stimolo alla creatività che coinvolge l’utente finale a diventare lui stesso parte, continuatore o innovatore dell’opera;
4) la solidarietà e lo scambio dei ruoli;
5) la multimedialità dell’opera che deve sempre coinvolgere più discipline artistiche (arte qui intesa in senso lato);
6) l’aspetto magico o simbolico o fantastico (questo aspetto sembra in apparente contrasto con gli altri requisiti, ma così non è, perché nella realtà c’è sempre un aspetto magico, anche se spesso occulto ai più). Inoltre in uno stile aperto, l’importante è che lo spunto di partenza sia reale, ma nulla vieta che l’onirico s’intrecci con il reale, come faceva Fellini, in quanto anch’esso è parte dell’uomo. Ciò permetterà di uscire da schemi fissi e di lasciare aperta una porta su sviluppi futuri.
Si avrà un’opera “RAO” (o “RAM” acronimo di Reality Art Magic), se almeno 3 dei 6 requisiti suggeriti, saranno rispettati.
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.R.:.A.:.O.
SIGNIFICATI SEMANTICI DEL SIMBOLO R.A.O. - R.A.M.
Il simbolo R.A.O. una (X°) con l’occhiello in alto (ovvero la lettera P in obliquo), intersecata sotto da una squadra contenuta all’interno di un uroboro ha molti significati e in sé contiene i segni grafici, simbolici (o sonori, se letti in greco antico), che identificano le seguenti lettere: ABCDEFGILMNOPQ(R)STUVWXYZ (manca solo l’H, che è muta,e quindi la troviamo scritta per esteso ACCA) e molti altri segni/simboli.
1. RA O = RA è il nome egizio del Dio Sole – la O il suo simbolo astrologico. Anagrammato si legge ORA, unità di misura del tempo, ma anche voce del verbo Orare, ove il suffisso OR il sole si trova in molte cose preziose (esempio l’ORo, mentre l’od in tutte le parole che esprimono sensazioni/emozioni, esempio gODo).
2. RAM = RA indica il principio maschile, la M (la si ricava dalle 2 gambette della X intersecate dalla squadra). Indica Miriam o Maria (quindi il principio femminile) e allo stesso tempo la costellazione della vergine. Al contrario si legge MAR, ove nasce, venere rappresentata dalla parola AMOR (da A privativa MORS= assenza di morte e quindi assenza del tempo e del divenire = DIO)
3. Nel simbolo si può leggere la parola P A X (la A è quella massonica) a cui tende il messaggio universale cristico. Ove la X in greco antico si pronuncia (CHI), la P (RHO) all’interno del cerchio indicano il cristogramma del Cristo (Cosmico perché contenuto nel cerchio), l’Alfa è rappresentato dalla A (intersezione di X con squadra), mentre la M letta al contrario rappresenta l’omega.
4. Si legge anche la parola D’IO se si fa caso la parte alta della P è una D ovvero la pancia della donna incinta, il centro dell’uroboro lo iota (o apostrofo) rappresenta l’iniziale della parola Dio in ebraico (ovvero lo spermatozoo fecondante maschile) e infine il frutto dell’unione: IO (ovvero l’unione terrena del fallo I con la vulva O). L’io che è parte di D’IO. Se annullo l’io divento tutt’uno con DIO (se tolgo la I ho la 1^ nota musicale DO o la 1^ persona del verbo donare). XDO NO se dono X (nulla in cambio) non PERDO.
5. La P in antico greco si pronuncia R poi troviamo la A e l’uroboro che rappresenta la O quindi si può leggere RAO, ma abbiamo visto anche RAM.
6. In chiave musicale si leggono le note: RE (RHO + M che appoggiata di lato si legge E greca), il MI è dato dalla M (parte bassa della X intersecata dalla squadra) e la I la stanghetta convergente con la P obliqua in alto, mentre RA e l’uroboro rappresentano il SOL. La S è rappresentata dal serpente (ma anche dall’incrocio della runa SS al centro) la I l’abbiamo già individuata ed ecco il SI. Si compone la sonata: RE MI SOL SI * SI SOL MI RE che è l’inno del movimento (il DO e il FA e il LA ci sono ma sono nascosti).
L’uroboro, che rappresenta il Sol(e) è la V^ musicale ed è verde (da lì il nome verità). ROL scrive: <>.
Io ho detto molto, di più non posso.
Manifesto: REALITY ART “OPEN”
Nasce un modo alternativo di fare arte che confluisce nella corrente artistica, denominata dal suo ideatore, Michelangelo Magnus: “Reality art open”.
Come si deduce dal nome che lo identifica, il nuovo percorso creativo è intrinsecamente legato alla realtà. Fin qui niente di straordinario abbiamo già incontrato storicamente movimenti artistici che si richiamavano alla realtà, si pensi al realismo letterario, che nasce in Francia nell’ottocento, al neorealismo cinematografico sorto dalle rovine dell'immediato dopoguerra, all’iperrealismo degli anni 70 (costola distaccatasi dalla pop-art che si contraddistingueva per la maniacalità dei dettagli), fino ad arrivare al reality televisivo ed infine al reality book. Nell’ambito di questo genere dobbiamo poi distinguere tra "reality book closed" ovvero un racconto nel quale gli autori sono coinvolti in prima persona, ma la storia finisce all'interno della narrazione, e il "reality book open". In quest’ultimo caso, sebbene come nel precedente, i protagonisti siano gli stessi autori, tuttavia la trama non è completa, mancano ancora dei fatti reali per essere ultimata. Il testo, infatti, termina solo apparentemente, ma in realtà l’avventura continua e sarà il lettore a definire la narrazione, facendo sapere a tutti gli altri com’è andata a finire. Questa parte del racconto che è spesso la continuazione di uno dei diversi finali proposti, non può essere scritta fino a che non si sia verificata nella realtà, ma alla fine diventerà essa stessa parte del romanzo iniziato, ma ancora in itinere. In altre parole il finale definitivo non potrà essere scritto dall’autore da solo, ma sarà completato potenzialmente da chiunque abbia voglia di partecipare e diventare parte integrante di questo gioco di ruoli, che nella saga de “Il tesoro più nascosto” è rappresentata da una caccia al tesoro (ovviamente con un tesoro vero sebbene, nella fattispecie, di valore simbolico). Alla conclusione del gioco, il finale sarà scritto da colui che ha trovato il tesoro, ma questa sarà solo la conclusione “ufficiale”. In concomitanza a questo evento si potranno affiancare le singole storie ed esperienze reali che potranno essere descritte su internet (ci stiamo attrezzando per il nostro sito, ma meglio ancora se saranno continuati anche su altri siti), da ognuno dei lettori che si sia cimentato personalmente nell’impresa. Ognuno di questi usufruitori della storia potrà scrivere i propri resoconti reali dell’avventura vissuta o, in alternativa, mediante la continuazione dello stesso romanzo di riferimento, potrà innestare anche delle storie fantastiche che potranno continuare il racconto dando origine di fatto a un nuovo romanzo o genere letterario che potremmo definire “Reality art magic”. Da quanto sopra esposto, si ricava che i tratti caratteristici di questo manifesto artistico sono i seguenti:
1) l’attinenza con la realtà, almeno come spunto;
2) l’interrelazione tra chi crea l’opera e chi è oggetto dell’usufruizione della stessa, che nella fattispecie avrà il potere di influire in tutto o in parte sull’atto creativo e/o sull’oggetto del creato;
3) lo stimolo alla creatività che coinvolge l’utente finale a diventare lui stesso parte, continuatore o innovatore dell’opera;
4) la solidarietà e lo scambio dei ruoli;
5) la multimedialità dell’opera che deve sempre coinvolgere più discipline artistiche (arte qui intesa in senso lato);
6) l’aspetto magico o simbolico o fantastico. Questo aspetto sembra in apparente contrasto con gli altri requisiti, ma così non è, perché nella realtà c’è sempre un aspetto magico, anche se spesso occulto ai più. Inoltre in uno stile aperto, l’importante è che lo spunto di partenza sia reale ma nulla vieta che l’onirico s’intrecci con il reale (come faceva Fellini), in quanto anch’esso è parte dell’uomo. Ciò permetterà di uscire da schemi fissi e di lasciare aperta una porta su sviluppi futuri.
Si avrà un’opera “RAO” (o “RAM” acronimo di Reality Art Magic), se almeno 3 dei 6 requisiti suggeriti, saranno rispettati.
Ci si chiede se questo genere, nato in letteratura sia estensibile ad altre arti, perché si riesca veramente a creare un movimento artistico multidisciplinare, la risposta è affermativa necessariamente, perché altrimenti mancherebbe il presupposto n. 5. Entrando nel dettaglio, vediamo ora come, partendo dai nostri libri, per fornire un esempio concreto, ci si possa indirizzare a creare un’opera multimediale. Nel nostro caso i nostri romanzi hanno le copertine piene di quadri e parlano anche di pittura, contengono canzoni, poesie, ricette di cucina oltre a un gioco che si può realizzare in TV, o può essere ripreso, come noi ci auguriamo, dal cinema. Infine la nostra esperienza interagisce con i lettori fornendo dettagli sulla caccia al tesoro proposta, mediante il sito internet: www.iltesoro più nascosto.com e darà in seguito la possibilità ad altri di scrivere finali diversi o raccontare le esperienze di vita che hanno vissuto i lettori durante il gioco o semplicemente per esprimere un loro parere.
Per fornire alcuni stimoli suggeriamo come il metodo possa essere applicato ad altri generi artistici.
TEATRO. Un esempio di multimedialità “reale” da noi a suo tempo studiato consisterebbe ad esempio in un’opera olistica terapeutica, tale opera nel progetto vedeva coinvolti vari tipi di arte terapeutica, dalla psicologia, alla danzo-terapia, alla musicoterapia, alla cromoterapia, in un contesto di immagini scenografiche, di suoni e di copione che alla fine coinvolgeva il pubblico, e lo faceva diventare parte integrante dell’opera.
PITTURA. Lo scambio multimediale è dato dal fatto che il soggetto dopo essere stato ritratto diventa esso stesso pittore e continua il quadro anche con un semplice punto. Oppure il dipinto deve comprendere un piccolo spartito musicale o una poesia o un motto anche se breve, scritto da un altro soggetto che non sia l’artista (basta incollare una fotocopia o una fotografia o riprodurla con acidi). Oppure deve contenere simboli “aperti”.
FOTOGRAFIA. La foto può riprendere un’altra fotografia, o un quadro, o un libro, o una poesia. Per soddisfare i canoni in alternativa, dietro la foto, potrebbe essere riprodotto uno scritto, un impronta, un fiore un qualcosa che appartenga alla natura o al soggetto fotografato, che renda la stessa un opera d’arte unica e “compartecipata”.
TELEVISIONE. E’ un mezzo multimediale per eccellenza e i reality ne sono un prodotto tipico, ben vengano però, non solo il grande fratello, ma anche “giochi” in cui ci si cimenta con un arte (esempio più scrittori o più artisti che si contendono un premio), ma aiutati anche dal pubblico di casa o che rappresentino qualcuno dei telespettatori (eventualmente estratti per concorso o a caso), affinché anche questi ultimi siano parte dell’opera (facciamo ancora un esempio riferendoci al gioco da noi ideato, per chiarire il concetto, nel nostro caso si prevede che degli esperti giochino in proprio e altri per conto del pubblico di casa alla ricerca del tesoro, di modo che anche questi siano coinvolti nell’opera che nella fattispecie narra del gioco stesso).
CINEMA. Il cinema è anch’esso un mezzo multimediale, l’applicazione del metodo deve quindi prevedere che la trama deve continuare anche fuori dal film, alla ricerca di un qualche cosa che dovrà essere trovato dagli spettatori (ad esempio dopo aver superato alcune prove o aver trovato casualmente il finale in uno o più dei prodotti pubblicizzati nel film stesso). O che mediante un concorso possa successivamente fornire un finale anche diverso da quello proposto dal film che verrà realizzato e proiettato successivamente.
PUBBLICITA’. Questa potrà essere contenuta in opere d’arte o all’interno dei film o libri e sarà il motore dell’arte o del gioco multimediale, perché mediante la sponsorizzazione, incentiverà la ricerca dei premi all’interno dei propri prodotti e di conseguenza la creatività.
ARCHITETTURA. Il progetto architettonico, dovrà sempre lasciare spazi aperti e se possibile almeno in parte, occupabili dalle persone, che ad esempio vestendosi tutte di un certo colore potranno riempire la struttura, ove possibile disegnandola e trasformandola in un opera d’arte vivente. La stessa cosa si potrà comunque ottenere riempiendo tali spazi con fiori, acqua, pietre colorate asportabili, vetri bicolori, pareti o strutture mobili e mezzi similari, che diano la possibilità di modificare almeno in parte l’edificio, dando l’impressione di una realtà in movimento e quindi “aperta”. Si consiglia inoltre di utilizzare ad esempio la sezione aurea, il simbolismo, l’arco, il cerchio o almeno qualche linea curva e i giochi d’acqua. Gli spazi devono essere facilmente usufruibili, favorire l’ aggregazione ed essere rispettosi dell’ambiente circostante.
CUCINA. I cibi oltre che tendenzialmente bilanciati, dovranno con i colori e i sapori delle spezie interagire con chi li consuma suggerendo l’idea di mangiare un opera d’arte, le portate dovranno possibilmente essere realizzate per almeno due persone, per il principio della solidarietà.
MUSICA. La musica, sia con il videoclip, sia con le registrazioni dal vivo e/o più semplicemente utilizzando le rappresentazione fotografica o pittorica delle copertine, possono diventare facilmente opere multimediali. Esse potranno, ove possibile, seguire il ritmo del cuore e dovranno essere armoniche e sensibilizzare lo spirito, saranno intrise di musica etnica con possibili mix di strumenti orientali e occidentali. Musica interessante sarà quella popolare che nascerà dal raduno spontaneo in luoghi pubblici di centinaia di persone che suoneranno insieme uno strumento, con note musicali o ritmi semplici da riprodurre, per ottenere grandi suoni e ispirare l’idea della solidarietà e della realtà in contrapposizione a quella musica che tende ad estraniarti.
CANTO. Le canzoni dovranno riscoprire i dialetti e le vecchie lingue meglio se mischiate a linguaggi moderni e lingue differenti.
DANZA. Importanti saranno le scenografie che avranno riferimenti simbolici o reali e l’interrelazione con la musica e i balli popolari. Anche il ballo dovrà riconsiderare il contatto fisico simbolo di unione e amore, nonché l’apertura verso il mondo, di cui interessanti spunti si trovano nell’euritmia.
FILOSOFIA. Chi scrive aveva creato in passato un nuovo genere d’arte pittorica ovvero lo stile detto “Neo barocchetto”, a cui molte delle vecchie opere pittoriche sono debitrici e i cui tratti salienti potevano essere sintetizzati nei versi di Giovanbattista Marino: "E' del poeta il fin la meraviglia...chi non sa meravigliar vada alla striglia". Tale motto riferito alla pittura, consisteva nella realizzazione di quadri perfetti nelle proporzioni, e nella esecuzione grafica che pur nella loro informalità rispettavano comunque le armonie delle forme, delle proporzioni e delle simmetrie. Lo stile appariva freddo e con la pretesa di non suscitare alcuna emozione, ciò perché si voleva rappresentare un'immagine di decadimento dei valori tipico del periodo storico in cui sono state prodotte le opere. L'arte per l'arte, quindi, il voler stupire ad ogni costo attraverso i trucchi ottici quali ad esempio dare l'impressione di vedere una linea curva, ma alla cui immagine si perviene per mezzo di una somma di linee rette, oppure attraverso la rappresentazione di false prospettive quale immagine di un mondo che non forniva prospettive. Se ciò poteva rappresentare bene l’ultimo ventennio, tuttavia oggi molte cose sono cambiate nel mondo e dall’edonismo “dell’arte per l’arte”, ci si è resi conto, che non si può fare a meno di confrontarsi con la realtà quotidiana. Quindi l’arte non può non tenere conto del principio utilitaristico della convenienza economica e della solidarietà sociale, che salvi però tutte la diversità. Il motto di riferimento potrebbe essere: “Unità nella diversità”, nel senso che l’arte dovrà tendere ove possibile alla solidarietà e all’aggregazione, ma nel rispetto delle diverse culture e delle idee e particolarità di ognuno. L’uomo, l’ambiente, lo spazio, assumono tutti la stessa rilevanza e ogni elemento non può più ignorare l’altro, perché sono correlati, l’essere umano è allo stesso tempo il centro e la periferia del mondo o meglio è parte del mondo stesso e quindi non può ignorarlo e deve, ove sia possibile, cercherà il giusto equilibrio applicando i principi del taoismo.
MODA. La moda si ispirerà e riscoprirà in parte gli anni 40, utilizzerà i materiali poveri e le stoffe riciclate, con inserti di spartiti musicali e poesie, il mix di tessuti e colori, con inserti etnici e immagini floreali, sarà una moda casta e con poche stravaganze, in uno stile povero ed essenziale.
SOCIOLOGIA. Nel sociale più associazioni si riuniranno in federazioni al fine di unire gli sforzi e le risorse umane ed economiche per realizzare progetti di grande respiro e sfruttare gli spazi comuni, al meglio mediante il principio della rotazione. Nelle professioni, occorrerà cercare di unire professionisti in network di diverse specializzazioni (ove ognuno risponderà singolarmente del proprio operato), per fornire un servizio a 360° ai propri clienti e per scambiarsi gli stessi nel circuito al fine di aumentare la clientela complessiva e abbassare i costi generali. Nelle aziende e tra i privati occorrerà creare consorzi d’acquisto per diminuire le spesa dei materiali di consumo. Occorrerà creare anche consorzi di lavoro ove parte del personale non specialistico potrà confluire in un unico serbatoio ed essere utilizzato da quelle aziende che per brevi periodi di tempo possano avere dei picchi di lavoro, a compensazione di chi ne ha di meno, ciò al fine di non licenziare le persone, ma di distribuendone le utilità mediante il criterio di ottimizzazione delle risorse. Contestualmente pensando al futuro si potrà incentivare il baratto e le banche del tempo per poter far fronte a eventuali crisi monetarie. Anche la politica dovrà anch’essa tendere alla bipolarità, ma allo stesso tempo dovrà salvaguardare e valorizzazione le autonomie locali, perché più vicine alla gente e più facilmente controllabili.
(Per ulteriori informazioni: www.iltesoropiunascosto.com – col999@libero.it – 349.0938830)
Michelangelo Magnus
MANIFESTO IN LINGUA INGLESE: REALITY ART “OPEN” (R.A.O.)
An alternative way of making art that meets in the artistic tide is born.
Michelangelo Magnus, its inventor, has called it: “Reality Art Open”.
As one can easily deduce from the name identifying it, the new creative path is intrinsically tied to the reality. Up to here nothing extraordinary. Historically speaking, we have already met artistic movements that referred to the reality. Think only of the literary realism that is born in France in the 19th century, down to the neo-realism in the cinema, risen from the ruins of the immediate post-war period, to the hyperrealism of the ‘70s (rib detached from the pop-art that was marked by the maniacal urge for details), up to reach the TV reality, and finally the reality book. Within this genre we have to distinguish between the "reality book closed", namely a story in which the authors are involved in first person but the story ends inside of its narration, and the "reality book open”. In this last case, although like the former, the protagonists are the same authors, nevertheless the plot is not completed, some real facts are still missing to be ultimate. The text, in fact, closes down only apparently, for in reality the adventure goes on, and it will be the reader who will define the narration and let all the others know how it has come to end.
This part of the story, which is often the continuation of one among the different endings proposed, cannot be written until it has not occurred in the reality, but in the long run it will itself become part of the initiated novel, though still in itinere. In other words, the definitive end cannot be written alone by the author, but it will be potentially completed by whomever feels like participating and become integrant part of this play of roles, which in “The Most Hidden Treasure” saga is represented by a treasure hunt (obviously witha true treasure although, in the case in point, of symbolic value). By the conclusion of the game, the end will be written by him or her who has found the treasure, but this will only be the “official” conclusion. In concomitance with this event, the single histories and the real experiences can be placed side by side and be described on Internet (we are equipping there for our site, but better still if they will also be continued on other websites) by each of the readers who has personally taken a chance in the enterprise. Anyone of these usufructuaries of the story can write his or her own real account of the adventure lived or else, in alternative, through the continuation of the same novel of reference, he or she can also graft into it some fantastic histories that can continue the story giving origin, of fact, to a new novel or literary genre which we could define “Reality Art Magic.” From the aforesaid, it derives that the lines, characteristic of this artistic manifesto, are the following:
***
1) Connection with the reality, at least as a starting point.
2) Interrelation between who creates the work and who is object of the usufruct of the same, which in the case in matter, will have the power to influence in whole or in part the creative act a/o the object of the created.
3) Stimulus to creativeness that involves the end-user in becoming himself part, continuator or innovator of the work.
4) Solidarity and exchange of the roles.
5) Multimediality of the work that always has to involve more than one artistic discipline (art here intended in a general sense).
6) Magic or symbolic or fantastic aspect. This seems in apparent contrast with the other requisites, but so it is not, because in the reality there is always a magic aspect, even if often hidden to the most. Besides, in an open style, what matters is that the starting point be real, though nothing prevents the oneiro of interlacing with the reality (as did Fellini) in that the dream, too, belongs to man. This will allow you to break from fixed schemes leaving a door open on future developments.
You will have a work “RAO” or “RAM”(acronym of Reality Art Magic), if at least 3 of the 6 suggested requisites, will be respected.
***
It wonders us if this genre, been born in literature, were extensible to other arts, because when so, one might succeed really in creating a multidisciplinary artistic movement. The answer is necessarily affirmative, for otherwise it would fail the presupposition No 5. Entering into detail, let us now see how, departing from our books - to furnish a concrete example - we can address us to create a multimedial work. In the specific case, our novels have the covers filled with pictures and they also speak of painting; they contain songs; pieces of poetry; culinary recipes as well as a game that can be realized in TV, or be retaken, as we would wish, by the cinema. As last thing, our experience interacts with the readers, supplying details on the proposed treasure hunting through the following website: www.iltesoropiunascosto.com and it will offer subsequently the possibility to others to write a different final, or to tell the experiences lived by the readers during the game, or simply to express one opinion of theirs.
To furnish some stimuli we suggest how the method can be applied to other artistic genres:
THEATER - An example of “real” multimediality, by us studied in former times, would for instance consist in a holistic therapeutic work. In the project, such work saw involved various types of therapeutic art, from psychology, to dance-therapy, from music-therapy, to chromo-therapy, in a context of scenographic images, sounds and script that in the end it involved the public, making them become an integral part of the work.
PAINTING – The multimedial exchange is given by the fact that the subject after having been portrayed becomes itself painter and continues the picture with a simple point, or again the painting has to include a small musical score or a poem or a saying, even if brief, written by another subject who is not the artist (all it takes is gluing a photocopy or a photo or reproduce it with acids). Or else it has to contain “open” symbols.
PHOTOGRAPHY - The photo can retake another photo, or a picture, or a book, or a poem. To satisfy the canons, as an alternative, behind the photo, it could be reproduced a writing, a mark, a flower, a something that belongs to nature or to the photographed subject, to make the same a work of unique art and “comparticipated”.
TELEVISION - It is an excellent multimedial channel, and reality shows are a typical product of it, well come however, not only the Big Brother, but also those “games” in which one is engaged with one art (one example: more writers or more artists competing for a prize), but also helped by the public sitting at home or that they represent someone of the televiewers (eventually drawn by contest or at random) so that also these last ones may belong to the work. We still make an example reporting us to the game by us conceived, to clarify the concept. In our case it is foreseen that some experts play on their behalf, and others on behalf of the home public, for the search of the treasure, of way that also these can be involved in the work that, in the case in matter, it narrates of the same game.
CINEMA - The cinema is also a multimedial way. The application of the method must therefore foresee that the plot has to also continue out of the film, to the search of an anything that has to be found by the spectators (for instance, after having overcome some tests or having casually found the ending in one or more of the products publicized in the same film). Or what through a contest can also furnish subsequently a different end from that proposed by the film, which will be realized and subsequently projected.
PUBLICITY - This can be contained in artworks or inside of films or books and it will be the motor of the art or of the multimedial game, because through sponsorship, it will stimulate the search of the prizes inside its own products and accordingly, the creativeness.
ARCHITECTURE - The architectural project will always have to leave open spaces and if feasible at least partly, to be taken by people who for instance, all dressed in a certain colour they can fill the structure, and if possible drawing it and turning it into a work of living art. The same thing can be obtained as well by filling such spaces with flowers, water, removable coloured stones, bicoloured glasses, walls or mobile structures and other similar materials, which give the possibility to modify, at least partly, the building, giving the impression of a reality in movement and thus “open”. One is recommended, besides, to use for instance the golden section, the symbolism, the arc, the circle or at least some curved line and the plays of water. The spaces have to be easily utilizable, have to favour the aggregation, and be respectful of the environment.
KITCHEN – Food, beyond being potentially balanced, will owe with the colours and the tastes of the spices to interact with whom consumes it, suggesting the idea of eating a work of art; the courses will possibly have to be prepared for two people, at the least, for the principle of solidarity.
MUSIC - Music, both with video clips and recordings from live a/o more simply by using the photographic or pictorial representation of the covers, they can easily become multimedial works. They will be able, where possible, to follow the rhythm of the heart and have to be harmonic and sensitize the spirit; they will be soaked with ethnic music and, possibly, include a blend of oriental and western instruments. Interesting music will be the popular type that will be born from the spontaneous assembly in public places of hundreds of people, who will play together an instrument, with musical notes or with simple rhythms to be reproduced in order to get great sounds and to inspire the idea of solidarity and reality, in opposition to that sort of music that tends to estrange
you.
SONG - Songs will have to rediscover dialects and old languages, better if intermingled with modern languages and different idioms.
DANCE - Important will be the scenographies that will have symbolic or real references and bear an interrelation with the music and the popular dances. Dance too will have to reconsider the physical contact, symbol of union and love, as well as the opening toward the world, interesting sprouts of which are to be found in the eurhythmics.
PHILOSOPHY - Who writes had created in the past a new kind of pictorial art or the so said “Neo- barocchetto” style, to which a lot of some old pictorial works are debtors and whose salient features could be condensed in the verses of Giovanbattista Marino: "It is the poet’s end the marvel …who doesn’t know how to marvel let him go to the curry-comb”. Such a poetical saying referred to the art of painting, consisted in the realization of perfect pictures in the proportions and in the graphic execution that even in their informality they respected the harmonies of the forms, proportions and symmetries, however. The style appeared cold and had the pretension not to arouse any emotion, this because it was wanted to represent an image of decadence of the values, typical of the historical period that has produced these works. The art for the sake of art, therefore, the wanting to surprise at any cost through optic tricks, such as for instance giving the impression to see a curved line, but whose image is reached through a sum of straight lines, or through the representation of false perspectives as the image of a world that didn't offer perspectives. If this could well represent the period of the last twenty years, nevertheless today a lot of things have changed in the world and from the hedonism of “the art for the art”, we have acknowledged that we cannot help to confront ourselves with the daily reality. Art, therefore, it cannot not keep in mind the utilitarian principle of the economic convenience and social solidarity, which should save, however,
all the differences. The slogan of reference could be then: “Unity in the difference”, in the sense that art will have to extend where possible to solidarity and aggregation, but in the respect of the different cultures and the ideas and the particularities of each one. Man, environment, space, assume all the same relevance and each element cannot ignore the other one anymore, because they are correlated, and the human being is both the centre and the outskirts of the world or, better, part of the same world and therefore he cannot ignore it and he ought where possible to look for the correct equilibrium, by applying the principles of the Taoism.
FASHION - Fashion will be inspired and rediscover partly the ‘40s. It will use poor materials and recycled cloths, with inlays of musical scores and poems, the mix of fabrics and colours, with ethnic inserts and floral images; a chaste
fashion with little extravagances, in a poor and essential style.
SOCIOLOGY - In the social welfare, more and more associations will combine in federations in order to unite the efforts and the human and economic resources for realizing projects of ample breath and exploiting the common spaces at the best, after the principle of rotation. In the professions, it is necessary to try to unite the professional men in networks of different specializations (where each single individual will answer for his own conduct), in order to furnish a 360° service to his/her own clients and to exchange the same in the circuit with the purpose to increase the general clientele and to reduce the general costs. In firms and among the private citizens it is necessary to create some purchase consortia to cut down the expenses for the goods of consumption. It will also be necessary to create some consortia of job where part of the non specialist personnel can meet in an only reservoir and be employed by those firms that for brief time periods are having some peaks of job, as a compensation for those who have less of it, this with the purpose not to dismiss people, but to distribute the utilities by the criterion of optimal exploitation of the resources. Contextually, thinking about the future, the exchange and the time banks can be stimulated for being able to face possible monetary crisis. Politics will also have to tend to bipolarity, but at the same time it will have to safeguard and valorize the local autonomies, for they are closer to people and more easily controllable.
Michelangelo Magnus
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+++++++++++++++++++++++++.R.:.A.:.O.+++++++++++++++++++++++++++
LA SEMANTICA SINCRONICA DELL’ARTE COME CONTRIBUTO ALLA NOETICA
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Giovedì 10.12.2009, alle ore 21,00, verrà presentato a Vimercate (MB), Piazza Unità D’Italia, 2/g, presso L’Auditorium della Biblioteca Comunale (entrata libera), il nuovo manifesto artistico denominato R.A.O. (acronimo di: “REALITY ART OPEN”), unitamente ai principi ispiratori. Nell’occasione sarà possibile visitare una piccola mostra di quadri R.A.O.
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Il 7.05.09 a 100 anni dal futurismo nasce in Italia un nuovo movimento artistico internazionale denominato R.A.O. (acronimo di: “REALITY ART OPEN”), o nella sua più prossima evoluzione R.A.M. (REALITY ART MAGIC). L’idea nasce in campo letterario, come nuovo modo di scrivere romanzi, che diventano opere multimediali che lasciano al lettore la possibilità di interagire con la storia e viverla realmente in prima persona, ad esempio lasciando al destinatario dell’opera, la possibilità di scrivere il/i finale/i. Il suo ideatore Michelangelo Magnus, essendo anche pittore si rende subito conto della possibilità di estendere tali concetti a molteplici discipline artistiche e suggerisce la creazione di un nuovo movimento artistico multimediale e multidisciplinare aperto (quindi suscettibile di evoluzione), che si estrinseca in data 7.5.2009, nella prima opera R.A.O. Tale atto creativo viene denominato “Sinfonia d’arte R.A.O.” ovvero, una perfomance in cui si intersecano in un unico ambiente (la discoteca Quaranta40 di Milano) e con un'unica regia: arte, architettura, scultura, danza, letteratura, musica, canto, fotografia, cibo. Opera a cui aderiscono oltre 100 artisti di provenienza internazionale e numerosi personaggi della cultura milanese (vedi sito www.iltesoropiunascosto.com, per vedere stralci della manifestazione e leggere il manifesto). Nell’incontro di Vimercate, Magnus esporrà delle crypto(s)culture pittoriche realizzate a più mani in grado di irraggiare il pubblico, mediante energia radionica e onde forma emesse dai simboli ivi raffigurati. Un arte denominata da Magnus, R.A.M. (Reality Art Magic), in grado di interagire positivamente, a livello subliminale (perché crea sintonia), con la coscienza di chi l’osserva.
Sintesi dei principi della propulsione artistica solidale R.A.O.:
1) l’attinenza con la realtà, almeno come spunto;
2) l’interrelazione tra chi crea l’opera e chi è oggetto dell’usufruizione della stessa, che nella fattispecie avrà il potere di influire in tutto o in parte sull’atto creativo e/o sull’oggetto del creato;
3) lo stimolo alla creatività che coinvolge l’utente finale a diventare lui stesso parte, continuatore o innovatore dell’opera;
4) la solidarietà e lo scambio dei ruoli;
5) la multimedialità dell’opera che deve sempre coinvolgere più discipline artistiche (arte qui intesa in senso lato);
6) l’aspetto magico o simbolico o fantastico (questo aspetto sembra in apparente contrasto con gli altri requisiti, ma così non è, perché nella realtà c’è sempre un aspetto magico, anche se spesso occulto ai più). Inoltre in uno stile aperto, l’importante è che lo spunto di partenza sia reale, ma nulla vieta che l’onirico s’intrecci con il reale, come faceva Fellini, in quanto anch’esso è parte dell’uomo. Ciò permetterà di uscire da schemi fissi e di lasciare aperta una porta su sviluppi futuri.
Si avrà un’opera “RAO” (o “RAM” acronimo di Reality Art Magic), se almeno 3 dei 6 requisiti suggeriti, saranno rispettati.
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.R.:.A.:.O.
SIGNIFICATI SEMANTICI DEL SIMBOLO R.A.O. - R.A.M.
Il simbolo R.A.O. una (X°) con l’occhiello in alto (ovvero la lettera P in obliquo), intersecata sotto da una squadra contenuta all’interno di un uroboro ha molti significati e in sé contiene i segni grafici, simbolici (o sonori, se letti in greco antico), che identificano le seguenti lettere: ABCDEFGILMNOPQ(R)STUVWXYZ (manca solo l’H, che è muta,e quindi la troviamo scritta per esteso ACCA) e molti altri segni/simboli.
1. RA O = RA è il nome egizio del Dio Sole – la O il suo simbolo astrologico. Anagrammato si legge ORA, unità di misura del tempo, ma anche voce del verbo Orare, ove il suffisso OR il sole si trova in molte cose preziose (esempio l’ORo, mentre l’od in tutte le parole che esprimono sensazioni/emozioni, esempio gODo).
2. RAM = RA indica il principio maschile, la M (la si ricava dalle 2 gambette della X intersecate dalla squadra). Indica Miriam o Maria (quindi il principio femminile) e allo stesso tempo la costellazione della vergine. Al contrario si legge MAR, ove nasce, venere rappresentata dalla parola AMOR (da A privativa MORS= assenza di morte e quindi assenza del tempo e del divenire = DIO)
3. Nel simbolo si può leggere la parola P A X (la A è quella massonica) a cui tende il messaggio universale cristico. Ove la X in greco antico si pronuncia (CHI), la P (RHO) all’interno del cerchio indicano il cristogramma del Cristo (Cosmico perché contenuto nel cerchio), l’Alfa è rappresentato dalla A (intersezione di X con squadra), mentre la M letta al contrario rappresenta l’omega.
4. Si legge anche la parola D’IO se si fa caso la parte alta della P è una D ovvero la pancia della donna incinta, il centro dell’uroboro lo iota (o apostrofo) rappresenta l’iniziale della parola Dio in ebraico (ovvero lo spermatozoo fecondante maschile) e infine il frutto dell’unione: IO (ovvero l’unione terrena del fallo I con la vulva O). L’io che è parte di D’IO. Se annullo l’io divento tutt’uno con DIO (se tolgo la I ho la 1^ nota musicale DO o la 1^ persona del verbo donare). XDO NO se dono X (nulla in cambio) non PERDO.
5. La P in antico greco si pronuncia R poi troviamo la A e l’uroboro che rappresenta la O quindi si può leggere RAO, ma abbiamo visto anche RAM.
6. In chiave musicale si leggono le note: RE (RHO + M che appoggiata di lato si legge E greca), il MI è dato dalla M (parte bassa della X intersecata dalla squadra) e la I la stanghetta convergente con la P obliqua in alto, mentre RA e l’uroboro rappresentano il SOL. La S è rappresentata dal serpente (ma anche dall’incrocio della runa SS al centro) la I l’abbiamo già individuata ed ecco il SI. Si compone la sonata: RE MI SOL SI * SI SOL MI RE che è l’inno del movimento (il DO e il FA e il LA ci sono ma sono nascosti).
L’uroboro, che rappresenta il Sol(e) è la V^ musicale ed è verde (da lì il nome verità). ROL scrive: <
Io ho detto molto, di più non posso.
Manifesto: REALITY ART “OPEN”
Nasce un modo alternativo di fare arte che confluisce nella corrente artistica, denominata dal suo ideatore, Michelangelo Magnus: “Reality art open”.
Come si deduce dal nome che lo identifica, il nuovo percorso creativo è intrinsecamente legato alla realtà. Fin qui niente di straordinario abbiamo già incontrato storicamente movimenti artistici che si richiamavano alla realtà, si pensi al realismo letterario, che nasce in Francia nell’ottocento, al neorealismo cinematografico sorto dalle rovine dell'immediato dopoguerra, all’iperrealismo degli anni 70 (costola distaccatasi dalla pop-art che si contraddistingueva per la maniacalità dei dettagli), fino ad arrivare al reality televisivo ed infine al reality book. Nell’ambito di questo genere dobbiamo poi distinguere tra "reality book closed" ovvero un racconto nel quale gli autori sono coinvolti in prima persona, ma la storia finisce all'interno della narrazione, e il "reality book open". In quest’ultimo caso, sebbene come nel precedente, i protagonisti siano gli stessi autori, tuttavia la trama non è completa, mancano ancora dei fatti reali per essere ultimata. Il testo, infatti, termina solo apparentemente, ma in realtà l’avventura continua e sarà il lettore a definire la narrazione, facendo sapere a tutti gli altri com’è andata a finire. Questa parte del racconto che è spesso la continuazione di uno dei diversi finali proposti, non può essere scritta fino a che non si sia verificata nella realtà, ma alla fine diventerà essa stessa parte del romanzo iniziato, ma ancora in itinere. In altre parole il finale definitivo non potrà essere scritto dall’autore da solo, ma sarà completato potenzialmente da chiunque abbia voglia di partecipare e diventare parte integrante di questo gioco di ruoli, che nella saga de “Il tesoro più nascosto” è rappresentata da una caccia al tesoro (ovviamente con un tesoro vero sebbene, nella fattispecie, di valore simbolico). Alla conclusione del gioco, il finale sarà scritto da colui che ha trovato il tesoro, ma questa sarà solo la conclusione “ufficiale”. In concomitanza a questo evento si potranno affiancare le singole storie ed esperienze reali che potranno essere descritte su internet (ci stiamo attrezzando per il nostro sito, ma meglio ancora se saranno continuati anche su altri siti), da ognuno dei lettori che si sia cimentato personalmente nell’impresa. Ognuno di questi usufruitori della storia potrà scrivere i propri resoconti reali dell’avventura vissuta o, in alternativa, mediante la continuazione dello stesso romanzo di riferimento, potrà innestare anche delle storie fantastiche che potranno continuare il racconto dando origine di fatto a un nuovo romanzo o genere letterario che potremmo definire “Reality art magic”. Da quanto sopra esposto, si ricava che i tratti caratteristici di questo manifesto artistico sono i seguenti:
1) l’attinenza con la realtà, almeno come spunto;
2) l’interrelazione tra chi crea l’opera e chi è oggetto dell’usufruizione della stessa, che nella fattispecie avrà il potere di influire in tutto o in parte sull’atto creativo e/o sull’oggetto del creato;
3) lo stimolo alla creatività che coinvolge l’utente finale a diventare lui stesso parte, continuatore o innovatore dell’opera;
4) la solidarietà e lo scambio dei ruoli;
5) la multimedialità dell’opera che deve sempre coinvolgere più discipline artistiche (arte qui intesa in senso lato);
6) l’aspetto magico o simbolico o fantastico. Questo aspetto sembra in apparente contrasto con gli altri requisiti, ma così non è, perché nella realtà c’è sempre un aspetto magico, anche se spesso occulto ai più. Inoltre in uno stile aperto, l’importante è che lo spunto di partenza sia reale ma nulla vieta che l’onirico s’intrecci con il reale (come faceva Fellini), in quanto anch’esso è parte dell’uomo. Ciò permetterà di uscire da schemi fissi e di lasciare aperta una porta su sviluppi futuri.
Si avrà un’opera “RAO” (o “RAM” acronimo di Reality Art Magic), se almeno 3 dei 6 requisiti suggeriti, saranno rispettati.
Ci si chiede se questo genere, nato in letteratura sia estensibile ad altre arti, perché si riesca veramente a creare un movimento artistico multidisciplinare, la risposta è affermativa necessariamente, perché altrimenti mancherebbe il presupposto n. 5. Entrando nel dettaglio, vediamo ora come, partendo dai nostri libri, per fornire un esempio concreto, ci si possa indirizzare a creare un’opera multimediale. Nel nostro caso i nostri romanzi hanno le copertine piene di quadri e parlano anche di pittura, contengono canzoni, poesie, ricette di cucina oltre a un gioco che si può realizzare in TV, o può essere ripreso, come noi ci auguriamo, dal cinema. Infine la nostra esperienza interagisce con i lettori fornendo dettagli sulla caccia al tesoro proposta, mediante il sito internet: www.iltesoro più nascosto.com e darà in seguito la possibilità ad altri di scrivere finali diversi o raccontare le esperienze di vita che hanno vissuto i lettori durante il gioco o semplicemente per esprimere un loro parere.
Per fornire alcuni stimoli suggeriamo come il metodo possa essere applicato ad altri generi artistici.
TEATRO. Un esempio di multimedialità “reale” da noi a suo tempo studiato consisterebbe ad esempio in un’opera olistica terapeutica, tale opera nel progetto vedeva coinvolti vari tipi di arte terapeutica, dalla psicologia, alla danzo-terapia, alla musicoterapia, alla cromoterapia, in un contesto di immagini scenografiche, di suoni e di copione che alla fine coinvolgeva il pubblico, e lo faceva diventare parte integrante dell’opera.
PITTURA. Lo scambio multimediale è dato dal fatto che il soggetto dopo essere stato ritratto diventa esso stesso pittore e continua il quadro anche con un semplice punto. Oppure il dipinto deve comprendere un piccolo spartito musicale o una poesia o un motto anche se breve, scritto da un altro soggetto che non sia l’artista (basta incollare una fotocopia o una fotografia o riprodurla con acidi). Oppure deve contenere simboli “aperti”.
FOTOGRAFIA. La foto può riprendere un’altra fotografia, o un quadro, o un libro, o una poesia. Per soddisfare i canoni in alternativa, dietro la foto, potrebbe essere riprodotto uno scritto, un impronta, un fiore un qualcosa che appartenga alla natura o al soggetto fotografato, che renda la stessa un opera d’arte unica e “compartecipata”.
TELEVISIONE. E’ un mezzo multimediale per eccellenza e i reality ne sono un prodotto tipico, ben vengano però, non solo il grande fratello, ma anche “giochi” in cui ci si cimenta con un arte (esempio più scrittori o più artisti che si contendono un premio), ma aiutati anche dal pubblico di casa o che rappresentino qualcuno dei telespettatori (eventualmente estratti per concorso o a caso), affinché anche questi ultimi siano parte dell’opera (facciamo ancora un esempio riferendoci al gioco da noi ideato, per chiarire il concetto, nel nostro caso si prevede che degli esperti giochino in proprio e altri per conto del pubblico di casa alla ricerca del tesoro, di modo che anche questi siano coinvolti nell’opera che nella fattispecie narra del gioco stesso).
CINEMA. Il cinema è anch’esso un mezzo multimediale, l’applicazione del metodo deve quindi prevedere che la trama deve continuare anche fuori dal film, alla ricerca di un qualche cosa che dovrà essere trovato dagli spettatori (ad esempio dopo aver superato alcune prove o aver trovato casualmente il finale in uno o più dei prodotti pubblicizzati nel film stesso). O che mediante un concorso possa successivamente fornire un finale anche diverso da quello proposto dal film che verrà realizzato e proiettato successivamente.
PUBBLICITA’. Questa potrà essere contenuta in opere d’arte o all’interno dei film o libri e sarà il motore dell’arte o del gioco multimediale, perché mediante la sponsorizzazione, incentiverà la ricerca dei premi all’interno dei propri prodotti e di conseguenza la creatività.
ARCHITETTURA. Il progetto architettonico, dovrà sempre lasciare spazi aperti e se possibile almeno in parte, occupabili dalle persone, che ad esempio vestendosi tutte di un certo colore potranno riempire la struttura, ove possibile disegnandola e trasformandola in un opera d’arte vivente. La stessa cosa si potrà comunque ottenere riempiendo tali spazi con fiori, acqua, pietre colorate asportabili, vetri bicolori, pareti o strutture mobili e mezzi similari, che diano la possibilità di modificare almeno in parte l’edificio, dando l’impressione di una realtà in movimento e quindi “aperta”. Si consiglia inoltre di utilizzare ad esempio la sezione aurea, il simbolismo, l’arco, il cerchio o almeno qualche linea curva e i giochi d’acqua. Gli spazi devono essere facilmente usufruibili, favorire l’ aggregazione ed essere rispettosi dell’ambiente circostante.
CUCINA. I cibi oltre che tendenzialmente bilanciati, dovranno con i colori e i sapori delle spezie interagire con chi li consuma suggerendo l’idea di mangiare un opera d’arte, le portate dovranno possibilmente essere realizzate per almeno due persone, per il principio della solidarietà.
MUSICA. La musica, sia con il videoclip, sia con le registrazioni dal vivo e/o più semplicemente utilizzando le rappresentazione fotografica o pittorica delle copertine, possono diventare facilmente opere multimediali. Esse potranno, ove possibile, seguire il ritmo del cuore e dovranno essere armoniche e sensibilizzare lo spirito, saranno intrise di musica etnica con possibili mix di strumenti orientali e occidentali. Musica interessante sarà quella popolare che nascerà dal raduno spontaneo in luoghi pubblici di centinaia di persone che suoneranno insieme uno strumento, con note musicali o ritmi semplici da riprodurre, per ottenere grandi suoni e ispirare l’idea della solidarietà e della realtà in contrapposizione a quella musica che tende ad estraniarti.
CANTO. Le canzoni dovranno riscoprire i dialetti e le vecchie lingue meglio se mischiate a linguaggi moderni e lingue differenti.
DANZA. Importanti saranno le scenografie che avranno riferimenti simbolici o reali e l’interrelazione con la musica e i balli popolari. Anche il ballo dovrà riconsiderare il contatto fisico simbolo di unione e amore, nonché l’apertura verso il mondo, di cui interessanti spunti si trovano nell’euritmia.
FILOSOFIA. Chi scrive aveva creato in passato un nuovo genere d’arte pittorica ovvero lo stile detto “Neo barocchetto”, a cui molte delle vecchie opere pittoriche sono debitrici e i cui tratti salienti potevano essere sintetizzati nei versi di Giovanbattista Marino: "E' del poeta il fin la meraviglia...chi non sa meravigliar vada alla striglia". Tale motto riferito alla pittura, consisteva nella realizzazione di quadri perfetti nelle proporzioni, e nella esecuzione grafica che pur nella loro informalità rispettavano comunque le armonie delle forme, delle proporzioni e delle simmetrie. Lo stile appariva freddo e con la pretesa di non suscitare alcuna emozione, ciò perché si voleva rappresentare un'immagine di decadimento dei valori tipico del periodo storico in cui sono state prodotte le opere. L'arte per l'arte, quindi, il voler stupire ad ogni costo attraverso i trucchi ottici quali ad esempio dare l'impressione di vedere una linea curva, ma alla cui immagine si perviene per mezzo di una somma di linee rette, oppure attraverso la rappresentazione di false prospettive quale immagine di un mondo che non forniva prospettive. Se ciò poteva rappresentare bene l’ultimo ventennio, tuttavia oggi molte cose sono cambiate nel mondo e dall’edonismo “dell’arte per l’arte”, ci si è resi conto, che non si può fare a meno di confrontarsi con la realtà quotidiana. Quindi l’arte non può non tenere conto del principio utilitaristico della convenienza economica e della solidarietà sociale, che salvi però tutte la diversità. Il motto di riferimento potrebbe essere: “Unità nella diversità”, nel senso che l’arte dovrà tendere ove possibile alla solidarietà e all’aggregazione, ma nel rispetto delle diverse culture e delle idee e particolarità di ognuno. L’uomo, l’ambiente, lo spazio, assumono tutti la stessa rilevanza e ogni elemento non può più ignorare l’altro, perché sono correlati, l’essere umano è allo stesso tempo il centro e la periferia del mondo o meglio è parte del mondo stesso e quindi non può ignorarlo e deve, ove sia possibile, cercherà il giusto equilibrio applicando i principi del taoismo.
MODA. La moda si ispirerà e riscoprirà in parte gli anni 40, utilizzerà i materiali poveri e le stoffe riciclate, con inserti di spartiti musicali e poesie, il mix di tessuti e colori, con inserti etnici e immagini floreali, sarà una moda casta e con poche stravaganze, in uno stile povero ed essenziale.
SOCIOLOGIA. Nel sociale più associazioni si riuniranno in federazioni al fine di unire gli sforzi e le risorse umane ed economiche per realizzare progetti di grande respiro e sfruttare gli spazi comuni, al meglio mediante il principio della rotazione. Nelle professioni, occorrerà cercare di unire professionisti in network di diverse specializzazioni (ove ognuno risponderà singolarmente del proprio operato), per fornire un servizio a 360° ai propri clienti e per scambiarsi gli stessi nel circuito al fine di aumentare la clientela complessiva e abbassare i costi generali. Nelle aziende e tra i privati occorrerà creare consorzi d’acquisto per diminuire le spesa dei materiali di consumo. Occorrerà creare anche consorzi di lavoro ove parte del personale non specialistico potrà confluire in un unico serbatoio ed essere utilizzato da quelle aziende che per brevi periodi di tempo possano avere dei picchi di lavoro, a compensazione di chi ne ha di meno, ciò al fine di non licenziare le persone, ma di distribuendone le utilità mediante il criterio di ottimizzazione delle risorse. Contestualmente pensando al futuro si potrà incentivare il baratto e le banche del tempo per poter far fronte a eventuali crisi monetarie. Anche la politica dovrà anch’essa tendere alla bipolarità, ma allo stesso tempo dovrà salvaguardare e valorizzazione le autonomie locali, perché più vicine alla gente e più facilmente controllabili.
(Per ulteriori informazioni: www.iltesoropiunascosto.com – col999@libero.it – 349.0938830)
Michelangelo Magnus
MANIFESTO IN LINGUA INGLESE: REALITY ART “OPEN” (R.A.O.)
An alternative way of making art that meets in the artistic tide is born.
Michelangelo Magnus, its inventor, has called it: “Reality Art Open”.
As one can easily deduce from the name identifying it, the new creative path is intrinsically tied to the reality. Up to here nothing extraordinary. Historically speaking, we have already met artistic movements that referred to the reality. Think only of the literary realism that is born in France in the 19th century, down to the neo-realism in the cinema, risen from the ruins of the immediate post-war period, to the hyperrealism of the ‘70s (rib detached from the pop-art that was marked by the maniacal urge for details), up to reach the TV reality, and finally the reality book. Within this genre we have to distinguish between the "reality book closed", namely a story in which the authors are involved in first person but the story ends inside of its narration, and the "reality book open”. In this last case, although like the former, the protagonists are the same authors, nevertheless the plot is not completed, some real facts are still missing to be ultimate. The text, in fact, closes down only apparently, for in reality the adventure goes on, and it will be the reader who will define the narration and let all the others know how it has come to end.
This part of the story, which is often the continuation of one among the different endings proposed, cannot be written until it has not occurred in the reality, but in the long run it will itself become part of the initiated novel, though still in itinere. In other words, the definitive end cannot be written alone by the author, but it will be potentially completed by whomever feels like participating and become integrant part of this play of roles, which in “The Most Hidden Treasure” saga is represented by a treasure hunt (obviously witha true treasure although, in the case in point, of symbolic value). By the conclusion of the game, the end will be written by him or her who has found the treasure, but this will only be the “official” conclusion. In concomitance with this event, the single histories and the real experiences can be placed side by side and be described on Internet (we are equipping there for our site, but better still if they will also be continued on other websites) by each of the readers who has personally taken a chance in the enterprise. Anyone of these usufructuaries of the story can write his or her own real account of the adventure lived or else, in alternative, through the continuation of the same novel of reference, he or she can also graft into it some fantastic histories that can continue the story giving origin, of fact, to a new novel or literary genre which we could define “Reality Art Magic.” From the aforesaid, it derives that the lines, characteristic of this artistic manifesto, are the following:
***
1) Connection with the reality, at least as a starting point.
2) Interrelation between who creates the work and who is object of the usufruct of the same, which in the case in matter, will have the power to influence in whole or in part the creative act a/o the object of the created.
3) Stimulus to creativeness that involves the end-user in becoming himself part, continuator or innovator of the work.
4) Solidarity and exchange of the roles.
5) Multimediality of the work that always has to involve more than one artistic discipline (art here intended in a general sense).
6) Magic or symbolic or fantastic aspect. This seems in apparent contrast with the other requisites, but so it is not, because in the reality there is always a magic aspect, even if often hidden to the most. Besides, in an open style, what matters is that the starting point be real, though nothing prevents the oneiro of interlacing with the reality (as did Fellini) in that the dream, too, belongs to man. This will allow you to break from fixed schemes leaving a door open on future developments.
You will have a work “RAO” or “RAM”(acronym of Reality Art Magic), if at least 3 of the 6 suggested requisites, will be respected.
***
It wonders us if this genre, been born in literature, were extensible to other arts, because when so, one might succeed really in creating a multidisciplinary artistic movement. The answer is necessarily affirmative, for otherwise it would fail the presupposition No 5. Entering into detail, let us now see how, departing from our books - to furnish a concrete example - we can address us to create a multimedial work. In the specific case, our novels have the covers filled with pictures and they also speak of painting; they contain songs; pieces of poetry; culinary recipes as well as a game that can be realized in TV, or be retaken, as we would wish, by the cinema. As last thing, our experience interacts with the readers, supplying details on the proposed treasure hunting through the following website: www.iltesoropiunascosto.com and it will offer subsequently the possibility to others to write a different final, or to tell the experiences lived by the readers during the game, or simply to express one opinion of theirs.
To furnish some stimuli we suggest how the method can be applied to other artistic genres:
THEATER - An example of “real” multimediality, by us studied in former times, would for instance consist in a holistic therapeutic work. In the project, such work saw involved various types of therapeutic art, from psychology, to dance-therapy, from music-therapy, to chromo-therapy, in a context of scenographic images, sounds and script that in the end it involved the public, making them become an integral part of the work.
PAINTING – The multimedial exchange is given by the fact that the subject after having been portrayed becomes itself painter and continues the picture with a simple point, or again the painting has to include a small musical score or a poem or a saying, even if brief, written by another subject who is not the artist (all it takes is gluing a photocopy or a photo or reproduce it with acids). Or else it has to contain “open” symbols.
PHOTOGRAPHY - The photo can retake another photo, or a picture, or a book, or a poem. To satisfy the canons, as an alternative, behind the photo, it could be reproduced a writing, a mark, a flower, a something that belongs to nature or to the photographed subject, to make the same a work of unique art and “comparticipated”.
TELEVISION - It is an excellent multimedial channel, and reality shows are a typical product of it, well come however, not only the Big Brother, but also those “games” in which one is engaged with one art (one example: more writers or more artists competing for a prize), but also helped by the public sitting at home or that they represent someone of the televiewers (eventually drawn by contest or at random) so that also these last ones may belong to the work. We still make an example reporting us to the game by us conceived, to clarify the concept. In our case it is foreseen that some experts play on their behalf, and others on behalf of the home public, for the search of the treasure, of way that also these can be involved in the work that, in the case in matter, it narrates of the same game.
CINEMA - The cinema is also a multimedial way. The application of the method must therefore foresee that the plot has to also continue out of the film, to the search of an anything that has to be found by the spectators (for instance, after having overcome some tests or having casually found the ending in one or more of the products publicized in the same film). Or what through a contest can also furnish subsequently a different end from that proposed by the film, which will be realized and subsequently projected.
PUBLICITY - This can be contained in artworks or inside of films or books and it will be the motor of the art or of the multimedial game, because through sponsorship, it will stimulate the search of the prizes inside its own products and accordingly, the creativeness.
ARCHITECTURE - The architectural project will always have to leave open spaces and if feasible at least partly, to be taken by people who for instance, all dressed in a certain colour they can fill the structure, and if possible drawing it and turning it into a work of living art. The same thing can be obtained as well by filling such spaces with flowers, water, removable coloured stones, bicoloured glasses, walls or mobile structures and other similar materials, which give the possibility to modify, at least partly, the building, giving the impression of a reality in movement and thus “open”. One is recommended, besides, to use for instance the golden section, the symbolism, the arc, the circle or at least some curved line and the plays of water. The spaces have to be easily utilizable, have to favour the aggregation, and be respectful of the environment.
KITCHEN – Food, beyond being potentially balanced, will owe with the colours and the tastes of the spices to interact with whom consumes it, suggesting the idea of eating a work of art; the courses will possibly have to be prepared for two people, at the least, for the principle of solidarity.
MUSIC - Music, both with video clips and recordings from live a/o more simply by using the photographic or pictorial representation of the covers, they can easily become multimedial works. They will be able, where possible, to follow the rhythm of the heart and have to be harmonic and sensitize the spirit; they will be soaked with ethnic music and, possibly, include a blend of oriental and western instruments. Interesting music will be the popular type that will be born from the spontaneous assembly in public places of hundreds of people, who will play together an instrument, with musical notes or with simple rhythms to be reproduced in order to get great sounds and to inspire the idea of solidarity and reality, in opposition to that sort of music that tends to estrange
you.
SONG - Songs will have to rediscover dialects and old languages, better if intermingled with modern languages and different idioms.
DANCE - Important will be the scenographies that will have symbolic or real references and bear an interrelation with the music and the popular dances. Dance too will have to reconsider the physical contact, symbol of union and love, as well as the opening toward the world, interesting sprouts of which are to be found in the eurhythmics.
PHILOSOPHY - Who writes had created in the past a new kind of pictorial art or the so said “Neo- barocchetto” style, to which a lot of some old pictorial works are debtors and whose salient features could be condensed in the verses of Giovanbattista Marino: "It is the poet’s end the marvel …who doesn’t know how to marvel let him go to the curry-comb”. Such a poetical saying referred to the art of painting, consisted in the realization of perfect pictures in the proportions and in the graphic execution that even in their informality they respected the harmonies of the forms, proportions and symmetries, however. The style appeared cold and had the pretension not to arouse any emotion, this because it was wanted to represent an image of decadence of the values, typical of the historical period that has produced these works. The art for the sake of art, therefore, the wanting to surprise at any cost through optic tricks, such as for instance giving the impression to see a curved line, but whose image is reached through a sum of straight lines, or through the representation of false perspectives as the image of a world that didn't offer perspectives. If this could well represent the period of the last twenty years, nevertheless today a lot of things have changed in the world and from the hedonism of “the art for the art”, we have acknowledged that we cannot help to confront ourselves with the daily reality. Art, therefore, it cannot not keep in mind the utilitarian principle of the economic convenience and social solidarity, which should save, however,
all the differences. The slogan of reference could be then: “Unity in the difference”, in the sense that art will have to extend where possible to solidarity and aggregation, but in the respect of the different cultures and the ideas and the particularities of each one. Man, environment, space, assume all the same relevance and each element cannot ignore the other one anymore, because they are correlated, and the human being is both the centre and the outskirts of the world or, better, part of the same world and therefore he cannot ignore it and he ought where possible to look for the correct equilibrium, by applying the principles of the Taoism.
FASHION - Fashion will be inspired and rediscover partly the ‘40s. It will use poor materials and recycled cloths, with inlays of musical scores and poems, the mix of fabrics and colours, with ethnic inserts and floral images; a chaste
fashion with little extravagances, in a poor and essential style.
SOCIOLOGY - In the social welfare, more and more associations will combine in federations in order to unite the efforts and the human and economic resources for realizing projects of ample breath and exploiting the common spaces at the best, after the principle of rotation. In the professions, it is necessary to try to unite the professional men in networks of different specializations (where each single individual will answer for his own conduct), in order to furnish a 360° service to his/her own clients and to exchange the same in the circuit with the purpose to increase the general clientele and to reduce the general costs. In firms and among the private citizens it is necessary to create some purchase consortia to cut down the expenses for the goods of consumption. It will also be necessary to create some consortia of job where part of the non specialist personnel can meet in an only reservoir and be employed by those firms that for brief time periods are having some peaks of job, as a compensation for those who have less of it, this with the purpose not to dismiss people, but to distribute the utilities by the criterion of optimal exploitation of the resources. Contextually, thinking about the future, the exchange and the time banks can be stimulated for being able to face possible monetary crisis. Politics will also have to tend to bipolarity, but at the same time it will have to safeguard and valorize the local autonomies, for they are closer to people and more easily controllable.
Michelangelo Magnus
10
dicembre 2009
R.A.O. – La nuova frontiera dell’Arte che interagisce con la coscienza in armonia con il paradigma del III° millennio
Dal 10 dicembre 2009 al 10 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA CIVICA
Vimercate, Piazza Unità D'italia, 2G, (Milano)
Vimercate, Piazza Unità D'italia, 2G, (Milano)
Orario di apertura
lunedì 14.30 - 18.45; martedì e giovedì 14.30 – 22; mercoledì 9.15 – 18.45; venerdì e sabato 9.15 – 12.15 / 14.30 – 18.45
Vernissage
10 Dicembre 2009, ore 21
Sito web
www.iltesoropiunascosto.com
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