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Rabbia
Filippo Tommaso Marinetti nel Manifesto del Futurismo del 1909 scrive: “Non v’è bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro”. Parte da questa frase la mostra che apre l’attività espositiva 2011 della Galleria Eventinove.
Comunicato stampa
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Filippo Tommaso Marinetti nel Manifesto del Futurismo del 1909 scrive: “Non v’è bellezza se non nella lotta.
Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro”.
Parte da questa frase la mostra che apre l’attività espositiva 2011 della Galleria Eventinove. Una collettiva intitolata Rabbia che riunisce lavori di Michael Ajerman, Gianfranco Asveri, Paolo Maggis e Santiago Ydañez. Quattro artisti diversi tra loro che affrontano un tema comune quanto mai attuale in un fine 2010 che ha visto capitali come Roma, Londra, Atene, Parigi e Bruxelles paralizzate da manifestazioni alcune delle quali sfociate in epiloghi violenti. Episodi che, tralasciando letture politiche che nulla c’entrano con l’arte, sono comunque il sintomo e il simbolo di una rabbia che nasce da un disagio profondo. Il percorso della mostra, che parte dal giovane artista newyorkese Ajerman, prosegue con i cani di Asveri, i ritratti e le immagini di guerriglia urbana di Maggis, fino a chiudersi con i volti sofferenti dello spagnolo Ydañez, segue questo disagio indagando tutte le sfumature che la rabbia può assumere.
È violenza in Big Exit di Ajerman e Bandera Negra di Maggis, la prima ritrae il movimento di un uomo intento a rompere per terra qualcosa la seconda è l’immagine di un anarchico incappucciato che, sullo sfondo di un rogo, stringe tra le mani una bandiera nera, uno dei simboli dell’anarchismo. È uno stato d’animo interiore in ritratti come Pissed Off di Ajerman in cui l’ira del titolo (in inglese pissed off significa arrabbiato) deforma un volto rendendolo una maschera luciferina, o Healen’s Light di Maggis in cui una figura senza via d’uscita guarda il cielo con uno sguardo carico di rabbia, dolore e rassegnazione. È dramma nei volti di Santiago Ydañez che, velati di un denso strato di pittura, somigliano alle maschere delle tragedia greca. Personaggi che attraverso azioni turpi dovevano condurre il pubblico verso la catarsi ovvero la liberazione da tali passioni malvagie, e che diventano, nei lavori in mostra, raffigurazioni delle profondità e ambiguità dell’animo umano. Infine, è istinto animale nei disegni con cui Asveri ritrae le decine di cani che vivono con lui ai Gasperini, sulle colline piacentine.
Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro”.
Parte da questa frase la mostra che apre l’attività espositiva 2011 della Galleria Eventinove. Una collettiva intitolata Rabbia che riunisce lavori di Michael Ajerman, Gianfranco Asveri, Paolo Maggis e Santiago Ydañez. Quattro artisti diversi tra loro che affrontano un tema comune quanto mai attuale in un fine 2010 che ha visto capitali come Roma, Londra, Atene, Parigi e Bruxelles paralizzate da manifestazioni alcune delle quali sfociate in epiloghi violenti. Episodi che, tralasciando letture politiche che nulla c’entrano con l’arte, sono comunque il sintomo e il simbolo di una rabbia che nasce da un disagio profondo. Il percorso della mostra, che parte dal giovane artista newyorkese Ajerman, prosegue con i cani di Asveri, i ritratti e le immagini di guerriglia urbana di Maggis, fino a chiudersi con i volti sofferenti dello spagnolo Ydañez, segue questo disagio indagando tutte le sfumature che la rabbia può assumere.
È violenza in Big Exit di Ajerman e Bandera Negra di Maggis, la prima ritrae il movimento di un uomo intento a rompere per terra qualcosa la seconda è l’immagine di un anarchico incappucciato che, sullo sfondo di un rogo, stringe tra le mani una bandiera nera, uno dei simboli dell’anarchismo. È uno stato d’animo interiore in ritratti come Pissed Off di Ajerman in cui l’ira del titolo (in inglese pissed off significa arrabbiato) deforma un volto rendendolo una maschera luciferina, o Healen’s Light di Maggis in cui una figura senza via d’uscita guarda il cielo con uno sguardo carico di rabbia, dolore e rassegnazione. È dramma nei volti di Santiago Ydañez che, velati di un denso strato di pittura, somigliano alle maschere delle tragedia greca. Personaggi che attraverso azioni turpi dovevano condurre il pubblico verso la catarsi ovvero la liberazione da tali passioni malvagie, e che diventano, nei lavori in mostra, raffigurazioni delle profondità e ambiguità dell’animo umano. Infine, è istinto animale nei disegni con cui Asveri ritrae le decine di cani che vivono con lui ai Gasperini, sulle colline piacentine.
20
gennaio 2011
Rabbia
Dal 20 gennaio al 18 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA EVENTINOVE
Torino, Via Della Rocca, 36, (Torino)
Torino, Via Della Rocca, 36, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 11-19
Vernissage
20 Gennaio 2011, open day dalle 12 alle 20
Autore