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Rachel Morellet – Tumble Time
Rachel Morellet gioca con l’idea che la possibilità di comunicare è la base di tutto ciò che esiste, persino il passato e il futuro sono una concatenazione delle relazioni avvenute e che avverranno. Ogni cosa può diventare un linguaggio, così il semplice modo di vestire può esprimere non soltanto il nostro modo di essere, ma anche il nostro tempo, il clima, la quotidianità. Ed è proprio l’abito e la sua collocazione nello spazio-tempo che ha dato lo spunto alla mostra
Comunicato stampa
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Rachel Morellet
Tumble Time
In occasione della sua mostra personale TUMBLE TIME, Rachel Morellet gioca con l’idea che la possibilità di comunicare è la base di tutto ciò che esiste, persino il passato e il futuro sono una concatenazione delle relazioni avvenute e che avverranno. Ogni cosa può diventare un linguaggio, così il semplice modo di vestire può esprimere non soltanto il nostro modo di essere, ma anche il nostro tempo, il clima, la quotidianità. Ed è proprio l’abito e la sua collocazione nello spazio-tempo che ha dato lo spunto alla mostra.
All’ingresso dell’esposizione l’artista ha creato una tenda penetrabile di strisce di velcro adesivo. Obbligato ad affrontare e muoversi in questa fitta giungla, il visitatore inevitabilmente entrerà in contatto con l’opera che dovrà imparare a gestire in quanto, più sarà attivo, più forte diventerà l’impatto della relazione. Il velcro attaccandosi ai vestiti e ai capelli potrà così, in maniera più o meno accentuata, alterare l’aspetto del visitatore, creando un abbigliamento alternativo, avvolgente, generato dall’agitazione, dal dimenarsi, dal rotolamento, come accenna anche la parola tumble nel titolo. L’artista quindi appositamente attira lo spettatore all’interno dell’installazione, tendendogli la trappola, facendogli percepire un pericolo imprevedibile, inaspettato ma imminente in questi tempi di crisi.
Superata la tenda bianca, il visitatore si trova davanti all’opera Sogno Futuro che parte dall’analisi artistica delle etichette degli abiti, dove l’artista rimane incuriosita dai simboli che ci indicano come lavare, stirare e prenderci cura dei nostri capi. Questi rappresentano per l’artista il mezzo che potrebbe in un futuro prossimo comunicarci molte più informazioni sulla nostra esistenza, e quindi diventano lo spunto per la creazione di un linguaggio universale di segni proiettati nel futuro. Rielaborati e ingranditi sono posti uno accanto all’altro su tutto il perimetro libero delle due stanze espositive, rievocando un lontano richiamo ai disegni rupestri, la prima forma scritta della comunicazione umana.
I segni sono distinti in base al materiale - abito in fibre naturali, la forma - abito largo, il clima -abito leggero, l’occasione - abito da sera, o invocano una visione fantastica e/o provocatoria- abito anti gravità, parlante o anti esplosivi. L’artista ha fatto tradurre le descrizioni degli abiti in inglese, arabo e cinese, le lingue delle tre potenze mondiali attualmente impegnate a conquistare il pianeta.
TUMBLE TIME è quindi un tempo burrascoso all’interno del quale l’artista ci propone un linguaggio possibile, che in futuro potrebbe diventare realtà e che possiamo comprendere solo mettendoci in relazione con il nostro attuale modo di essere.
Špela Zidar
CV
Rachel Morellet è nata in Francia nel 1975.
Restauratrice di arte moderna e contemporanea si è laureata presso la Scuola di Restauro e di Belle Arti di Avignone. La sua formazione è stata completata dalla collaborazione con la Collezione Yvon Lambert. Si è così specializzata in conservazione e restauro di opere d’arte contemporanea e materiali compositi.
Trasferitasi in Toscana dopo gli studi, lavora dal 2002 con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, gallerie e privati. Espone le proprie creazioni dal 2005.
Tumble Time
In occasione della sua mostra personale TUMBLE TIME, Rachel Morellet gioca con l’idea che la possibilità di comunicare è la base di tutto ciò che esiste, persino il passato e il futuro sono una concatenazione delle relazioni avvenute e che avverranno. Ogni cosa può diventare un linguaggio, così il semplice modo di vestire può esprimere non soltanto il nostro modo di essere, ma anche il nostro tempo, il clima, la quotidianità. Ed è proprio l’abito e la sua collocazione nello spazio-tempo che ha dato lo spunto alla mostra.
All’ingresso dell’esposizione l’artista ha creato una tenda penetrabile di strisce di velcro adesivo. Obbligato ad affrontare e muoversi in questa fitta giungla, il visitatore inevitabilmente entrerà in contatto con l’opera che dovrà imparare a gestire in quanto, più sarà attivo, più forte diventerà l’impatto della relazione. Il velcro attaccandosi ai vestiti e ai capelli potrà così, in maniera più o meno accentuata, alterare l’aspetto del visitatore, creando un abbigliamento alternativo, avvolgente, generato dall’agitazione, dal dimenarsi, dal rotolamento, come accenna anche la parola tumble nel titolo. L’artista quindi appositamente attira lo spettatore all’interno dell’installazione, tendendogli la trappola, facendogli percepire un pericolo imprevedibile, inaspettato ma imminente in questi tempi di crisi.
Superata la tenda bianca, il visitatore si trova davanti all’opera Sogno Futuro che parte dall’analisi artistica delle etichette degli abiti, dove l’artista rimane incuriosita dai simboli che ci indicano come lavare, stirare e prenderci cura dei nostri capi. Questi rappresentano per l’artista il mezzo che potrebbe in un futuro prossimo comunicarci molte più informazioni sulla nostra esistenza, e quindi diventano lo spunto per la creazione di un linguaggio universale di segni proiettati nel futuro. Rielaborati e ingranditi sono posti uno accanto all’altro su tutto il perimetro libero delle due stanze espositive, rievocando un lontano richiamo ai disegni rupestri, la prima forma scritta della comunicazione umana.
I segni sono distinti in base al materiale - abito in fibre naturali, la forma - abito largo, il clima -abito leggero, l’occasione - abito da sera, o invocano una visione fantastica e/o provocatoria- abito anti gravità, parlante o anti esplosivi. L’artista ha fatto tradurre le descrizioni degli abiti in inglese, arabo e cinese, le lingue delle tre potenze mondiali attualmente impegnate a conquistare il pianeta.
TUMBLE TIME è quindi un tempo burrascoso all’interno del quale l’artista ci propone un linguaggio possibile, che in futuro potrebbe diventare realtà e che possiamo comprendere solo mettendoci in relazione con il nostro attuale modo di essere.
Špela Zidar
CV
Rachel Morellet è nata in Francia nel 1975.
Restauratrice di arte moderna e contemporanea si è laureata presso la Scuola di Restauro e di Belle Arti di Avignone. La sua formazione è stata completata dalla collaborazione con la Collezione Yvon Lambert. Si è così specializzata in conservazione e restauro di opere d’arte contemporanea e materiali compositi.
Trasferitasi in Toscana dopo gli studi, lavora dal 2002 con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, gallerie e privati. Espone le proprie creazioni dal 2005.
05
maggio 2016
Rachel Morellet – Tumble Time
Dal 05 maggio al 22 giugno 2016
arte contemporanea
Location
SPAZIO MOO
Prato, Via San Giorgio, 9a, (Prato)
Prato, Via San Giorgio, 9a, (Prato)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 15_19
Vernissage
5 Maggio 2016, h 19
Autore