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Radiceterna – Björn Braun
terzo appuntamento del progetto Radiceterna Biblioteca Arte Ambiente all’interno del Calidarium dell’Orto Botanico dell’Università di Palermo, a cura di Valentina Bruschi, Ignazio Mortellaro, Eveline Wüthrich e Vittorio Rappa, che è parte dei Collaterals events della biennale europea d’arte contemporanea Manifesta 12
Comunicato stampa
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Radiceterna prevede la realizzazione di una biblioteca permanente costruita grazie al sostegno di Planeta all’interno dell’edificio settecentesco del Calidarium dell’Orto Botanico, con una collezione di libri di case editrici nazionali e internazionali curata da Eveline Wüthrich (co-fondatrice e coordinatrice di “I Never Read, Art Book Fair Basel”, una fiera indipendente del libro d’arte che si tiene ogni anno, dal 2012, in contemporanea con Art Basel) e uno spazio espositivo per lo studio e la ricerca sui temi dell’Arte e della Natura.
In occasione di Manifesta 12, la project room presenta un programma di quattro mostre (Allora & Calzadilla, Katinka Bock, Björn Braun, Ignazio Mortellaro), a cura di Valentina Bruschi e Ignazio Mortellaro, con il coordinamento artistico di Vittorio Rappa. Il progetto si ispira alla Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, una raccolta di 37 libri che trattano, in modo enciclopedico dell’Uomo e della Natura, scritta intorno al 77-79 d.C. Alcuni brani tratti dalla monumentale opera di Plinio sono riportati in alcune iscrizioni nella sala ottagonale del Gymnasium, edificio centrale dell’Orto Botanico.
Dopo le prime due mostre dedicate alla coppia di artisti Allora & Calzadilla e, successivamente a Katinka Bock, il terzo appuntamento espositivo nella project-room al Calidarium è una personale dell’artista tedesco Björn Braun, che ha pensato ad un allestimento delle sue opere espressamente per questo particolare luogo espositivo. Le opere di Braun spesso sono il risultato di “collaborazioni”, dove l’artista lavora insieme alla natura, soprattutto con gli uccellini ma anche con api e topi, trasformando i resti delle loro attività - nidi, tane, uova abbandonate e piume - in sculture. Il processo creativo è parte fondamentale del lavoro e l’opera d’arte risultante è spesso determinata dal caso. Le forme che l’artista predispone per il suo lavoro spesso ricordano l’estetica minimalista, rivista attraverso la sua predilezione per l’uso di materiali naturali umili, creando similitudini vicine all’Arte Povera. Altri elementi importanti della sua ricerca sono l’ironia e l’alchimia di derivazione beuysiana, poiché l’artista spesso mescola materiali organici (dopo averli mischiati, messi a bollire o cotti al forno) nelle sue forme scultoree.
In mostra le due diverse forme di collaborazione con la natura messe in pratica dall’artista: nel video, Untitled (2012) dove ha documentato la realizzazione delle sue sculture- nidi, costruiti da fringuelli usando oggetti forniti dall’artista. Il video riproduce lo scambio: Braun fornisce le bre una ad una ad un fringuello che accetta (o ri uta) le offerte. Braun aveva cercato di costruirsi i nidi, ma si rese conto che gli uccelli erano molto più abili. Così ha deciso di allevare un paio di fringuelli zebrati e li ha fatti costruire i nidi, concependo il lavoro come una collaborazione. Le sculture-colonne invece presentano le impronte lasciate dalle varie forme di denti e morsi (di animali diversi e dell’artista stesso) nella materia solo parzialmente consumata. Impronte che sono normalmente appena notate, perché scompaiono con le mele, patate, pane e pannocchie nello stomaco dei loro consumatori. L’artista distrugge ogni illusione di immediatezza dei materiali naturali sgranocchiati che vengono tradotti in cemento polimerico o calcestruzzo industriale e assemblati per formare alte colonne. Le trame che emergono sulle mele, pannocchie e pane di Braun seguono illustrano la varietà dei segni come nell’antica concezione delle colonne che narravano una storia e, in questo caso, l’attività dell’artista e dei suoi collaboratori.
In occasione delle quattro inaugurazioni, Radiceterna promuove una serie di live performance di musica elettronica d’avanguardia a cura di Luca Mortellaro, in arte Lucy, fondatore dell’etichetta discografica berlinese Stroboscopic Artefacts, ormai realtà seminale nella scena underground mondiale. Il 7 settembre ci sarà il live di Rrose, pseudonimo di Seth Horvitz, artista multidisciplinare statunitense che utilizza un nome d’arte come omaggio a Marcel Duchamp e il suo farsi chiamare Rrose Selavy quando si travestiva da donna, così come fa lo stesso dj quando suona nei club di tutto il mondo, trasformando i suoi live in “gender bender” performance. La sua musica influenzata dall’elettronica pre-techno è conosciuta per le qualità tattili del suono e l'integrazione di trasformazioni graduali e interconnesse. Nel 2012, Rrose ha lanciato Eaux, un'etichetta dedicata a produzioni e collaborazioni soliste e nel 2013 ha debuttato con Stroboscopic Artefacts in Monad, release series incentrata sulla sperimentazione sonora. Per maggiori info: http://rrose.ro/
Il progetto Radiceterna è parte dei Collaterals Events di Manifesta12, biennale europea d’arte contemporanea, e rientra all’interno delle iniziative culturali di Palermo Capitale della Cultura 2018.
La terza mostra del progetto Radiceterna Arte Ambiente dal Libro III di Plinio, Geografia dell’Europa Orientale: Björn Braun sarà aperta fino al 6 ottobre 2018 dal lunedì al venerdì 10.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00; sabato solo la mattina 10.00 – 13.00 con biglietto d’ingresso all’Orto Botanico o pass stagionale per Manifesta 12.
Venerdì 7 settembre, data la capienza limitata del luogo che ci ospita, l’accesso al Calidarium sarà consentito solo a 20 persone alla volta. Durante la serata inaugurale, l’accesso al Calidarium sarà riservato ai possessori del pass stagionale di Manifesta12 oppure tramite pagamento del regolare biglietto d’ingresso all’Orto Botanico che chiuderà alle ore 19.00. L’accesso alla live ambient performance di Rrose è riservato fino ad esaurimento posti.
In occasione di Manifesta 12, la project room presenta un programma di quattro mostre (Allora & Calzadilla, Katinka Bock, Björn Braun, Ignazio Mortellaro), a cura di Valentina Bruschi e Ignazio Mortellaro, con il coordinamento artistico di Vittorio Rappa. Il progetto si ispira alla Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, una raccolta di 37 libri che trattano, in modo enciclopedico dell’Uomo e della Natura, scritta intorno al 77-79 d.C. Alcuni brani tratti dalla monumentale opera di Plinio sono riportati in alcune iscrizioni nella sala ottagonale del Gymnasium, edificio centrale dell’Orto Botanico.
Dopo le prime due mostre dedicate alla coppia di artisti Allora & Calzadilla e, successivamente a Katinka Bock, il terzo appuntamento espositivo nella project-room al Calidarium è una personale dell’artista tedesco Björn Braun, che ha pensato ad un allestimento delle sue opere espressamente per questo particolare luogo espositivo. Le opere di Braun spesso sono il risultato di “collaborazioni”, dove l’artista lavora insieme alla natura, soprattutto con gli uccellini ma anche con api e topi, trasformando i resti delle loro attività - nidi, tane, uova abbandonate e piume - in sculture. Il processo creativo è parte fondamentale del lavoro e l’opera d’arte risultante è spesso determinata dal caso. Le forme che l’artista predispone per il suo lavoro spesso ricordano l’estetica minimalista, rivista attraverso la sua predilezione per l’uso di materiali naturali umili, creando similitudini vicine all’Arte Povera. Altri elementi importanti della sua ricerca sono l’ironia e l’alchimia di derivazione beuysiana, poiché l’artista spesso mescola materiali organici (dopo averli mischiati, messi a bollire o cotti al forno) nelle sue forme scultoree.
In mostra le due diverse forme di collaborazione con la natura messe in pratica dall’artista: nel video, Untitled (2012) dove ha documentato la realizzazione delle sue sculture- nidi, costruiti da fringuelli usando oggetti forniti dall’artista. Il video riproduce lo scambio: Braun fornisce le bre una ad una ad un fringuello che accetta (o ri uta) le offerte. Braun aveva cercato di costruirsi i nidi, ma si rese conto che gli uccelli erano molto più abili. Così ha deciso di allevare un paio di fringuelli zebrati e li ha fatti costruire i nidi, concependo il lavoro come una collaborazione. Le sculture-colonne invece presentano le impronte lasciate dalle varie forme di denti e morsi (di animali diversi e dell’artista stesso) nella materia solo parzialmente consumata. Impronte che sono normalmente appena notate, perché scompaiono con le mele, patate, pane e pannocchie nello stomaco dei loro consumatori. L’artista distrugge ogni illusione di immediatezza dei materiali naturali sgranocchiati che vengono tradotti in cemento polimerico o calcestruzzo industriale e assemblati per formare alte colonne. Le trame che emergono sulle mele, pannocchie e pane di Braun seguono illustrano la varietà dei segni come nell’antica concezione delle colonne che narravano una storia e, in questo caso, l’attività dell’artista e dei suoi collaboratori.
In occasione delle quattro inaugurazioni, Radiceterna promuove una serie di live performance di musica elettronica d’avanguardia a cura di Luca Mortellaro, in arte Lucy, fondatore dell’etichetta discografica berlinese Stroboscopic Artefacts, ormai realtà seminale nella scena underground mondiale. Il 7 settembre ci sarà il live di Rrose, pseudonimo di Seth Horvitz, artista multidisciplinare statunitense che utilizza un nome d’arte come omaggio a Marcel Duchamp e il suo farsi chiamare Rrose Selavy quando si travestiva da donna, così come fa lo stesso dj quando suona nei club di tutto il mondo, trasformando i suoi live in “gender bender” performance. La sua musica influenzata dall’elettronica pre-techno è conosciuta per le qualità tattili del suono e l'integrazione di trasformazioni graduali e interconnesse. Nel 2012, Rrose ha lanciato Eaux, un'etichetta dedicata a produzioni e collaborazioni soliste e nel 2013 ha debuttato con Stroboscopic Artefacts in Monad, release series incentrata sulla sperimentazione sonora. Per maggiori info: http://rrose.ro/
Il progetto Radiceterna è parte dei Collaterals Events di Manifesta12, biennale europea d’arte contemporanea, e rientra all’interno delle iniziative culturali di Palermo Capitale della Cultura 2018.
La terza mostra del progetto Radiceterna Arte Ambiente dal Libro III di Plinio, Geografia dell’Europa Orientale: Björn Braun sarà aperta fino al 6 ottobre 2018 dal lunedì al venerdì 10.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00; sabato solo la mattina 10.00 – 13.00 con biglietto d’ingresso all’Orto Botanico o pass stagionale per Manifesta 12.
Venerdì 7 settembre, data la capienza limitata del luogo che ci ospita, l’accesso al Calidarium sarà consentito solo a 20 persone alla volta. Durante la serata inaugurale, l’accesso al Calidarium sarà riservato ai possessori del pass stagionale di Manifesta12 oppure tramite pagamento del regolare biglietto d’ingresso all’Orto Botanico che chiuderà alle ore 19.00. L’accesso alla live ambient performance di Rrose è riservato fino ad esaurimento posti.
07
settembre 2018
Radiceterna – Björn Braun
Dal 07 settembre al 06 ottobre 2018
arte contemporanea
Location
ORTO BOTANICO
Palermo, Via Lincoln, 2a, (Palermo)
Palermo, Via Lincoln, 2a, (Palermo)
Biglietti
con biglietto d’ingresso all’Orto Botanico o pass stagionale per Manifesta 12.
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00; sabato solo la mattina 10.00 – 13.00
Vernissage
7 Settembre 2018, su invito
Sito web
www.radiceterna.org
Autore
Curatore