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Radici – confluenze arti visive
E’ una duplice esposizione di fotografia in bianco e nero, con foto di Luca Calugi, Fabio Ciriachi e Gianni Vasca ed una esposizione di opere del poeta Alessandro Ceni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
RADICI
CONFLUENZE ARTI VISIVE
Dal 22/10/2024 al 10/11/2024
artisti: LUCA CALUGI, ALESSANDRO CENI, FABIO CIRIACHI e GIANNI VASCA
A cura di Matilde Puleo
Via Cesalpino 29, Arezzo
inaugurazione 22 ottobre, ore 18
Martedì 22 ottobre, il centro d'arte Rosy Boa ospiterà la sezione Arti Visive della rassegna di poesia CONFLUENZE 2024, evento che include convegni, presentazioni pubbliche, performance poetiche e attività collaterali, tutte interamente dedicate alla parola. Oltre ad accogliere alcune delle attività collaterali, il centro d’arte Rosy Boa sarà il palcoscenico della mostra RADICI – Confluenze Arti Visive, una duplice esposizione di fotografia in bianco e nero, con foto di Luca Calugi, Fabio Ciriachi e Gianni Vasca ed una esposizione di opere del poeta Alessandro Ceni. La fotografia narra le origini e il contesto in cui è nata CONFLUENZE, offrendo uno spaccato intenso e significativo della vita culturale e sociale di Arezzo tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta, la mostra d’arte si pone invece come un’affascinante traduzione visiva della poesia.
La mostra è arricchita infatti da 12 opere più materiche e oggettuali di Alessandro Ceni, poeta, traduttore e artista. Le sue creazioni, coerenti con il linguaggio poetico dei fotografi, esplorano un processo artistico in cui rami e oggetti vengono incastonati nei supporti come in un rito alchemico. Ceni non si limita al solo atto pittorico: nelle sue mani, la pittura si fonde con le materie, le forme e le memorie, divenendo un collante che unifica e amplifica ogni dettaglio, ogni frammento di realtà. Il suo gesto artistico si configura come un viaggio paziente e riflessivo, una lenta tessitura di fili invisibili che intrecciano insieme mondi eterogenei.
Nei 60 scatti realizzati da Luca Calugi, Fabio Ciriachi e Gianni Vasca, emerge un ritratto profondo della vita politica e culturale di Arezzo, nonché degli scambi culturali che hanno animato la città alla nascita di Confluenze.
Luca Calugi si distingue per un approccio dinamico alla fotografia: per lui, lo scatto non sembra un atto conclusivo, ma un progetto in costante evoluzione, un'indagine sulle forme e sulla semplicità che compongono la realtà. La sua fotografia, caratterizzata da una sobria neutralità, sfugge alla spettacolarizzazione, invitando lo spettatore a riflettere su ciò che si cela dietro l'apparenza visibile.
Fabio Ciriachi, con la sua eccezionale sensibilità, sa cogliere la bellezza dell'ordinario, trasformando momenti apparentemente banali in frammenti poetici. Le sue immagini si sviluppano come un viaggio estetico e intellettuale, dove la luce e l'istante fuggente contribuiscono a creare una visione del mondo che va oltre la superficie, portando lo spettatore a interrogarsi sui significati più profondi e nascosti.
Gianni Vasca, intreccia la narrazione visiva con la memoria collettiva di Arezzo. Le sue immagini non sono sterili documentazioni o denunce sociali, ma racconti sensibili e poetici che riflettono le dinamiche artistiche e culturali di una città di provincia, lontana dai grandi centri, ma non estranea alle correnti creative che attraversavano l'Italia in quegli anni. Vasca cattura con discrezione e profondità le relazioni tra artisti, cittadini e forze dell’ordine, testimoniando un fermento culturale che trova nell'arte il suo principale canale di espressione.
RADICI non è solo una mostra: è un racconto visivo e poetico che affonda nelle profondità della creatività, rendendo visibili le radici dell’esperienza artistica, in un dialogo continuo tra parola e immagine.
La mostra sarà aperta dal 22 ottobre al 10 novembre 2024.
Luca Calugi fotografo, intellettuale e appassionato d’arte, teatro, danza e musica con intense fotografie di scena.
Alessandro Ceni Alessandro Ceni è un poeta, traduttore e pittore italiano, nato a Firenze nel 1957. Fin da giovane si dedica alla scrittura poetica, esordendo nel 1980 con la raccolta "I fiumi d’acqua viva". Nel 1981 pubblica "Il viaggio inaudito", con una nota di Milo De Angelis, che segna il suo ingresso nella poesia contemporanea italiana. Negli anni successivi, Ceni si afferma come uno dei poeti più originali e innovativi della sua generazione, con opere come "La natura delle cose" (1991), "Nel regno" (1993), "Il pieno e il vuoto" (1996), "Tra il vento e l’acqua" (2001) e "Mattoni per l’altare del fuoco" (2002). Parallelamente alla sua attività di poeta, Ceni svolge quella di traduttore, lavorando per alcune delle principali case editrici italiane. Tra le sue traduzioni più note ci sono quelle di opere di autori inglesi e americani, come Joyce, Melville, Poe, Milton e Dickens.
Fabio Ciriachi (Roma, 1944) si è occupato di pittura, teatro e fotografia. Ha fatto parte del gruppo teatrale Space Re(v)action, di Giancarlo Nanni, per la messa in scena di Escurial prova la scuola dei buffoni, del drammaturgo belga Michel de Ghelderode rappresentato, nel 1968, al Circolo La Fede di Roma e al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Dal 1968 al 1972 è stato fotografo free lance e ha collaborato con diverse testate (Ciao 2001, Il Dramma, il Messaggero, Jet, Sipario). Sue foto sono state pubblicate sui mensili “Fotografare” (novembre 1971) e “Fotografia Italiana” (ottobre 1972). Foto scattate al Living Theater durante la rappresentazione di Paradise now al Politecnico di Milano nel 1969 sono uscite sul libro collettaneo The Living Book, (Mazzotta, 1971). A inizi 1972 ha esposto le sue foto “Appunti per un’indagine sulla città” in una galleria di Trastevere.
A inizi anni Novanta, per la cura di Sebastiano Porretta, espone le foto de Il lato freddo in una galleria di via Madonna dei Monti. Successivamente fonda, assieme ad altri poeti, la rivista di poesia “Pagine” di cui cura la redazione per quattro anni. Dedicatosi principalmente alla scrittura, pubblica tre raccolte di poesie presso Empiria: L’arte di chiamare con un filo di voce (1999), Il giardino urbano (2003), Pastorizia (2011). I racconti Azzurro-cielo e verde pistacchio (Edimond, 2008). I romanzi Soprassotto (Palomar, 2008), L’eroe del giorno (Gaffi, 2010) premio “Passioni”, Le condizioni della luce (Gaffi, 2013), Uomini che si voltano (Coazinzola Press, 2014), Una perfetta vicinanza (coazinzola press, 2017). le riflessioni sull’invecchiare senescenza (empiria, 2018), le divagazioni su memoria e storia cervellati – ai margini del campo, (inschibboleth, 2023), e la raccolta di poesie tempo, soltanto tempo (il labirinto, 2023). per empiria ha tradotto dal francese due opere di david mus e allora non ci ricorderemo più del mar rosso (2005) e quadri romani (2018).
Gianni Vasca, fotografo, architetto, intellettuale e appassionato di musica recentemente scomparso che ha saputo ritrarre con uno sguardo personale e fuori dagli schemi Arezzo, l’Italia e l’Europa degli anni ‘70.
Rosy Boa è un centro d’arte che nasce con l’intento di essere il contenitore di una proposta artistica trasversale nella quale l’arte è caratterizzata da una forte sperimentazione, intesa come oggetto di trasformazione personale e sociale. I lavori esposti restituiranno riflessioni sul presente e sulla società, lavorando sull’idea di opera d’arte e innescando dialoghi tra le diverse forme espressive. Accanto a un fitto programma di mostre, sono previsti la realizzazione di attività formative ai più diversi livelli, incontri pubblici, interventi documentari, la nascita di un’agenzia/incubatore creativo e l’apertura di un bookshop dedicato all’arte contemporanea.
Ufficio Stampa Rosy Boa | www.rosyboa.it | info@rosyboa.it | tel. 3534467504
CONFLUENZE ARTI VISIVE
Dal 22/10/2024 al 10/11/2024
artisti: LUCA CALUGI, ALESSANDRO CENI, FABIO CIRIACHI e GIANNI VASCA
A cura di Matilde Puleo
Via Cesalpino 29, Arezzo
inaugurazione 22 ottobre, ore 18
Martedì 22 ottobre, il centro d'arte Rosy Boa ospiterà la sezione Arti Visive della rassegna di poesia CONFLUENZE 2024, evento che include convegni, presentazioni pubbliche, performance poetiche e attività collaterali, tutte interamente dedicate alla parola. Oltre ad accogliere alcune delle attività collaterali, il centro d’arte Rosy Boa sarà il palcoscenico della mostra RADICI – Confluenze Arti Visive, una duplice esposizione di fotografia in bianco e nero, con foto di Luca Calugi, Fabio Ciriachi e Gianni Vasca ed una esposizione di opere del poeta Alessandro Ceni. La fotografia narra le origini e il contesto in cui è nata CONFLUENZE, offrendo uno spaccato intenso e significativo della vita culturale e sociale di Arezzo tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta, la mostra d’arte si pone invece come un’affascinante traduzione visiva della poesia.
La mostra è arricchita infatti da 12 opere più materiche e oggettuali di Alessandro Ceni, poeta, traduttore e artista. Le sue creazioni, coerenti con il linguaggio poetico dei fotografi, esplorano un processo artistico in cui rami e oggetti vengono incastonati nei supporti come in un rito alchemico. Ceni non si limita al solo atto pittorico: nelle sue mani, la pittura si fonde con le materie, le forme e le memorie, divenendo un collante che unifica e amplifica ogni dettaglio, ogni frammento di realtà. Il suo gesto artistico si configura come un viaggio paziente e riflessivo, una lenta tessitura di fili invisibili che intrecciano insieme mondi eterogenei.
Nei 60 scatti realizzati da Luca Calugi, Fabio Ciriachi e Gianni Vasca, emerge un ritratto profondo della vita politica e culturale di Arezzo, nonché degli scambi culturali che hanno animato la città alla nascita di Confluenze.
Luca Calugi si distingue per un approccio dinamico alla fotografia: per lui, lo scatto non sembra un atto conclusivo, ma un progetto in costante evoluzione, un'indagine sulle forme e sulla semplicità che compongono la realtà. La sua fotografia, caratterizzata da una sobria neutralità, sfugge alla spettacolarizzazione, invitando lo spettatore a riflettere su ciò che si cela dietro l'apparenza visibile.
Fabio Ciriachi, con la sua eccezionale sensibilità, sa cogliere la bellezza dell'ordinario, trasformando momenti apparentemente banali in frammenti poetici. Le sue immagini si sviluppano come un viaggio estetico e intellettuale, dove la luce e l'istante fuggente contribuiscono a creare una visione del mondo che va oltre la superficie, portando lo spettatore a interrogarsi sui significati più profondi e nascosti.
Gianni Vasca, intreccia la narrazione visiva con la memoria collettiva di Arezzo. Le sue immagini non sono sterili documentazioni o denunce sociali, ma racconti sensibili e poetici che riflettono le dinamiche artistiche e culturali di una città di provincia, lontana dai grandi centri, ma non estranea alle correnti creative che attraversavano l'Italia in quegli anni. Vasca cattura con discrezione e profondità le relazioni tra artisti, cittadini e forze dell’ordine, testimoniando un fermento culturale che trova nell'arte il suo principale canale di espressione.
RADICI non è solo una mostra: è un racconto visivo e poetico che affonda nelle profondità della creatività, rendendo visibili le radici dell’esperienza artistica, in un dialogo continuo tra parola e immagine.
La mostra sarà aperta dal 22 ottobre al 10 novembre 2024.
Luca Calugi fotografo, intellettuale e appassionato d’arte, teatro, danza e musica con intense fotografie di scena.
Alessandro Ceni Alessandro Ceni è un poeta, traduttore e pittore italiano, nato a Firenze nel 1957. Fin da giovane si dedica alla scrittura poetica, esordendo nel 1980 con la raccolta "I fiumi d’acqua viva". Nel 1981 pubblica "Il viaggio inaudito", con una nota di Milo De Angelis, che segna il suo ingresso nella poesia contemporanea italiana. Negli anni successivi, Ceni si afferma come uno dei poeti più originali e innovativi della sua generazione, con opere come "La natura delle cose" (1991), "Nel regno" (1993), "Il pieno e il vuoto" (1996), "Tra il vento e l’acqua" (2001) e "Mattoni per l’altare del fuoco" (2002). Parallelamente alla sua attività di poeta, Ceni svolge quella di traduttore, lavorando per alcune delle principali case editrici italiane. Tra le sue traduzioni più note ci sono quelle di opere di autori inglesi e americani, come Joyce, Melville, Poe, Milton e Dickens.
Fabio Ciriachi (Roma, 1944) si è occupato di pittura, teatro e fotografia. Ha fatto parte del gruppo teatrale Space Re(v)action, di Giancarlo Nanni, per la messa in scena di Escurial prova la scuola dei buffoni, del drammaturgo belga Michel de Ghelderode rappresentato, nel 1968, al Circolo La Fede di Roma e al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Dal 1968 al 1972 è stato fotografo free lance e ha collaborato con diverse testate (Ciao 2001, Il Dramma, il Messaggero, Jet, Sipario). Sue foto sono state pubblicate sui mensili “Fotografare” (novembre 1971) e “Fotografia Italiana” (ottobre 1972). Foto scattate al Living Theater durante la rappresentazione di Paradise now al Politecnico di Milano nel 1969 sono uscite sul libro collettaneo The Living Book, (Mazzotta, 1971). A inizi 1972 ha esposto le sue foto “Appunti per un’indagine sulla città” in una galleria di Trastevere.
A inizi anni Novanta, per la cura di Sebastiano Porretta, espone le foto de Il lato freddo in una galleria di via Madonna dei Monti. Successivamente fonda, assieme ad altri poeti, la rivista di poesia “Pagine” di cui cura la redazione per quattro anni. Dedicatosi principalmente alla scrittura, pubblica tre raccolte di poesie presso Empiria: L’arte di chiamare con un filo di voce (1999), Il giardino urbano (2003), Pastorizia (2011). I racconti Azzurro-cielo e verde pistacchio (Edimond, 2008). I romanzi Soprassotto (Palomar, 2008), L’eroe del giorno (Gaffi, 2010) premio “Passioni”, Le condizioni della luce (Gaffi, 2013), Uomini che si voltano (Coazinzola Press, 2014), Una perfetta vicinanza (coazinzola press, 2017). le riflessioni sull’invecchiare senescenza (empiria, 2018), le divagazioni su memoria e storia cervellati – ai margini del campo, (inschibboleth, 2023), e la raccolta di poesie tempo, soltanto tempo (il labirinto, 2023). per empiria ha tradotto dal francese due opere di david mus e allora non ci ricorderemo più del mar rosso (2005) e quadri romani (2018).
Gianni Vasca, fotografo, architetto, intellettuale e appassionato di musica recentemente scomparso che ha saputo ritrarre con uno sguardo personale e fuori dagli schemi Arezzo, l’Italia e l’Europa degli anni ‘70.
Rosy Boa è un centro d’arte che nasce con l’intento di essere il contenitore di una proposta artistica trasversale nella quale l’arte è caratterizzata da una forte sperimentazione, intesa come oggetto di trasformazione personale e sociale. I lavori esposti restituiranno riflessioni sul presente e sulla società, lavorando sull’idea di opera d’arte e innescando dialoghi tra le diverse forme espressive. Accanto a un fitto programma di mostre, sono previsti la realizzazione di attività formative ai più diversi livelli, incontri pubblici, interventi documentari, la nascita di un’agenzia/incubatore creativo e l’apertura di un bookshop dedicato all’arte contemporanea.
Ufficio Stampa Rosy Boa | www.rosyboa.it | info@rosyboa.it | tel. 3534467504
22
ottobre 2024
Radici – confluenze arti visive
Dal 22 ottobre al 10 novembre 2024
arte contemporanea
fotografia
fotografia
Location
Rosy Boa
Arezzo, Via Andrea Cesalpino, 29, (AR)
Arezzo, Via Andrea Cesalpino, 29, (AR)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 16-19.30
sabato e domenica ore 10-12.30 e 16-19.30
Vernissage
22 Ottobre 2024, 18.00
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