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Raffaele Luigi Leone
Esposta al pubblico un’ampia raccolta di circa cinquanta opere pittoriche, oli su tela anche di grandi dimensioni, disegni, tecniche miste, due inedite zincografie, oltre alla celebre serie de I caschi, i sette vizi capitali a cui l’artista ne aggiunge un ottavo: la tossicomania, in diversificati marmi pregiati, di colore e provenienza diverse, che rappresenta il trasferimento su materia dell’attenta analisi sociale meditata da tempo
Comunicato stampa
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Dall’11 al 21 giugno p.v. verrà allestita presso le sale dello storico Complesso Monumentale del San Giovanni una Mostra antologica itinerante del M° Raffaele Luigi Leone. Esposta al pubblico un’ampia raccolta di circa cinquanta opere pittoriche, oli su tela anche di grandi dimensioni, disegni, tecniche miste, due inedite zincografie, oltre alla celebre serie de I caschi, i sette vizi capitali a cui l’artista ne aggiunge un ottavo: la tossicomania, in diversificati marmi pregiati, di colore e provenienza diverse, che rappresenta il trasferimento su materia dell’attenta analisi sociale meditata da tempo e “con cui Leone compie un salto di qualità purtroppo interrotto dalla sua precoce scomparsa che ci fa solo supporre chissà quali sviluppi degni di nota”. (G. Simongini- Monografia Raffaele L. Leone, 2010).
Nato a Catanzaro, calabrese di nascita e toscano d’adozione, medico sensibile e attento ricercatore universitario, Raffaele Luigi Leone era soprattutto un artista straordinario, versatile, completo; un pittore e uno scultore dotato di particolare curiosità intellettuale, aperto ai più attuali linguaggi espressivi e alle tecniche più diversificate, personalizzate da una grande impronta di una propria assoluta identità: dall’olio all’acquarello, dalla china ai collage, alla scultura, dalla composizione di testi musicali alle poesie, che per l’artista hanno da sempre avuto il significato di intime annotazioni, quasi una grafia dei suoi pensieri e della sua particolare sensibilità di osservare, interiorizzare e trascrivere la realtà, anche oltre la tela e la materia.
Raffaele Luigi Leone torna nella sua città d’origine con questa prestigiosa proposta espositiva della sua “opera omnia” che si impone come una mostra-evento che premia e completa il suo grande progetto da lui stesso ideato alcuni anni prima della sua scomparsa. Sono opere che rappresentano la cifra della sua ampia e feconda attività artistica, esposte per la prima volta a Roma in una grande antologica a Palazzo Margutta nella nota Galleria Il mondo dell’Arte, diretta da Elvino Echeoni. Dalla storica strada degli artisti nella capitale, la Mostra del M° Leone ha così avviato (nella primavera del 2010) il suo percorso itinerante “per approdare - come afferma Wanda Ferro, Presidente della Provincia di Catanzaro- nella sua terra, nei luoghi così ricchi di cultura e di stimoli emozionali, che custodiscono preziosamente le origini della sua matrice creativa e si inserisce nel filone di interesse per la pittura contemporanea.”
Un inedito confronto di luoghi, di storia, di matrici creative, di emozioni e memorie, un notevole confronto – incontro stimolante e di sicuro interesse culturale.
Personalità poliedrica e indagatrice, Leone si è meritato l’appellativo di “sismografo” del nostro tempo, capace grazie all’enorme talento che lo caratterizza di “andare al di là delle apparenze per intercettare la vita interiore del “soggetto scelto”, come scrive Gabriele Simongini nella presentazione a catalogo.
RAFFAELE LUIGI LEONE
Una vita per ricerca scientifica e creativa
Figura eclettica, nell’arte e nella vita, Raffaele Luigi Leone, inizia da bambino a sperimentare il disegno, dimostrando fin da subito una capacità innata. Da autodidatta comincia a dedicarsi all’acquarello e a tracciare disegni con l'inchiostro di china, impiegando supporti diversi. Ad attirare la sua attenzione anche la molle plastilina con la quale esegue varie copie di statue classiche, tutte caratterizzate dalla dovizia di particolari e da un’enorme espressività. A scatenare il sacro fuoco della passione pittorica, verso la quale è spinto anche dalla frequentazione con il maestro Parentela, pittore e insegnante catanzarese, un libro monografico sull’opera di Van Gogh da cui trae ispirazione per la sua prima tela a olio “Ritratto di Vincent Van Gogh”. Quando anche la tela non si mostrerà più sufficiente a dare espressione all’animo dell’artista, Leone sceglierà di comporre poesie e testi di canzoni oltre che mettere per iscritto i propri pensieri. Nel 1966 inizia a esporre all’interno di collettive, che gli varranno premi e riconoscimenti diversi, lo porranno all’attenzione del pubblico e della critica e gli faranno ottenere largo consenso. Dieci anni più tardi viene recensito sul mercato dell'arte italiana e le quotazioni delle sue opere compaiono sul volume, a cura di Giorgio Falossi, Il Quadrato. Pittori e Pittura contemporanea. Nel 1978 consegue la laurea in Medicina e Chirurgia e si iscrive al corso di Specializzazione in Oftalmologia. L’anno successivo viene nominato ricercatore presso la Cattedra di Clinica Oculistica dell'Università di Siena. Gli impegni professionali, tuttavia, non lo allontanano dal fuoco sacro. Dal 1983 inizia a recarsi sempre più spesso a Roma. Affascinato dalla storica via Margutta, frequenta il mondo degli artisti e delle gallerie, segue mostre, avvia rapporti interpersonali con diversi pittori e scultori dell'epoca.
Conosce Luigi Montanarini e Renato Guttuso, che hanno lo studio nella splendida cornice di Via Margutta, fa amicizia con Schifano, Lillo Messina, Franco Angeli. Accanto alle soddisfazioni e ai riconoscimenti legati all’attività pittorica e scultorea arrivano quelli legati alla professione di medico: nel 1998 - a conclusione di un progetto di ricerca riguardo la prevenzione e la cura di un diffuso problema oftalmologico, il Tracoma - il Capo dello Stato gli conferisce l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana per “Attività meritevoli nel campo medico”.
Del 2002 è l’incontro con Nicolina Bianchi, critico d’arte, editore e direttore della Rivista Segni d'Arte. “Una grande amica”, ricorderà Leone, ”l'incontro della mia vita artistica”. Sarà proprio quest’ultima, infatti, che, apprezzando le sue opere, lo inciterà a un importante progetto per una sua mostra nella capitale. L’anno successivo gli viene assegnato il Premio Segni d'Arte, ambito riconoscimento. Insieme a lui vengono insigniti tanti importanti personaggi della cultura e della vita pubblica nazionale, tra cui: Maurizio Fagiolo Dell'Arco, noto storico dell'Arte e già Professore d'Accademia di Belle Arti di Roma; i Maestri Trotti, Calabria e Attardi; l’étoile Carla Fracci; Remo Girone; Alessandro Nicosia, Presidente di Comunicare Organizzando; le Sorelle Fontana; il Maestro Francesco La Vecchia.
Nel 2004 Leone inizia il suo lavoro scultoreo I caschi, un minuzioso studio sulla crisi dei valori che solo un artista dalla sensibilità così energica poteva essere in grado di trasferire su pietra.
A far da cornice il laboratorio del maestro scultore Berrettini, la cava di marmo a Serre di Rapolano vicino Siena e il suo studio di pittura.
In quello stesso periodo comincia a progettare con Nicolina Bianchi un’importante esposizione a Roma in cui intende esporre tele e sculture.
Scompare a Pisa nel 2009 in seguito a grave malattia.
Tutte le opere presenti nella nuova prestigiosa esposizione presso lo storico Complesso Museale del San Giovanni, con la quale la famiglia ha scelto di rendergli ancora un importante omaggio, offrono al pubblico la possibilità di conoscere a pieno questo appassionato artista, e di ammirare uno spaccato importante della sua vasta e ricca attività artistica.
L’esposizione a ingresso gratuito ed il catalogo sono a cura di Nicolina Bianchi, critico d’arte, editore e direttore di Segni d’Arte; mentre l’allestimento è a firma di Claudio Leone, Patrizio Muraca, Gino Viola.
Il ricavato dalla vendita dei cataloghi verrà devoluto in beneficenza all’Associazione Viva la Vita Onlus di cui Erminia Manfredi, presente all’inaugurazione con un saluto in omaggio all’Artista, è Presidente Onorario.
Vernissage - cocktail sabato 11 giugno 2011, ore 18.00.
All’inaugurazione presenzieranno personalità istituzionali della Provincia e del Comune di Catanzaro e personaggi della vita pubblica, della critica, della cultura di chiara fama nazionale.
Nato a Catanzaro, calabrese di nascita e toscano d’adozione, medico sensibile e attento ricercatore universitario, Raffaele Luigi Leone era soprattutto un artista straordinario, versatile, completo; un pittore e uno scultore dotato di particolare curiosità intellettuale, aperto ai più attuali linguaggi espressivi e alle tecniche più diversificate, personalizzate da una grande impronta di una propria assoluta identità: dall’olio all’acquarello, dalla china ai collage, alla scultura, dalla composizione di testi musicali alle poesie, che per l’artista hanno da sempre avuto il significato di intime annotazioni, quasi una grafia dei suoi pensieri e della sua particolare sensibilità di osservare, interiorizzare e trascrivere la realtà, anche oltre la tela e la materia.
Raffaele Luigi Leone torna nella sua città d’origine con questa prestigiosa proposta espositiva della sua “opera omnia” che si impone come una mostra-evento che premia e completa il suo grande progetto da lui stesso ideato alcuni anni prima della sua scomparsa. Sono opere che rappresentano la cifra della sua ampia e feconda attività artistica, esposte per la prima volta a Roma in una grande antologica a Palazzo Margutta nella nota Galleria Il mondo dell’Arte, diretta da Elvino Echeoni. Dalla storica strada degli artisti nella capitale, la Mostra del M° Leone ha così avviato (nella primavera del 2010) il suo percorso itinerante “per approdare - come afferma Wanda Ferro, Presidente della Provincia di Catanzaro- nella sua terra, nei luoghi così ricchi di cultura e di stimoli emozionali, che custodiscono preziosamente le origini della sua matrice creativa e si inserisce nel filone di interesse per la pittura contemporanea.”
Un inedito confronto di luoghi, di storia, di matrici creative, di emozioni e memorie, un notevole confronto – incontro stimolante e di sicuro interesse culturale.
Personalità poliedrica e indagatrice, Leone si è meritato l’appellativo di “sismografo” del nostro tempo, capace grazie all’enorme talento che lo caratterizza di “andare al di là delle apparenze per intercettare la vita interiore del “soggetto scelto”, come scrive Gabriele Simongini nella presentazione a catalogo.
RAFFAELE LUIGI LEONE
Una vita per ricerca scientifica e creativa
Figura eclettica, nell’arte e nella vita, Raffaele Luigi Leone, inizia da bambino a sperimentare il disegno, dimostrando fin da subito una capacità innata. Da autodidatta comincia a dedicarsi all’acquarello e a tracciare disegni con l'inchiostro di china, impiegando supporti diversi. Ad attirare la sua attenzione anche la molle plastilina con la quale esegue varie copie di statue classiche, tutte caratterizzate dalla dovizia di particolari e da un’enorme espressività. A scatenare il sacro fuoco della passione pittorica, verso la quale è spinto anche dalla frequentazione con il maestro Parentela, pittore e insegnante catanzarese, un libro monografico sull’opera di Van Gogh da cui trae ispirazione per la sua prima tela a olio “Ritratto di Vincent Van Gogh”. Quando anche la tela non si mostrerà più sufficiente a dare espressione all’animo dell’artista, Leone sceglierà di comporre poesie e testi di canzoni oltre che mettere per iscritto i propri pensieri. Nel 1966 inizia a esporre all’interno di collettive, che gli varranno premi e riconoscimenti diversi, lo porranno all’attenzione del pubblico e della critica e gli faranno ottenere largo consenso. Dieci anni più tardi viene recensito sul mercato dell'arte italiana e le quotazioni delle sue opere compaiono sul volume, a cura di Giorgio Falossi, Il Quadrato. Pittori e Pittura contemporanea. Nel 1978 consegue la laurea in Medicina e Chirurgia e si iscrive al corso di Specializzazione in Oftalmologia. L’anno successivo viene nominato ricercatore presso la Cattedra di Clinica Oculistica dell'Università di Siena. Gli impegni professionali, tuttavia, non lo allontanano dal fuoco sacro. Dal 1983 inizia a recarsi sempre più spesso a Roma. Affascinato dalla storica via Margutta, frequenta il mondo degli artisti e delle gallerie, segue mostre, avvia rapporti interpersonali con diversi pittori e scultori dell'epoca.
Conosce Luigi Montanarini e Renato Guttuso, che hanno lo studio nella splendida cornice di Via Margutta, fa amicizia con Schifano, Lillo Messina, Franco Angeli. Accanto alle soddisfazioni e ai riconoscimenti legati all’attività pittorica e scultorea arrivano quelli legati alla professione di medico: nel 1998 - a conclusione di un progetto di ricerca riguardo la prevenzione e la cura di un diffuso problema oftalmologico, il Tracoma - il Capo dello Stato gli conferisce l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana per “Attività meritevoli nel campo medico”.
Del 2002 è l’incontro con Nicolina Bianchi, critico d’arte, editore e direttore della Rivista Segni d'Arte. “Una grande amica”, ricorderà Leone, ”l'incontro della mia vita artistica”. Sarà proprio quest’ultima, infatti, che, apprezzando le sue opere, lo inciterà a un importante progetto per una sua mostra nella capitale. L’anno successivo gli viene assegnato il Premio Segni d'Arte, ambito riconoscimento. Insieme a lui vengono insigniti tanti importanti personaggi della cultura e della vita pubblica nazionale, tra cui: Maurizio Fagiolo Dell'Arco, noto storico dell'Arte e già Professore d'Accademia di Belle Arti di Roma; i Maestri Trotti, Calabria e Attardi; l’étoile Carla Fracci; Remo Girone; Alessandro Nicosia, Presidente di Comunicare Organizzando; le Sorelle Fontana; il Maestro Francesco La Vecchia.
Nel 2004 Leone inizia il suo lavoro scultoreo I caschi, un minuzioso studio sulla crisi dei valori che solo un artista dalla sensibilità così energica poteva essere in grado di trasferire su pietra.
A far da cornice il laboratorio del maestro scultore Berrettini, la cava di marmo a Serre di Rapolano vicino Siena e il suo studio di pittura.
In quello stesso periodo comincia a progettare con Nicolina Bianchi un’importante esposizione a Roma in cui intende esporre tele e sculture.
Scompare a Pisa nel 2009 in seguito a grave malattia.
Tutte le opere presenti nella nuova prestigiosa esposizione presso lo storico Complesso Museale del San Giovanni, con la quale la famiglia ha scelto di rendergli ancora un importante omaggio, offrono al pubblico la possibilità di conoscere a pieno questo appassionato artista, e di ammirare uno spaccato importante della sua vasta e ricca attività artistica.
L’esposizione a ingresso gratuito ed il catalogo sono a cura di Nicolina Bianchi, critico d’arte, editore e direttore di Segni d’Arte; mentre l’allestimento è a firma di Claudio Leone, Patrizio Muraca, Gino Viola.
Il ricavato dalla vendita dei cataloghi verrà devoluto in beneficenza all’Associazione Viva la Vita Onlus di cui Erminia Manfredi, presente all’inaugurazione con un saluto in omaggio all’Artista, è Presidente Onorario.
Vernissage - cocktail sabato 11 giugno 2011, ore 18.00.
All’inaugurazione presenzieranno personalità istituzionali della Provincia e del Comune di Catanzaro e personaggi della vita pubblica, della critica, della cultura di chiara fama nazionale.
11
giugno 2011
Raffaele Luigi Leone
Dall'undici al 21 giugno 2011
arte contemporanea
Location
COMPLESSO MONUMENTALE DEL SAN GIOVANNI
Catanzaro, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Catanzaro)
Catanzaro, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Catanzaro)
Orario di apertura
9,30-13,00; 17,00-20,30
Vernissage
11 Giugno 2011, h 18
Autore
Curatore