Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Raffaele Morabito – FLOWERS FOR TELLING YOU FUCK OFF
Il titolo della mostra “Flowers for telling you fuck off” allude icasticamente alla trasformazione di un gesto romantico, quello di donare dei fiori al proprio oggetto d’amore, nel suo contrario: puó dunque un dono, nella fattispecie un fiore, trasformarsi in un coltello?
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Flowers for telling you fuck off è una serie collages concepita dall’artista Raffaele Morabito durante la residenza svolta presso l’uliveto di CANI, sito nella macchia salentina fra San Foca e Melendugno, e prodotti durante il successivo periodo di residenza in Viafarini (Milano). Collages come metafora di un paesaggio utopico dove fiori, piante e alberi coesistono in composizioni tutt’altro che naturali, e nella cui filigrana é possibile osservare la malinconica bellezza propria dell’artificio. I gesti calcolati compiuti per assemblare le immagini fotografiche sono mimetici dell’ikebana, una pratica giapponese che tramite la giustapposizione di materiali naturali quali sassi, fiori e rami secchi ricrea piccoli universi.
La ricerca di una perfezione innaturale e impossibile trova senso nella capacità dell’artista di innestare il topos del locus amoenus, nel dramma personale e nel paesaggio interiore.
Il titolo Flowers for telling you fuck off allude icasticamente alla trasformazione di un gesto romantico, quello di donare dei fiori al proprio oggetto d’amore, nel suo contrario: puó dunque un dono, nella fattispecie un fiore, trasformarsi in un coltello? La riflessione di Morabito prende avvio da una vicenda biografica, la fine di una relazione venuta a coincidere con le settimane seguenti la residenza svolta in Puglia. I collages frutto di sovrapposizioni di immagini preesistenti, fotografie fatte dall’artista e testi scientifici a tema
naturalistico, cristallizzano una vera e propria dinamica di sopravvivenza, da una parte l’artista, dall’altra il campo di ulivi infettato dal batterio della Xylella fastidiosa, come metafora estesa della crisi ambientale che coinvolge a diversi livelli l’azione e l’esistenza dell’uomo in quanto parte di quel complesso che va sotto il nome di ecosistema.
RAFFAELE MORABITO è un artista visivo, che vive e lavora fra Milano e Bergamo.
La sua ricerca elegge a primo medium la fotografia e si esprime principalmente all’interno dell’immagine. La fotografia di Morabito congelata in un eterno presente, un aion senza passato ne futuro, riflette sui temi dell’obsolescenza, dell’errore e soprattutto della trasformazione. L’immagine è portata ad indugiare su se stessa, in un processo di autoastrazione corroborato da un’estetica rarefatta e impalpabile.
CANI è un progetto curatoriale che propone una convivenza fra ricerca artistica e crisi ecologica, attraverso l’ideazione di un programma di residenza d’artista. L’orizzonte entro cui si svolge è infatti un oliveto colpito dalla Xylella Fastidiosa: batterio responsabile di un’epidemia vegetale causa della morte di milioni di alberi d’ulivo, e di un irreversibile cambiamento del paesaggio rurale salentino. La parola “Cani” si riferisce tanto a una condizione di randagismo - nella sua accezione positiva e nomade - quanto alle omonime propaggini che germogliano dagli ulivi nonostante la malattia. Il progetto apre un dialogo attorno alle idee di accelerazione, contaminazione e sopravvivenza, così caratteristiche della nostra epoca.
In occasione della mostra Flowers for telling you fuck off CANI collabora con LATTE, spazio no profit sito a Faenza, innestando così in luoghi altri, nuovi - e possibili - paesaggi virtuali.
Cani è fondato da Ambra Abbaticola e Marco Vitale.
La ricerca di una perfezione innaturale e impossibile trova senso nella capacità dell’artista di innestare il topos del locus amoenus, nel dramma personale e nel paesaggio interiore.
Il titolo Flowers for telling you fuck off allude icasticamente alla trasformazione di un gesto romantico, quello di donare dei fiori al proprio oggetto d’amore, nel suo contrario: puó dunque un dono, nella fattispecie un fiore, trasformarsi in un coltello? La riflessione di Morabito prende avvio da una vicenda biografica, la fine di una relazione venuta a coincidere con le settimane seguenti la residenza svolta in Puglia. I collages frutto di sovrapposizioni di immagini preesistenti, fotografie fatte dall’artista e testi scientifici a tema
naturalistico, cristallizzano una vera e propria dinamica di sopravvivenza, da una parte l’artista, dall’altra il campo di ulivi infettato dal batterio della Xylella fastidiosa, come metafora estesa della crisi ambientale che coinvolge a diversi livelli l’azione e l’esistenza dell’uomo in quanto parte di quel complesso che va sotto il nome di ecosistema.
RAFFAELE MORABITO è un artista visivo, che vive e lavora fra Milano e Bergamo.
La sua ricerca elegge a primo medium la fotografia e si esprime principalmente all’interno dell’immagine. La fotografia di Morabito congelata in un eterno presente, un aion senza passato ne futuro, riflette sui temi dell’obsolescenza, dell’errore e soprattutto della trasformazione. L’immagine è portata ad indugiare su se stessa, in un processo di autoastrazione corroborato da un’estetica rarefatta e impalpabile.
CANI è un progetto curatoriale che propone una convivenza fra ricerca artistica e crisi ecologica, attraverso l’ideazione di un programma di residenza d’artista. L’orizzonte entro cui si svolge è infatti un oliveto colpito dalla Xylella Fastidiosa: batterio responsabile di un’epidemia vegetale causa della morte di milioni di alberi d’ulivo, e di un irreversibile cambiamento del paesaggio rurale salentino. La parola “Cani” si riferisce tanto a una condizione di randagismo - nella sua accezione positiva e nomade - quanto alle omonime propaggini che germogliano dagli ulivi nonostante la malattia. Il progetto apre un dialogo attorno alle idee di accelerazione, contaminazione e sopravvivenza, così caratteristiche della nostra epoca.
In occasione della mostra Flowers for telling you fuck off CANI collabora con LATTE, spazio no profit sito a Faenza, innestando così in luoghi altri, nuovi - e possibili - paesaggi virtuali.
Cani è fondato da Ambra Abbaticola e Marco Vitale.
12
maggio 2023
Raffaele Morabito – FLOWERS FOR TELLING YOU FUCK OFF
Dal 12 al 14 maggio 2023
arte contemporanea
Location
LATTE Project Space
Faenza, Via Giuseppe Sarti, 9, (RA)
Faenza, Via Giuseppe Sarti, 9, (RA)
Orario di apertura
Opening 12/05 - h.18 30
Sito web
Autore
Curatore