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Raffaele Vacca – Quid hoc sibi vult?
“Arte in convento”mira al recupero del rapporto tra committenza e arte
Comunicato stampa
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Continua l’iniziativa “Arte in Convento” dell’associazione Casello Tredici, con il patrocinio del Comune di Copertino, nella magnifica scenografia della Chiesa di Santa Chiara ( ex Convento delle Clarisse), incominciata 19 luglio e che si concluderà 24 settembre 2006.
“Arte in convento”mira al recupero del rapporto tra committenza e arte, divenuta necessaria vista la modificazione dell’architettura, in particolare quella ecclesiastica, oggi, come ieri, pensata e progettata in modo da essere collocata in un contesto urbano contemporaneo. Per questa prima iniziativa abbiamo pensato ad artisti che si accostano a questa progettualità producendo opere d’arte che pur mantenendo il carattere della sacralità hanno un occhio attento e calato nel contemporaneo. Dopo Gix e Maurizio Martina, ora è la volta di Raffaele Vacca.
Biografia
Raffaele Vacca nasce a Lucera (Fg) nel 1959. Ancora giovanissimo si muove nell’ambiente artistico di Bari ricercando la propria identità artistica. Vent’anni fa si trasferisce a Lecce. Dopo anni di attività completa la sua esperienza artistica approdando al modellato e alla scultura su marmo. Partecipa a numerose collettive di pittura e simposi di scultura ottenendo numerosi consensi. Nelle sue opere la simbologia prende il posto della parola, le sue opere “raccontano” l’incapacità di comunicare della razza umana, l’incomunicabilità fa da padrone nella nostra società, “ Il rapporto tra l’artista e la società è conflittuale. L’artista è l’uomo che si scava dentro indolente e incurante del confronto con gli altri uomini. È la scheggia impazzita che indomabile mette il dito nella piaga, che si abbandona delirante e senza compromessi al gusto di chi non crede e si pone sempre in discussione. L’arte è la suprema espressione dell’uomo, svincolata dalle oppressioni e dalle remore. È uno spiraglio, una boccata d’ossigeno mentale, un travaglio primitivo. Gli oggetti nelle mie opere, sono tappe, percorsi della mente, sono pezzi posti su una scacchiera illimitata, ci addentrano nei labirinti senza necessariamente farci uscire.
Nelle mie opere è assente la figura umana che spesso viene sostituita dagli animali perché io racconto l’Uomo senza necessariamente rappresentarlo”.
“Arte in convento”mira al recupero del rapporto tra committenza e arte, divenuta necessaria vista la modificazione dell’architettura, in particolare quella ecclesiastica, oggi, come ieri, pensata e progettata in modo da essere collocata in un contesto urbano contemporaneo. Per questa prima iniziativa abbiamo pensato ad artisti che si accostano a questa progettualità producendo opere d’arte che pur mantenendo il carattere della sacralità hanno un occhio attento e calato nel contemporaneo. Dopo Gix e Maurizio Martina, ora è la volta di Raffaele Vacca.
Biografia
Raffaele Vacca nasce a Lucera (Fg) nel 1959. Ancora giovanissimo si muove nell’ambiente artistico di Bari ricercando la propria identità artistica. Vent’anni fa si trasferisce a Lecce. Dopo anni di attività completa la sua esperienza artistica approdando al modellato e alla scultura su marmo. Partecipa a numerose collettive di pittura e simposi di scultura ottenendo numerosi consensi. Nelle sue opere la simbologia prende il posto della parola, le sue opere “raccontano” l’incapacità di comunicare della razza umana, l’incomunicabilità fa da padrone nella nostra società, “ Il rapporto tra l’artista e la società è conflittuale. L’artista è l’uomo che si scava dentro indolente e incurante del confronto con gli altri uomini. È la scheggia impazzita che indomabile mette il dito nella piaga, che si abbandona delirante e senza compromessi al gusto di chi non crede e si pone sempre in discussione. L’arte è la suprema espressione dell’uomo, svincolata dalle oppressioni e dalle remore. È uno spiraglio, una boccata d’ossigeno mentale, un travaglio primitivo. Gli oggetti nelle mie opere, sono tappe, percorsi della mente, sono pezzi posti su una scacchiera illimitata, ci addentrano nei labirinti senza necessariamente farci uscire.
Nelle mie opere è assente la figura umana che spesso viene sostituita dagli animali perché io racconto l’Uomo senza necessariamente rappresentarlo”.
20
agosto 2006
Raffaele Vacca – Quid hoc sibi vult?
Dal 20 agosto al primo settembre 2006
arte contemporanea
Location
CHIESA DI SANTA CHIARA – EX CONVENTO DELLE CLARISSE
Copertino, Via Margherita Di Savoia, (Lecce)
Copertino, Via Margherita Di Savoia, (Lecce)
Vernissage
20 Agosto 2006, ore 21
Sito web
www.casellotredici.it
Autore
Curatore