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Raffaella Campolieti – Belle Époque a Napoli
mostra personale
Comunicato stampa
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“Belle Époque a Napoli”
Raffaella Campolieti
Questa “Belle Époque a Napoli” fa la sua terza apparizione. Raffaella Campolieti presentò questo “belmondo” di artisti e tipi umani “fin de siécle” nelle Sale Leopardi della “Biblioteca Nazionale” in Palazzo Reale, dall’11 al 30 ottobre 2007. E il successo fu grande, di pubblico, d’interesse sulla stampa, e - si parva licet- anche di vendita.
Il fascino d’atmosfera era completato dal “totem” di canzoni originali d’epoca, molto cliccate dai visitatori. Pasquariello, Donnarumma, Caruso, parole alate di Bovio e di Salvatore Di Giacomo: e intanto i volti dei protagonisti, dei tipi d’epoca, riascoltavano se stessi, dalle cornici fissate alle pareti. Occorre dire che tale sontuosa exhibition si innestava al successo di Palazzo Partanna di tre anni prima, quando Raffaella si presentava con le sue “donne” e i suoi “personaggi” nelle sale del Denaro e la Fondazione Banco di Napoli acquistava in blocco i “Borbone” (dodici ritratti di re di Napoli e rispettive consorti, ora in esposizione permanente).
La “Belle Époque a Napoli” è ricomparsa quest’anno nella saletta rossa della libreria Guida a Port’Alba, luogo di incontri culturali, e prosegue il suo viaggio nella città natìa della pittrice, con inaugurazione del 25 maggio corrente mese, nella sede di Palazzo Bivona ( via Vittorio Imbriani 48) della INTRAGALLERY, dove l’arte espositiva si sposa con l’architettura e il design.
Pur trascorrendo la vita tra due mari, tra la Napoli città natìa e Venezia sua residenza da sempre, Raffaella Campolieti non si è dedicata ad esterni o a marine, bensì al paesaggio più nobile che ci sia: il volto femminile, lo sguardo della donna, l’effetto speculare della sua interiorità”. “Ma gli sguardi dei personaggi di Raffaella Campolieti – scrisse uno dei suoi primi estimatori, Luciano Caprile – prima di riflettere qualcosa di sé, penetrano nell’anima di chi li osserva e la perlustrano”. E ancora “Sono corpi magri, allungati d’impianto modiglianesco, stampati contro il nulla, ritagliati nell’aria”. E difatti bisogna aggiungere che la pittura della Raffaella ritrae l’essenziale: salva la somiglianza, ma elimina chiaroscuri e orpelli. Si ferma al succo delle fisionomie, sino a sfiorare la resa ingenua. Tant’è vero che un altro storico dell’arte, Ottorino Stefani, ha parlato di naìf colto.
Definizione che chiama in causa la produzione di “gruppi” di Raffaella Campolieti. Come
la “Belle Époque a Napoli” di cui ci occupiamo; come le “Veneziane famose”, esposte nello spazio Mondadori di Venezia e nella grandiosa Villa Pisani sul Brenta; come i “Borbone” sopra citati, come il set “Gay e Trans” che da fine maggio rimarrà esposto nella hall del cinema LUX a Torino.
Raffaella Campolieti
Questa “Belle Époque a Napoli” fa la sua terza apparizione. Raffaella Campolieti presentò questo “belmondo” di artisti e tipi umani “fin de siécle” nelle Sale Leopardi della “Biblioteca Nazionale” in Palazzo Reale, dall’11 al 30 ottobre 2007. E il successo fu grande, di pubblico, d’interesse sulla stampa, e - si parva licet- anche di vendita.
Il fascino d’atmosfera era completato dal “totem” di canzoni originali d’epoca, molto cliccate dai visitatori. Pasquariello, Donnarumma, Caruso, parole alate di Bovio e di Salvatore Di Giacomo: e intanto i volti dei protagonisti, dei tipi d’epoca, riascoltavano se stessi, dalle cornici fissate alle pareti. Occorre dire che tale sontuosa exhibition si innestava al successo di Palazzo Partanna di tre anni prima, quando Raffaella si presentava con le sue “donne” e i suoi “personaggi” nelle sale del Denaro e la Fondazione Banco di Napoli acquistava in blocco i “Borbone” (dodici ritratti di re di Napoli e rispettive consorti, ora in esposizione permanente).
La “Belle Époque a Napoli” è ricomparsa quest’anno nella saletta rossa della libreria Guida a Port’Alba, luogo di incontri culturali, e prosegue il suo viaggio nella città natìa della pittrice, con inaugurazione del 25 maggio corrente mese, nella sede di Palazzo Bivona ( via Vittorio Imbriani 48) della INTRAGALLERY, dove l’arte espositiva si sposa con l’architettura e il design.
Pur trascorrendo la vita tra due mari, tra la Napoli città natìa e Venezia sua residenza da sempre, Raffaella Campolieti non si è dedicata ad esterni o a marine, bensì al paesaggio più nobile che ci sia: il volto femminile, lo sguardo della donna, l’effetto speculare della sua interiorità”. “Ma gli sguardi dei personaggi di Raffaella Campolieti – scrisse uno dei suoi primi estimatori, Luciano Caprile – prima di riflettere qualcosa di sé, penetrano nell’anima di chi li osserva e la perlustrano”. E ancora “Sono corpi magri, allungati d’impianto modiglianesco, stampati contro il nulla, ritagliati nell’aria”. E difatti bisogna aggiungere che la pittura della Raffaella ritrae l’essenziale: salva la somiglianza, ma elimina chiaroscuri e orpelli. Si ferma al succo delle fisionomie, sino a sfiorare la resa ingenua. Tant’è vero che un altro storico dell’arte, Ottorino Stefani, ha parlato di naìf colto.
Definizione che chiama in causa la produzione di “gruppi” di Raffaella Campolieti. Come
la “Belle Époque a Napoli” di cui ci occupiamo; come le “Veneziane famose”, esposte nello spazio Mondadori di Venezia e nella grandiosa Villa Pisani sul Brenta; come i “Borbone” sopra citati, come il set “Gay e Trans” che da fine maggio rimarrà esposto nella hall del cinema LUX a Torino.
25
maggio 2010
Raffaella Campolieti – Belle Époque a Napoli
Dal 25 maggio al 25 giugno 2010
arte contemporanea
Location
INTRAGALLERY
Napoli, Via Della Cavallerizza a Chiaia, 57, (Napoli)
Napoli, Via Della Cavallerizza a Chiaia, 57, (Napoli)
Orario di apertura
lunedì -venerdì ore 10– 13.00, mercoledi 16-19.30
Vernissage
25 Maggio 2010, ore 18
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