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Raffaella Formenti – Rumori visivi
L’assemblaggio dello scarto, l’estetica dello strappo, la razionalità creativa del caso che caotico ingoia, distrugge e ricrea la materia.
Comunicato stampa
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PERFORMANCE SONORA di SERGIO DECARLI
TESTO di ALESSIA MURONI
L'assemblaggio dello scarto, l'estetica dello strappo, la razionalità creativa del caso che caotico ingoia, distrugge e ricrea la materia.
Da Schwitters a Duchamp a Rotella e oltre, tutto il XX secolo è stato attraversato da un flusso di detriti che passando per gli occhi e le
mani degli artisti assumevano nuove identità, altri significati, parlando del mondo e delle sue contraddizioni - creatrici quelle sì, di
detriti ideologici, culturali e persino, tragicamente, umani.
Ad apertura di secolo, Raffaella Formenti continua le fila del discorso, ma la sua ricerca mette a fuoco uno scenario che è cambiato, come
cambiate sono le intenzionalità dell'arte.
In una società in cui la produzione di oggetti, testi, immagini e forme ha travalicato ormai qualsiasi umana possibilità di selezione e
comprensione, lo scarto ha assunto un nuovo significato, da residuo d'uso e selezione è divenuto incontrollata perdita di senso dello spazio e della relazione, ma anche difesa e scudo da ogni ulteriore smarrimento di sé. Il Web ha riprodotto in scala smisurata il fenomeno
dell'accumulazione dei dati, e della loro sovrapposizione fino all'annullamento, fino all'inutilità.
Tra caos, scarto, aporie del linguaggio e impenetrabilità di senso dunque, Formenti ha deciso di navigare a vista accumulando file su file di relitti indagati e manipolati quasi per gioco a creare, biblioteca di borgesiana memoria, uno sterminato archivio di "informazioni", dall'aspetto di gioiosi origami di materiale pubblicitario, o di
cartacei fuochi d'artificio creati con giornali, buste di carta, manifesti. L'informazione, alibi e feticcio di innumerevoli operazioni che si vogliono politiche e sostanziali e sono spesso solo commerciali, viene corrosa dall'ironia con cui l'artista ne reinterpreta i codici, svelandola per quello che è, parole consumate dall'uso e dall'irrefrenabile provvisorietà di qualsiasi dato, veicolate da materiali di inesorabile deperibilità. Le installazioni cartacee irridono l'arroganza urlata della comunicazione, ne svelano velleità ed illusioni, riportando il discorso al grado zero del messaggio, ove non c'è che l'essere - e a volte, neanche quello.
Alessia MURONI
testo scritto in occasione della mostra RUMORI VISIVI presso la FABIOPARISARTGALLERY di Brescia nel 2002
TESTO di ALESSIA MURONI
L'assemblaggio dello scarto, l'estetica dello strappo, la razionalità creativa del caso che caotico ingoia, distrugge e ricrea la materia.
Da Schwitters a Duchamp a Rotella e oltre, tutto il XX secolo è stato attraversato da un flusso di detriti che passando per gli occhi e le
mani degli artisti assumevano nuove identità, altri significati, parlando del mondo e delle sue contraddizioni - creatrici quelle sì, di
detriti ideologici, culturali e persino, tragicamente, umani.
Ad apertura di secolo, Raffaella Formenti continua le fila del discorso, ma la sua ricerca mette a fuoco uno scenario che è cambiato, come
cambiate sono le intenzionalità dell'arte.
In una società in cui la produzione di oggetti, testi, immagini e forme ha travalicato ormai qualsiasi umana possibilità di selezione e
comprensione, lo scarto ha assunto un nuovo significato, da residuo d'uso e selezione è divenuto incontrollata perdita di senso dello spazio e della relazione, ma anche difesa e scudo da ogni ulteriore smarrimento di sé. Il Web ha riprodotto in scala smisurata il fenomeno
dell'accumulazione dei dati, e della loro sovrapposizione fino all'annullamento, fino all'inutilità.
Tra caos, scarto, aporie del linguaggio e impenetrabilità di senso dunque, Formenti ha deciso di navigare a vista accumulando file su file di relitti indagati e manipolati quasi per gioco a creare, biblioteca di borgesiana memoria, uno sterminato archivio di "informazioni", dall'aspetto di gioiosi origami di materiale pubblicitario, o di
cartacei fuochi d'artificio creati con giornali, buste di carta, manifesti. L'informazione, alibi e feticcio di innumerevoli operazioni che si vogliono politiche e sostanziali e sono spesso solo commerciali, viene corrosa dall'ironia con cui l'artista ne reinterpreta i codici, svelandola per quello che è, parole consumate dall'uso e dall'irrefrenabile provvisorietà di qualsiasi dato, veicolate da materiali di inesorabile deperibilità. Le installazioni cartacee irridono l'arroganza urlata della comunicazione, ne svelano velleità ed illusioni, riportando il discorso al grado zero del messaggio, ove non c'è che l'essere - e a volte, neanche quello.
Alessia MURONI
testo scritto in occasione della mostra RUMORI VISIVI presso la FABIOPARISARTGALLERY di Brescia nel 2002
03
luglio 2004
Raffaella Formenti – Rumori visivi
Dal 03 al 25 luglio 2004
arte contemporanea
Location
SPAZIO 27
Trento, Piazza Venezia, 27, (Trento)
Trento, Piazza Venezia, 27, (Trento)
Orario di apertura
da lunedì a sabato dalle 16 alle 19; venerdì, sabato, domenica
dalle 19 alle 22,30
Vernissage
3 Luglio 2004, ore 19