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Raffaello e Urbino
Saranno esposti in mostra i capolavori giovanili di Raffaello e disegni originali del pittore, messi a confronto con le opere del padre e di pittori vicini alla fase giovanile della sua formazione a Urbino. Una sezione sarà dedicata alle maioliche prodotte sulla base di immagini raffaellesche
Comunicato stampa
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Urbino non fu solo la città natale di Raffaello, ma determinò in modo significativo la sua formazione, restando per tutta la sua vita un punto di riferimento essenziale. Partendo da questo presupposto, la grande mostra che si apre nel Palazzo Ducale di Urbino nella prossima primavera intende recuperare e valorizzare proprio questa stretta connessione tra Raffaello e la sua città natale. Esaminando il contesto urbinate, dalla fine degli anni Settanta a tutti gli anni Ottanta del Quattrocento, viene ricostruito l’ambito artistico-culturale in cui si formerà il giovane Raffaello e nel quale opera il padre, Giovanni Santi, pittore dei duchi e letterato, che è a capo di una ricca e fiorente bottega, oltre che autore della famosa Cronaca nella quale esprime importanti giudizi sui pittori a lui contemporanei.
La mostra, allestita nel Salone del Trono e nelle sale dell’appartamento della Duchessa del Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche, si pone l’obiettivo di ricondurre la prima formazione di Raffaello alla grande cultura espressa dalla corte urbinate e soprattutto all’influenza del padre, Giovanni Santi e presenta i capolavori giovanili di Raffaello, 20 dipinti e 19 disegni originali, messi in rapporto alla pittura del padre e di altri pittori vicini alla fase giovanile della sua formazione ad Urbino, 32 dipinti e 10 disegni.
Una sezione della mostra è inoltre dedicata al rapporto dell’opera di Raffaello con la più importante produzione del ducato di Urbino, la maiolica, basata sulle immagini raffaellesche, di cui sono esposti esemplari antichi. Sarà visibile, per la prima volta, un pezzo mai esposto, derivato direttamente da un disegno originale e non da un’incisione di Raffaello, assieme a numerosi esempi fra i più preziosi di questa produzione.
Raffaello nacque nel 1483 e fu di certo, come ricordano le fonti, un fanciullo prodigio.
Ciononostante la storiografia ha troppo spesso trascurato la conoscenza dei suoi anni giovanili, la cui ricostruzione ci appare oggi come fondamentale. A cominciare dalla mostra di Londra del 2004, la critica sta portando la sua attenzione proprio sugli anni giovanili, prendendo in esame l’assunto di questa rassegna, cioè la prevalenza, nella formazione di Raffaello, del rapporto con il padre, con la sua bottega e soprattutto con la grande cultura che ha come epicentro il Palazzo Ducale con le sue collezioni d’arte. Raffaello, che è citato nel 1511 a Roma come allievo del padre Giovanni Santi, non si distaccò mai dalla sua città natale che rimase, anche nel periodo maturo della sua carriera, il centro dei suoi interessi, anche economici. Baldassar Castiglione, legato strettamente ai Montefeltro, e Bramante, protettore di Raffaello a Roma, sono state figure di riferimento per tutta la sua vita.
La mostra esamina quindi le vicende della bottega di Giovanni Santi dopo la sua morte avvenuta nel 1494. Il giovane Raffaello nel 1500 eredita la bottega paterna fino a firmarsi “Magister”, con Evangelista da Piandimeleto, per la commissione della pala di S. Agostino a Città di Castello.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
Le ricerche archivistiche in corso hanno peraltro portato alla luce un numero incredibile di nuovi documenti, non pubblicati da Pungileoni, che mostrano il tessuto artistico in cui si forma il giovane Raffaello e gli stretti legami, mai recisi, con la sua città natale, sia artistici che economici. La presenza di Bramante a Urbino, che sarà poi il più valido supporto alla sua carriera romana, la possibile influenza di altre personalità presenti nella città ducale come Girolamo Genga e Timoteo Viti, rendono molto interessante esplorare questo terreno. Senza trascurare il rapporto con Perugino che la tradizione storiografica, da Vasari in poi, ha messo al centro della sua formazione e che sarà naturalmente indagato nel percorso espositivo.
La mostra è curata da Lorenza Mochi Onori, Soprintendente per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche e si avvale di un prestigioso comitato scientifico, che vede la partecipazione dei maggiori specialisti nella materia, impegnati in alcune delle più importanti collezioni museali del mondo: Linda Wolk Simon, del Metropolitan di New York, che ha curato recentemente una mostra sul tema, Carol Plazzotta e Tom Henry della National Gallery di Londra, curatori della mostra su Raffaello tenutasi a Londra nel 2004, Silvia Ferino Pagden, del Kunsthistorisches Museum di Vienna, specialista della grafica raffaellesca, Cristina Acidini, Antonio Natali e Marzia Faietti, rispettivamente Soprintendente del Polo Museale fiorentino, Direttore degli Uffizi e Direttore del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Giovanna Perini, ordinario di Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Antonio Paolucci, e Arnold Nesselrath rispettivamente Direttore e curatore del Dipartimento di pittura dei Musei Vaticani, oltre ai direttori storici dell’arte della Soprintendenza di Urbino.
La mostra è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Pesaro-Urbino, dal Comune di Urbino e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. L’organizzazione è affidata a Gebart in collaborazione con Civita. Il catalogo è edito da Electa.
La mostra, allestita nel Salone del Trono e nelle sale dell’appartamento della Duchessa del Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche, si pone l’obiettivo di ricondurre la prima formazione di Raffaello alla grande cultura espressa dalla corte urbinate e soprattutto all’influenza del padre, Giovanni Santi e presenta i capolavori giovanili di Raffaello, 20 dipinti e 19 disegni originali, messi in rapporto alla pittura del padre e di altri pittori vicini alla fase giovanile della sua formazione ad Urbino, 32 dipinti e 10 disegni.
Una sezione della mostra è inoltre dedicata al rapporto dell’opera di Raffaello con la più importante produzione del ducato di Urbino, la maiolica, basata sulle immagini raffaellesche, di cui sono esposti esemplari antichi. Sarà visibile, per la prima volta, un pezzo mai esposto, derivato direttamente da un disegno originale e non da un’incisione di Raffaello, assieme a numerosi esempi fra i più preziosi di questa produzione.
Raffaello nacque nel 1483 e fu di certo, come ricordano le fonti, un fanciullo prodigio.
Ciononostante la storiografia ha troppo spesso trascurato la conoscenza dei suoi anni giovanili, la cui ricostruzione ci appare oggi come fondamentale. A cominciare dalla mostra di Londra del 2004, la critica sta portando la sua attenzione proprio sugli anni giovanili, prendendo in esame l’assunto di questa rassegna, cioè la prevalenza, nella formazione di Raffaello, del rapporto con il padre, con la sua bottega e soprattutto con la grande cultura che ha come epicentro il Palazzo Ducale con le sue collezioni d’arte. Raffaello, che è citato nel 1511 a Roma come allievo del padre Giovanni Santi, non si distaccò mai dalla sua città natale che rimase, anche nel periodo maturo della sua carriera, il centro dei suoi interessi, anche economici. Baldassar Castiglione, legato strettamente ai Montefeltro, e Bramante, protettore di Raffaello a Roma, sono state figure di riferimento per tutta la sua vita.
La mostra esamina quindi le vicende della bottega di Giovanni Santi dopo la sua morte avvenuta nel 1494. Il giovane Raffaello nel 1500 eredita la bottega paterna fino a firmarsi “Magister”, con Evangelista da Piandimeleto, per la commissione della pala di S. Agostino a Città di Castello.
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Le ricerche archivistiche in corso hanno peraltro portato alla luce un numero incredibile di nuovi documenti, non pubblicati da Pungileoni, che mostrano il tessuto artistico in cui si forma il giovane Raffaello e gli stretti legami, mai recisi, con la sua città natale, sia artistici che economici. La presenza di Bramante a Urbino, che sarà poi il più valido supporto alla sua carriera romana, la possibile influenza di altre personalità presenti nella città ducale come Girolamo Genga e Timoteo Viti, rendono molto interessante esplorare questo terreno. Senza trascurare il rapporto con Perugino che la tradizione storiografica, da Vasari in poi, ha messo al centro della sua formazione e che sarà naturalmente indagato nel percorso espositivo.
La mostra è curata da Lorenza Mochi Onori, Soprintendente per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche e si avvale di un prestigioso comitato scientifico, che vede la partecipazione dei maggiori specialisti nella materia, impegnati in alcune delle più importanti collezioni museali del mondo: Linda Wolk Simon, del Metropolitan di New York, che ha curato recentemente una mostra sul tema, Carol Plazzotta e Tom Henry della National Gallery di Londra, curatori della mostra su Raffaello tenutasi a Londra nel 2004, Silvia Ferino Pagden, del Kunsthistorisches Museum di Vienna, specialista della grafica raffaellesca, Cristina Acidini, Antonio Natali e Marzia Faietti, rispettivamente Soprintendente del Polo Museale fiorentino, Direttore degli Uffizi e Direttore del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Giovanna Perini, ordinario di Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Antonio Paolucci, e Arnold Nesselrath rispettivamente Direttore e curatore del Dipartimento di pittura dei Musei Vaticani, oltre ai direttori storici dell’arte della Soprintendenza di Urbino.
La mostra è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Pesaro-Urbino, dal Comune di Urbino e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. L’organizzazione è affidata a Gebart in collaborazione con Civita. Il catalogo è edito da Electa.
03
aprile 2009
Raffaello e Urbino
Dal 03 aprile al 12 luglio 2009
arte antica
Location
GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE – PALAZZO DUCALE
Urbino, Piazzale Duca Federico, 3, (Pesaro E Urbino)
Urbino, Piazzale Duca Federico, 3, (Pesaro E Urbino)
Biglietti
intero € 9,00 ridotto € 7,00 gruppi di oltre 15 persone, maggiori di 65 anni, possessori Carta Musei Marche, universitari con tesserino, possessori di apposite convenzioni e coupons. ridotto speciale € 3,00 scuole e minori di 18 anni integrato € 10,00 (Mostra + Galleria Nazionale delle Marche) gratuito minori di anni 6, portatori di handicap, due insegnanti per classe, un accompagnatore per gruppo, guide professionali, giornalisti con tesserino, dipendenti del Ministero per i Beni e le Attività
Orario di apertura
Dal martedì alla domenica: 8.30-19.15 (la biglietteria chiude alle 18.00)
Lunedì: 8.30 - 14.00 (la biglietteria chiude alle 12.30) Lunedì 13 aprile e 1° giugno: 8.30-19.15
Vernissage
3 Aprile 2009, ore 17.00 solo su invito
Sito web
www.raffaelloeurbino.it
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
CLP
Ufficio stampa
CIVITA GROUP
Ufficio stampa
ELECTA
Autore
Curatore