“Trasparenze” è l’ultimo ciclo di tele ed installazioni che Raffaello Gori ha prodotto in questi ultimi quattro anni. Confluiscono qui le passate esperienze iniziate all’inizio dei Settanta. Inizia con uno stile personale vicino al linguaggio post- informale e new- dada, inserendo su tela scritte e materiali ready- made e utilizzando anche il retro del quadro come superficie pittorica. Intorno agli anni Ottanta inaugura il ciclo di “Trasparenze”, una serie di monocromi da cui fa emergere segni sfocati, simboli di oggetti esterni o di energia pura . Il suo linguaggio lo avvicina formalmente in questo periodo alle esperienze dell’espressionismo astratto americano. “Trasparenze” sono superfici che giocano con la variabilità degli oggetti in relazione ai mutamenti della luce. Sono la sintesi della percezione della realtà, anche spirituale, e la sua rielaborazione astratta; un ritorno di Gori concettualmente simile alle ricerche di stratificazione materica tramite cui indagava la visione e la superficie.
Le immagini affascinano per la loro dimensione epifanica ed onirica e per la magia del colore. Spesso utilizza colori caldi ed avvolgenti come il rosso ed il giallo, o più morbidi come il rosa ed il verde, realizzati personalmente con tecniche miste.
Le venti “Trasparenze” realizzate dal 2000 al 2004 saranno esposte presso la Carlolivi dal 22 Gennaio 2005. Introdurrà la mostra il critico Sandro Parmiggiani. Al termine, verrà pubblicato un catalogo critico.


Raffaello Gori è nato a Pistoia nel 1936. Diplomato in Grafica Pubblicitaria all’Accademia Cappiello di Firenze compie negli anni Settanta esperienze vicine a Miccini ed alla Poesia Visiva. In questo periodo inizia ad esporre in vari spazi pubblici e privati. Ricordiamo la Rassegna di Arte Contemporanea promossa dalla Regione Toscana a Prato nell’81, e le due personali presso il Museo dell’Università di Madrid del 2000 e Luce Terra Madre a cura di Bruno Corà del 2002.