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Ralph Gibson / Jill Mathis – Dialogues – Etymology of an emotion
La mostra presenta 60 immagini che i due autori statunitensi hanno dedicato alla città di Torino e alla Baraggia, il grande territorio tra il Biellese e il Vercellese ricco di fascino e di una storia scandita dalla dimensione lenta e agricola del tempo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Piemonte e la Baraggia interpretati da Ralph Gibson e Jill Mathis.
Mostra fotografica sul Piemonte più segreto e meno conosciuto.
“Dialogues. Etymology of an Emotion” è la mostra fotografica di Ralph Gibson e Jill Mathis promossa
dal Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese che aprirà il prossimo 30 aprile
nella sede museale Arca di Vercelli, l'ex Chiesa di San Marco che ha avuto il privilegio di ospitare
mostre dalle collezioni Peggy Guggenheim.
La mostra vuole restituire, attraverso le immagini di due artisti americani, uno sguardo diverso sul
Piemonte e sul to be piedmontese.
Si tratta della ricostruzione di due itinerari, tra il concreto e l'immaginifico, attraverso gli spazi della
Baraggia Biellese e Vercellese e dentro una Torino riflessa in frammenti minori.
Due itinerari che dialogano fra loro e rimandano, analogicamente, ad un'identità di fondo, quella
piemontese. L'incontro dei due itinerari avviene nella dimensione in cui Ralph Gibson e Jill Mathis
cercano di ricostruire un'etimologia minima che lega le cose ai concetti, l'archetipo alle sue declinazioni
visive e semantiche.
Da un lato, Ralph Gibson (il grande fotografo americano che predilige il bianco e nero), che intraprende
un viaggio dentro una Torino che non è soltanto Torino, e “scrive”, attraverso le sue fotografie,
una sorta di “Minima Moralia” che funge da guida per una lettura complessiva di una città e delle
sue emozioni, partendo da frammenti (uno specchio, un porticato, una bottiglia) fino a dilatarne suggestivamente
il messaggio secondo un procedimento induttivo che muove dal particolare all'universale.
Dall'altro, Jill Mathis, che fissa le atmosfere di luoghi ampi, senza confini, e compie invece un
percorso che partendo dal generale deduce gradatamente i concetti, fino a restringere il messaggio,
inseguendo, in un gioco di richiami emotivi, l'elemento minimo: la Baraggia ampia e sconfinata,
rimanda prima ad una sua realtà caratterizzante ancora generica: per esempio, l'acqua; questa, a
sua volta, rimanda ad un altro elemento connesso con essa: per esempio, il riso. Il riso, a sua volta,
rimanda al lavoro del risicoltore. Questo lavoro riporta alle mani dei risaioli; le mani dei risaioli,
infine, al concetto di fatica.
Due itinerari, uno induttivo e l'altro deduttivo, che si saldano in una visione non banale e scontata
della realtà territoriale.
Il fascino della Baraggia Biellese e Vercellese
Un triangolo limitato dal fiume Sesia ad Est, dal torrente Elvo a Ovest/Sud-Ovest e dalla strada
Biella Cossato Gattinara a Nord/Nord-Ovest: è quello che racchiude quel territorio fortemente argilloso,
ricco di boschi, di risaie, di macchie di fitta vegetazione chiamato Baraggia Biellese e
Vercellese. Un territorio dove, in molte sue parti, il tempo sembra essersi fermato o procedere
secondo il ritmo lento dei cicli naturali.
Trentasei comuni, una Dop, castelli medievali ricchi di storia come quello di Buronzo: la Baraggia
Biellese e Vercellese interseca la sua storia più antica con quella dei feudi e dei cavalieri medievali
e quella più recente con l'evoluzione dell'omonimo Consorzio di Bonifica creato nel 1950 (in precedenza,
sin dal 1922, era invece operativa la “Fondazione della Baraggia”, istituita dall'allora
Ministero per l'Economia Nazionale).
Un ente, quest'ultimo, che attivamente ha contribuito a migliorare il territorio battendosi per la sua
valorizzazione, come dimostra anche l'aver saputo ottenere dalla Comunità Europea, nell'agosto
2007, la Dop “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese”, unica in Italia e la più estesa in Europa, con
una superficie di 25 mila ettari rappresentativa del 22% dell'intera produzione piemontese.
D'altra parte, dire Baraggia, da sempre, è lo stesso che dire acqua. E dire acqua, in queste zone
del Piemonte, è lo stesso che dire riso.
Non a caso, è in questa dimensione quasi fatata che Sergio Givone ha ambientato il suo romanzo
Favola delle cose ultime (Einaudi), intingendo la penna in quell'humus che lui, originario di Buronzo,
ben conosce.
Proprio Buronzo, nel cuore di questo territorio, può bene meritare una visita per il suo castello la cui
parte più antica risale a prima del 1039, anno in cui l'imperatore Corrado II confermò il feudo a
Guala di Casalvolone. In seguito, Buronzo passerà ai Visconti e poi ai Savoia, con i quali entrò a far
parte del Capitanato di Santhià.
Il castello ha una struttura “a tipologia unica” definibile come “castello consortile” o “ricetto signorile”,
caratterizzata da una moltitudine di interventi edilizi concentrati in vari periodi, distribuiti seguendo
la morfologia collinare. La torre risale tra il XII e XIII secolo, mentre sono poi ravvisabili due altre
fasi costruttive, databili nel XIV e nel XV secolo.
È proprio questo il castello che, grazie all'opera del Consorzio, sta oggi ricominciando a splendere
della sua originaria luce, avviandosi a diventare un punto di riferimento per il turismo di nicchia nella
zona.
Ma la Baraggia Biellese e Vercellese vuol dire anche Masserano, il comune sede dell'antico
Principato, antico borgo dei principi Ferrero Fieschi il cui palazzo ancora sorge, o Verrone, dominato
dal suo monumentale castello.
Insomma, una terra di acqua, di storia e di agricoltura; uno scorcio di Piemonte non intercettato
dalle guide turistiche ufficiali ma ricco di una cultura materiale che sfida il tempo.
ENTE PROMOTORE
Consorzio di Bonifica
della Baraggia Biellese
e Vercellese
Ufficio Stampa
IEBcomunicazione Srl - via Macchieraldo 2 - 13900 Biella
tel. +39 015-8555777 – 334 1159398 - 334 1159400
Editoria & Immagine Srl - via Oratorio 53 - 20016 Pero_Milano
tel. +39 02.59900142 - fax +39 02.5517622 edimmagine@editoriaimmagine.it
PRESS
“Una delle particolarità più interessanti della nostra cultura moderna è stata l’intensa, quasi
compulsiva collaborazione fra coloro che praticano la strada delle parole e coloro che navigano
nell’universo delle immagini. In un mondo straripante di forme pittorico-verbali (film,
televisione, libri, giornali) questa collaborazione ha il suo equivalente più sofisticato nell’arte
contemporanea. Ma la sequenza va oltre l’optical phraseology: fondamentalmente trova la
sua base nell’etimologia, attraverso una fusione simbiotica tra le parole e le immagini. Il lavoro
diviene una forza semantica, sintattica, comunicativa, che codifica messaggi, racconta storie,
esprime idee, evoca emozioni”. Jill Mathis
Jill Mathis è nata a San Antonio (Texas). Dopo la laurea ed un lungo soggiorno a New York si è
trasferita da alcuni anni a Verbania.
Specializzata in fotogiornalismo alla University of Texas, è stata assistente di Ralph Gibson. Molti
suoi lavori sono compresi nelle collezioni permanenti di importanti musei. Molte sono anche le
pubblicazioni firmate da Jill Mathis.
Collezioni permanenti
- WHITNEY MUSEUM OF AMERICAN ART, NEW YORK CITY
- THE JEWISH MUSEUM, NEW YORK CITY
- THE INTERNATIONAL CENTER OF PHOTOGRAPHY, NEW YORK CITY
- THE MUSEUM OF CONTEMPORARY ART IN SAN DIEGO
- THE ART MUSEUM IMAGE CONSORTIUM
- GUILD HALL MUSEUM, SOUTHAMPTON, NEW YORK
- THE BROOKLYN MUSEUM OF ART, NEW YORK
- THE BIRMINGHAM MUSEUM OF ART
- THE NORTON MUSEUM OF ART, PALM BEACH, FLORIDA
- THE BUHL FOUNDATION
- BRYANT UNIVERSITY RHODE ISLAND
- BROWN UNIVERSITY, RHODE ISLAND
- BUCKNELL UNIVERSITY, PENNSYLVANIA
- CARLETON COLLEGE, MINNESOTA
- COLUMBIA UNIVERSITY, NEW YORK CITY
- GEORGETOWN UNIVERSITY, DC
- OHIO WESLEYAN UNIVERSITY, OHIO
- OKLAHOMA UNIVERSITY
- THE UNIVERSITY OF MARYLAND, BALTIMORE COUNTY
- UNIVERSITY OF PENNSYLVANIA
- VANDERBILT UNIVERSITY, TENNESSEE
- WAKE FOREST UNIVERSITY, NORTH CAROLINA
- CENTRO DI RICERCA ED ARCHIVIAZIONE DELLA FOTOGRAFIA, ITALY
Comunicato stampa
Ufficio Stampa
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BIOGRAFIA
Jill Mathis
ENTE PROMOTORE
Consorzio di Bonifica
della Baraggia Biellese
e Vercellese
PRESS
Ralph Gibson (16 gennaio 1939, Los Angeles, California, e residente a New York), vincitore nel
2007 del prestigioso The Lucie Award, è uno dei più noti fotografi internazionali.
Gibson studia fotografia negli anni che vanno dal 1956 al 1960, quando presta servizio nella marina
americana. Subito dopo frequenta, dal 1960, il San Francisco Art Institute; nel 1962, diventa assistente
della famosa fotografa Dorothea Lange, specializzata in tematiche di carattere sociale.
Nel 1969, si trasferisce a New York dove lavora come assistente di Robert Frank nel corso della lavorazione
del film Io e mio fratello. In quello stesso anno fonda la casa editrice Lustrum Press con cui
pubblica libri propri e di altri fotografi.
Per realizzare le sue opere, Gibson predilige il bianco e nero, in particolare le pellicole a grana grossa
che conferiscono alle sue fotografie caratteristiche grafiche. Sceglie soggetti di carattere fantastico-
surreale che crea con ritagli e frammenti della realtà. A tale scopo utilizza spesso e volentieri
l’obiettivo grandangolare per accentuare la dinamica e la tensione dell’immagine con la deformazione
dello spazio. Ogni fotografia di Gibson somiglia a un frammento classico, monumentale, remoto
nel tempo.
Nel 2002 è stato insignito del titolo di Commandeur de l'Ordre des Arts et des Lettres de France ed
ha al suo attivo decine di mostre nei più prestigiosi musei del mondo (dal Metropolitan Museum of
Art di New York al Fotografiska Museet di Stoccolma).
Awards
2007 THE LUCIE AWARD
2002 APPOINTED, COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES DE FRANCE
1999 SILVER PLUM DESIGN TRUST FOR PUBLIC SPACE
1997 DOCTOR OF FINE ARTS, OHIO WESLEYAN UNIVERSITY
1994 GRAND MEDAL OF THE CITY OF ARLES, FRANCE
1991 HONORARY DOCTOR OF FINE ARTS, UNIVERSITY OF MARYLAND
1989 EASTMAN KODAK GRANT TO PHOTOGRAPHY, "L'HISTOIRE DE FRANCE"
"150 YEARS OF PHOTOGRAPHY" AWARD, PHOTOGRAPHIC SOCIETY OF JAPAN
1988 LEICA MEDAL OF EXCELLENCE AWARD
1986 DECORATED, OFFICIER DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES DE FRANCE
NATIONAL ENDOWMENT FOR THE ARTS FELLOWSHIP
1985 JOHN SIMON GUGGENHEIM MEMORIAL FELLOWSHIP
1977 D.A.A.D WEST BERLIN, GERMANY - C.A.P.S., NEW YORK STATE COUNCIL OF THE ARTS FELLOWSHIP
1975 NATIONAL ENDOWMENT FOR THE ARTS FELLOWSHIP
1973 NATIONAL ENDOWMENT FOR THE ARTS FELLOWSHIP
Comunicato stampa
Ufficio Stampa
IEBcomunicazione Srl - via Macchieraldo 2 - 13900 Biella
tel. +39 015-8555777 – 334 1159398 - 334 1159400
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BIOGRAFIA
Ralph Gibson
ENTE PROMOTORE
Consorzio di Bonifica
della Baraggia Biellese
e Vercellese
Mostra fotografica sul Piemonte più segreto e meno conosciuto.
“Dialogues. Etymology of an Emotion” è la mostra fotografica di Ralph Gibson e Jill Mathis promossa
dal Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese che aprirà il prossimo 30 aprile
nella sede museale Arca di Vercelli, l'ex Chiesa di San Marco che ha avuto il privilegio di ospitare
mostre dalle collezioni Peggy Guggenheim.
La mostra vuole restituire, attraverso le immagini di due artisti americani, uno sguardo diverso sul
Piemonte e sul to be piedmontese.
Si tratta della ricostruzione di due itinerari, tra il concreto e l'immaginifico, attraverso gli spazi della
Baraggia Biellese e Vercellese e dentro una Torino riflessa in frammenti minori.
Due itinerari che dialogano fra loro e rimandano, analogicamente, ad un'identità di fondo, quella
piemontese. L'incontro dei due itinerari avviene nella dimensione in cui Ralph Gibson e Jill Mathis
cercano di ricostruire un'etimologia minima che lega le cose ai concetti, l'archetipo alle sue declinazioni
visive e semantiche.
Da un lato, Ralph Gibson (il grande fotografo americano che predilige il bianco e nero), che intraprende
un viaggio dentro una Torino che non è soltanto Torino, e “scrive”, attraverso le sue fotografie,
una sorta di “Minima Moralia” che funge da guida per una lettura complessiva di una città e delle
sue emozioni, partendo da frammenti (uno specchio, un porticato, una bottiglia) fino a dilatarne suggestivamente
il messaggio secondo un procedimento induttivo che muove dal particolare all'universale.
Dall'altro, Jill Mathis, che fissa le atmosfere di luoghi ampi, senza confini, e compie invece un
percorso che partendo dal generale deduce gradatamente i concetti, fino a restringere il messaggio,
inseguendo, in un gioco di richiami emotivi, l'elemento minimo: la Baraggia ampia e sconfinata,
rimanda prima ad una sua realtà caratterizzante ancora generica: per esempio, l'acqua; questa, a
sua volta, rimanda ad un altro elemento connesso con essa: per esempio, il riso. Il riso, a sua volta,
rimanda al lavoro del risicoltore. Questo lavoro riporta alle mani dei risaioli; le mani dei risaioli,
infine, al concetto di fatica.
Due itinerari, uno induttivo e l'altro deduttivo, che si saldano in una visione non banale e scontata
della realtà territoriale.
Il fascino della Baraggia Biellese e Vercellese
Un triangolo limitato dal fiume Sesia ad Est, dal torrente Elvo a Ovest/Sud-Ovest e dalla strada
Biella Cossato Gattinara a Nord/Nord-Ovest: è quello che racchiude quel territorio fortemente argilloso,
ricco di boschi, di risaie, di macchie di fitta vegetazione chiamato Baraggia Biellese e
Vercellese. Un territorio dove, in molte sue parti, il tempo sembra essersi fermato o procedere
secondo il ritmo lento dei cicli naturali.
Trentasei comuni, una Dop, castelli medievali ricchi di storia come quello di Buronzo: la Baraggia
Biellese e Vercellese interseca la sua storia più antica con quella dei feudi e dei cavalieri medievali
e quella più recente con l'evoluzione dell'omonimo Consorzio di Bonifica creato nel 1950 (in precedenza,
sin dal 1922, era invece operativa la “Fondazione della Baraggia”, istituita dall'allora
Ministero per l'Economia Nazionale).
Un ente, quest'ultimo, che attivamente ha contribuito a migliorare il territorio battendosi per la sua
valorizzazione, come dimostra anche l'aver saputo ottenere dalla Comunità Europea, nell'agosto
2007, la Dop “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese”, unica in Italia e la più estesa in Europa, con
una superficie di 25 mila ettari rappresentativa del 22% dell'intera produzione piemontese.
D'altra parte, dire Baraggia, da sempre, è lo stesso che dire acqua. E dire acqua, in queste zone
del Piemonte, è lo stesso che dire riso.
Non a caso, è in questa dimensione quasi fatata che Sergio Givone ha ambientato il suo romanzo
Favola delle cose ultime (Einaudi), intingendo la penna in quell'humus che lui, originario di Buronzo,
ben conosce.
Proprio Buronzo, nel cuore di questo territorio, può bene meritare una visita per il suo castello la cui
parte più antica risale a prima del 1039, anno in cui l'imperatore Corrado II confermò il feudo a
Guala di Casalvolone. In seguito, Buronzo passerà ai Visconti e poi ai Savoia, con i quali entrò a far
parte del Capitanato di Santhià.
Il castello ha una struttura “a tipologia unica” definibile come “castello consortile” o “ricetto signorile”,
caratterizzata da una moltitudine di interventi edilizi concentrati in vari periodi, distribuiti seguendo
la morfologia collinare. La torre risale tra il XII e XIII secolo, mentre sono poi ravvisabili due altre
fasi costruttive, databili nel XIV e nel XV secolo.
È proprio questo il castello che, grazie all'opera del Consorzio, sta oggi ricominciando a splendere
della sua originaria luce, avviandosi a diventare un punto di riferimento per il turismo di nicchia nella
zona.
Ma la Baraggia Biellese e Vercellese vuol dire anche Masserano, il comune sede dell'antico
Principato, antico borgo dei principi Ferrero Fieschi il cui palazzo ancora sorge, o Verrone, dominato
dal suo monumentale castello.
Insomma, una terra di acqua, di storia e di agricoltura; uno scorcio di Piemonte non intercettato
dalle guide turistiche ufficiali ma ricco di una cultura materiale che sfida il tempo.
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Consorzio di Bonifica
della Baraggia Biellese
e Vercellese
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PRESS
“Una delle particolarità più interessanti della nostra cultura moderna è stata l’intensa, quasi
compulsiva collaborazione fra coloro che praticano la strada delle parole e coloro che navigano
nell’universo delle immagini. In un mondo straripante di forme pittorico-verbali (film,
televisione, libri, giornali) questa collaborazione ha il suo equivalente più sofisticato nell’arte
contemporanea. Ma la sequenza va oltre l’optical phraseology: fondamentalmente trova la
sua base nell’etimologia, attraverso una fusione simbiotica tra le parole e le immagini. Il lavoro
diviene una forza semantica, sintattica, comunicativa, che codifica messaggi, racconta storie,
esprime idee, evoca emozioni”. Jill Mathis
Jill Mathis è nata a San Antonio (Texas). Dopo la laurea ed un lungo soggiorno a New York si è
trasferita da alcuni anni a Verbania.
Specializzata in fotogiornalismo alla University of Texas, è stata assistente di Ralph Gibson. Molti
suoi lavori sono compresi nelle collezioni permanenti di importanti musei. Molte sono anche le
pubblicazioni firmate da Jill Mathis.
Collezioni permanenti
- WHITNEY MUSEUM OF AMERICAN ART, NEW YORK CITY
- THE JEWISH MUSEUM, NEW YORK CITY
- THE INTERNATIONAL CENTER OF PHOTOGRAPHY, NEW YORK CITY
- THE MUSEUM OF CONTEMPORARY ART IN SAN DIEGO
- THE ART MUSEUM IMAGE CONSORTIUM
- GUILD HALL MUSEUM, SOUTHAMPTON, NEW YORK
- THE BROOKLYN MUSEUM OF ART, NEW YORK
- THE BIRMINGHAM MUSEUM OF ART
- THE NORTON MUSEUM OF ART, PALM BEACH, FLORIDA
- THE BUHL FOUNDATION
- BRYANT UNIVERSITY RHODE ISLAND
- BROWN UNIVERSITY, RHODE ISLAND
- BUCKNELL UNIVERSITY, PENNSYLVANIA
- CARLETON COLLEGE, MINNESOTA
- COLUMBIA UNIVERSITY, NEW YORK CITY
- GEORGETOWN UNIVERSITY, DC
- OHIO WESLEYAN UNIVERSITY, OHIO
- OKLAHOMA UNIVERSITY
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BIOGRAFIA
Jill Mathis
ENTE PROMOTORE
Consorzio di Bonifica
della Baraggia Biellese
e Vercellese
PRESS
Ralph Gibson (16 gennaio 1939, Los Angeles, California, e residente a New York), vincitore nel
2007 del prestigioso The Lucie Award, è uno dei più noti fotografi internazionali.
Gibson studia fotografia negli anni che vanno dal 1956 al 1960, quando presta servizio nella marina
americana. Subito dopo frequenta, dal 1960, il San Francisco Art Institute; nel 1962, diventa assistente
della famosa fotografa Dorothea Lange, specializzata in tematiche di carattere sociale.
Nel 1969, si trasferisce a New York dove lavora come assistente di Robert Frank nel corso della lavorazione
del film Io e mio fratello. In quello stesso anno fonda la casa editrice Lustrum Press con cui
pubblica libri propri e di altri fotografi.
Per realizzare le sue opere, Gibson predilige il bianco e nero, in particolare le pellicole a grana grossa
che conferiscono alle sue fotografie caratteristiche grafiche. Sceglie soggetti di carattere fantastico-
surreale che crea con ritagli e frammenti della realtà. A tale scopo utilizza spesso e volentieri
l’obiettivo grandangolare per accentuare la dinamica e la tensione dell’immagine con la deformazione
dello spazio. Ogni fotografia di Gibson somiglia a un frammento classico, monumentale, remoto
nel tempo.
Nel 2002 è stato insignito del titolo di Commandeur de l'Ordre des Arts et des Lettres de France ed
ha al suo attivo decine di mostre nei più prestigiosi musei del mondo (dal Metropolitan Museum of
Art di New York al Fotografiska Museet di Stoccolma).
Awards
2007 THE LUCIE AWARD
2002 APPOINTED, COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES DE FRANCE
1999 SILVER PLUM DESIGN TRUST FOR PUBLIC SPACE
1997 DOCTOR OF FINE ARTS, OHIO WESLEYAN UNIVERSITY
1994 GRAND MEDAL OF THE CITY OF ARLES, FRANCE
1991 HONORARY DOCTOR OF FINE ARTS, UNIVERSITY OF MARYLAND
1989 EASTMAN KODAK GRANT TO PHOTOGRAPHY, "L'HISTOIRE DE FRANCE"
"150 YEARS OF PHOTOGRAPHY" AWARD, PHOTOGRAPHIC SOCIETY OF JAPAN
1988 LEICA MEDAL OF EXCELLENCE AWARD
1986 DECORATED, OFFICIER DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES DE FRANCE
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1985 JOHN SIMON GUGGENHEIM MEMORIAL FELLOWSHIP
1977 D.A.A.D WEST BERLIN, GERMANY - C.A.P.S., NEW YORK STATE COUNCIL OF THE ARTS FELLOWSHIP
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1973 NATIONAL ENDOWMENT FOR THE ARTS FELLOWSHIP
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Ralph Gibson
ENTE PROMOTORE
Consorzio di Bonifica
della Baraggia Biellese
e Vercellese
30
aprile 2009
Ralph Gibson / Jill Mathis – Dialogues – Etymology of an emotion
Dal 30 aprile al 31 maggio 2009
fotografia
Location
ARCA – EX CHIESA DI SAN MARCO
Vercelli, Piazza San Marco, 1, (Vercelli)
Vercelli, Piazza San Marco, 1, (Vercelli)
Ufficio stampa
IEB COMUNICAZIONE
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EDITORIA&IMMAGINE
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