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RAM_09 Rome Art & Music
Una mostra collettiva di pittori e fotografi che, attraverso la loro arte, racconteranno i musicisti e i luoghi dedicati alla musica. Dieci situazioni musicali, tra le più diverse. Dalla tradizione del Saltarello, ai nuovi box della periferia romana dove le giovani band provano i loro brani, dal rock al jazz di respiro internazionale passando per i ritmi funky suonati in strada, dalla musica medioevale alle selezioni elettroniche da club. Osservare e ascoltare Roma per capire il rapporto che la città ha con la musica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
NUFactory presenta:
RAM_09 Rome Art & Music
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
Rassegna di arte e musica
L’Associazione Culturale NUfactory presenta -in prima assoluta- RAM_ 09 Rome Art & Music, evento che mette in relazione artisti, musicisti e forme d’espressione diverse in un processo di interazione e scambio culturale.
Negli spazi del Teatro Palladium, sarà allestita una mostra collettiva di pittori e fotografi che, attraverso la loro arte, racconteranno i musicisti e i luoghi dedicati alla musica. Dieci situazioni musicali, tra le più diverse. Dalla tradizione del Saltarello, ai nuovi box della periferia romana dove le giovani band provano i loro brani, dal rock al jazz di respiro internazionale passando per i ritmi funky suonati in strada, dalla musica medioevale alle selezioni elettroniche da club. Osservare e ascoltare Roma per capire il rapporto che la città ha con la musica.
L’8 Maggio, durante il vernissage di apertura, l’osservatore non sarà posto davanti alla sola opera, ma anche e soprattutto all’interno delle atmosfere che ne hanno stimolato il processo creativo. Sul palco del teatro Palladium si esibiranno in una grande jam session: il Gruppo Giuseppe Gianberti, i J Point 4et plus Filippo Bianchini, e Alessandro Mazziotti. Al termine dell’evento di apertura, Ram_09 continuerà a esporsi al Rising Love mostrando la sua veste clubbing in un party che accoglierà nomi di grande richiamo della scena romana come: i Funkallisto, i dj’s di One Love HI Pawa, Dj Baro dei Colle Der Fomento, e il progetto Cyberfunk della crew di Deep Session. Nel ricco programma artistico spiccano, tra tutti i nomi presenti, collaborazioni importanti come quelle con il jazzista Paolo Fresu, tra i musicisti italiani più apprezzati all’estero, Carl Craig, icona della musica elettronica, Francesco Tristano, l’eclettico pianista che si cimenta spesso in progetti di contaminazione di musica classica ed elettronica, o le crew romane dei Colle der Fomento e dei One Love Hi Pawa.
RAM, memoria a breve termine sul ruolo che la musica ricopre a Roma. Una mostra collettiva che riunisce venticinque artisti e fotografi per raccontare gruppi e singoli musicisti, attraversando quei luoghi che sono dei punti di riferimento musicale per i romani.
Dieci percorsi specifici: dalla musica di strada, ad un corner shop, passando per musicisti più o meno affermati, mettendo al bando pregiudizi di generi, gusti, età e territorialità. RAM_09 indaga il rapporto tra musica e arti visive: non serve per forza la radio per scoprire qual'è oggi il sound della Capitale.
Rome Art & Music è un progetto frutto di un lavoro lungo 16 mesi, presentato dall’Associazione Culturale NUfactory con il Contributo della Provincia di Roma – assessorato alle politiche giovanili, e del Municipio XI - assessorato alle politiche culturali, con il supporto logistico della Fondazione Romaeuropa ed il patrocinio dell’Università degli studi Roma Tre.
Partner Tecnici: Maimeri, Skullcandy e Pianeta Immagine.
Media Partner: Metro Pubblicità, DDNfree, Romamusica e Ziguline.
Dall’ 8 Maggio al 8 Giugno 2009
La Musica si Mostra presso il Teatro Palladium di Roma (Piazza Bartolomeo Romano, 8, zona Garbatella)
Vernissage 8 Maggio
* Presso il Teatro Palladium ore 18.00 (vip opening)
ore 19.00 Apertura ufficiale al pubblico
a seguire
* After Party presso il Rising Love (Via delle Conce, 14) ore 23.30
NUfactory è un’associazione culturale nata nel 2007 per dare spazio e visibilità ai giovani interpreti della cultura metropolitana. Un lavoro di mediazione, progettazione e organizzazione culturale e di eventi al quale si sono dimostrati sensibili importanti spazi cittadini, dal Teatro Palladium fino al Rialto Sant'Ambrogio e che trova il proprio modello in centri culturali del Nord Europa, dal Mains d'Oeuvre di Saint-Ouen (Parigi) al Tacheles di Berlino. Oltre 40 artisti, più di 30 tra gruppi musicali e registi condividono oggi questo progetto, che inizia a fare rete a livello nazionale.
a cura di Christian Omodeo
Francesco Dobrovich, direttore organizzativo
Alessandro Omodeo, produttore esecutivo
Roberto Scopacasa, comunicazione e ufficio stampa
Gregorio Pampinella, sviluppo grafico
Jacopo Manganiello, pubbliche relazioni
Valentina Guttuso, produzione
I Progetti Artistici :
Saltarello e Liuteria
In collaborazione con:
Alessandro Mazziotti e Suoni della Terra
Laboratorio di liuteria Cloe
Artisti:
Tu Mazu (pittura), Germano Serafini (fotografia), Damiano Tullio (pittura/scultura)
A farne un’analisi etimologica, il saltarello sembra essere la continuazione dalla Saltatio Latinae, un genere musicale diffusosi a Roma pochi secoli dopo la fondazione della città. Sound romano per antonomasia, al saltarello è affidata una parte importante della memoria sonora della capitale. L’arrivo massiccio di altre musiche popolari, trapiantate in città dopo il 1870 da immigrati in cerca di fortuna nella nuova capitale, ha intaccato non poco le radici musicali romane. Un’inversione di tendenza sembra però profilarsi, perché sempre più musicisti riscoprono ed integrano nel loro repertorio il saltarello romano. Una festa di paese, un teatro diventano il palcoscenico di questi moderni giullari che allietano il popolo con tempi e ritmi simili a quelli di predecessori rimasti nell’anonimato. Occasione di festa e di divertimento. questo genere musicale è stato per secoli un elemento fondante e di pacificazione della società romana: la musica canalizza le pulsioni violente di qualsiasi gruppo sociale. Salita sul palco,la violenza (rumore) si tramuta in contestazione (musica). A Roma, ancora oggi, le rivendicazioni dei lavoratori italiani salgono ogni 1° maggio sul palco dei sindacati a Piazza San Giovanni. Il percorso fotografico di Germano Serafini e quello artistico di Damiano Tullio riscopriranno queste radici romane. Documenteranno le forme e le presenze nel tessuto sociale romano di alcuni gruppi di musica popolare, mentre, in un’analisi parallela e complementare, Tu Mazu porterà avanti una riflessione su quei laboratori di produzione di strumenti che permettono la sopravvivenza di vecchi generi musicali. Un viaggio sonoro a ritroso in una Roma scomparsa, per capire meglio i conflitti che agitano oggi la nostra città.
Jazz e musiche d’avanguardia
In collaborazione con:
Paolo Fresu
Artisti:
Massimo Chioccia & Olga Tsarkova (pittura), Sebastian Comelli (fotografia), Sara Purgatorio (fotografia)
Negli ultimi decenni si è assistito ad un ridimensionamento dei rapporti gerarchici tra suono, segno grafico e spazio. Tanti sono gli artisti che trovano ispirazione in un pensiero musicale e, d'altronde, altrettanti musicisti compongono mentre o appena dopo aver osservato delle opere figurative. Ma in questo apparente scambio interdisciplinare, quanti accettano veramente di fare tabula rasa del proprio sapere, di vagliare le proprie certezze e rinunciare alle pratiche abitudinarie della propria disciplina?
Nei dipinti di Massimo Chioccia e Olga Tsarkova o nelle opere fotografiche di Sara Purgatorio e Sebastian Comelli sarà possibile mettere a confronto atteggiamenti diametralmente opposti. Nelle composizioni che realizzano su tela, Massimo Chioccia e Olga Tsarkova alternano accumuli astratti di colore, dai quali emergono parti di strumenti, di volti: la loro pittura si ispira al jazz. A partire da scatti realizzati nelle case, negli appartamenti, nei luoghi più intimi di alcuni jazzisti romani, Sara Purgatorio guarderà alla vita quotidiana di nomi, talvolta famosi, del panorama jazzistico italiano, mentre Sebastian Comelli, ispirandosi alla tradizione iconografica dei dipinti italiani, elaborerà una composizione fotografica da trasmettere ai posteri.
Underground
In collaborazione con:
Box 23
Artisti:
Barbara Fagiolo (pittura), Fabio Gaigher (fotografia), Davide Alaimo (videomaker)
La maggior parte della musica che ascoltiamo è il prodotto di ore spese in sale prova ed in studi di registrazione, ma le ragioni di un nostro interesse non sono solo quantitative. In questi ambienti è infatti possibile osservare un meccanismo, in parte automatico in parte cosciente, di assegnazione di un significante a determinati suoni ed effetti. Il mixaggio, il lavoro del produttore sono diventati elementi fondamentali della produzione musicale. Basta sfogliare una qualsiasi rivista di musica per rendersi conto di quanto l’intervista al produttore sia quasi un genere giornalistico corrente. Tra lo Statuario e Quarto Miglio, varie realtà musicali hanno acquistato o affittano un’intera serie di box, inizialmente costruiti per ospitare automobili. Uno spazio privato e completamente auto gestito nel quale hanno sede il Box 23 ed il fotografo Fabio Gaigher, che documenteranno per noi questa realtà. La ricerca figurativa di Barbara Fagiolo si ispirerà invece ai diversi significanti delle sonorità di questo luogo “dirottato”.
Musica Rock
In collaborazione con:
Circolo degli Artisti
Artisti:
Mario D’Angelo (fotografia), Marco Rea (pittura)
Da alcuni anni produttori ed organizzatori di contenuti su internet tendono ad aumentare con cadenza annuale i finanziamenti stanziati a scopo di ricerca, nella speranza di identificare un algoritmo capace di decodificare qualsiasi brano musicale e di suddividerlo in automatico secondo generi, categorie e sottocategorie. La creazione di una tassonomia musicale permetterebbe di schedare con matematica precisione qualsiasi brano e schierarlo accanto ad altri potenzialmente affini all'interno di immense banche dati digitali (vedi I-Tunes). Ogni utente potrebbe così ottenere consigli d'acquisto calibrati alla perfezione sui propri gusti musicali, un incitamento al consumo “su misura”. Quest'operazione solleva alcuni interrogativi: cosa definisce un genere musicale? Il genere in musica esiste a priori oppure è solo una trasposizione teorica di pratiche esistenti?
Da vent'anni al Circolo degli Artisti si incrociano gruppi italiani e stranieri, realtà emergenti ed affermate, perché il locale si pone come obiettivi qualità e novità nella scelta della propria programmazione. Il lavoro di Marco Rea, artista-illustratore, partirà dai flyers e dalle locandine del Circolo. Le sue rielaborazioni grafiche saranno un’indagine sulla reale corrispondenza tra le pratiche esistenti della musica dal vivo e la loro trasposizione visiva sulle locandine. Nel suo lavoro fotografico, Mario D’Angelo analizzerà la presenza visiva degli artisti in scena, incrociando i punti di vista (dal palco, dal backstage, dal pubblico).
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Musica Medievale
In collaborazione con:
Gruppo Giuseppe Gianberti
Artisti:
Chiara Fazi (pittura),Guido Gazzilli (fotografia)
L’apparizione dello spartito segna l’avvio di un processo di trasformazione radicale nel modo di fare, rappresentare e vivere la musica. Si riduce la libertà interpretativa del musicista, l’improvvisazione gli viene ormai negata e la sua prestazione può essere valutata, nota per nota, da chiunque lo ascolti e conosca lo spartito che egli porta in scena. Vantaggi non meno importanti fanno tuttavia da contraltare a queste restrizioni della sua libertà: la musica è finalmente libera, una sua trascrizione basta ad iscriverla in un repertorio perenne al quale chiunque può attingere. Nelle incisioni di Chiara Fazi e negli scatti di Guido Gazzilli si ritrovano gli esiti romani di questo libero accesso al patrimonio musicale mondiale da parte del gruppo di musica medievale Giuseppe Gianberti. Questi musicisti amatori saranno una testimonianza romana di questo accesso libero e non mediato al patrimonio musicale dell’umanità.
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Clubbing
In collaborazione con:
Brancaleone Club
Artisti:
Michele D’Aloisio (fumetto), Marie Sjöberg (fotografia)
Le pulsioni estetiche moderne ripudiano la bruttezza, l’imperfezione, l’esitazione. Se il bisturi diventa il mezzo per rendere un corpo umano perfetto, un computer ed un mixer creano ed intervengono allo stesso modo su un brano per progettarne a tavolino il grado di purezza. La musica elettronica sembra rinviare a norme e processi disumanizzanti se il nostro punto di osservazione si limita a questa prospettiva, ma un’analisi meno sbrigativa permette all’electro di riacquistare una valenza umana ed emozionale. In collaborazione con il Brancaleone, Marie Sjoberg seguirà dal loro arrivo in aeroporto fino alla loro entrata in scena alcuni tra i dj’s più importanti della scena electro europea. Un reportage fotografico ed “autarchico”sul viaggio, un diario visivo del rapporto tra un città ed alcuni musicisti di passaggio. Alla ricerca di un parallelo sensoriale tra visto ed udito, le illustrazioni di Michele D’Aloisio metteranno invece in scena un suggestivo campionamento visivo: from .wav to .jpg.
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Musica di strada
In collaborazione con:
Funkallisto
Artisti:
Sandro Cipolletti (pittura), Simone Manetti (fotografia)
L'identità sonora di una capitale si percepisce anche dalle note che emettono le sue strade. Nelle sue piazze, nei suoi vicoli, di giorno come di notte, la musica di strada viene trasmessa senza orari, senza prenotazioni né corse ai biglietti. Il suo raggio d'azione è molto ristretto, arriva a malapena al primo incrocio, sottostà ai rumori del traffico. Nel nostro stesso paese, ma in anni durante i quali le libertà personali erano più compresse, l'occupazione sonora di un luogo pubblico era inimmaginabile. Esistevano le bande comunali, si organizzavano manifestazioni pubbliche all'aperto, ma il libero schiamazzo non era autorizzato. Quanto somigliano invece oggi le strade di Roma alle frequenze radiofoniche degli anni '70? I musicisti occupano le strade, trasmettono su frequenze a breve raggio, improvvisano concerti all'aperto. Alcune delle realtà oggi più rappresentative della scena musicale capitolina sono invece partite proprio da una strada, come i romani Funkallisto a Ponte Sisto, ed alla strada non rinunciano neanche dopo una tournée europea. Ma in strada arrivano anche nuove frequenze, suoni diversi. Sono il bagaglio culturale, oltre che strumentale degli stranieri che arrivano a Roma.Sonorità migranti che per strada trovano il loro palcoscenico. Sandro Cipolletti, pittore, e Simone Manetti, fotografo, conoscono da tempo queste realtà ed il loro sguardo rinnovato, privo di stereotipi, propone al pubblico una condivisione più partecipe di questo universo sonoro.
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Hip-hop
In collaborazione con:
Colle der Fomento
Artisti:
JBRock & Diamond (pittura), Chiara Giustiniani & Francesca Lattanzi (fotografia)
L’hip-hop, inteso come movimento sia musicale (rap) che artistico (street art), è un fenomeno urbano per antonomasia e, dopo essersi diffuso a Roma durante gli anni ’80, è oggi uno dei generi più rappresentativi dell’universo sonoro della capitale. Roma ha prodotto e produce ancora Deejays e Masters of Ceremony conosciuti anche al di fuori del G.R.A. ed i Colle der Fomento sono tra i gruppi più rappresentativi di un certo modo di intendere l’hip-hop: impegno, contestazione e denuncia. JB-Rock e Diamond iniziano a taggare sull’onda dei primi successi dei Colle der Fomento ed sono oggi tra gli artisti più rappresentativi della street art nazionale. In uno capovolgimento di fronte, l’hip-hop de’Roma non sarà più la colonna sonora in sottofondo ma il tema delle loro opere, mentre Chiara Giustiniani e Francesca Lattanzi documenteranno attraverso una parodia fotografica ispirata al mondo della moda, i volti (duri?) e gli sguardi (incazzati?) dei rappers romani.
Reggae
In collaborazione con:
One Love Hi-Pawa
Artisti:
Francesca De Angelis (pittura), Lara De Angelis (fotografia)
Se alcuni cantanti giamaicani considerano Roma seconda solo a Kingston nel panorama reggae mondiale, lo si deve in gran parte al sound system capitolino dei One Love Hi Pawa ed al loro corner shop di via di Porta Labicana, aperto nel 1996. E’grazie a questo negozio che il reggae a 360 gradi, dal dance hall style al dub, dal roots al lovers rock è a disposizione dei romani, importato direttamente dalla Giamaica. Questo privilegio in 7’’(i piccoli dischi a 45 giri) condiviso con poche altre città del mondo dimostra soprattutto quanto siano solo certi modi di vivere, fare e produrre musica ad andare incontro a crisi di vendite. Il suono interiore dei colori, a voler parafrasare Vasilij Kandinskij, è alla base della ricerca pittorica di Francesca De Angelis, che per l’occasione elaborerà una serie ispirata ai colori “giamaicani”del corner shop dei One Love Hi Pawa. L’indagine fotografica che condurrà sua sorella Laura sarà invece più incentrata sullo spessore materico del vinile: riproducibilità materica vs unicità sonora.
RAM_09 Rome Art & Music
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Rassegna di arte e musica
L’Associazione Culturale NUfactory presenta -in prima assoluta- RAM_ 09 Rome Art & Music, evento che mette in relazione artisti, musicisti e forme d’espressione diverse in un processo di interazione e scambio culturale.
Negli spazi del Teatro Palladium, sarà allestita una mostra collettiva di pittori e fotografi che, attraverso la loro arte, racconteranno i musicisti e i luoghi dedicati alla musica. Dieci situazioni musicali, tra le più diverse. Dalla tradizione del Saltarello, ai nuovi box della periferia romana dove le giovani band provano i loro brani, dal rock al jazz di respiro internazionale passando per i ritmi funky suonati in strada, dalla musica medioevale alle selezioni elettroniche da club. Osservare e ascoltare Roma per capire il rapporto che la città ha con la musica.
L’8 Maggio, durante il vernissage di apertura, l’osservatore non sarà posto davanti alla sola opera, ma anche e soprattutto all’interno delle atmosfere che ne hanno stimolato il processo creativo. Sul palco del teatro Palladium si esibiranno in una grande jam session: il Gruppo Giuseppe Gianberti, i J Point 4et plus Filippo Bianchini, e Alessandro Mazziotti. Al termine dell’evento di apertura, Ram_09 continuerà a esporsi al Rising Love mostrando la sua veste clubbing in un party che accoglierà nomi di grande richiamo della scena romana come: i Funkallisto, i dj’s di One Love HI Pawa, Dj Baro dei Colle Der Fomento, e il progetto Cyberfunk della crew di Deep Session. Nel ricco programma artistico spiccano, tra tutti i nomi presenti, collaborazioni importanti come quelle con il jazzista Paolo Fresu, tra i musicisti italiani più apprezzati all’estero, Carl Craig, icona della musica elettronica, Francesco Tristano, l’eclettico pianista che si cimenta spesso in progetti di contaminazione di musica classica ed elettronica, o le crew romane dei Colle der Fomento e dei One Love Hi Pawa.
RAM, memoria a breve termine sul ruolo che la musica ricopre a Roma. Una mostra collettiva che riunisce venticinque artisti e fotografi per raccontare gruppi e singoli musicisti, attraversando quei luoghi che sono dei punti di riferimento musicale per i romani.
Dieci percorsi specifici: dalla musica di strada, ad un corner shop, passando per musicisti più o meno affermati, mettendo al bando pregiudizi di generi, gusti, età e territorialità. RAM_09 indaga il rapporto tra musica e arti visive: non serve per forza la radio per scoprire qual'è oggi il sound della Capitale.
Rome Art & Music è un progetto frutto di un lavoro lungo 16 mesi, presentato dall’Associazione Culturale NUfactory con il Contributo della Provincia di Roma – assessorato alle politiche giovanili, e del Municipio XI - assessorato alle politiche culturali, con il supporto logistico della Fondazione Romaeuropa ed il patrocinio dell’Università degli studi Roma Tre.
Partner Tecnici: Maimeri, Skullcandy e Pianeta Immagine.
Media Partner: Metro Pubblicità, DDNfree, Romamusica e Ziguline.
Dall’ 8 Maggio al 8 Giugno 2009
La Musica si Mostra presso il Teatro Palladium di Roma (Piazza Bartolomeo Romano, 8, zona Garbatella)
Vernissage 8 Maggio
* Presso il Teatro Palladium ore 18.00 (vip opening)
ore 19.00 Apertura ufficiale al pubblico
a seguire
* After Party presso il Rising Love (Via delle Conce, 14) ore 23.30
NUfactory è un’associazione culturale nata nel 2007 per dare spazio e visibilità ai giovani interpreti della cultura metropolitana. Un lavoro di mediazione, progettazione e organizzazione culturale e di eventi al quale si sono dimostrati sensibili importanti spazi cittadini, dal Teatro Palladium fino al Rialto Sant'Ambrogio e che trova il proprio modello in centri culturali del Nord Europa, dal Mains d'Oeuvre di Saint-Ouen (Parigi) al Tacheles di Berlino. Oltre 40 artisti, più di 30 tra gruppi musicali e registi condividono oggi questo progetto, che inizia a fare rete a livello nazionale.
a cura di Christian Omodeo
Francesco Dobrovich, direttore organizzativo
Alessandro Omodeo, produttore esecutivo
Roberto Scopacasa, comunicazione e ufficio stampa
Gregorio Pampinella, sviluppo grafico
Jacopo Manganiello, pubbliche relazioni
Valentina Guttuso, produzione
I Progetti Artistici :
Saltarello e Liuteria
In collaborazione con:
Alessandro Mazziotti e Suoni della Terra
Laboratorio di liuteria Cloe
Artisti:
Tu Mazu (pittura), Germano Serafini (fotografia), Damiano Tullio (pittura/scultura)
A farne un’analisi etimologica, il saltarello sembra essere la continuazione dalla Saltatio Latinae, un genere musicale diffusosi a Roma pochi secoli dopo la fondazione della città. Sound romano per antonomasia, al saltarello è affidata una parte importante della memoria sonora della capitale. L’arrivo massiccio di altre musiche popolari, trapiantate in città dopo il 1870 da immigrati in cerca di fortuna nella nuova capitale, ha intaccato non poco le radici musicali romane. Un’inversione di tendenza sembra però profilarsi, perché sempre più musicisti riscoprono ed integrano nel loro repertorio il saltarello romano. Una festa di paese, un teatro diventano il palcoscenico di questi moderni giullari che allietano il popolo con tempi e ritmi simili a quelli di predecessori rimasti nell’anonimato. Occasione di festa e di divertimento. questo genere musicale è stato per secoli un elemento fondante e di pacificazione della società romana: la musica canalizza le pulsioni violente di qualsiasi gruppo sociale. Salita sul palco,la violenza (rumore) si tramuta in contestazione (musica). A Roma, ancora oggi, le rivendicazioni dei lavoratori italiani salgono ogni 1° maggio sul palco dei sindacati a Piazza San Giovanni. Il percorso fotografico di Germano Serafini e quello artistico di Damiano Tullio riscopriranno queste radici romane. Documenteranno le forme e le presenze nel tessuto sociale romano di alcuni gruppi di musica popolare, mentre, in un’analisi parallela e complementare, Tu Mazu porterà avanti una riflessione su quei laboratori di produzione di strumenti che permettono la sopravvivenza di vecchi generi musicali. Un viaggio sonoro a ritroso in una Roma scomparsa, per capire meglio i conflitti che agitano oggi la nostra città.
Jazz e musiche d’avanguardia
In collaborazione con:
Paolo Fresu
Artisti:
Massimo Chioccia & Olga Tsarkova (pittura), Sebastian Comelli (fotografia), Sara Purgatorio (fotografia)
Negli ultimi decenni si è assistito ad un ridimensionamento dei rapporti gerarchici tra suono, segno grafico e spazio. Tanti sono gli artisti che trovano ispirazione in un pensiero musicale e, d'altronde, altrettanti musicisti compongono mentre o appena dopo aver osservato delle opere figurative. Ma in questo apparente scambio interdisciplinare, quanti accettano veramente di fare tabula rasa del proprio sapere, di vagliare le proprie certezze e rinunciare alle pratiche abitudinarie della propria disciplina?
Nei dipinti di Massimo Chioccia e Olga Tsarkova o nelle opere fotografiche di Sara Purgatorio e Sebastian Comelli sarà possibile mettere a confronto atteggiamenti diametralmente opposti. Nelle composizioni che realizzano su tela, Massimo Chioccia e Olga Tsarkova alternano accumuli astratti di colore, dai quali emergono parti di strumenti, di volti: la loro pittura si ispira al jazz. A partire da scatti realizzati nelle case, negli appartamenti, nei luoghi più intimi di alcuni jazzisti romani, Sara Purgatorio guarderà alla vita quotidiana di nomi, talvolta famosi, del panorama jazzistico italiano, mentre Sebastian Comelli, ispirandosi alla tradizione iconografica dei dipinti italiani, elaborerà una composizione fotografica da trasmettere ai posteri.
Underground
In collaborazione con:
Box 23
Artisti:
Barbara Fagiolo (pittura), Fabio Gaigher (fotografia), Davide Alaimo (videomaker)
La maggior parte della musica che ascoltiamo è il prodotto di ore spese in sale prova ed in studi di registrazione, ma le ragioni di un nostro interesse non sono solo quantitative. In questi ambienti è infatti possibile osservare un meccanismo, in parte automatico in parte cosciente, di assegnazione di un significante a determinati suoni ed effetti. Il mixaggio, il lavoro del produttore sono diventati elementi fondamentali della produzione musicale. Basta sfogliare una qualsiasi rivista di musica per rendersi conto di quanto l’intervista al produttore sia quasi un genere giornalistico corrente. Tra lo Statuario e Quarto Miglio, varie realtà musicali hanno acquistato o affittano un’intera serie di box, inizialmente costruiti per ospitare automobili. Uno spazio privato e completamente auto gestito nel quale hanno sede il Box 23 ed il fotografo Fabio Gaigher, che documenteranno per noi questa realtà. La ricerca figurativa di Barbara Fagiolo si ispirerà invece ai diversi significanti delle sonorità di questo luogo “dirottato”.
Musica Rock
In collaborazione con:
Circolo degli Artisti
Artisti:
Mario D’Angelo (fotografia), Marco Rea (pittura)
Da alcuni anni produttori ed organizzatori di contenuti su internet tendono ad aumentare con cadenza annuale i finanziamenti stanziati a scopo di ricerca, nella speranza di identificare un algoritmo capace di decodificare qualsiasi brano musicale e di suddividerlo in automatico secondo generi, categorie e sottocategorie. La creazione di una tassonomia musicale permetterebbe di schedare con matematica precisione qualsiasi brano e schierarlo accanto ad altri potenzialmente affini all'interno di immense banche dati digitali (vedi I-Tunes). Ogni utente potrebbe così ottenere consigli d'acquisto calibrati alla perfezione sui propri gusti musicali, un incitamento al consumo “su misura”. Quest'operazione solleva alcuni interrogativi: cosa definisce un genere musicale? Il genere in musica esiste a priori oppure è solo una trasposizione teorica di pratiche esistenti?
Da vent'anni al Circolo degli Artisti si incrociano gruppi italiani e stranieri, realtà emergenti ed affermate, perché il locale si pone come obiettivi qualità e novità nella scelta della propria programmazione. Il lavoro di Marco Rea, artista-illustratore, partirà dai flyers e dalle locandine del Circolo. Le sue rielaborazioni grafiche saranno un’indagine sulla reale corrispondenza tra le pratiche esistenti della musica dal vivo e la loro trasposizione visiva sulle locandine. Nel suo lavoro fotografico, Mario D’Angelo analizzerà la presenza visiva degli artisti in scena, incrociando i punti di vista (dal palco, dal backstage, dal pubblico).
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Musica Medievale
In collaborazione con:
Gruppo Giuseppe Gianberti
Artisti:
Chiara Fazi (pittura),Guido Gazzilli (fotografia)
L’apparizione dello spartito segna l’avvio di un processo di trasformazione radicale nel modo di fare, rappresentare e vivere la musica. Si riduce la libertà interpretativa del musicista, l’improvvisazione gli viene ormai negata e la sua prestazione può essere valutata, nota per nota, da chiunque lo ascolti e conosca lo spartito che egli porta in scena. Vantaggi non meno importanti fanno tuttavia da contraltare a queste restrizioni della sua libertà: la musica è finalmente libera, una sua trascrizione basta ad iscriverla in un repertorio perenne al quale chiunque può attingere. Nelle incisioni di Chiara Fazi e negli scatti di Guido Gazzilli si ritrovano gli esiti romani di questo libero accesso al patrimonio musicale mondiale da parte del gruppo di musica medievale Giuseppe Gianberti. Questi musicisti amatori saranno una testimonianza romana di questo accesso libero e non mediato al patrimonio musicale dell’umanità.
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Clubbing
In collaborazione con:
Brancaleone Club
Artisti:
Michele D’Aloisio (fumetto), Marie Sjöberg (fotografia)
Le pulsioni estetiche moderne ripudiano la bruttezza, l’imperfezione, l’esitazione. Se il bisturi diventa il mezzo per rendere un corpo umano perfetto, un computer ed un mixer creano ed intervengono allo stesso modo su un brano per progettarne a tavolino il grado di purezza. La musica elettronica sembra rinviare a norme e processi disumanizzanti se il nostro punto di osservazione si limita a questa prospettiva, ma un’analisi meno sbrigativa permette all’electro di riacquistare una valenza umana ed emozionale. In collaborazione con il Brancaleone, Marie Sjoberg seguirà dal loro arrivo in aeroporto fino alla loro entrata in scena alcuni tra i dj’s più importanti della scena electro europea. Un reportage fotografico ed “autarchico”sul viaggio, un diario visivo del rapporto tra un città ed alcuni musicisti di passaggio. Alla ricerca di un parallelo sensoriale tra visto ed udito, le illustrazioni di Michele D’Aloisio metteranno invece in scena un suggestivo campionamento visivo: from .wav to .jpg.
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Musica di strada
In collaborazione con:
Funkallisto
Artisti:
Sandro Cipolletti (pittura), Simone Manetti (fotografia)
L'identità sonora di una capitale si percepisce anche dalle note che emettono le sue strade. Nelle sue piazze, nei suoi vicoli, di giorno come di notte, la musica di strada viene trasmessa senza orari, senza prenotazioni né corse ai biglietti. Il suo raggio d'azione è molto ristretto, arriva a malapena al primo incrocio, sottostà ai rumori del traffico. Nel nostro stesso paese, ma in anni durante i quali le libertà personali erano più compresse, l'occupazione sonora di un luogo pubblico era inimmaginabile. Esistevano le bande comunali, si organizzavano manifestazioni pubbliche all'aperto, ma il libero schiamazzo non era autorizzato. Quanto somigliano invece oggi le strade di Roma alle frequenze radiofoniche degli anni '70? I musicisti occupano le strade, trasmettono su frequenze a breve raggio, improvvisano concerti all'aperto. Alcune delle realtà oggi più rappresentative della scena musicale capitolina sono invece partite proprio da una strada, come i romani Funkallisto a Ponte Sisto, ed alla strada non rinunciano neanche dopo una tournée europea. Ma in strada arrivano anche nuove frequenze, suoni diversi. Sono il bagaglio culturale, oltre che strumentale degli stranieri che arrivano a Roma.Sonorità migranti che per strada trovano il loro palcoscenico. Sandro Cipolletti, pittore, e Simone Manetti, fotografo, conoscono da tempo queste realtà ed il loro sguardo rinnovato, privo di stereotipi, propone al pubblico una condivisione più partecipe di questo universo sonoro.
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Hip-hop
In collaborazione con:
Colle der Fomento
Artisti:
JBRock & Diamond (pittura), Chiara Giustiniani & Francesca Lattanzi (fotografia)
L’hip-hop, inteso come movimento sia musicale (rap) che artistico (street art), è un fenomeno urbano per antonomasia e, dopo essersi diffuso a Roma durante gli anni ’80, è oggi uno dei generi più rappresentativi dell’universo sonoro della capitale. Roma ha prodotto e produce ancora Deejays e Masters of Ceremony conosciuti anche al di fuori del G.R.A. ed i Colle der Fomento sono tra i gruppi più rappresentativi di un certo modo di intendere l’hip-hop: impegno, contestazione e denuncia. JB-Rock e Diamond iniziano a taggare sull’onda dei primi successi dei Colle der Fomento ed sono oggi tra gli artisti più rappresentativi della street art nazionale. In uno capovolgimento di fronte, l’hip-hop de’Roma non sarà più la colonna sonora in sottofondo ma il tema delle loro opere, mentre Chiara Giustiniani e Francesca Lattanzi documenteranno attraverso una parodia fotografica ispirata al mondo della moda, i volti (duri?) e gli sguardi (incazzati?) dei rappers romani.
Reggae
In collaborazione con:
One Love Hi-Pawa
Artisti:
Francesca De Angelis (pittura), Lara De Angelis (fotografia)
Se alcuni cantanti giamaicani considerano Roma seconda solo a Kingston nel panorama reggae mondiale, lo si deve in gran parte al sound system capitolino dei One Love Hi Pawa ed al loro corner shop di via di Porta Labicana, aperto nel 1996. E’grazie a questo negozio che il reggae a 360 gradi, dal dance hall style al dub, dal roots al lovers rock è a disposizione dei romani, importato direttamente dalla Giamaica. Questo privilegio in 7’’(i piccoli dischi a 45 giri) condiviso con poche altre città del mondo dimostra soprattutto quanto siano solo certi modi di vivere, fare e produrre musica ad andare incontro a crisi di vendite. Il suono interiore dei colori, a voler parafrasare Vasilij Kandinskij, è alla base della ricerca pittorica di Francesca De Angelis, che per l’occasione elaborerà una serie ispirata ai colori “giamaicani”del corner shop dei One Love Hi Pawa. L’indagine fotografica che condurrà sua sorella Laura sarà invece più incentrata sullo spessore materico del vinile: riproducibilità materica vs unicità sonora.
08
maggio 2009
RAM_09 Rome Art & Music
Dall'otto maggio all'otto giugno 2009
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
Location
TEATRO PALLADIUM
Roma, Piazza Bartolomeo Romano, 8, (Roma)
Roma, Piazza Bartolomeo Romano, 8, (Roma)
Vernissage
8 Maggio 2009, ore 18.00 (vip opening) ore 19.00 Apertura ufficiale al pubblico a seguire After Party presso il Rising Love (Via delle Conce, 14) ore 23.30
Sito web
www.romeartmusic.it
Autore
Curatore