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Raquel Nollmann – Tierra que nunca duerme
Opere pittoriche di Raquel Nollmann
Comunicato stampa
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Sempre di più Italia e Argentina sono vicine per affiatamento socio-culturale e conseguente legame intellettivo derivante anche dalla presenza di radici piemontesi nella popolazione di Buenos Aires e non solo. Le affinità elettive tra Torino e Baires si concretizzano tutt’oggi grazie a scambi di saperi e conoscenze tra il nostro Paese e la nazione oltre Oceano creando nella stessa capitale annessa al Rio de la Plata un sentore emotivo di larga formazione "europea", che la contraddistingue dagli altri paesi latino-americani.
L’opera di Raquel Nollmann, presentata in anteprima assoluta alla Promotrice delle Belle Arti di Torino in occasione di ETNOTANGO FESTIVAL 2010, si snoda attraverso il complesso fenomeno dell’emigrazione identificando alcuni temi centrali: il viaggio, la partenza - che rappresenta il momento della separazione da un mondo familiare verso l’ignoto; le relazioni sociali, la condizione umana, che nella terra in cui approda forse cerca il bene incondizionato. Il bene di una Madre Terra presente, radicata, che non dorma mai, per vegliare e proteggere i suoi figli.
Segni realizzati dall’artista stessa attraverso velature di colore ispirate al calore della terra, anche nei suoi meandri più bui, e che attraverso l’intrusione di semi e baccelli che per natura -esprimono la valenza inevitabile della trasformazione attraverso il migrare, cantano del migrare inteso come esperienza di vita che costringe l’essere vivente a ricostruire la propria identità e cultura nel filo di un percorso ri-conoscitivo e memoriale che parte dalla matrice iniziale i provenienza. Ma che affronta anche le aspre note dell’impatto con l’Altro, con la landa straniera, con le difficoltà e il disagio per la lontananza da casa e la necessaria costruzione di una nuova territorialità.
La produzione artistica della Nollmann, pittrice approdata a Torino da Buenos Aires alcuni anni fà, risulta quindi concretizzazione di un percorso valoriale che imprime sulla tela la lacerazione dell’anima, oscillante tra speranza e fiducia nel futuro, nostalgia e rabbia, senso di appartenenza e di sconfitta. Rimozione, taglio, idealizzazione. La migrazione è un processo che inizia ben prima dello spostamento dal paese di origine e forse, una volta iniziato, non si conclude mai. Un trait-union psicologico-affettivo di frontiera, dove il pedaggio consiste nel convivere con la contrastante gamma di sentimenti coinvolti nel processo di elaborazione e assimilazione di questo particolare percorso di vita. Dove il ventre dell’esistere quotidiano partorisce frammenti di un atto a metà tra l'abbandonare e l’essere abbandonato.
La mostra “TIERRA QUE NUNCA DUERME – En la buena y en la mala”, a cura di Monica Mantelli e con Patrocinio Città di Torino – Assessorato Relazioni Internazionali – conclude il ciclo 2010-2011 della Rassegna GREEN MOOD del Museo del Design Galliano Habitat e sottolinea, attraverso la produzione creativa della bonaense Raquel Nollmann, la metafora che nella buona e nella cattiva sorte, le terre di emigranti, come l’ Italia e l’Argentina, sono unite da destini sottili, che intrecciano tracce identitarie e segni personalissimi dell’individuo nella costruzione del vissuto collettivo.
Le donne emigranti, come la stessa pittrice protagonista di questa mostra, diventano muse e preziosi territori della memoria – dove il corpo, il piacere, la morte, la malattia, l’amicizia e l’amore, la famiglia, la socialità, la solitudine e la percezione del tempo sono parte di quel corridoio immaginifico che è espressione del patrimonio intangibile tra Torino e Buenos Aires. E che, guarda caso, è ventaglio tematico delle “letras de tango” scritte dai molti autori italo - argentini negli ultimi cento anni. (MM)
L’opera di Raquel Nollmann, presentata in anteprima assoluta alla Promotrice delle Belle Arti di Torino in occasione di ETNOTANGO FESTIVAL 2010, si snoda attraverso il complesso fenomeno dell’emigrazione identificando alcuni temi centrali: il viaggio, la partenza - che rappresenta il momento della separazione da un mondo familiare verso l’ignoto; le relazioni sociali, la condizione umana, che nella terra in cui approda forse cerca il bene incondizionato. Il bene di una Madre Terra presente, radicata, che non dorma mai, per vegliare e proteggere i suoi figli.
Segni realizzati dall’artista stessa attraverso velature di colore ispirate al calore della terra, anche nei suoi meandri più bui, e che attraverso l’intrusione di semi e baccelli che per natura -esprimono la valenza inevitabile della trasformazione attraverso il migrare, cantano del migrare inteso come esperienza di vita che costringe l’essere vivente a ricostruire la propria identità e cultura nel filo di un percorso ri-conoscitivo e memoriale che parte dalla matrice iniziale i provenienza. Ma che affronta anche le aspre note dell’impatto con l’Altro, con la landa straniera, con le difficoltà e il disagio per la lontananza da casa e la necessaria costruzione di una nuova territorialità.
La produzione artistica della Nollmann, pittrice approdata a Torino da Buenos Aires alcuni anni fà, risulta quindi concretizzazione di un percorso valoriale che imprime sulla tela la lacerazione dell’anima, oscillante tra speranza e fiducia nel futuro, nostalgia e rabbia, senso di appartenenza e di sconfitta. Rimozione, taglio, idealizzazione. La migrazione è un processo che inizia ben prima dello spostamento dal paese di origine e forse, una volta iniziato, non si conclude mai. Un trait-union psicologico-affettivo di frontiera, dove il pedaggio consiste nel convivere con la contrastante gamma di sentimenti coinvolti nel processo di elaborazione e assimilazione di questo particolare percorso di vita. Dove il ventre dell’esistere quotidiano partorisce frammenti di un atto a metà tra l'abbandonare e l’essere abbandonato.
La mostra “TIERRA QUE NUNCA DUERME – En la buena y en la mala”, a cura di Monica Mantelli e con Patrocinio Città di Torino – Assessorato Relazioni Internazionali – conclude il ciclo 2010-2011 della Rassegna GREEN MOOD del Museo del Design Galliano Habitat e sottolinea, attraverso la produzione creativa della bonaense Raquel Nollmann, la metafora che nella buona e nella cattiva sorte, le terre di emigranti, come l’ Italia e l’Argentina, sono unite da destini sottili, che intrecciano tracce identitarie e segni personalissimi dell’individuo nella costruzione del vissuto collettivo.
Le donne emigranti, come la stessa pittrice protagonista di questa mostra, diventano muse e preziosi territori della memoria – dove il corpo, il piacere, la morte, la malattia, l’amicizia e l’amore, la famiglia, la socialità, la solitudine e la percezione del tempo sono parte di quel corridoio immaginifico che è espressione del patrimonio intangibile tra Torino e Buenos Aires. E che, guarda caso, è ventaglio tematico delle “letras de tango” scritte dai molti autori italo - argentini negli ultimi cento anni. (MM)
03
dicembre 2010
Raquel Nollmann – Tierra que nunca duerme
Dal 03 dicembre 2010 al 28 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
EATALY
Torino, Via Nizza, 230, (Torino)
Torino, Via Nizza, 230, (Torino)
Orario di apertura
ore 10-22 come regolamentato dall’’Ente ospitante.
Vernissage
3 Dicembre 2010, ore 18-21.30
Sito web
www.museodeldesign.it
Autore
Curatore