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Raster. L’artista nella rinuncia 2
Seconda parte della mostra presentata a febbraio a Varsavia dalla Galleria Raster. Dieci artisti mettono a nudo la ripetitività del linguaggio dell’arte contemporanea e delle forme organizzate della vita artistica e puntano l’attenzione sull’attività degli outsiders, degli artisti non professionisti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedì 8 aprile 2008 alle ore 18.30, l’Istituto Polacco di Roma è lieto di presentare, presso le sedi di via Vittoria Colonna 1 e di via dei Prefetti 46, la terza tappa del progetto Transfert Gallerie Polacche a Roma. Il nuovo appuntamento di Transfert è realizzato in collaborazione con la GALLERIA RASTER di Varsavia, spazio indipendente fondato nel 2001 dai critici Lukasz Gorczyca e Michal Kaczynski, che per l’occasione cura due progetti: la mostra “L’artista nella rinuncia 2”, già presentata in una prima versione presso la sede di Varsavia nel febbraio-marzo 2008, e la mostra, in forma di fiera di pubblicazioni e opere d'arte uniche, a basso costo, “Fiera dell'Arte a Buon Mercato” (TTS - Targi Taniej Sztuki).
L’ARTISTA NELLA RINUNCIA 2 - via Vittoria Colonna 1
è una mostra che parte dal sentimento di rinuncia, disagio, spossatezza per il linguaggio, l'infrastruttura e la prassi quotidiana dell'arte contemporanea professionale. L'artista di professione si misura ogni giorno con limitazioni di diverso tipo: di ordine economico (l'insufficienza di mezzi per attivare la produzione di nuovi progetti); istituzionale (la necessità di competere con altri artisti per ottenere la benevolenza di curatori, galleristi e critici d'arte); artistico (il confronto con le idee e le tendenze artistiche in perenne mutamento). Guidati da un comune senso dell’umorismo, i dieci artisti invitati (Azorro, Tamy Ben-Tor, Michal Budny, Rafal Bujnowski, Andrea Buttner, Oskar Dawicki, Igor Krenz, Zbigniew Libera, Lukasz Skapski, Julita Wojcik), da una parte mettono a nudo la ripetitività del linguaggio dell'arte contemporanea e delle forme organizzate della vita artistica, dall'altra puntano invece l'attenzione sull'attività degli outsiders, gli artisti per hobby, non professionisti, gli amanti del fai-da-te.
La “rinuncia artistica” del titolo è dunque anche – alla lettera e in senso figurato – un portare lo sguardo dello spettatore fuori dai luoghi metropolitani dove quotidianamente scorre la vita dell'arte: nei campi, nei pascoli, per vie impraticabili, ai confini della città, nel tentativo di rompere la purezza di genere e i codici universalistici dell'arte contemporanea. In tale compito il video sembra essere un partner utile. La maggior parte dei lavori presentati utilizza la convenzione del documentario, cercando di riferire fedelmente e senza commenti fuori campo gli avvenimenti veri o improvvisati. Questa è un'altra faccia della rinuncia: il ritegno, l'abbandono delle tecniche artistiche più complesse a favore di una “pura e semplice” registrazione filmata.
L’ARTISTA NELLA RINUNCIA 2 - via Vittoria Colonna 1
è una mostra che parte dal sentimento di rinuncia, disagio, spossatezza per il linguaggio, l'infrastruttura e la prassi quotidiana dell'arte contemporanea professionale. L'artista di professione si misura ogni giorno con limitazioni di diverso tipo: di ordine economico (l'insufficienza di mezzi per attivare la produzione di nuovi progetti); istituzionale (la necessità di competere con altri artisti per ottenere la benevolenza di curatori, galleristi e critici d'arte); artistico (il confronto con le idee e le tendenze artistiche in perenne mutamento). Guidati da un comune senso dell’umorismo, i dieci artisti invitati (Azorro, Tamy Ben-Tor, Michal Budny, Rafal Bujnowski, Andrea Buttner, Oskar Dawicki, Igor Krenz, Zbigniew Libera, Lukasz Skapski, Julita Wojcik), da una parte mettono a nudo la ripetitività del linguaggio dell'arte contemporanea e delle forme organizzate della vita artistica, dall'altra puntano invece l'attenzione sull'attività degli outsiders, gli artisti per hobby, non professionisti, gli amanti del fai-da-te.
La “rinuncia artistica” del titolo è dunque anche – alla lettera e in senso figurato – un portare lo sguardo dello spettatore fuori dai luoghi metropolitani dove quotidianamente scorre la vita dell'arte: nei campi, nei pascoli, per vie impraticabili, ai confini della città, nel tentativo di rompere la purezza di genere e i codici universalistici dell'arte contemporanea. In tale compito il video sembra essere un partner utile. La maggior parte dei lavori presentati utilizza la convenzione del documentario, cercando di riferire fedelmente e senza commenti fuori campo gli avvenimenti veri o improvvisati. Questa è un'altra faccia della rinuncia: il ritegno, l'abbandono delle tecniche artistiche più complesse a favore di una “pura e semplice” registrazione filmata.
08
aprile 2008
Raster. L’artista nella rinuncia 2
Dall'otto aprile all'otto maggio 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO BLUMENSTHIL – ISTITUTO POLACCO DI CULTURA
Roma, Via Vittoria Colonna, 1, (Roma)
Roma, Via Vittoria Colonna, 1, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 14-18
Vernissage
8 Aprile 2008, ore 19.00
Ufficio stampa
ALAN SANTARELLI
Autore