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Raum/déjà.vu – Jim Morrison African Fan Club
Raum si trasforma per tre giorni in un negozio di dischi, archivio operante e sede di una serie di micro-eventi: una performance, una discussione, una presentazione… Uno spazio pubblico di scambio e condivisione che nasce dal work.lab condotto da Brandon Labelle con 10 giovani artisti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
déjà.vu e Xing
in collaborazione col Museo della Musica di Bologna
presentano
martedi 23 + mercoledi 24 + giovedi 25 nov h 18>23
Jim Morrison African Fan Club
a cura di
BRANDON LABELLE
con
Marco Bonaccolto, Germana Cantarella, Noemy Cotardo, Marco Furlani, Paolo Ghezzi, Elena Hamerski,
Tecla Latella, Luciano Maggiore, Lorenzo Senni, Marcello Spada, Dominique Vaccaro
Raum via Ca' Selvatica 4/d Bologna
+
domenica 21 novembre h 16.30
Incontro con Brandon LaBelle
Museo della Musica Strada Maggiore 34 Bologna
Martedi 23, mercoledi 24 e giovedi 25 novembre dalle 18 alle 23 Xing e déjà.vu presentano negli spazi di Raum l'esito del work.lab Jim Morrison African Fan Club, laboratorio-evento condotto dall’artista californiano Brandon LaBelle con Marco Bonaccolto, Germana Cantarella, Noemy Cotardo, Marco Furlani, Paolo Ghezzi, Elena Hamerski, Tecla Latella, Luciano Maggiore, Lorenzo Senni, Marcello Spada, Dominique Vaccaro.
Il progetto prevede nella sua prima fase (20-21 novembre Museo della Musica) interventi mirati nel contesto cittadino bolognese, in cui i partecipanti, giovani artisti e studenti d’arte, saranno in movimento alla ricerca di segnali, rumori e frequenze da registrare, secondo traiettorie personali. Domenica 21 novembre sarà il Museo della Musica di Bologna ad ospitare un incontro con l’artista, che presenta il suo lavoro poliedrico e il proseguo del progetto, dando il via alla seconda fase, in cui la dimensione collettiva e relazionale intende coinvolgere attivamente il pubblico: dal 23 al 25 novembre, infatti, Raum si trasforma per tre giorni in un negozio di dischi, archivio operante e sede di una serie di micro-eventi: una performance, una discussione, una presentazione...Uno spazio pubblico di scambio e condivisione.
Brandon LaBelle (Los Angeles) è artista, teorico ed editore. Attraverso un percorso di ricerca complesso e coerente si dedica all’esplorazione del suono e della cultura uditiva, sviluppata in un ampio corpus di opere, testi e progetti. Il suo percorso si sviluppa a partire dal 1993-94, dall’esperienza di musicista e dall’interesse per la musica elettronica e concreta. Punto di partenza è la registrazione del suono di oggetti quotidiani, tramite microfoni a contatto. Ne risulta un ready-made sonoro dell’ordinario, intensificando ciò che normalmente viene trascurato per esaltarne la capacità di straniamento. Fin dagli esordi la sua indagine si caratterizza per un costante attraversamento fra ambito teorico e pratico, sviluppando l’indagine del carattere sociale e relazionale del suono, che è anche lo snodo teorico del suo primo libro Background Noise, perspectives on Sound Art e di numerosi suoi lavori, come Phantom Radio e Public Jukebox. Il suo ultimo intervento teorico, Acoustic territories, sound culture and everyday life, intreccia la prospettiva urbanistica con la cultura popolare e i Sound Studies, analizzando la cultura contemporanea attraverso il paradigma uditivo. LaBelle indaga la dimensione uditiva degli spazi contemporanei al fine di restituirne la complessa topografia sonora, esaminando le dinamiche fra spazio pubblico e spazio privato, fra esposizione sociale e privacy individuale, fra comunità e individuo, delineando il ruolo del suono nei processi di costruzione dell’identità privata e collettiva oltre che degli spazi stessi. Attraverso performances e installazioni interpreta il suono non come semplice medium espressivo ma come processo relazionale, sociale, linguistico, inserito all’interno dei processi di significazione della sfera quotidiana. La radio è uno dei territori di ricerca preferiti dall’artista, che ha curato nel 2001 una serie di eventi chiamata Social Music per Kunstradio di Vienna e realizzato Phantom Radio, un archivio collettivo di memorie e ricordi legati all’ascolto della radio, volto a sottolinearne la carica emozionale sull’ambiente. Ha poi curato nel 2007 Radio Territories che analizza il ruolo della radio da una prospettiva estetica e storico-culturale.
A partire dal 2010 work.lab istituisce annualmente un bando, rivolto a giovani artisti e a studenti di discipline artistiche, per la selezione dei partecipanti ai laboratori, al fine di coinvolgere il maggior numero di giovani, italiani e non, e quindi di valorizzare la creatività di talenti emergenti e la loro capacità di interagire con il territorio. Commissione di selezione 2010: Lelio Aiello (critico/curatore), John Duncan (artista), Maurizio Finotto (regista), Elisa Fontana (performer).
I work.lab, sono laboratori di ricerca e di sperimentazione espressiva basati sul concetto di esperienza condivisa e di confronto generazionale, dove artisti di fama internazionale sono invitati a realizzare un progetto con il coinvolgimento di giovani artisti emergenti.
déjà.vu porta avanti da tre anni una ricerca sui linguaggi del contemporaneo e include artisti, studenti, pubblico e luoghi, in una dimensione dialogica e partecipativa.
Raum, lo spazio di Xing a Bologna, è dedicato al sostegno della produzione culturale contemporanea della città, un luogo che accoglie gli esiti più innovativi della ricerca espressiva di oggi.
Il Museo internazionale e biblioteca della musica promuove dal 2004 l'accrescimento e la valorizzazione del patrimonio musicale bolognese.
Aritmia è un network culturale con sede a Bologna che promuove le sperimentazioni e le produzioni artistiche più eloquenti della cultura contemporanea.
Brainstorming seguirà il progetto work.lab 2010 con interviste agli artisti invitati e ai giovani artisti selezionati. Leggi, ascolta e commenta su: www.brainstormingartproject.blogspot.com
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Brandon Labelle e nato a Los Angeles nel 1969, vive a Berlino è artista, teorico ed editore. ha partecipato a numerosi festival internazionali come Sampling Rage (1999) Podewil Berlin, Sound as Media (2000), ICC Tokyo, Bitstreams (2001), Whitney Museum New York, Pleasure of Language (2002), Netherlands Media Institute Amsterdam, Undercover (2003), Museum of Contemporary Art Roskilde, Copo da Voz (2008), Museum of Contemporary Art di Niterói e Sonic Acts (2010), Netherlands Media Art Institute Amsterdam. Tra le personali si segnalano quella alla Singuhr galerie di Berlino (2004), una composizione sperimentale per batteristi “pirata” per Virtual Territoriesan Experimental, Nantes (2005), una serie di Prototipi per la Mobilità e il Broadcast del Suono Fuggitivo presso la galleria Enrico Fornello, Prato (2007) e una esposizione alla Ybakatu Gallery, Curitiba (2009).
Marco Bonaccolto (1984). Laureato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e attualmente iscritto al biennio specialistico di Comunicazione e Didattica dell’Arte. Studia i sintetizzatori musicali e la sperimentazione sonora attraverso il circuit bending: utilizzando vecchi giocattoli, costruisce strumenti musicali e generatori di suono modificando, riassemblando e cortocircuitando a basso voltaggio i componenti al loro interno, generando nuove interazioni randomiche. Tramite l’utilizzo di microfoni a contatto e vari oggetti d’uso quotidiano ha creato uno strumento elettroacustico capace di produrre diversi suoni non udibili dall’orecchio umano. Come fotografo è interessato all’indagine dei pixel, del rumore e della texture dell’immagine.
Germana Cantarella (1985). Si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catania, al momento si sta specializzando in Comunicazione e didattica dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha coltivato negli anni la passione per la pittura in attesa di tecniche e strumenti come la scultura, la fotografia, il video e la performance, che ha adottato in seguito, dando forma ad una selezione di lavori che creano relazioni fra il corpo e l'architettura e più in generale fra il corpo e gli spazi culturali, centri di produzione di valore sociale del “rito collettivo dell’apparire”.
Noemy Cotardo (1985). Frequenta il corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ciò che caratterizza il suo operato è l'utilizzo dei media digitali accostati alla rappresentazione degli elementi della natura in forma video/audio/installativa. Analizzandone le proprietà ed esaltandone la percezione per il fruitore, gli elementi naturali acquisiscono nuova vita estetica e l’enfasi diviene veicolo per rivelare le strutture e gli artefatti dei media stessi. In particolare realizza esperimenti sonori basati sull’utilizzo del software Photosound, appositamente realizzato per la trasformazione di qualsiasi tipo di file in formato audio a partire da un documento di testo.
Marco Furlani (1983. Ha studiato Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Realizza installazioni sonore, performances audiovisive e video proiezioni. La sua ricerca si focalizza sul dato sonoro nel senso della sua dimensione spaziale e fisica e i supporti analogici che si presentano nelle installazioni sono tendenzialmente soggetti ad usura e a cambiamento nel corso del loro funzionamento. La tecnologia perde la capacità di riprodurre serialmente e fedelmente, ponendosi in dialogo non solo con il contenuto che veicola ma attraverso se stessa. Similmente nei live, l'uso di strumenti elettronici auto-costruiti o rivisitati, permette una espressione non riproducibile ed una improvvisazione in diretta con il luogo.
Paolo Ghezzi (1980). Studia Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e all’Accademia di Belle Arti di Bergamo con Eva Marisaldi. La sua ricerca nasce in forma letteraria, con racconti a partire dai quali realizza disegni e video. Con Nadia Antonello realizza performances ed installazioni nella direzione di un’arte pubblica, in stretto contatto con la realtà specifica dei luoghi e delle persone, che diventano parte centrale dell’opera.
Elena Hamerski (1989). Frequenta il secondo anno di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna.Si è occupata di decorazione parietale e scenografia e attualmente di video in cui giunge ad una riflessione sulla creazione artistica e i suoi strumenti, e sui rapporti tra natura e cultura.
Tecla Latella (1986). Frequenta il corso di laurea specialistica in Comunicazione e didattica dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. La sua indagine artistica è incentrata sul mezzo pittorico, è una ricerca di spazio, di superficie; ultimamente lavora con il video, indagato però nelle sue componenti pittoriche, con una bassa definizione che rende l’immagine ambiguamente non rappresentativa.
Luciano Maggiore (1980). Vive e lavora a Bologna. Musicista e film-maker. Sviluppa esperienze sonore di tipo immersivo, creando spaesamenti percettivi con performances interessate ai rapporti tra suono e architettura, effetti acustici illusori e improvvisazione, musica concreta. La produzione video si colloca tra cinema astratto, narrativo e contemplativo e mostra una particolare attenzione nei confronti degli aspetti paesaggistico, emotivo e percettivo dell'immagine in movimento.
Lorenzo Senni (1983). Fondatore di Presto!?, vive e lavora a Milano. Laureatosi al DAMS di Bologna, si specializza successivamente in Computer Music a Torino. Partecipa nel 2008 al workshop-evento Organizing Sound, curato per déjà-vu da Carl Michael Von Hausswolff. Produce installazioni audio-video e lights shows in cui indaga le possibilità di comporre e tracciare lo spazio ridefinendolo in una dimensione alterata, regolata da nuovi canoni percettivi, in cui architettura, suono e luce si intrecciano.
Marcello Spada (1984). Si forma presso la facoltà di Arti Visive dell’istituto Universitario di Architettura di Venezia. Nella sua ricerca coniuga riflessioni teoriche altamente specifiche e rigorose con una pratica concisa ed asciutta. Mantenere versatilità nell’immaginazione gli permette di affrontare tecniche e materie tra le più disparate.
Dominique Vaccaro (1980). Artista visivo che realizza collages di vari formati e dimensioni, con materiali eterogenei, e musicista elettroacustico, autodidatta, manipolatore di nastri magnetici e dispositivi analogici. Impegnato soprattutto nella produzione di performances sonore, è inoltre autore di musiche e sonorizzazioni per stop-motion video, cortometraggi e performances teatrali.
Col supporto di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte, Mekki.it. In collaborazione con Accademia di Belle Arti di Bologna, Museo della musica di Bologna. Media partner Brainstorming art project, UndoNet, Exibart, Mousse, Kaleidoscope, Inside-Shin Production, Città del Capo - Radio Metropolitana, Radio Fujiko, Edizioni Zero.
Raum info
via Ca' Selvatica 4/d Bologna tel 051.331099 info@xing.it www.xing.it/raum.html
Raum press
mob 339.1503608 tel 051.331099 pressoff@xing.it
déjà.vu /Aritmia info
tel 051.6341586 info@dejavu-bo.it www.dejavu-bo.it
déjà.vu press
tel 347.7970931 press@dejavu-bo.it
Museo della Musica info
tel 051.2757711 museomusica@comune.bologna.it www.museomusicabologna.it
in collaborazione col Museo della Musica di Bologna
presentano
martedi 23 + mercoledi 24 + giovedi 25 nov h 18>23
Jim Morrison African Fan Club
a cura di
BRANDON LABELLE
con
Marco Bonaccolto, Germana Cantarella, Noemy Cotardo, Marco Furlani, Paolo Ghezzi, Elena Hamerski,
Tecla Latella, Luciano Maggiore, Lorenzo Senni, Marcello Spada, Dominique Vaccaro
Raum via Ca' Selvatica 4/d Bologna
+
domenica 21 novembre h 16.30
Incontro con Brandon LaBelle
Museo della Musica Strada Maggiore 34 Bologna
Martedi 23, mercoledi 24 e giovedi 25 novembre dalle 18 alle 23 Xing e déjà.vu presentano negli spazi di Raum l'esito del work.lab Jim Morrison African Fan Club, laboratorio-evento condotto dall’artista californiano Brandon LaBelle con Marco Bonaccolto, Germana Cantarella, Noemy Cotardo, Marco Furlani, Paolo Ghezzi, Elena Hamerski, Tecla Latella, Luciano Maggiore, Lorenzo Senni, Marcello Spada, Dominique Vaccaro.
Il progetto prevede nella sua prima fase (20-21 novembre Museo della Musica) interventi mirati nel contesto cittadino bolognese, in cui i partecipanti, giovani artisti e studenti d’arte, saranno in movimento alla ricerca di segnali, rumori e frequenze da registrare, secondo traiettorie personali. Domenica 21 novembre sarà il Museo della Musica di Bologna ad ospitare un incontro con l’artista, che presenta il suo lavoro poliedrico e il proseguo del progetto, dando il via alla seconda fase, in cui la dimensione collettiva e relazionale intende coinvolgere attivamente il pubblico: dal 23 al 25 novembre, infatti, Raum si trasforma per tre giorni in un negozio di dischi, archivio operante e sede di una serie di micro-eventi: una performance, una discussione, una presentazione...Uno spazio pubblico di scambio e condivisione.
Brandon LaBelle (Los Angeles) è artista, teorico ed editore. Attraverso un percorso di ricerca complesso e coerente si dedica all’esplorazione del suono e della cultura uditiva, sviluppata in un ampio corpus di opere, testi e progetti. Il suo percorso si sviluppa a partire dal 1993-94, dall’esperienza di musicista e dall’interesse per la musica elettronica e concreta. Punto di partenza è la registrazione del suono di oggetti quotidiani, tramite microfoni a contatto. Ne risulta un ready-made sonoro dell’ordinario, intensificando ciò che normalmente viene trascurato per esaltarne la capacità di straniamento. Fin dagli esordi la sua indagine si caratterizza per un costante attraversamento fra ambito teorico e pratico, sviluppando l’indagine del carattere sociale e relazionale del suono, che è anche lo snodo teorico del suo primo libro Background Noise, perspectives on Sound Art e di numerosi suoi lavori, come Phantom Radio e Public Jukebox. Il suo ultimo intervento teorico, Acoustic territories, sound culture and everyday life, intreccia la prospettiva urbanistica con la cultura popolare e i Sound Studies, analizzando la cultura contemporanea attraverso il paradigma uditivo. LaBelle indaga la dimensione uditiva degli spazi contemporanei al fine di restituirne la complessa topografia sonora, esaminando le dinamiche fra spazio pubblico e spazio privato, fra esposizione sociale e privacy individuale, fra comunità e individuo, delineando il ruolo del suono nei processi di costruzione dell’identità privata e collettiva oltre che degli spazi stessi. Attraverso performances e installazioni interpreta il suono non come semplice medium espressivo ma come processo relazionale, sociale, linguistico, inserito all’interno dei processi di significazione della sfera quotidiana. La radio è uno dei territori di ricerca preferiti dall’artista, che ha curato nel 2001 una serie di eventi chiamata Social Music per Kunstradio di Vienna e realizzato Phantom Radio, un archivio collettivo di memorie e ricordi legati all’ascolto della radio, volto a sottolinearne la carica emozionale sull’ambiente. Ha poi curato nel 2007 Radio Territories che analizza il ruolo della radio da una prospettiva estetica e storico-culturale.
A partire dal 2010 work.lab istituisce annualmente un bando, rivolto a giovani artisti e a studenti di discipline artistiche, per la selezione dei partecipanti ai laboratori, al fine di coinvolgere il maggior numero di giovani, italiani e non, e quindi di valorizzare la creatività di talenti emergenti e la loro capacità di interagire con il territorio. Commissione di selezione 2010: Lelio Aiello (critico/curatore), John Duncan (artista), Maurizio Finotto (regista), Elisa Fontana (performer).
I work.lab, sono laboratori di ricerca e di sperimentazione espressiva basati sul concetto di esperienza condivisa e di confronto generazionale, dove artisti di fama internazionale sono invitati a realizzare un progetto con il coinvolgimento di giovani artisti emergenti.
déjà.vu porta avanti da tre anni una ricerca sui linguaggi del contemporaneo e include artisti, studenti, pubblico e luoghi, in una dimensione dialogica e partecipativa.
Raum, lo spazio di Xing a Bologna, è dedicato al sostegno della produzione culturale contemporanea della città, un luogo che accoglie gli esiti più innovativi della ricerca espressiva di oggi.
Il Museo internazionale e biblioteca della musica promuove dal 2004 l'accrescimento e la valorizzazione del patrimonio musicale bolognese.
Aritmia è un network culturale con sede a Bologna che promuove le sperimentazioni e le produzioni artistiche più eloquenti della cultura contemporanea.
Brainstorming seguirà il progetto work.lab 2010 con interviste agli artisti invitati e ai giovani artisti selezionati. Leggi, ascolta e commenta su: www.brainstormingartproject.blogspot.com
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Brandon Labelle e nato a Los Angeles nel 1969, vive a Berlino è artista, teorico ed editore. ha partecipato a numerosi festival internazionali come Sampling Rage (1999) Podewil Berlin, Sound as Media (2000), ICC Tokyo, Bitstreams (2001), Whitney Museum New York, Pleasure of Language (2002), Netherlands Media Institute Amsterdam, Undercover (2003), Museum of Contemporary Art Roskilde, Copo da Voz (2008), Museum of Contemporary Art di Niterói e Sonic Acts (2010), Netherlands Media Art Institute Amsterdam. Tra le personali si segnalano quella alla Singuhr galerie di Berlino (2004), una composizione sperimentale per batteristi “pirata” per Virtual Territoriesan Experimental, Nantes (2005), una serie di Prototipi per la Mobilità e il Broadcast del Suono Fuggitivo presso la galleria Enrico Fornello, Prato (2007) e una esposizione alla Ybakatu Gallery, Curitiba (2009).
Marco Bonaccolto (1984). Laureato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e attualmente iscritto al biennio specialistico di Comunicazione e Didattica dell’Arte. Studia i sintetizzatori musicali e la sperimentazione sonora attraverso il circuit bending: utilizzando vecchi giocattoli, costruisce strumenti musicali e generatori di suono modificando, riassemblando e cortocircuitando a basso voltaggio i componenti al loro interno, generando nuove interazioni randomiche. Tramite l’utilizzo di microfoni a contatto e vari oggetti d’uso quotidiano ha creato uno strumento elettroacustico capace di produrre diversi suoni non udibili dall’orecchio umano. Come fotografo è interessato all’indagine dei pixel, del rumore e della texture dell’immagine.
Germana Cantarella (1985). Si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catania, al momento si sta specializzando in Comunicazione e didattica dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha coltivato negli anni la passione per la pittura in attesa di tecniche e strumenti come la scultura, la fotografia, il video e la performance, che ha adottato in seguito, dando forma ad una selezione di lavori che creano relazioni fra il corpo e l'architettura e più in generale fra il corpo e gli spazi culturali, centri di produzione di valore sociale del “rito collettivo dell’apparire”.
Noemy Cotardo (1985). Frequenta il corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ciò che caratterizza il suo operato è l'utilizzo dei media digitali accostati alla rappresentazione degli elementi della natura in forma video/audio/installativa. Analizzandone le proprietà ed esaltandone la percezione per il fruitore, gli elementi naturali acquisiscono nuova vita estetica e l’enfasi diviene veicolo per rivelare le strutture e gli artefatti dei media stessi. In particolare realizza esperimenti sonori basati sull’utilizzo del software Photosound, appositamente realizzato per la trasformazione di qualsiasi tipo di file in formato audio a partire da un documento di testo.
Marco Furlani (1983. Ha studiato Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Realizza installazioni sonore, performances audiovisive e video proiezioni. La sua ricerca si focalizza sul dato sonoro nel senso della sua dimensione spaziale e fisica e i supporti analogici che si presentano nelle installazioni sono tendenzialmente soggetti ad usura e a cambiamento nel corso del loro funzionamento. La tecnologia perde la capacità di riprodurre serialmente e fedelmente, ponendosi in dialogo non solo con il contenuto che veicola ma attraverso se stessa. Similmente nei live, l'uso di strumenti elettronici auto-costruiti o rivisitati, permette una espressione non riproducibile ed una improvvisazione in diretta con il luogo.
Paolo Ghezzi (1980). Studia Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e all’Accademia di Belle Arti di Bergamo con Eva Marisaldi. La sua ricerca nasce in forma letteraria, con racconti a partire dai quali realizza disegni e video. Con Nadia Antonello realizza performances ed installazioni nella direzione di un’arte pubblica, in stretto contatto con la realtà specifica dei luoghi e delle persone, che diventano parte centrale dell’opera.
Elena Hamerski (1989). Frequenta il secondo anno di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna.Si è occupata di decorazione parietale e scenografia e attualmente di video in cui giunge ad una riflessione sulla creazione artistica e i suoi strumenti, e sui rapporti tra natura e cultura.
Tecla Latella (1986). Frequenta il corso di laurea specialistica in Comunicazione e didattica dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. La sua indagine artistica è incentrata sul mezzo pittorico, è una ricerca di spazio, di superficie; ultimamente lavora con il video, indagato però nelle sue componenti pittoriche, con una bassa definizione che rende l’immagine ambiguamente non rappresentativa.
Luciano Maggiore (1980). Vive e lavora a Bologna. Musicista e film-maker. Sviluppa esperienze sonore di tipo immersivo, creando spaesamenti percettivi con performances interessate ai rapporti tra suono e architettura, effetti acustici illusori e improvvisazione, musica concreta. La produzione video si colloca tra cinema astratto, narrativo e contemplativo e mostra una particolare attenzione nei confronti degli aspetti paesaggistico, emotivo e percettivo dell'immagine in movimento.
Lorenzo Senni (1983). Fondatore di Presto!?, vive e lavora a Milano. Laureatosi al DAMS di Bologna, si specializza successivamente in Computer Music a Torino. Partecipa nel 2008 al workshop-evento Organizing Sound, curato per déjà-vu da Carl Michael Von Hausswolff. Produce installazioni audio-video e lights shows in cui indaga le possibilità di comporre e tracciare lo spazio ridefinendolo in una dimensione alterata, regolata da nuovi canoni percettivi, in cui architettura, suono e luce si intrecciano.
Marcello Spada (1984). Si forma presso la facoltà di Arti Visive dell’istituto Universitario di Architettura di Venezia. Nella sua ricerca coniuga riflessioni teoriche altamente specifiche e rigorose con una pratica concisa ed asciutta. Mantenere versatilità nell’immaginazione gli permette di affrontare tecniche e materie tra le più disparate.
Dominique Vaccaro (1980). Artista visivo che realizza collages di vari formati e dimensioni, con materiali eterogenei, e musicista elettroacustico, autodidatta, manipolatore di nastri magnetici e dispositivi analogici. Impegnato soprattutto nella produzione di performances sonore, è inoltre autore di musiche e sonorizzazioni per stop-motion video, cortometraggi e performances teatrali.
Col supporto di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte, Mekki.it. In collaborazione con Accademia di Belle Arti di Bologna, Museo della musica di Bologna. Media partner Brainstorming art project, UndoNet, Exibart, Mousse, Kaleidoscope, Inside-Shin Production, Città del Capo - Radio Metropolitana, Radio Fujiko, Edizioni Zero.
Raum info
via Ca' Selvatica 4/d Bologna tel 051.331099 info@xing.it www.xing.it/raum.html
Raum press
mob 339.1503608 tel 051.331099 pressoff@xing.it
déjà.vu /Aritmia info
tel 051.6341586 info@dejavu-bo.it www.dejavu-bo.it
déjà.vu press
tel 347.7970931 press@dejavu-bo.it
Museo della Musica info
tel 051.2757711 museomusica@comune.bologna.it www.museomusicabologna.it
23
novembre 2010
Raum/déjà.vu – Jim Morrison African Fan Club
Dal 23 al 25 novembre 2010
architettura
arte contemporanea
performance - happening
presentazione
incontro - conferenza
serata - evento
giovane arte
arte contemporanea
performance - happening
presentazione
incontro - conferenza
serata - evento
giovane arte
Location
RAUM
Bologna, Via Ca' Selvatica, 4/D, (Bologna)
Bologna, Via Ca' Selvatica, 4/D, (Bologna)
Orario di apertura
ore 18-23
Vernissage
23 Novembre 2010, ore 18
Autore
Curatore