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Raw Surface
Dopo il successo della solo show DRY RUN a Galleria Doris Ghetta Ortisei e la presentazione ad Artissima 21 a Torino, Martina Steckholzer torna a Milano con una selezione di nuovi lavori sullo sguardo e la rappresentazione nella storia delle arti visive nella personale Raw Surface
Comunicato stampa
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Dopo il successo della personale DRY RUN alla Galleria Doris Ghetta di Ortisei e la presentazione ad Artissima 21 di Torino, Martina Steckholzer torna ora a Milano con una selezione di opere inedite per presentare la sua ricerca dedicata allo sguardo e alla rappresentazione nella storia delle arti visive nella solo show Raw Surface in mostra in via Ventura 6 dal 2 febbraio al 19 marzo 2022.
Lasciandosi ispirare dall'incontro con le opere dei grandi maestri del passato e dalla frequentazione di luoghi dell’arte come musei e gallerie, Martina Steckholzer riflette su alcune figure che hanno tradizionalmente abitato i margini delle tele per capire il modo in cui sono state raccontate in passato e riportare la questione nel nostro presente.
Ritratti di donne, di animali e di oggetti, incontrati dall’artista nelle sue visite solitarie in musei come il KHM Kunstihistorische Museum di Vienna o in luoghi affascinanti come le antiche Wunderkammer nei castelli austriaci, ritornano nei suoi dipinti per mettere in discussione il passato a cui appartengono e il regime di visualità di un determinato contesto culturale. Attraverso una pittura essenziale fatta di pigmenti rosso, giallo, nero e sui toni della terra, Steckholzer si interroga sullo sguardo e sul suo potere di creare narrazioni, andando alla ricerca di fratture e stratificazioni che si verificano nei sistemi di rappresentazione.
I suoi soggetti risultano ambigui e sfuggenti e aprono a nuove possibilità di racconto. Le figure femminili così come molti degli animali rappresentati sono infatti spesso stati protagonisti di allegorie e mitologie che li vedevano come simboli di fertilità, ricchezza, fedeltà e dedizione, tutti accomunati da uno sguardo esterno che li ha resi a lungo oggetti della rappresentazione. Sulle tele di Martina Steckholzer i tratti dei loro volti e dei corpi si fanno meno netti e delineati: è lo sguardo indipendente delle figure ritratte che diventano ora soggetti autonomi che guardano attivamente.
Costante nel tempo nella pratica di Martina Steckholzer rimane la relazione che l’artista instaura con lɜ altrɜ artistɜ e con le loro opere d’arte al di là dei confini geografici e temporali. È da questo scambio a distanza che Steckholzer si inserisce nel dibattito contemporaneo e porta avanti la sua ricerca sulla pittura come strumento epistemologico, capace di catturare un’immagine e ritagliarla da uno scenario più ampio. La tela, lo spazio dedicato all’arte, la presenza del pubblico, lo sguardo dell’artista, la figura ritratta sono per Steckolzer gli attori che partecipano a una performance collettiva, una partita che si gioca sul piano della rappresentazione e delle storie che ci raccontiamo.
Martina Steckholzer (1974, Italia) vive e lavora a Vienna. Recentemente ha esposto alla Galerie Meyer Kainer, Vienna; Galleria Doris Ghetta, Ortisei / Milano; Engländerbau, Vaduz; MMKK (Museum of Modern Art), Klagenfurt; Museion, Bolzano; Galleria Civica, Bressanone; Taxispalais, Innsbruck; Kunstforum, Montafon; Fluc, Vienna; Teatro Stabile (Vereinigte Bühnen Bozen), Bolzano; Landestheater, Salisburgo (mostra permanente); me Collectors Room Berlin, Berlino; Weserburg Museum für Moderne Kunst, Brema; Belvedere 21, Vienna.
Lasciandosi ispirare dall'incontro con le opere dei grandi maestri del passato e dalla frequentazione di luoghi dell’arte come musei e gallerie, Martina Steckholzer riflette su alcune figure che hanno tradizionalmente abitato i margini delle tele per capire il modo in cui sono state raccontate in passato e riportare la questione nel nostro presente.
Ritratti di donne, di animali e di oggetti, incontrati dall’artista nelle sue visite solitarie in musei come il KHM Kunstihistorische Museum di Vienna o in luoghi affascinanti come le antiche Wunderkammer nei castelli austriaci, ritornano nei suoi dipinti per mettere in discussione il passato a cui appartengono e il regime di visualità di un determinato contesto culturale. Attraverso una pittura essenziale fatta di pigmenti rosso, giallo, nero e sui toni della terra, Steckholzer si interroga sullo sguardo e sul suo potere di creare narrazioni, andando alla ricerca di fratture e stratificazioni che si verificano nei sistemi di rappresentazione.
I suoi soggetti risultano ambigui e sfuggenti e aprono a nuove possibilità di racconto. Le figure femminili così come molti degli animali rappresentati sono infatti spesso stati protagonisti di allegorie e mitologie che li vedevano come simboli di fertilità, ricchezza, fedeltà e dedizione, tutti accomunati da uno sguardo esterno che li ha resi a lungo oggetti della rappresentazione. Sulle tele di Martina Steckholzer i tratti dei loro volti e dei corpi si fanno meno netti e delineati: è lo sguardo indipendente delle figure ritratte che diventano ora soggetti autonomi che guardano attivamente.
Costante nel tempo nella pratica di Martina Steckholzer rimane la relazione che l’artista instaura con lɜ altrɜ artistɜ e con le loro opere d’arte al di là dei confini geografici e temporali. È da questo scambio a distanza che Steckholzer si inserisce nel dibattito contemporaneo e porta avanti la sua ricerca sulla pittura come strumento epistemologico, capace di catturare un’immagine e ritagliarla da uno scenario più ampio. La tela, lo spazio dedicato all’arte, la presenza del pubblico, lo sguardo dell’artista, la figura ritratta sono per Steckolzer gli attori che partecipano a una performance collettiva, una partita che si gioca sul piano della rappresentazione e delle storie che ci raccontiamo.
Martina Steckholzer (1974, Italia) vive e lavora a Vienna. Recentemente ha esposto alla Galerie Meyer Kainer, Vienna; Galleria Doris Ghetta, Ortisei / Milano; Engländerbau, Vaduz; MMKK (Museum of Modern Art), Klagenfurt; Museion, Bolzano; Galleria Civica, Bressanone; Taxispalais, Innsbruck; Kunstforum, Montafon; Fluc, Vienna; Teatro Stabile (Vereinigte Bühnen Bozen), Bolzano; Landestheater, Salisburgo (mostra permanente); me Collectors Room Berlin, Berlino; Weserburg Museum für Moderne Kunst, Brema; Belvedere 21, Vienna.
02
febbraio 2022
Raw Surface
Dal 02 febbraio al 19 marzo 2022
arte contemporanea
Location
GALLERIA DORIS GHETTA
Milano, Via Ventura , 6, (Milano)
Milano, Via Ventura , 6, (Milano)
Orario di apertura
giovedì e venerdì ore 15 - 19
sabato ore 14 - 19
Autore