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Ray Caesar – Retrospective
I bambini, raffigurati come simboli di purezza e di fragilità umana, trovano nei suoi lavori una forza singolare: assumono le sembianze di gelidi angeli che sfidano qualsiasi forma di crudeltà e ingiustizia
Comunicato stampa
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Mondo Bizzarro Gallery presenta, in Ottobre 2007, la prima personale europea dell’artista canadese Ray Caesar.
Nato a Londra nel 1958, Caesar vive a Toronto da circa 40 anni. Le sue mostre si sono tenute finora prevalentemente negli Stati Uniti, in Canada e in Australia.
Laureato in architettura presso l’ Art College for Design & Architecture di Ontario, Ray Caesar inizia a lavorare come illustratore all’interno del dipartimento di Arte e Fotografia medica di un ospedale pediatrico di Toronto. Parallelamente, opera per diversi anni nell'industria del cinema e della televisione, come addetto agli effetti speciali e all’animazione digitale, oltre a dedicarsi alla pittura. L’arte è infatti da sempre la sua passione; sono numerosi gli artisti che Caesar ammira e che cita ancor oggi come fonti d’ispirazione: Jan van Eyck, William Turner, Edward Hopper, Paul Cadmus, Salvador Dalì, Matthew Barney, John Currin, ecc.
Solo quando, dopo una serie di eventi dolorosi che colpiscono la sua vita privata, decide di lasciare il lavoro, egli diviene l’artista che oggi conosciamo. Abbandona la pittura e da quel momento la sua immaginazione, arricchita dai suoi ricordi, dalle sensazioni e dalle riflessioni su ciò che ha vissuto, trova forma in figure tridimensionali che realizza al computer con il programma "Maya", operando in maniera simile a quando lavorava nell'industria del cinema. I suoi "quadri digitali", stampati su carta o legno, sono caratterizzati da una composizione complessa e da un particolare uso della luce, volto a sottolineare espressioni, pose e movimenti irreali, se non addirittura la qualità soprannaturale del soggetto. Quello di Ray Caesar è un vero e proprio "manierismo tecnologico": sono finestre in altri mondi, spesso i santuari di visioni difficili da raccontare, a volte anche a se stesso. In un’intervista, l’artista dice di voler costruire mondi protetti, paradisi onirici in cui l’odio e la paura (temi a lui particolarmente cari) trovano una diversa collocazione. I bambini, raffigurati come simboli di purezza e di fragilità umana, trovano nei suoi lavori una forza singolare: assumono le sembianze di gelidi angeli che sfidano qualsiasi forma di crudeltà e ingiustizia,
Nella personale romana, sarà presentata una retrospettiva con una trentina di opere su carta realizzate negli ultimi anni.
Nato a Londra nel 1958, Caesar vive a Toronto da circa 40 anni. Le sue mostre si sono tenute finora prevalentemente negli Stati Uniti, in Canada e in Australia.
Laureato in architettura presso l’ Art College for Design & Architecture di Ontario, Ray Caesar inizia a lavorare come illustratore all’interno del dipartimento di Arte e Fotografia medica di un ospedale pediatrico di Toronto. Parallelamente, opera per diversi anni nell'industria del cinema e della televisione, come addetto agli effetti speciali e all’animazione digitale, oltre a dedicarsi alla pittura. L’arte è infatti da sempre la sua passione; sono numerosi gli artisti che Caesar ammira e che cita ancor oggi come fonti d’ispirazione: Jan van Eyck, William Turner, Edward Hopper, Paul Cadmus, Salvador Dalì, Matthew Barney, John Currin, ecc.
Solo quando, dopo una serie di eventi dolorosi che colpiscono la sua vita privata, decide di lasciare il lavoro, egli diviene l’artista che oggi conosciamo. Abbandona la pittura e da quel momento la sua immaginazione, arricchita dai suoi ricordi, dalle sensazioni e dalle riflessioni su ciò che ha vissuto, trova forma in figure tridimensionali che realizza al computer con il programma "Maya", operando in maniera simile a quando lavorava nell'industria del cinema. I suoi "quadri digitali", stampati su carta o legno, sono caratterizzati da una composizione complessa e da un particolare uso della luce, volto a sottolineare espressioni, pose e movimenti irreali, se non addirittura la qualità soprannaturale del soggetto. Quello di Ray Caesar è un vero e proprio "manierismo tecnologico": sono finestre in altri mondi, spesso i santuari di visioni difficili da raccontare, a volte anche a se stesso. In un’intervista, l’artista dice di voler costruire mondi protetti, paradisi onirici in cui l’odio e la paura (temi a lui particolarmente cari) trovano una diversa collocazione. I bambini, raffigurati come simboli di purezza e di fragilità umana, trovano nei suoi lavori una forza singolare: assumono le sembianze di gelidi angeli che sfidano qualsiasi forma di crudeltà e ingiustizia,
Nella personale romana, sarà presentata una retrospettiva con una trentina di opere su carta realizzate negli ultimi anni.
06
ottobre 2007
Ray Caesar – Retrospective
Dal 06 al 30 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
MONDO BIZZARRO GALLERY (sede chiusa)
Roma, Via Sicilia, 251, (Roma)
Roma, Via Sicilia, 251, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 11.30-19.30
Vernissage
6 Ottobre 2007, ore 18-20.30
Autore
Curatore