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Ray Johnson – Relazioni marginali sostenibili / One
Sandro Bongiani Arte Contemporanea è lieta di inaugurare in contemporanea con la 59. Biennale Internazionale di Venezia 2022 la mostra personale “Ray Johnson, Relazioni marginali sostenibili / One” con opere originali ancora inedite della Collezione dell’Archivio Coco Gordon del Colorado (Usa).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sandro Bongiani Arte Contemporanea è lieta di inaugurare in contemporanea con la 59. Biennale Internazionale di Venezia 2022 la mostra personale dal titolo: “Ray Johnson, Relazioni marginali sostenibili / One” con opere originali ancora inedite facenti parte della Collezione dell’Archivio Coco Gordon di Colorado (USA). Una collaborazione tra Ray Johnson e Coco Gordon durata oltre un ventennio di contatti e assidue frequenze, dagli anni 70 fino al 1995, anno della sua dipartita, collaborando attivamente assieme in interessanti scambi creativi che secondo noi era doveroso far conoscere.
A distanza di 60 anni dalla nascita della Mail Art (1962) e a 50 anni esatti (1972) dalla prima e forse unica mostra in Italia e in Europa di Ray Johnson presso la Galleria Schwarz a Milano di Arturo Schwarz, con una presentazione di Henry Martin, ritorna in Italia un importante evento dell’artista americano con 160 opere originali tra elaborazioni grafiche, progetti, foto dell’artista, performance e testi ancora inediti raccolti nel corso di oltre un ventennio di collaborazioni tra Ray Johnson e Coco Gordon, presenti ora nell’Archivio Coco Gordon di Colorado (USA) e con 24 opere “add to & return” in appendice di vari periodi di lavoro creati da artisti che avevano partecipato all’esperienza innovativa della New York Correspondence Art School.
Una indagine su Ray Johnson ad ampio raggio, considerato dalla critica negli anni 60’ per essere “il più famoso artista sconosciuto di New York e un pioniere della performance e dell'uso della lingua scritta nell'arte visuale. Una pratica basata sulla contaminazione tra collage, fotografia, disegno, performance e testo scritto avvalorato attraverso l’invio postale. Diceva “ho semplicemente dovuto accettare che per una necessità di vita ho scritto molte lettere e dato via molto materiale e informazioni, ed è stata una mia compulsione. E mentre l'ho fatto, è diventato storia. È il mio curriculum, è la mia biografia, è la mia storia, è la mia vita”. I suoi progetti includono prestazioni concettualmente elaborate che si occupavano di relazioni interpersonali e disordini formali. Secondo Coco Gordon, “i suoi lavori non sono mai singole operazione assestanti di mail art, ma nascono da piccole storie, da incontri con le altre persone, da relazioni e riflessioni spontanee capaci di innescare nuovi apporti e nuove azioni al pensero creativo”.
Ray, non amava tanto essere chiamato un mail artista, ma pensava di poter creare un nuovo gruppo di lavoro “Pre Pop Shop” tra Black Mountain e Pop Art. Secondo lui l’arte è vita, del resto, anche la parola “Moticos” utilizzata molto spesso deriva dalla parola osmotic, una specifica qualità caratterizzata da una reciproca influenza, uno scambio fra individui, una compenetrazione di idee, atteggiamenti e realtà culturali, insomma, un nuovo modo di pensare in un processo decisamente fluido e in evoluzione che si rivela in modo puntuale esaminando gli scritti e le azioni performative “Zen Nothings” svolte dall’artista americano. Oggi a distanza di 27 anni dalla morte il suo lavoro sperimentale dagli anni 60’ in poi è considerato dalla critica parte integrante del movimento Fluxus e persino originale anticipatore della Pop Art americana.
Dopo questo importante evento verrà fatta la catalogazione circa 500 opere presenti nella Collezione Gordon di Colorado (USA) che presto verranno ufficialmente rese visibili anche online, in modo stabile a scopo divulgativo e di consultazione presso la startup web “Sandro Bongiani Arte Contemporanea” di Salerno, https://www.sandrobongianivrspace.it/ per opportuni studi e approfondimenti sul lavoro innovativo svolto da questo importante artista pre-pop americano.
Biografia di Ray Johnson (1927-1995)
Nato il 16 ottobre 1927 a Detroit, nel Michigan, i suoi primi anni di vita comprendevano lezioni sporadiche al Detroit Art Institute e un'estate alla Ox-Bow School di Saugatuck, nel Michigan. Nel 1945, Johnson lasciò Detroit per frequentare il progressivo Black Mountain College in North Carolina. Durante i suoi tre anni nel programma, ha studiato con un certo numero di artisti, tra cui Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. Trasferitosi a New York nel 1949, Johnson stringe amicizia tra Robert Rauschenberg e Jasper Johns, sviluppando una forma idiosincratica di Pop Art. Nei decenni successivi, Johnson divenne sempre più impegnato in performance e filosofia Zen, fondendo assieme la pratica artistica con la vita. Il 13 gennaio 1995 Johnson si suicidò, gettandosi da un ponte a Sag Harbor, New York, poi nuotando in mare e annegando. Nel 2002, un documentario sulla vita dell'artista chiamato How to Draw a Bunny, ci fa capire il suo lavoro di ricerca. Oggi, le sue opere si trovano nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York, del Walker Art Center di Minneapolis e del Los Angeles County Museum of Art.
Si ringrazia l’Archivio Coco Gordon del Colorado (USA), per aver permesso la realizzazione di questo importante evento europeo su Ray Johnson.
SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA
Opening 30 aprile 2022 h. 18:00
Dal 30 aprile 2022 al 30 giugno 2022
SALERNO
TITOLO: “Ray Johnson, relazioni marginali sostenibili One”
LUOGO: Sandro Bongiani Vrspace
INDIRIZZO: Via S. Calenda 105/D
ORARI: tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
CURATORI: Coco Gordon e Sandro Bongiani
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225
E-MAIL INFO: bongianimuseum@gmail.com
SITO UFFICIALE: https://www.sandrobongianivrspace.it/
A distanza di 60 anni dalla nascita della Mail Art (1962) e a 50 anni esatti (1972) dalla prima e forse unica mostra in Italia e in Europa di Ray Johnson presso la Galleria Schwarz a Milano di Arturo Schwarz, con una presentazione di Henry Martin, ritorna in Italia un importante evento dell’artista americano con 160 opere originali tra elaborazioni grafiche, progetti, foto dell’artista, performance e testi ancora inediti raccolti nel corso di oltre un ventennio di collaborazioni tra Ray Johnson e Coco Gordon, presenti ora nell’Archivio Coco Gordon di Colorado (USA) e con 24 opere “add to & return” in appendice di vari periodi di lavoro creati da artisti che avevano partecipato all’esperienza innovativa della New York Correspondence Art School.
Una indagine su Ray Johnson ad ampio raggio, considerato dalla critica negli anni 60’ per essere “il più famoso artista sconosciuto di New York e un pioniere della performance e dell'uso della lingua scritta nell'arte visuale. Una pratica basata sulla contaminazione tra collage, fotografia, disegno, performance e testo scritto avvalorato attraverso l’invio postale. Diceva “ho semplicemente dovuto accettare che per una necessità di vita ho scritto molte lettere e dato via molto materiale e informazioni, ed è stata una mia compulsione. E mentre l'ho fatto, è diventato storia. È il mio curriculum, è la mia biografia, è la mia storia, è la mia vita”. I suoi progetti includono prestazioni concettualmente elaborate che si occupavano di relazioni interpersonali e disordini formali. Secondo Coco Gordon, “i suoi lavori non sono mai singole operazione assestanti di mail art, ma nascono da piccole storie, da incontri con le altre persone, da relazioni e riflessioni spontanee capaci di innescare nuovi apporti e nuove azioni al pensero creativo”.
Ray, non amava tanto essere chiamato un mail artista, ma pensava di poter creare un nuovo gruppo di lavoro “Pre Pop Shop” tra Black Mountain e Pop Art. Secondo lui l’arte è vita, del resto, anche la parola “Moticos” utilizzata molto spesso deriva dalla parola osmotic, una specifica qualità caratterizzata da una reciproca influenza, uno scambio fra individui, una compenetrazione di idee, atteggiamenti e realtà culturali, insomma, un nuovo modo di pensare in un processo decisamente fluido e in evoluzione che si rivela in modo puntuale esaminando gli scritti e le azioni performative “Zen Nothings” svolte dall’artista americano. Oggi a distanza di 27 anni dalla morte il suo lavoro sperimentale dagli anni 60’ in poi è considerato dalla critica parte integrante del movimento Fluxus e persino originale anticipatore della Pop Art americana.
Dopo questo importante evento verrà fatta la catalogazione circa 500 opere presenti nella Collezione Gordon di Colorado (USA) che presto verranno ufficialmente rese visibili anche online, in modo stabile a scopo divulgativo e di consultazione presso la startup web “Sandro Bongiani Arte Contemporanea” di Salerno, https://www.sandrobongianivrspace.it/ per opportuni studi e approfondimenti sul lavoro innovativo svolto da questo importante artista pre-pop americano.
Biografia di Ray Johnson (1927-1995)
Nato il 16 ottobre 1927 a Detroit, nel Michigan, i suoi primi anni di vita comprendevano lezioni sporadiche al Detroit Art Institute e un'estate alla Ox-Bow School di Saugatuck, nel Michigan. Nel 1945, Johnson lasciò Detroit per frequentare il progressivo Black Mountain College in North Carolina. Durante i suoi tre anni nel programma, ha studiato con un certo numero di artisti, tra cui Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. Trasferitosi a New York nel 1949, Johnson stringe amicizia tra Robert Rauschenberg e Jasper Johns, sviluppando una forma idiosincratica di Pop Art. Nei decenni successivi, Johnson divenne sempre più impegnato in performance e filosofia Zen, fondendo assieme la pratica artistica con la vita. Il 13 gennaio 1995 Johnson si suicidò, gettandosi da un ponte a Sag Harbor, New York, poi nuotando in mare e annegando. Nel 2002, un documentario sulla vita dell'artista chiamato How to Draw a Bunny, ci fa capire il suo lavoro di ricerca. Oggi, le sue opere si trovano nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York, del Walker Art Center di Minneapolis e del Los Angeles County Museum of Art.
Si ringrazia l’Archivio Coco Gordon del Colorado (USA), per aver permesso la realizzazione di questo importante evento europeo su Ray Johnson.
SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA
Opening 30 aprile 2022 h. 18:00
Dal 30 aprile 2022 al 30 giugno 2022
SALERNO
TITOLO: “Ray Johnson, relazioni marginali sostenibili One”
LUOGO: Sandro Bongiani Vrspace
INDIRIZZO: Via S. Calenda 105/D
ORARI: tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
CURATORI: Coco Gordon e Sandro Bongiani
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225
E-MAIL INFO: bongianimuseum@gmail.com
SITO UFFICIALE: https://www.sandrobongianivrspace.it/
30
aprile 2022
Ray Johnson – Relazioni marginali sostenibili / One
Dal 30 aprile al 30 giugno 2022
arte contemporanea
Location
SANDRO BONGIANI VRSPACE
Salerno, Via Salvatore Calenda, 105/d, (SA)
Salerno, Via Salvatore Calenda, 105/d, (SA)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
Vernissage
30 Aprile 2022, ore: 18:00
Sito web
Editore
Sandro Bongiani Arte Contemporanea
Ufficio stampa
Archivio Ophen Virtual Art di Salerno
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Sponsor
Patrocini