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Reale Virtuale
Reale Virtuale è un titolo preso a prestito da un’opera di Piero Fogliati, artista torinese la cui ricerca si può dire che abbia influenzato non poco la progressiva formazione della collezione Gagliardi. La mostra, la prima della Collezione, propone opere di Piero Fogliati, Glaser/Kunz, Davide Coltro, Giuliana Cunèaz, Margot Quan Knight, Paola Risoli, Piero Gilardi, i Santissimi e Fabio Viale.
Comunicato stampa
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In occasione della notte delle arti contemporanee
REALE VIRTUALE è un titolo preso a prestito da un’opera di Piero Fogliati, artista torinese la cui ricerca si può dire che abbia influenzato non poco la progressiva formazione della collezione Gagliardi . Collezione nata sull’operatività della galleria GAS (Gagliardi Art System) a partire dal 2003 – con qualche rara eccezione di opere collezionate a partire dal 1968, quando Pietro Gagliardi era immerso nell’attività di pubblicitario -. Proprio nel 2003, alla prima mostra della galleria con un solo show di Ennio Bertrand ci fu l’incontro con Piero Fogliati e, conversando con lui, si aggiunse alla curiosità di Pietro per la forma, la sostanza, la narrazione, la tecnologia digitale – tutti elementi presi a prestito dalla pubblicità – la passione per il fantastico che doveva aver mosso Fogliati ad abbandonare la tavolozza e ad usare un tornio per realizzare l’altrimenti irrealizzabile.
Niente a che fare con Henry Potter. Fantastico nel senso di tutto quel che la mente umana riesce ad immaginare e si sforza di trasferire in macchine o a fissare in sculture. Fantastico nel senso che puoi ricorrere al virtuale per dare forma e consistenza a una visione o ad un’utopia. Fantastico perchè con gli strumenti dell’inganno, con la luce, con i video, con una manualità sopraffina, puoi dar vita a opere che travalicano il reale. Possiamo quindi definire certe opere iperrealiste? Sembrerebbe una definizione fredda, riduttiva, priva del contenuto di sorpresa e senza l’afflato della poesia che caratterizzano molti dei lavori via via entrati in collezione.
E senza il gioco a cui spesso l’artista tende, prendendo per mano lo spettatore – si tratta proprio di spettacolo in certi casi – trascinandolo a proprio piacere in un vortice di sensazioni anche sconcertanti: “sarà vera scultura?” “saranno veri performer?” “sarà vera gomma?” “sarà uno tsunami vero?” “saranno opere rubate ad un museo di storia naturale?”. La risposta è indifferentemente sì oppure no, oramai siete entrati nel gioco e potete avvolgervi nella spirale che si dipana attorno a due parole magiche: REALE e VIRTUALE.
REALE VIRTUALE è un titolo preso a prestito da un’opera di Piero Fogliati, artista torinese la cui ricerca si può dire che abbia influenzato non poco la progressiva formazione della collezione Gagliardi . Collezione nata sull’operatività della galleria GAS (Gagliardi Art System) a partire dal 2003 – con qualche rara eccezione di opere collezionate a partire dal 1968, quando Pietro Gagliardi era immerso nell’attività di pubblicitario -. Proprio nel 2003, alla prima mostra della galleria con un solo show di Ennio Bertrand ci fu l’incontro con Piero Fogliati e, conversando con lui, si aggiunse alla curiosità di Pietro per la forma, la sostanza, la narrazione, la tecnologia digitale – tutti elementi presi a prestito dalla pubblicità – la passione per il fantastico che doveva aver mosso Fogliati ad abbandonare la tavolozza e ad usare un tornio per realizzare l’altrimenti irrealizzabile.
Niente a che fare con Henry Potter. Fantastico nel senso di tutto quel che la mente umana riesce ad immaginare e si sforza di trasferire in macchine o a fissare in sculture. Fantastico nel senso che puoi ricorrere al virtuale per dare forma e consistenza a una visione o ad un’utopia. Fantastico perchè con gli strumenti dell’inganno, con la luce, con i video, con una manualità sopraffina, puoi dar vita a opere che travalicano il reale. Possiamo quindi definire certe opere iperrealiste? Sembrerebbe una definizione fredda, riduttiva, priva del contenuto di sorpresa e senza l’afflato della poesia che caratterizzano molti dei lavori via via entrati in collezione.
E senza il gioco a cui spesso l’artista tende, prendendo per mano lo spettatore – si tratta proprio di spettacolo in certi casi – trascinandolo a proprio piacere in un vortice di sensazioni anche sconcertanti: “sarà vera scultura?” “saranno veri performer?” “sarà vera gomma?” “sarà uno tsunami vero?” “saranno opere rubate ad un museo di storia naturale?”. La risposta è indifferentemente sì oppure no, oramai siete entrati nel gioco e potete avvolgervi nella spirale che si dipana attorno a due parole magiche: REALE e VIRTUALE.
18
maggio 2020
Reale Virtuale
Dal 18 maggio al 18 giugno 2020
arte contemporanea
Location
GAGLIARDI E DOMKE
Torino, Via Cervino, 16, (Torino)
Torino, Via Cervino, 16, (Torino)
Vernissage
18 Maggio 2020, riapertura dopo il lockdown
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