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Realtà e metafisica nella pittura di Ireneo Ravalico
Una mostra retrospettiva sul grande artista triestino in cui viene presentata una significativa selezione di opere che vanno dagli esordi giovanili fino alle opere della maturità, una trentina di quadri al olio e una decina di opere su carta che raccontano lo straordinario percorso di questo pittore dalla fase realistica fino agli esiti metafisici
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MUGGIA - Giovedì 15 settembre alle ore 18.30, presso la Sala Comunale d’Arte
"Giuseppe Negrisin" a Muggia in piazza Marconi 1, inaugura "Realtà e
metafisica nella pittura di Ireneo Ravalico", una mostra retrospettiva sul grande
artista triestino curata dagli eredi Bruno Ravalico, Maria Ravalico e Fabrizio
Stefanini e organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia, in
cui viene presentata una significativa selezione di opere che vanno dagli esordi
giovanili fino alle opere della maturità, una trentina di quadri al olio e una decina di
opere su carta che raccontano lo straordinario percorso di questo pittore dalla fase
realistica fino agli esiti metafisici.
Dal testo critico di Fabrizio Stefanini che accompagna la mostra si evidenza che:
"La mostra su Ireneo Ravalico nella Sala d’Arte "Negrisin" del Comune di Muggia
propone una selezione di opere appartenenti sia alla produzione giovanile (fine
Anni '30 - fine Anni '50), sia alla fase della maturità. Questa scelta, che non
esclude i quadri più caratterizzati e più noti, di uno stile che presto si stabilizza in
tratti artistici ben precisi, vuole evidenziare anche la produzione giovanile,
sconosciuta ai più e percorsa da un notevole sperimentalismo.
Non è casuale che il quadro riprodotto nella locandina sia del 1946, raffiguri un
internato nei Lager tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, secondo una modalità
realistica e insieme espressionistica, che può stupire chi conosca esclusivamente
la pittura più classica del pittore triestino.
Quest’opera si accompagna a poche altre pitture (e disegni), che risentono
fortemente del clima del Dopoguerra, costituendo una piccola e storicamente
significativa sezione interna all’esposizione. È abbastanza evidente che l’esperienza
della Guerra (che per il pittore in particolare significò la dura prigionia come Internato
militare italiano in un Lager di Hannover, tra il 1943 e il 1945), abbia fortemente
influenzato temi e stile, inducendolo, in quella precisa fase, a una rappresentazione
molto realistica, a volte quasi documentaria. Da quest’ultima in seguito egli
prenderà invece netta distanza, aderendo a un orientamento “metafisico” che
secondo molti connota maggiormente la sua arte più matura.
Altri quadri della prima giovinezza qui presenti rinforzano, d’altro lato, l’impressione
di una forte ricerca sperimentale, in un pittore che in seguito avrà invece
un’evoluzione molto lenta, tesa a confermare scelte pittoriche ben definite e infine
stabili.
Altri quadri in mostra, invece, ripropongono lo stile più conosciuto e alto di Ireneo
Ravalico, quello che ha caratterizzato in prevalenza le tre mostre dell’anno scorso a
Trieste (Galleria Rettori Tribbio, marzo 2015; Sala d’Arte del Comune, luglio 2015;
Circolo Aziendale Generali, ottobre-novembre 2015).
Rispetto a queste opere più grandi e note, la pittura di Ireneo non è mai immediata,
ma filtrata da una mediazione intellettuale che riflette scelte contenutistiche,
stilistiche ed anche ideologiche. Dalla metà degli Anni '60 infatti, il pittore ha
continuato a ispirarsi ancora al vero producendo opere figurative, ma ha
mostrato l’esigenza di trovare ed esprimere l'essenza archetipica e i modelli
universali della realtà fisica.
In base a questo modo di pensare e di sentire, in molte sue opere l’ordinata
immobilità della realtà raffigurata dà l'impressione di collocarsi in uno spazio
atemporale e “metafisico”. Le cose sembrano risuonare e significare oltre la loro
apparenza esterna, oltre la loro positiva quotidianità esperienziale: tendono cioè a
assumere un valore evocativo e simbolico.
L'armonia del mondo fisico nasconde e richiama ciò che lo precede e lo sostiene, un
disegno ordinato e misterioso (per lui, religiosamente provvidenziale). La sua
pittura è dunque marcata da una forma di “realismo magico”. Un'altra formula che,
assieme a quella di “pittura metafisica”, ha tentato di definire la cifra che connota
la sua pittura davvero personale."
La mostra, a ingresso libero, rimarrà aperta fino a domenica 9 ottobre 2016 con i
seguenti orari: da martedì a venerdì 17-19, sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi
10-12.
info
Comune di Muggia - Assessorato alla Cultura
040 3360340 - ufficio.cultura@comunedimuggia.ts.it
www.benvenutiamuggia.eu
"Giuseppe Negrisin" a Muggia in piazza Marconi 1, inaugura "Realtà e
metafisica nella pittura di Ireneo Ravalico", una mostra retrospettiva sul grande
artista triestino curata dagli eredi Bruno Ravalico, Maria Ravalico e Fabrizio
Stefanini e organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia, in
cui viene presentata una significativa selezione di opere che vanno dagli esordi
giovanili fino alle opere della maturità, una trentina di quadri al olio e una decina di
opere su carta che raccontano lo straordinario percorso di questo pittore dalla fase
realistica fino agli esiti metafisici.
Dal testo critico di Fabrizio Stefanini che accompagna la mostra si evidenza che:
"La mostra su Ireneo Ravalico nella Sala d’Arte "Negrisin" del Comune di Muggia
propone una selezione di opere appartenenti sia alla produzione giovanile (fine
Anni '30 - fine Anni '50), sia alla fase della maturità. Questa scelta, che non
esclude i quadri più caratterizzati e più noti, di uno stile che presto si stabilizza in
tratti artistici ben precisi, vuole evidenziare anche la produzione giovanile,
sconosciuta ai più e percorsa da un notevole sperimentalismo.
Non è casuale che il quadro riprodotto nella locandina sia del 1946, raffiguri un
internato nei Lager tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, secondo una modalità
realistica e insieme espressionistica, che può stupire chi conosca esclusivamente
la pittura più classica del pittore triestino.
Quest’opera si accompagna a poche altre pitture (e disegni), che risentono
fortemente del clima del Dopoguerra, costituendo una piccola e storicamente
significativa sezione interna all’esposizione. È abbastanza evidente che l’esperienza
della Guerra (che per il pittore in particolare significò la dura prigionia come Internato
militare italiano in un Lager di Hannover, tra il 1943 e il 1945), abbia fortemente
influenzato temi e stile, inducendolo, in quella precisa fase, a una rappresentazione
molto realistica, a volte quasi documentaria. Da quest’ultima in seguito egli
prenderà invece netta distanza, aderendo a un orientamento “metafisico” che
secondo molti connota maggiormente la sua arte più matura.
Altri quadri della prima giovinezza qui presenti rinforzano, d’altro lato, l’impressione
di una forte ricerca sperimentale, in un pittore che in seguito avrà invece
un’evoluzione molto lenta, tesa a confermare scelte pittoriche ben definite e infine
stabili.
Altri quadri in mostra, invece, ripropongono lo stile più conosciuto e alto di Ireneo
Ravalico, quello che ha caratterizzato in prevalenza le tre mostre dell’anno scorso a
Trieste (Galleria Rettori Tribbio, marzo 2015; Sala d’Arte del Comune, luglio 2015;
Circolo Aziendale Generali, ottobre-novembre 2015).
Rispetto a queste opere più grandi e note, la pittura di Ireneo non è mai immediata,
ma filtrata da una mediazione intellettuale che riflette scelte contenutistiche,
stilistiche ed anche ideologiche. Dalla metà degli Anni '60 infatti, il pittore ha
continuato a ispirarsi ancora al vero producendo opere figurative, ma ha
mostrato l’esigenza di trovare ed esprimere l'essenza archetipica e i modelli
universali della realtà fisica.
In base a questo modo di pensare e di sentire, in molte sue opere l’ordinata
immobilità della realtà raffigurata dà l'impressione di collocarsi in uno spazio
atemporale e “metafisico”. Le cose sembrano risuonare e significare oltre la loro
apparenza esterna, oltre la loro positiva quotidianità esperienziale: tendono cioè a
assumere un valore evocativo e simbolico.
L'armonia del mondo fisico nasconde e richiama ciò che lo precede e lo sostiene, un
disegno ordinato e misterioso (per lui, religiosamente provvidenziale). La sua
pittura è dunque marcata da una forma di “realismo magico”. Un'altra formula che,
assieme a quella di “pittura metafisica”, ha tentato di definire la cifra che connota
la sua pittura davvero personale."
La mostra, a ingresso libero, rimarrà aperta fino a domenica 9 ottobre 2016 con i
seguenti orari: da martedì a venerdì 17-19, sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi
10-12.
info
Comune di Muggia - Assessorato alla Cultura
040 3360340 - ufficio.cultura@comunedimuggia.ts.it
www.benvenutiamuggia.eu
15
settembre 2016
Realtà e metafisica nella pittura di Ireneo Ravalico
Dal 15 settembre al 09 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
SALA COMUNALE D’ARTE GIUSEPPE NEGRISIN
Muggia, Piazza Della Repubblica, 4, (Trieste)
Muggia, Piazza Della Repubblica, 4, (Trieste)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 17-19, sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12
Vernissage
15 Settembre 2016, h 18.30
Autore
Curatore