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Red Dragone + catalogo EvitaLodola
conferenza stampa alla presenza dell’artista e dei curatori
presentazione opera
presentazione progetto internazionale EVITALODOLA
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Presso il Museo del Parco di Portofino, Centro Internazionale di Scultura all’Aperto, presieduto da Daniele Crippa e curato da Serena Mormino, verrà presentata a stampa e pubblico, l’opera scultorea di MARCO LODOLA, dal titolo “Red Dragon”, omaggio al San Giorgio simbolo di Portofino.
“Per il “San Giorgio con il dragone”, una delle immagini pittoriche più rappresentate nella storia dell’arte da Tintoretto a Leonardo, da Paolo Uccello a Salvador Dalì, mi sono ispirato all’immagine del Red Dragon di William Blake, perché in alcuni casi l’arte visiva e poetica si mescolano con l'immaginazione e la visione ed entrambe le forze sono legate alla religione in un'unità indivisibile come se gli elementi del drago, cavaliere e cavallo si fondessero in un’unica realtà” – Marco Lodola
L’opera entrerà a far parte della collezione permanente del Museo, accanto alle celebri opere di Arman, Atchugarry, Angi, Beuyes, Bricalli, Ceccobelli, Chiari, Cracking Art Group, Depero, Dorfles, Fiume, Fontana, Guttuso, Marangoni, Mondino, Mustica, Patterson, Pomodoro, Man Ray, Rotella, Vautier, Veronese, solo per citare alcune tra le centosettanta opere della preziosa collezione.
Verrà inoltre presentato in anteprima il progetto EVITALODOLA, mostra internazionale e relativo catalogo, che vedrà protagonista l’artista riconosciuto nel mondo per le sue icone pop luminose, in un percorso inconsueto, in una nuova riflessione partendo dalle sue classiche figure e da Santa Margerita Ligure e Portofino, per arrivare a Buenos Aires affrontando nuove tematiche sociali, storiche, artistiche.
Lodola scrive il suo romanzo, o meglio, riscrive la storia sociale, istituzionale e dello spettacolo, così come quella del quotidiano, dando nuova energia e personalità ai personaggi che sceglie, nelle miriadi di soggetti più o meno blasonati comuni a più, a coloro che predilige, a quei pochi che reputa davvero meritevoli di essere menzionati.
Con Evita crea un rapporto artisticamente e umanamente privilegiato. Si rapporta al mito ritraendone solo i confini colorati, ma, pantone dopo pantone, si “avvicina” maggiormente a Lei; nasce un legame più forte, più immediato e spontaneo, al punto da “permettersi” di ritrarla con attenzione, precisione, rendendo il mito della bella e bionda Evita, sempre più umano.
La scopre ricordando e approfondendo la storia dell’Argentina, degli anni del peronismo e dei descamiciados; la nobilita anche tra i “suoi” miti nelle apparizioni pubbliche, nei discorsi immortali al suo popolo… ma sa scoprirne anche il lato più femminile, più sensibile e frivolo.
La ritrae con i suoi amati gioielli, iniziando a far emergere maggiormente la personalità di un personaggio forse troppo storicizzato… Ecco che inizia a tratteggiare i segni del suo volto, gli occhi, le labbra, per poi lasciarsi andare anche ai segni di espressione… Evita Donna, non solo personaggio pubblico e politico. Evita che analizza l’economia del suo paese ma che sa anche regalare giochi e speranze ai bambini; Evita stratega ma anche mamma delle nuove generazioni.
Evita compagna di Peron, ma anche ragazza fragile e sognatrice.
Evita così forte e sensibile al contempo, da meritare maggiore attenzione da parte dell’artista e dello spettatore. Lodola ci sottolinea la grande determinazione e umanità di una giovane donna apparsa e ricordata prima più per la sua bellezza tipica delle pin up lodoliane, capace di crescere da ballerina a personaggio di grande cultura, ritraendone al trascorrere degli anni e degli eventi, sempre più anche i tratti e le linee del volto.
Dell’esperienza italiana di Evita, l’artista non vuole slogan, immagini forti e simboliche, decide di storicizzarla con quella leggerezza e spensieratezza che pochi hanno saputo leggere. Fa “sua” Evita mentre assapora il profumo del mare, i colori di Santa Margherita Ligure, le canzoni del Quartetto Cetra, la leggerezza della sabbia e i foulard di seta… i tratti del volto sono sempre più marcati… Lodola spontaneamente la considera sempre più donna ed in quanto tale, capace di emozioni, di sguardi, di sorrisi… non riesce a non farsi catturare scoprendo le rare fotografie che la ritraggono in “… un giovedì d’agosto a Santa Margherita…”
L’importante mostra personale verrà inaugurata al Museo Evita di Buenos Aires nel prossimo inverno e arriverà in Italia passando per altri paesi Sud Americani ed Europei. Catalogo edito dal Museo del Parco, a cura di Daniele Crippa e Serena Mormino; testi di Luciano Caprile e dei critici argentini G. Miremont e C. Alvarez Rodriguez.
La collezione museale è in un continuo ed importante arricchimento, affiancando sempre più la tradizione artistica italiana e straniera del Novecento all’arte di questo nuovo millennio, in un luogo dove la natura, unica vera sovrana del mondo, ha generosamente e sapientemente creato un luogo di rara bellezza e fascino.
L’intervento umano, in questo luogo incantato, difende la bellezza paesaggistica e culturale, offrendo al pubblico un’altra rara ricchezza… l’Arte. Nel corso di più di vent’anni è stato creato un connubio talmente perfetto tra vegetazione ed espressione artistica, da renderle un’unica identità, dimostrando che l’Arte ha una capacità quasi divina e, quindi, il dovere di rendere omaggio alla vita.
Serena Mormino
Curatrice Museo del Parco
Critica d’Arte
“Per il “San Giorgio con il dragone”, una delle immagini pittoriche più rappresentate nella storia dell’arte da Tintoretto a Leonardo, da Paolo Uccello a Salvador Dalì, mi sono ispirato all’immagine del Red Dragon di William Blake, perché in alcuni casi l’arte visiva e poetica si mescolano con l'immaginazione e la visione ed entrambe le forze sono legate alla religione in un'unità indivisibile come se gli elementi del drago, cavaliere e cavallo si fondessero in un’unica realtà” – Marco Lodola
L’opera entrerà a far parte della collezione permanente del Museo, accanto alle celebri opere di Arman, Atchugarry, Angi, Beuyes, Bricalli, Ceccobelli, Chiari, Cracking Art Group, Depero, Dorfles, Fiume, Fontana, Guttuso, Marangoni, Mondino, Mustica, Patterson, Pomodoro, Man Ray, Rotella, Vautier, Veronese, solo per citare alcune tra le centosettanta opere della preziosa collezione.
Verrà inoltre presentato in anteprima il progetto EVITALODOLA, mostra internazionale e relativo catalogo, che vedrà protagonista l’artista riconosciuto nel mondo per le sue icone pop luminose, in un percorso inconsueto, in una nuova riflessione partendo dalle sue classiche figure e da Santa Margerita Ligure e Portofino, per arrivare a Buenos Aires affrontando nuove tematiche sociali, storiche, artistiche.
Lodola scrive il suo romanzo, o meglio, riscrive la storia sociale, istituzionale e dello spettacolo, così come quella del quotidiano, dando nuova energia e personalità ai personaggi che sceglie, nelle miriadi di soggetti più o meno blasonati comuni a più, a coloro che predilige, a quei pochi che reputa davvero meritevoli di essere menzionati.
Con Evita crea un rapporto artisticamente e umanamente privilegiato. Si rapporta al mito ritraendone solo i confini colorati, ma, pantone dopo pantone, si “avvicina” maggiormente a Lei; nasce un legame più forte, più immediato e spontaneo, al punto da “permettersi” di ritrarla con attenzione, precisione, rendendo il mito della bella e bionda Evita, sempre più umano.
La scopre ricordando e approfondendo la storia dell’Argentina, degli anni del peronismo e dei descamiciados; la nobilita anche tra i “suoi” miti nelle apparizioni pubbliche, nei discorsi immortali al suo popolo… ma sa scoprirne anche il lato più femminile, più sensibile e frivolo.
La ritrae con i suoi amati gioielli, iniziando a far emergere maggiormente la personalità di un personaggio forse troppo storicizzato… Ecco che inizia a tratteggiare i segni del suo volto, gli occhi, le labbra, per poi lasciarsi andare anche ai segni di espressione… Evita Donna, non solo personaggio pubblico e politico. Evita che analizza l’economia del suo paese ma che sa anche regalare giochi e speranze ai bambini; Evita stratega ma anche mamma delle nuove generazioni.
Evita compagna di Peron, ma anche ragazza fragile e sognatrice.
Evita così forte e sensibile al contempo, da meritare maggiore attenzione da parte dell’artista e dello spettatore. Lodola ci sottolinea la grande determinazione e umanità di una giovane donna apparsa e ricordata prima più per la sua bellezza tipica delle pin up lodoliane, capace di crescere da ballerina a personaggio di grande cultura, ritraendone al trascorrere degli anni e degli eventi, sempre più anche i tratti e le linee del volto.
Dell’esperienza italiana di Evita, l’artista non vuole slogan, immagini forti e simboliche, decide di storicizzarla con quella leggerezza e spensieratezza che pochi hanno saputo leggere. Fa “sua” Evita mentre assapora il profumo del mare, i colori di Santa Margherita Ligure, le canzoni del Quartetto Cetra, la leggerezza della sabbia e i foulard di seta… i tratti del volto sono sempre più marcati… Lodola spontaneamente la considera sempre più donna ed in quanto tale, capace di emozioni, di sguardi, di sorrisi… non riesce a non farsi catturare scoprendo le rare fotografie che la ritraggono in “… un giovedì d’agosto a Santa Margherita…”
L’importante mostra personale verrà inaugurata al Museo Evita di Buenos Aires nel prossimo inverno e arriverà in Italia passando per altri paesi Sud Americani ed Europei. Catalogo edito dal Museo del Parco, a cura di Daniele Crippa e Serena Mormino; testi di Luciano Caprile e dei critici argentini G. Miremont e C. Alvarez Rodriguez.
La collezione museale è in un continuo ed importante arricchimento, affiancando sempre più la tradizione artistica italiana e straniera del Novecento all’arte di questo nuovo millennio, in un luogo dove la natura, unica vera sovrana del mondo, ha generosamente e sapientemente creato un luogo di rara bellezza e fascino.
L’intervento umano, in questo luogo incantato, difende la bellezza paesaggistica e culturale, offrendo al pubblico un’altra rara ricchezza… l’Arte. Nel corso di più di vent’anni è stato creato un connubio talmente perfetto tra vegetazione ed espressione artistica, da renderle un’unica identità, dimostrando che l’Arte ha una capacità quasi divina e, quindi, il dovere di rendere omaggio alla vita.
Serena Mormino
Curatrice Museo del Parco
Critica d’Arte
05
ottobre 2013
Red Dragone + catalogo EvitaLodola
05 ottobre 2013
arte contemporanea
presentazione
incontro - conferenza
presentazione
incontro - conferenza
Location
MUSEO DEL PARCO
Portofino, Molo Umberto I, (Genova)
Portofino, Molo Umberto I, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10-13 e 15-19
Vernissage
5 Ottobre 2013, ore 17.00
Autore
Curatore