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Regali. Opere del Museo Pecci nel cuore di Prato
La Provincia e il Comune di Prato promuovono l’esposizione congiunta di opere della collezione del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci a Palazzo Banci Buonamici, nel prestigioso complesso storico dove ha sede l’amministrazione provinciale, e alla Biblioteca Lazzerini, nell’affascinante scenario di archeologia industriale dell’antica fabbrica Campolmi dove si trova anche il Museo del Tessuto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Provincia e il Comune di Prato promuovono l'esposizione congiunta di opere della collezione del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci a Palazzo Banci Buonamici, nel prestigioso complesso storico dove ha sede l'amministrazione provinciale, e alla Biblioteca Lazzerini, nell'affascinante scenario di archeologia industriale dell'antica fabbrica Campolmi dove si trova anche il Museo del Tessuto.
L'inaugurazione è fissata per sabato 2 aprile 2011, dalle ore 18.00 a Palazzo Banci Buonamici e fino alle ore 20.00 alla Biblioteca Lazzerini.
L'iniziativa, voluta dagli assessori alla cultura della Provincia, Edoardo Nesi, e del Comune, Anna Beltrame, pone in evidenza la straordinaria ricchezza del patrimonio di opere raccolte dal Centro Pecci in oltre vent'anni di attività che hanno favorito il riconoscimento dell'istituzione pratese come Museo regionale toscano per l'arte contemporanea, alla cui valorizzazione è finalizzato l'avveniristico progetto di ampliamento dell'edificio museale in corso di realizzazione che sarà ultimato nel 2012.
L’assessore alla cultura della provincia Edoardo Nesi, ha presentato il progetto definendolo un “regalo” del Museo Pecci ed in particolare del Presidente Valdemaro Beccaglia ai cittadini pratesi, che potranno così incontrare nei luoghi pubblici della città alcune delle opere più significative della collezione del Pecci. Nesi ha sottolineato l’importanza del centro per la vita economica e culturale della città soprattutto in previsione della prossima inaugurazione del nuovo museo.
Anna Beltrame ha a sua volta ringraziato Beccaglia per il lavoro passionale e produttivo che sta facendo per il Museo e ha rimarcato l’importanza di essere sempre più spesso seduti allo stesso tavolo sul tema della Cultura con la Provincia, il Pecci, la Biblioteca e tutte le più importanti realtà culturali pratesi.
Franco Neri, direttore della Biblioteca comunale Lazzerini ha sottolineato l’importanza di fare squadra e di lavorare insieme per il rilancio culturale della città.
Il Centro Pecci e la sua collezione sono un'eccellenza del territorio pratese, ne incarnano il carattere intraprendente, dinamico, proprio di una realtà industriale attenta alla ricerca e all’innovazione sia in ambito economico che culturale. L'ampliamento del museo, commissionato dalla famiglia Pecci allo studio olandese Nio Architecten e sostenuto dal Comune di Prato e dalla Regione Toscana, rappresenta un'occasione di rilancio dell'immagine di Prato e un'iniezione di fiducia per il suo distretto socio-economico.
Le opere sono offerte come "regali" a tutta la cittadinanza e non solo al pubblico dell'arte, affinché le riconosca e le apprezzi come un valore comune, da condividere e promuovere come parte del proprio capitale culturale.
L'esposizione, dislocata in luoghi significativi della storia cittadina passata e recente, oggi completamente recuperati ad un uso pubblico, sottolinea la volontà di ripresa e rafforzamento della posizione di punta che Prato ha raggiunto negli ultimi decenni in Italia e nel mondo, in termini di proposta culturale e di apertura sociale, oltreché di opportunità e produzione economica.
La collezione del Centro Pecci rappresenta un segno tangibile dell'affermazione di Prato, prima città italiana a realizzare un museo in grado di accogliere e promuovere gli sviluppi artistici più avanzati, e una testimonianza rilevante della vocazione del territorio pratese al rinnovamento culturale e alla crescita collettiva.
PROVINCIA DI PRATO
A PALAZZO BANCI BUONAMICI saranno esposti lavori significativi di tredici artisti, con un percorso di tipo museale articolato dall'atrio d'ingresso al piano terreno fino alla sala consiliare al piano nobile, includendo la grande sala del gonfalone e la sala giunta, l'anticamera del presidente e le stanze dell'assessore alla cultura della Provincia di Prato, che si apriranno per l'occasione ai visitatori.
All'ingresso del palazzo, con affaccio su via Ricasoli, sarà collocata la scultura in bronzo policromo di Mimmo Paladino, esponente del movimento della Transavanguardia, che mescola l'immagine archeologica della statua mutila all'atmosfera metafisica dei manichini di De Chirico evocando pure la tradizione teatrale della maschera e la simbologia ancestrale dei graffiti rupestri, elementi di una comune radice culturale mediterranea. A quest'opera saranno accostati il lavoro della svizzera Sylvie Fleury, autrice di un'originale analisi dei meccanismi di consumo legati al sistema della moda, che rende un personale omaggio a Lucio Fontana e alle sue tele forate che hanno aperto la pittura allo spazio cosmico, sostituendo al tradizionale supporto pittorico il tessuto jeans divenuto nel tempo un vero e proprio must del pret-à-porter, e il dipinto a grafite dell'anglo-iraniana Shirazeh Houshiary, artista affermata in Inghilterra negli anni Ottanta, che visualizza lo spirito vitale in un vortice ipnotico ispirato alla mistica islamica, simile alla creazione di una ragnatela ricamata che emerge e aleggia sulla profondità dell'infinito.
Nella grande sala del gonfalone, luogo di rappresentanza del palazzo, sarà collocato il monumentale dipinto su telone di Julian Schnabel, fra i più famosi autori della scena artistica newyorkese ora celebrato anche come regista, capace di trasformare la pittura in un gigantesco schermo cinematografico su cui immagini e testi sembrano scorrere e intrecciarsi come pensieri in continuo divenire.
Nell'anticamera della presidenza sarà esposta la versione aggiornata del déjeuner sur l'herbe proposta dal fotografo Massimo Vitali, maestro nell'esplorare la pratica sociale del tempo libero, che rinnova la relazione fra l'arte en plein-air di matrice impressionista e la pratica fotografica per fornire una esperienza del mondo attuale.
Nelle stanze dell'assessore alla cultura saranno presentate un'opera della giovane fotografa russa Anastasia Khoroshilova, autrice di un campionario di ritratti effettuati durante lunghi viaggi nel suo paese, che instaura una relazione privata con il soggetto ripreso celando un'umanità con affetti, bisogni, desideri, paure, sofferenze, speranze di cui nella fotografia non c'è evidenza ma solo un'evocazione latente; l'elaborazione fotografica del sottomarino di Panamarenko, considerato tra le figure più eccentriche e visionarie dell’arte del secondo Novecento, evocativa dall’ingegno e dalla fantasia del suo autore che intreccia scienza e natura a un arte pensata per offrire nuove possibilità di conoscenza ed esperienza a misura d’uomo; l'opera di Hermann Nitsch, fondatore dell'Azionismo viennese negli anni Sessanta, ispirata alla celebrazione del mistero della passione cristiana reinterpretata attraverso una pittura rituale arcaica, orgiastica e sacrificale.
Nell'area comune degli uffici saranno collocati il "quadro specchiante" di Michelangelo Pistoletto, esponente del movimento dell'Arte Povera oggi considerato il più importante artista italiano vivente, che rivoluziona i confini tradizionali della pittura innescando un cortocircuito spaziale e temporale fra l'immagine rappresentata dall'artista sullo specchio e la vita reale che si riflette sopra ad esso, e l'installazione di Massimo Barzagli, artista pratese d'adozione, che ricrea una porzione d'interno borghese accostando un divano e un dipinto a parete su cui è impressa un'impronta di vegetale, rivelatrice dell'incontro tra la realtà e la finzione, tra la vita e l'arte.
Nella sala giunta saranno esposte due istantanee del fotografo indiano Raghubir Singh, che testimoniano la vivacità pulsante della società indiana di cui sono emblematici i colori accesi e in particolare il rosso fiammante.
Nel vano d'ingresso alla sala consiliare sarà posto Un proverbio cinese della fiorentina Lucia Marcucci, opera manifesto di Poesia Visiva degli anni Sessanta capace di allargare i codici espressivi dell'arte alla comunicazione verbale e a contenuti politici e sociali, mentre all'interno della sala dove si svolgono le sedute del consilio provinciale sarà collocata l'installazione di Daniela De Lorenzo, artista fiorentina affermata tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, che si compone di vari solidi in legno tornito disposti a terra per definire uno spazio ideale, sospeso tra forza immaginativa e sapienza costruttiva.
L'inaugurazione è fissata per sabato 2 aprile 2011, dalle ore 18.00 a Palazzo Banci Buonamici e fino alle ore 20.00 alla Biblioteca Lazzerini.
L'iniziativa, voluta dagli assessori alla cultura della Provincia, Edoardo Nesi, e del Comune, Anna Beltrame, pone in evidenza la straordinaria ricchezza del patrimonio di opere raccolte dal Centro Pecci in oltre vent'anni di attività che hanno favorito il riconoscimento dell'istituzione pratese come Museo regionale toscano per l'arte contemporanea, alla cui valorizzazione è finalizzato l'avveniristico progetto di ampliamento dell'edificio museale in corso di realizzazione che sarà ultimato nel 2012.
L’assessore alla cultura della provincia Edoardo Nesi, ha presentato il progetto definendolo un “regalo” del Museo Pecci ed in particolare del Presidente Valdemaro Beccaglia ai cittadini pratesi, che potranno così incontrare nei luoghi pubblici della città alcune delle opere più significative della collezione del Pecci. Nesi ha sottolineato l’importanza del centro per la vita economica e culturale della città soprattutto in previsione della prossima inaugurazione del nuovo museo.
Anna Beltrame ha a sua volta ringraziato Beccaglia per il lavoro passionale e produttivo che sta facendo per il Museo e ha rimarcato l’importanza di essere sempre più spesso seduti allo stesso tavolo sul tema della Cultura con la Provincia, il Pecci, la Biblioteca e tutte le più importanti realtà culturali pratesi.
Franco Neri, direttore della Biblioteca comunale Lazzerini ha sottolineato l’importanza di fare squadra e di lavorare insieme per il rilancio culturale della città.
Il Centro Pecci e la sua collezione sono un'eccellenza del territorio pratese, ne incarnano il carattere intraprendente, dinamico, proprio di una realtà industriale attenta alla ricerca e all’innovazione sia in ambito economico che culturale. L'ampliamento del museo, commissionato dalla famiglia Pecci allo studio olandese Nio Architecten e sostenuto dal Comune di Prato e dalla Regione Toscana, rappresenta un'occasione di rilancio dell'immagine di Prato e un'iniezione di fiducia per il suo distretto socio-economico.
Le opere sono offerte come "regali" a tutta la cittadinanza e non solo al pubblico dell'arte, affinché le riconosca e le apprezzi come un valore comune, da condividere e promuovere come parte del proprio capitale culturale.
L'esposizione, dislocata in luoghi significativi della storia cittadina passata e recente, oggi completamente recuperati ad un uso pubblico, sottolinea la volontà di ripresa e rafforzamento della posizione di punta che Prato ha raggiunto negli ultimi decenni in Italia e nel mondo, in termini di proposta culturale e di apertura sociale, oltreché di opportunità e produzione economica.
La collezione del Centro Pecci rappresenta un segno tangibile dell'affermazione di Prato, prima città italiana a realizzare un museo in grado di accogliere e promuovere gli sviluppi artistici più avanzati, e una testimonianza rilevante della vocazione del territorio pratese al rinnovamento culturale e alla crescita collettiva.
PROVINCIA DI PRATO
A PALAZZO BANCI BUONAMICI saranno esposti lavori significativi di tredici artisti, con un percorso di tipo museale articolato dall'atrio d'ingresso al piano terreno fino alla sala consiliare al piano nobile, includendo la grande sala del gonfalone e la sala giunta, l'anticamera del presidente e le stanze dell'assessore alla cultura della Provincia di Prato, che si apriranno per l'occasione ai visitatori.
All'ingresso del palazzo, con affaccio su via Ricasoli, sarà collocata la scultura in bronzo policromo di Mimmo Paladino, esponente del movimento della Transavanguardia, che mescola l'immagine archeologica della statua mutila all'atmosfera metafisica dei manichini di De Chirico evocando pure la tradizione teatrale della maschera e la simbologia ancestrale dei graffiti rupestri, elementi di una comune radice culturale mediterranea. A quest'opera saranno accostati il lavoro della svizzera Sylvie Fleury, autrice di un'originale analisi dei meccanismi di consumo legati al sistema della moda, che rende un personale omaggio a Lucio Fontana e alle sue tele forate che hanno aperto la pittura allo spazio cosmico, sostituendo al tradizionale supporto pittorico il tessuto jeans divenuto nel tempo un vero e proprio must del pret-à-porter, e il dipinto a grafite dell'anglo-iraniana Shirazeh Houshiary, artista affermata in Inghilterra negli anni Ottanta, che visualizza lo spirito vitale in un vortice ipnotico ispirato alla mistica islamica, simile alla creazione di una ragnatela ricamata che emerge e aleggia sulla profondità dell'infinito.
Nella grande sala del gonfalone, luogo di rappresentanza del palazzo, sarà collocato il monumentale dipinto su telone di Julian Schnabel, fra i più famosi autori della scena artistica newyorkese ora celebrato anche come regista, capace di trasformare la pittura in un gigantesco schermo cinematografico su cui immagini e testi sembrano scorrere e intrecciarsi come pensieri in continuo divenire.
Nell'anticamera della presidenza sarà esposta la versione aggiornata del déjeuner sur l'herbe proposta dal fotografo Massimo Vitali, maestro nell'esplorare la pratica sociale del tempo libero, che rinnova la relazione fra l'arte en plein-air di matrice impressionista e la pratica fotografica per fornire una esperienza del mondo attuale.
Nelle stanze dell'assessore alla cultura saranno presentate un'opera della giovane fotografa russa Anastasia Khoroshilova, autrice di un campionario di ritratti effettuati durante lunghi viaggi nel suo paese, che instaura una relazione privata con il soggetto ripreso celando un'umanità con affetti, bisogni, desideri, paure, sofferenze, speranze di cui nella fotografia non c'è evidenza ma solo un'evocazione latente; l'elaborazione fotografica del sottomarino di Panamarenko, considerato tra le figure più eccentriche e visionarie dell’arte del secondo Novecento, evocativa dall’ingegno e dalla fantasia del suo autore che intreccia scienza e natura a un arte pensata per offrire nuove possibilità di conoscenza ed esperienza a misura d’uomo; l'opera di Hermann Nitsch, fondatore dell'Azionismo viennese negli anni Sessanta, ispirata alla celebrazione del mistero della passione cristiana reinterpretata attraverso una pittura rituale arcaica, orgiastica e sacrificale.
Nell'area comune degli uffici saranno collocati il "quadro specchiante" di Michelangelo Pistoletto, esponente del movimento dell'Arte Povera oggi considerato il più importante artista italiano vivente, che rivoluziona i confini tradizionali della pittura innescando un cortocircuito spaziale e temporale fra l'immagine rappresentata dall'artista sullo specchio e la vita reale che si riflette sopra ad esso, e l'installazione di Massimo Barzagli, artista pratese d'adozione, che ricrea una porzione d'interno borghese accostando un divano e un dipinto a parete su cui è impressa un'impronta di vegetale, rivelatrice dell'incontro tra la realtà e la finzione, tra la vita e l'arte.
Nella sala giunta saranno esposte due istantanee del fotografo indiano Raghubir Singh, che testimoniano la vivacità pulsante della società indiana di cui sono emblematici i colori accesi e in particolare il rosso fiammante.
Nel vano d'ingresso alla sala consiliare sarà posto Un proverbio cinese della fiorentina Lucia Marcucci, opera manifesto di Poesia Visiva degli anni Sessanta capace di allargare i codici espressivi dell'arte alla comunicazione verbale e a contenuti politici e sociali, mentre all'interno della sala dove si svolgono le sedute del consilio provinciale sarà collocata l'installazione di Daniela De Lorenzo, artista fiorentina affermata tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, che si compone di vari solidi in legno tornito disposti a terra per definire uno spazio ideale, sospeso tra forza immaginativa e sapienza costruttiva.
02
aprile 2011
Regali. Opere del Museo Pecci nel cuore di Prato
Dal 02 aprile al 31 dicembre 2011
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PROVINCIA DI PRATO – PALAZZO BUONAMICI
Prato, Piazza Buonamici, (Prato)
Prato, Piazza Buonamici, (Prato)
Orario di apertura
Provincia di Prato, Palazzo Banci Buonamici:
lu-ve 9.30-19, sa-do 9-12 / 16-19, tel. 0574 5341
Comune di Prato, Istituto Culturale e di Documentazione Lazzerini:
lu 14-20.30, Ma-Me-Ve-Sa 9-20.30, Gi 9-23, Do 9-13, tel. 0574 1837800
Vernissage
2 Aprile 2011, ore 18 a Palazzo Banci Buonamici e fino alle ore 20.00 all’Istituto Culturale e di Documentazione Lazzerini
Sito web
www.centropecci.it
Autore