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Regina José Galindo / Iva Lulashi – Vicino Altrove
Regina José Galindo e Iva Lulashi assumono un’identità condivisa che attraversa Vicino Altrove nelle sembianze di un corpo in cui non si dispiega soltanto l’atto in sé ma anche, e soprattutto, la relazione prima, e vitale, tra uni che combattono gli eccessi di ego in favore di un essere partecipe.
Comunicato stampa
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Mercoledì 29 gennaio, nello spazio in Via Giovanni Ventura 6 a Milano, Prometeo Gallery Ida Pisani presenta Vicino Altrove, la mostra bi-personale di Regina José Galindo (1974, Città del Guatemala) e Iva Lulashi (1988, Tirana).
Vicino Altrove è pensata come un luogo antropologico che agisce da principio di senso per chi lo abita e principio di intelligibilità per chi lo osserva. Regina José Galindo e Iva Lulashi, rispettivamente con la performance e la pittura, forniscono una serie di immagini che sono registrazioni obiettive, trascrizioni reali e interpretazioni di storie individuali esplicitamente implicate nella storia collettiva.
Di fronte a un’evidente necessità di produzione di senso individuale, proprio dove e quando i riferimenti dell’identificazione collettiva sono più che mai fluttuanti, Vicino Altrove mostra l’indagine sull’eredità culturale, storica e sociale che Galindo e Lulashi conducono attraverso una selezione di opere che coesistono come elementi distinti e singoli di cui è impossibile negare le relazioni reciproche. Le performance contundenti di Galindo, come le scene popolari, a tratti oniriche, di Lulashi, non si propongono come interpretazioni da se stesse per se stesse ma, anzi, agevolano l’intreccio di nozioni storico-culturali con momenti di vita pubblica e privata ampiamente trasmessi e condivisi nella società contemporanea.
Inevitabilmente occupando il medesimo luogo, Regina José Galindo e Iva Lulashi assumono un’identità condivisa che attraversa Vicino Altrove nelle sembianze di un corpo: quello proprio che Galindo usa come atto di denuncia, di passione politica e di mobilitazione, e quello altrui che Lulashi dipinge dando sempre nuove e inaspettate sovrapposizioni estetiche a tematiche largamente note, politiche, o religiose o legate alla sfera erotica. Questo corpo condiviso è il corpo in cui non si dispiega soltanto l’atto in sé ma anche, e soprattutto, la tensione - o ancor meglio - la relazione prima, e vitale, tra uni che combattono gli eccessi di ego per smettere di essere separatamente in favore di un essere partecipe.
Regina José Galindo (1974) è nata a Città del Guatemala, dove vive e lavora. Ha ricevuto il Leone d’oro in occasione delle 51ª Biennale di Venezia nel 2005, nella categoria “young artist”. Nel 2011 ha ricevuto il Grand Prize della Biennale d’arti grafiche di Ljubljana. Ha partecipato alla 49^, 53^ e 54^ Biennale di Venezia, alla Whuzen Biennale China (2019), alla Aichi Triennale Japan (2019), a Documenta 14 ad Atene e Kassel, alla 9^ Biennale Internazionale di Cuenca, alla 29^ Biennale di Arte Grafica di Ljubljana, alla Biennale di Shanghai(2016), alla Biennale di Pontevedra (2010), alla 17^ Biennale di Sydney, alla 2^ Biennale di Moscow, alla 1^ Triennale di Auckland, the Venice-Istanbul Exhibition, alla 1^ Biennale di Arte e Architettura delle Isole Canadesi, alla 4^ Biennale di Valencia, alla 3^ Biennale di Albania, alla 2^ Biennale di Praga e alla 3^ Biennale di Lima. Tra i suoi ultimi progetti: Lavarse las manos, Real Academia de España (Roma); Die Feier (Vienna); World Power (Cina); El Gran Ritorno (Città del Guatemala).
Iva Lulashi (1988) è nata a Tirana e vive e lavora a Milano. Nel 2016 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Tra le sue ultime mostre personali: Love as a glass of water al Salzburger Kunstverein (Salisburgo), Eroticommunism alla Prometeogallery (Milano), Frames alla Villa Rondinelli, Archivio Porcinai (Fiesole). Ha esposto i suoi lavori per diverse mostre collettive come: Biennale Mediterranea Galeria kombtare e arteve (Tirana), Premio Francesco Fabbri, Villa Brandolini (Treviso), Premio Combat, Giovanni Fattori (Livorno), Uninspired Architetur: Public Space and Public Memory in Albania, Sincresis Arte Gallery (Empoli), Ex Gratia, Collezione Giuseppe Iannaccone (Milano), BienNolo, (Milano), La rivoluzione siamo noi - Autostrada Biennale (Prizren), Heavenly creatures strategies of being an seing, Kunstalle West (Lana), Libere tutte, Casa Testori (Milano), Collezione San Patrignano, Palazzo Vecchio (Firenze), Passing, Prometeogallery (Miami). Ha partecipato a workshop a Venezia (Forte Marghera), Bruges (Het Entrepot), Salisburgo (Nata Wien), Shkoder (Arthouse) e Milano (Viafarini in residence).
Vicino Altrove è pensata come un luogo antropologico che agisce da principio di senso per chi lo abita e principio di intelligibilità per chi lo osserva. Regina José Galindo e Iva Lulashi, rispettivamente con la performance e la pittura, forniscono una serie di immagini che sono registrazioni obiettive, trascrizioni reali e interpretazioni di storie individuali esplicitamente implicate nella storia collettiva.
Di fronte a un’evidente necessità di produzione di senso individuale, proprio dove e quando i riferimenti dell’identificazione collettiva sono più che mai fluttuanti, Vicino Altrove mostra l’indagine sull’eredità culturale, storica e sociale che Galindo e Lulashi conducono attraverso una selezione di opere che coesistono come elementi distinti e singoli di cui è impossibile negare le relazioni reciproche. Le performance contundenti di Galindo, come le scene popolari, a tratti oniriche, di Lulashi, non si propongono come interpretazioni da se stesse per se stesse ma, anzi, agevolano l’intreccio di nozioni storico-culturali con momenti di vita pubblica e privata ampiamente trasmessi e condivisi nella società contemporanea.
Inevitabilmente occupando il medesimo luogo, Regina José Galindo e Iva Lulashi assumono un’identità condivisa che attraversa Vicino Altrove nelle sembianze di un corpo: quello proprio che Galindo usa come atto di denuncia, di passione politica e di mobilitazione, e quello altrui che Lulashi dipinge dando sempre nuove e inaspettate sovrapposizioni estetiche a tematiche largamente note, politiche, o religiose o legate alla sfera erotica. Questo corpo condiviso è il corpo in cui non si dispiega soltanto l’atto in sé ma anche, e soprattutto, la tensione - o ancor meglio - la relazione prima, e vitale, tra uni che combattono gli eccessi di ego per smettere di essere separatamente in favore di un essere partecipe.
Regina José Galindo (1974) è nata a Città del Guatemala, dove vive e lavora. Ha ricevuto il Leone d’oro in occasione delle 51ª Biennale di Venezia nel 2005, nella categoria “young artist”. Nel 2011 ha ricevuto il Grand Prize della Biennale d’arti grafiche di Ljubljana. Ha partecipato alla 49^, 53^ e 54^ Biennale di Venezia, alla Whuzen Biennale China (2019), alla Aichi Triennale Japan (2019), a Documenta 14 ad Atene e Kassel, alla 9^ Biennale Internazionale di Cuenca, alla 29^ Biennale di Arte Grafica di Ljubljana, alla Biennale di Shanghai(2016), alla Biennale di Pontevedra (2010), alla 17^ Biennale di Sydney, alla 2^ Biennale di Moscow, alla 1^ Triennale di Auckland, the Venice-Istanbul Exhibition, alla 1^ Biennale di Arte e Architettura delle Isole Canadesi, alla 4^ Biennale di Valencia, alla 3^ Biennale di Albania, alla 2^ Biennale di Praga e alla 3^ Biennale di Lima. Tra i suoi ultimi progetti: Lavarse las manos, Real Academia de España (Roma); Die Feier (Vienna); World Power (Cina); El Gran Ritorno (Città del Guatemala).
Iva Lulashi (1988) è nata a Tirana e vive e lavora a Milano. Nel 2016 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Tra le sue ultime mostre personali: Love as a glass of water al Salzburger Kunstverein (Salisburgo), Eroticommunism alla Prometeogallery (Milano), Frames alla Villa Rondinelli, Archivio Porcinai (Fiesole). Ha esposto i suoi lavori per diverse mostre collettive come: Biennale Mediterranea Galeria kombtare e arteve (Tirana), Premio Francesco Fabbri, Villa Brandolini (Treviso), Premio Combat, Giovanni Fattori (Livorno), Uninspired Architetur: Public Space and Public Memory in Albania, Sincresis Arte Gallery (Empoli), Ex Gratia, Collezione Giuseppe Iannaccone (Milano), BienNolo, (Milano), La rivoluzione siamo noi - Autostrada Biennale (Prizren), Heavenly creatures strategies of being an seing, Kunstalle West (Lana), Libere tutte, Casa Testori (Milano), Collezione San Patrignano, Palazzo Vecchio (Firenze), Passing, Prometeogallery (Miami). Ha partecipato a workshop a Venezia (Forte Marghera), Bruges (Het Entrepot), Salisburgo (Nata Wien), Shkoder (Arthouse) e Milano (Viafarini in residence).
29
gennaio 2020
Regina José Galindo / Iva Lulashi – Vicino Altrove
Dal 29 gennaio al 14 marzo 2020
arte contemporanea
Location
PROMETEOGALLERY
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10-19
Vernissage
29 Gennaio 2020, h 19
Autore