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Religión y Biotecnología
Una gallina rinchiusa in uno scafandro spaziale, una tartaruga e un cane robot. Questi sono alcuni dei soggetti rappresentati attraverso il disegno tecnologico/surreale da Filiberto e Yanoski Mora
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Religión y Biotecnología
Mora Bros, Filiberto e Yanoski Mora Rosales, Havana – Cuba
A cura di Martina Poiana
Una gallina rinchiusa in uno scafandro spaziale, la testa di una capra percorsa da tubi e sensori, un cane robot. Questi sono alcuni dei soggetti rappresentati attraverso il disegno da Filiberto e Yanoski Mora.
L’immaginazione del duo si confronta con l’aspetto sacrificale nei riti della Santería sottolineandone gli aspetti legati non solo alla religiosità ma anche alla sostenibilità, all’ecologia, alla scienza e alla tecnologia.
I Mora Bros formulano delle proposte, sospese tra realtà e fantascienza, per fornire ai babalawo il surrogato del sangue sacrificale. Impegnati nella difesa della natura, progettano dei dispositivi in grado di riprodurlo artificialmente, con l’impiego di biotecnologie.
Nascono così delle macchine immaginarie per estrarre le anime e il sangue dagli animali da poter poi accumulare e conservare come si conservano i prodotti alimentari. Le essenze, una volta selezionate da polli, galline, maiali o capre dovrebbero essere prodotte industrialmente e vendute in lattine per diventare i principali ingredienti delle cerimonie dei babalawo. Questo progetto, che inizialmente nasce come un’alternativa puramente concettuale ai sacrifici animali, diventa successivamente una complessa ed articolata opera della quale i Mora Bros sono gli autori della storia ed interpretano anche il ruolo di progettisti, scienziati ed ingegneri.
I disegni esprimono la versatilità degli artisti che spingono all’estremo i limiti della loro immaginazione creando relazioni tra religione, arte, scienza e tecnologia. Con questa formula Filiberto e Yanoski parlano metaforicamente della salvaguardia ambientale e sottopongono con grande umorismo, all’attenzione della popolazione e dell’opinione pubblica, il tema della sostenibilità. Ciò che vediamo è allo stesso tempo familiare ed estraneo, radicato in ciò che è semplicemente ordinario e portato al limite dello straordinario.
In questo caso la scelta del disegno, come tecnica formale, restituisce all’opera sia il carattere di un progetto scientifico, relativo alla sfera industriale, sia un aspetto immaginativo-surreale.
Il progetto espresso con il disegno è una modalità di costruzione della realtà attraverso modelli immaginari e alternativi alla vita con una funzione tanto ambigua quanto l’oggetto che rappresenta. Questi disegni sembrano progetti tecnici, preparatori, per la realizzazione di un oggetto con funzionalità concrete.
Quotidiano e straordinario si confrontano e vengono riletti in questa serie con grande umorismo.
Nella mostra sono esposti una ventina di disegni accompagnati dal testo che Filiberto e Yanoski Mora hanno formulato prima di iniziare questo lavoro e che ne rappresenta il presupposto concettuale.
MORA BROS
Filiberto e Yanoski Mora Rosales vivono a lavorano a Regla, Havana. Si presentano come artisti ibridi e multidisciplinari, lavorano parallelamente alla cultura istituzionale, in e per qualunque contesto sociale, inserendosi trasversalmente nella scala di appartenenza al sistema dell’arte e procedendo da una produzione artistica verso una produzione più popular e viceversa. Si definiscono fabricantes de imágenes rivolgendosi non solo alle istituzioni dedicate all’arte, gallerie o musei, ma anche al mercato artigianale, alle scuole, al teatro o alla comunità religiosa di Regla.
Come esperti della lavorazione della cartapesta partecipano periodicamente a Womad (World of Music, Arts and Dance) realizzando laboratori per ragazzi. Partecipano a mostre collettive personali e collettive a livello nazionale ed internazionale.
Mora Bros, Filiberto e Yanoski Mora Rosales, Havana – Cuba
A cura di Martina Poiana
Una gallina rinchiusa in uno scafandro spaziale, la testa di una capra percorsa da tubi e sensori, un cane robot. Questi sono alcuni dei soggetti rappresentati attraverso il disegno da Filiberto e Yanoski Mora.
L’immaginazione del duo si confronta con l’aspetto sacrificale nei riti della Santería sottolineandone gli aspetti legati non solo alla religiosità ma anche alla sostenibilità, all’ecologia, alla scienza e alla tecnologia.
I Mora Bros formulano delle proposte, sospese tra realtà e fantascienza, per fornire ai babalawo il surrogato del sangue sacrificale. Impegnati nella difesa della natura, progettano dei dispositivi in grado di riprodurlo artificialmente, con l’impiego di biotecnologie.
Nascono così delle macchine immaginarie per estrarre le anime e il sangue dagli animali da poter poi accumulare e conservare come si conservano i prodotti alimentari. Le essenze, una volta selezionate da polli, galline, maiali o capre dovrebbero essere prodotte industrialmente e vendute in lattine per diventare i principali ingredienti delle cerimonie dei babalawo. Questo progetto, che inizialmente nasce come un’alternativa puramente concettuale ai sacrifici animali, diventa successivamente una complessa ed articolata opera della quale i Mora Bros sono gli autori della storia ed interpretano anche il ruolo di progettisti, scienziati ed ingegneri.
I disegni esprimono la versatilità degli artisti che spingono all’estremo i limiti della loro immaginazione creando relazioni tra religione, arte, scienza e tecnologia. Con questa formula Filiberto e Yanoski parlano metaforicamente della salvaguardia ambientale e sottopongono con grande umorismo, all’attenzione della popolazione e dell’opinione pubblica, il tema della sostenibilità. Ciò che vediamo è allo stesso tempo familiare ed estraneo, radicato in ciò che è semplicemente ordinario e portato al limite dello straordinario.
In questo caso la scelta del disegno, come tecnica formale, restituisce all’opera sia il carattere di un progetto scientifico, relativo alla sfera industriale, sia un aspetto immaginativo-surreale.
Il progetto espresso con il disegno è una modalità di costruzione della realtà attraverso modelli immaginari e alternativi alla vita con una funzione tanto ambigua quanto l’oggetto che rappresenta. Questi disegni sembrano progetti tecnici, preparatori, per la realizzazione di un oggetto con funzionalità concrete.
Quotidiano e straordinario si confrontano e vengono riletti in questa serie con grande umorismo.
Nella mostra sono esposti una ventina di disegni accompagnati dal testo che Filiberto e Yanoski Mora hanno formulato prima di iniziare questo lavoro e che ne rappresenta il presupposto concettuale.
MORA BROS
Filiberto e Yanoski Mora Rosales vivono a lavorano a Regla, Havana. Si presentano come artisti ibridi e multidisciplinari, lavorano parallelamente alla cultura istituzionale, in e per qualunque contesto sociale, inserendosi trasversalmente nella scala di appartenenza al sistema dell’arte e procedendo da una produzione artistica verso una produzione più popular e viceversa. Si definiscono fabricantes de imágenes rivolgendosi non solo alle istituzioni dedicate all’arte, gallerie o musei, ma anche al mercato artigianale, alle scuole, al teatro o alla comunità religiosa di Regla.
Come esperti della lavorazione della cartapesta partecipano periodicamente a Womad (World of Music, Arts and Dance) realizzando laboratori per ragazzi. Partecipano a mostre collettive personali e collettive a livello nazionale ed internazionale.
24
luglio 2010
Religión y Biotecnología
Dal 24 luglio al 29 agosto 2010
arte contemporanea
Location
RED ZONE ART
Sant'ambrogio Di Valpolicella, Piazza Della Pieve, 15, (Verona)
Sant'ambrogio Di Valpolicella, Piazza Della Pieve, 15, (Verona)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle ore 24.00
Vernissage
24 Luglio 2010, ore 18
Autore
Curatore