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Reliquaire
RELIQUAIRE è un progetto espositivo itinerante che prevede il coinvolgimento di ventuno artisti internazionali richiamati a ideare altrettante opere/oggetto/lampade che evocano un reliquiario dedicato a un artista, un movimento, un concetto artistico per loro importante.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 1 dicembre alle ore 17 il Museo MAGI ‘900 inaugura RELIQUAIRE, una mostra collettiva a cura di Adiacenze e progettata in collaborazione con la KOMA Gallery di Mons (Belgio).
RELIQUAIRE è un progetto espositivo itinerante che prevede il coinvolgimento di ventuno artisti internazionali richiamati a ideare altrettante opere/oggetto/lampade che evocano un reliquiario dedicato a un artista, un movimento, un concetto artistico per loro importante. Presentata per la prima volta presso lo spazio espositivo Adiacenze di Bologna a settembre 2017, la mostra è stata allestita nello stesso anno presso la KOMA Gallery di Mons (Belgio) per approdare ora nelle sale del Museo MAGI ‘900.
Alcuni artisti permangono nel nostro presente attraverso molteplici tracce iconiche: un colore particolare (come il blu di Klein), un materiale peculiare (come il feltro e il grasso di Beuys), forme geometriche caratteristiche (Brancusi) o un simbolo distintivo della loro presenza (la pipa di Magritte). Questi segni caratteristici sono autonomamente in grado di richiamare alla mente il ricordo dei loro autori, di ripresentarli immediatamente alla mente con forza e chiarezza. Pur trattandosi di semplici “cose”, esse sono in realtà investite di un coacervo di rimandi e connessioni con l’individuo che le ha utilizzate e i concetti che le hanno animate.
Come piccoli fuochi fatui notturni nello spazio si rivelano oggetti luminosi che restituiscono l’assenza dei concetti o delle persone ai quali sono dedicati; sono reliquiari, sono opere luminose, sono un’apparizione e invocazione, sono contenitori effimeri di un’essenza e di un animo artistico del quale ci parlano: sono un ponte che permette la comunione fantasmatica con l’assente. Ironicamente, attraverso l’atto dell’inscatolare (anche letterale), si crea un volume, una forma invadente e condensata, irradiante un’essenza auratica che permette alla coscienza di ciascuno di risvegliarsi, di meravigliarsi, di riscoprirsi di fronte al ricordo di un artista scomparso.
Ma in realtà nulla vieta ai ventuno artisti coinvolti, l’articolazione di una proposta anche sarcasticamente provocatoria, un omaggio beffardo che interroghi per assurdo quella magia sociale che è così strettamente connessa all’arte e quei meccanismi fittizi di investitura sociale che accompagnano le figure stesse degli artisti, piuttosto che la costituzione di un reliquiario di un artista ancora in vita. In fin dei conti il reliquiario, nella sua accezione più didascalica, è una scatola molto preziosa che serviva per mantenere resti sacri capaci di realizzare miracoli e guarigioni per mezzo dell’intercessione dei santi ai quali erano appartenuti.
In questo caso per RELIQUAIRE, gli artisti hanno pensato opere, oggetti contenitori di reliquie effimere, che irradiano luce più o meno fioca. Queste opere, “scatole” contenitrici di messaggi e invocatrici di pensieri artistici differenti, non sono più costituite da metalli preziosi come lo erano i reliquiari sacri, ma sono stampati in 3D, materiale che li rende molto più vicini allo spettatore, alla persona comune della nostra contemporaneità, togliendogli quell’idea di inarrivabilità salvifica degli originali.
La struttura delle opere è realizzata dall’azienda 3D PROTOTIPI di Cento (FE), sponsor tecnico del progetto, attraverso un processo di stampa 3D e corredata da luci led.
La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio con ingresso gratuito.
ARTISTI: Daniel Aulagnier, Philippe Baran, Cinzia Campolese, Andrè Chabot, Eirini Chatsatourian, Etienne Colas, Christine D’Arienzo, Dolores Gossye, Ester Grossi, Isabelle Linotte, Yvonne Mostard, Elisa Muliere, Sergio Nannicola, Marco Pellizzola, PetriPaselli, Laura Renna, Stefano Ronci, Maria Savoldi, Martine Vanderhoeven
RELIQUAIRE è un progetto espositivo itinerante che prevede il coinvolgimento di ventuno artisti internazionali richiamati a ideare altrettante opere/oggetto/lampade che evocano un reliquiario dedicato a un artista, un movimento, un concetto artistico per loro importante. Presentata per la prima volta presso lo spazio espositivo Adiacenze di Bologna a settembre 2017, la mostra è stata allestita nello stesso anno presso la KOMA Gallery di Mons (Belgio) per approdare ora nelle sale del Museo MAGI ‘900.
Alcuni artisti permangono nel nostro presente attraverso molteplici tracce iconiche: un colore particolare (come il blu di Klein), un materiale peculiare (come il feltro e il grasso di Beuys), forme geometriche caratteristiche (Brancusi) o un simbolo distintivo della loro presenza (la pipa di Magritte). Questi segni caratteristici sono autonomamente in grado di richiamare alla mente il ricordo dei loro autori, di ripresentarli immediatamente alla mente con forza e chiarezza. Pur trattandosi di semplici “cose”, esse sono in realtà investite di un coacervo di rimandi e connessioni con l’individuo che le ha utilizzate e i concetti che le hanno animate.
Come piccoli fuochi fatui notturni nello spazio si rivelano oggetti luminosi che restituiscono l’assenza dei concetti o delle persone ai quali sono dedicati; sono reliquiari, sono opere luminose, sono un’apparizione e invocazione, sono contenitori effimeri di un’essenza e di un animo artistico del quale ci parlano: sono un ponte che permette la comunione fantasmatica con l’assente. Ironicamente, attraverso l’atto dell’inscatolare (anche letterale), si crea un volume, una forma invadente e condensata, irradiante un’essenza auratica che permette alla coscienza di ciascuno di risvegliarsi, di meravigliarsi, di riscoprirsi di fronte al ricordo di un artista scomparso.
Ma in realtà nulla vieta ai ventuno artisti coinvolti, l’articolazione di una proposta anche sarcasticamente provocatoria, un omaggio beffardo che interroghi per assurdo quella magia sociale che è così strettamente connessa all’arte e quei meccanismi fittizi di investitura sociale che accompagnano le figure stesse degli artisti, piuttosto che la costituzione di un reliquiario di un artista ancora in vita. In fin dei conti il reliquiario, nella sua accezione più didascalica, è una scatola molto preziosa che serviva per mantenere resti sacri capaci di realizzare miracoli e guarigioni per mezzo dell’intercessione dei santi ai quali erano appartenuti.
In questo caso per RELIQUAIRE, gli artisti hanno pensato opere, oggetti contenitori di reliquie effimere, che irradiano luce più o meno fioca. Queste opere, “scatole” contenitrici di messaggi e invocatrici di pensieri artistici differenti, non sono più costituite da metalli preziosi come lo erano i reliquiari sacri, ma sono stampati in 3D, materiale che li rende molto più vicini allo spettatore, alla persona comune della nostra contemporaneità, togliendogli quell’idea di inarrivabilità salvifica degli originali.
La struttura delle opere è realizzata dall’azienda 3D PROTOTIPI di Cento (FE), sponsor tecnico del progetto, attraverso un processo di stampa 3D e corredata da luci led.
La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio con ingresso gratuito.
ARTISTI: Daniel Aulagnier, Philippe Baran, Cinzia Campolese, Andrè Chabot, Eirini Chatsatourian, Etienne Colas, Christine D’Arienzo, Dolores Gossye, Ester Grossi, Isabelle Linotte, Yvonne Mostard, Elisa Muliere, Sergio Nannicola, Marco Pellizzola, PetriPaselli, Laura Renna, Stefano Ronci, Maria Savoldi, Martine Vanderhoeven
01
dicembre 2018
Reliquaire
Dal primo dicembre 2018 al 06 gennaio 2019
arte contemporanea
Location
MAGI 900
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 18
Vernissage
1 Dicembre 2018, ore 17
Autore