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Remo Gordigiani – Il futuro nel passato
Nelle dodici sale di Palazzo Fabroni trovano spazio centoventi opere eseguite da Gordigiani tra il 1944 e il 1980, mentre altre sessantacinque sono invece in visione negli album, ordinate seguendo un criterio cronologico-tematico che documenta le fasi salienti dell’attività artistica di Gordigiani. Un breve documentario -Remo Gordigiani. Il valore dell’eclettismo- (2003) a cura di Antonio Frintino e Maurizio Tuci, con un intervento critico di Siliano Simoncini, ripercorre a grandi tappe la vita artistica del pittore pistoiese, dirette solo dall’amore profondo per la pittura.
Comunicato stampa
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Il Centro di Documentazione sull'Arte moderna e contemporanea pistoiese, istituzione nata dalla collaborazione di Comune di Pistoia, Provincia di Pistoia e Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia S.p.A., continua l'attività di ricognizione sugli artisti piu' significativi attivi nella città di Pistoia dalla metà del '900, già intrapresa dal 1988 dalla Circoscrizione n. 2 del Comune di Pistoia, dedicando una grande mostra retrospettiva all'artista toscano Remo Gordigiani (Empoli 1926-Pistoia 1991), intitolata REMO GORDIGIANI. IL FUTURO NEL PASSATO, curata dallo storico dell'arte Annamaria Iacuzzi, in cui ricostruisce il suo poliedrico percorso artistico, offrendo la possibilità di incontrare e riscoprire la sua opera pittorica, dal primo periodo figurativo, all'informale, fino ai collage, che sono il dato inedito e sorprendente del suo lavoro.
La mostra e' allestita dal 21 dicembre 2008 all'8 marzo 2009 a Pistoia nelle magnifiche sale di Palazzo Fabroni - Arti visive contemporanee, che ha già ospitato personali su importanti artisti italiani, tra i quali i pistoiesi Barni, Ruffi e Buscioni, Castellani, Kounellis, Pistoletto, Uncini e Claudio Parmiggiani. Realizzata con il contributo di Regione Toscana, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e Circoscrizione n. 2 del Comune di Pistoia, e' a ingresso libero.
L'inaugurazione dell'esposizione si terrà sabato 20 dicembre 2008 alle ore 17.30 nel Salone del Piano nobile del Palazzo, alla presenza della stessa curatrice Annamaria Iacuzzi e della critica di fama internazionale Lara Vinca Masini, che nei primi anni '60 segui' e apprezzo' il lavoro di Gordigiani, divenendo interprete attenta della poetica dell'artista.
Dopo le sette mostre monografiche che si sono alternate nel tempo fino al 2001 e l'esposizione su Gianfranco Chiavacci dello scorso anno il Centro di Documentazione approfondisce adesso l'indagine con la mostra retrospettiva dedicata a Remo Gordigiani.
Il percorso nella pittura di Remo Gordigiani ha inizio nei primi anni quaranta con esperienze legate alla tradizione figurativa toscana. Con la Biennale di Venezia del 1948 l'artista si avvicina ai linguaggi internazionali dai Fauve, all'Impressionismo al Cubismo. Dopo una prima fase prettamente figurativa di cui sono testimonianza splendidi ritratti conservati agli Uffizi e alla Galleria d'Arte Moderna di Firenze, presenti in mostra, si avvicina al linguaggio informale dando vita ad opere di un -magico' naturalismo nella serie di dipinti dei -Sottoboschi' e dei -Battelli'.
Con la serie dei -Romanici' eseguiti tra il 1962 e il 1964, Gordigiani abbandona l'informale e si rivolge a una sorta di Neoconcretismo. Nel 1964 una malattia da contatto alle mani lo allontana dalla pittura a olio e lo induce a cercare un nuovo linguaggio espressivo, dedicandosi con successo all'acquarello e al collage. Proprio le opere a collage costituiscono l'elemento inedito della mostra: si tratta di una selezione tra le 161 opere datate, firmate e numerate dall'artista stesso - che Gordigiani ha eseguito tra il 1964 e il 1981 e che non sono mai state esposte. I collage contengono diverse serie: quelle di -Aquileia' del '77 (Collage nn. 83-132); una piccola serie del -Mare' (Collage nn. 135-139); del -Prater di Vienna', del '78 (Collage nn. 141-149) la prima parte, dal '78 al '79 (Collage nn. 153-158) la seconda; una ripresa, impostata in modo assolutamente diverso dal primo, del tema dei -Romanici' (Collage nn. 150-153), per finire con due bellissimi -Still Life-D'apre's... da Peter Claesz', pittore fiammingo (Collage nn. 159-161).
-La mostra retrospettiva si avvalora proprio grazie all'irripetibile e fortunata circostanza di poter esaminare congiuntamente l'intera sequenza delle opere eseguite nella tecnica a collage.- - dichiara la curatrice Annamaria Iacuzzi - -In questa ottica la selezione dei collage esposta propone opere di rara originalità e bellezza in cui l'artista, in una personale dimensione di appagamento creativo, produce modulazioni di librata felicità compositiva. Il lavoro di Remo Gordigiani, nella sua poliedricità, si profila come frutto di una strenua e incessante ricerca sul presente. Il confronto, il dialogo e la sperimentazione in diretta su quanto di piu' aggiornato si svolgesse attorno contraddistingue il suo operato, e questa attitudine, che e' sintomo di una profonda attinenza agli accadimenti del tempo che muta, e' capace di ingenerare un processo creativo di intima originalità nella fedeltà ad una poetica pittorica.-
La pittura, l'amore per la pittura, e' l'elemento di grande coerenza poetica che si rintraccia nelle stagioni di Gordigiani. Anche quando usa il collage, lo fa con un tale rigore di ricerca, da non ancorarsi mai nella retriva prassi della ripetizione, giungendo a risultati cosi' originali da non trovare alcun riscontro con quanto si produceva contemporaneamente. Modernissimi, anzi, risultano tuttora i suoi collage, in cui egli vagheggiava di poter ancora sognare con la pittura.
-È sempre stata la pittura, solo la pittura la sua grande e inesauribile passione.- - scrive Lara Vinca Masini nel suo intervento per il catalogo - -Ne studiava, nella sua continua ricerca, le vicende internazionali trasformandone le acquisizioni secondo la sua concezione della pittura stessa, senza rifiutarne nulla, ma piegando ogni informazione ad una sua personale progettualità e ad una sua concezione-.
Nelle dodici sale di Palazzo Fabroni trovano spazio centoventi opere eseguite da Gordigiani tra il 1944 e il 1980, mentre altre sessantacinque sono invece in visione negli album, ordinate seguendo un criterio cronologico-tematico che documenta le fasi salienti dell'attività artistica di Gordigiani. Un breve documentario -Remo Gordigiani. Il valore dell'eclettismo- (2003) a cura di Antonio Frintino e Maurizio Tuci, con un intervento critico di Siliano Simoncini, ripercorre a grandi tappe la vita artistica del pittore pistoiese, dirette solo dall'amore profondo per la pittura.
La mostra e' corredata da un nutrito catalogo, edito da Gli Ori-Pistoia, il cui apparato iconografico offre un panorama esauriente dell'attività creativa di Remo Gordigiani, puntualizzando i periodi piu' significativi e analizzandone la ricerca. Corredo al catalogo un CD con la documentazione fotografica della serie completa dei lavori a collage eseguiti dall'artista.
In presentazione al volume si trova una testimonianza del critico Lara Vinca Masini.
Un testo della curatrice Annamaria Iacuzzi inquadra in maniera ampia tutto lo svolgimento pittorico di Gordigiani partendo dalle prime opere di ambito figurativo di marca -fauve' alle esperienze informali, fino al recupero neoconcreto e alla ricerca sul collage.
La sezione degli apparati arricchisce la lettura della vicenda artistica di Gordigiani, permettendo di inquadrarne il processo creativo in una prospettiva di dialettica con il panorama storico-artistico internazionale.
La mostra e' allestita dal 21 dicembre 2008 all'8 marzo 2009 a Pistoia nelle magnifiche sale di Palazzo Fabroni - Arti visive contemporanee, che ha già ospitato personali su importanti artisti italiani, tra i quali i pistoiesi Barni, Ruffi e Buscioni, Castellani, Kounellis, Pistoletto, Uncini e Claudio Parmiggiani. Realizzata con il contributo di Regione Toscana, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e Circoscrizione n. 2 del Comune di Pistoia, e' a ingresso libero.
L'inaugurazione dell'esposizione si terrà sabato 20 dicembre 2008 alle ore 17.30 nel Salone del Piano nobile del Palazzo, alla presenza della stessa curatrice Annamaria Iacuzzi e della critica di fama internazionale Lara Vinca Masini, che nei primi anni '60 segui' e apprezzo' il lavoro di Gordigiani, divenendo interprete attenta della poetica dell'artista.
Dopo le sette mostre monografiche che si sono alternate nel tempo fino al 2001 e l'esposizione su Gianfranco Chiavacci dello scorso anno il Centro di Documentazione approfondisce adesso l'indagine con la mostra retrospettiva dedicata a Remo Gordigiani.
Il percorso nella pittura di Remo Gordigiani ha inizio nei primi anni quaranta con esperienze legate alla tradizione figurativa toscana. Con la Biennale di Venezia del 1948 l'artista si avvicina ai linguaggi internazionali dai Fauve, all'Impressionismo al Cubismo. Dopo una prima fase prettamente figurativa di cui sono testimonianza splendidi ritratti conservati agli Uffizi e alla Galleria d'Arte Moderna di Firenze, presenti in mostra, si avvicina al linguaggio informale dando vita ad opere di un -magico' naturalismo nella serie di dipinti dei -Sottoboschi' e dei -Battelli'.
Con la serie dei -Romanici' eseguiti tra il 1962 e il 1964, Gordigiani abbandona l'informale e si rivolge a una sorta di Neoconcretismo. Nel 1964 una malattia da contatto alle mani lo allontana dalla pittura a olio e lo induce a cercare un nuovo linguaggio espressivo, dedicandosi con successo all'acquarello e al collage. Proprio le opere a collage costituiscono l'elemento inedito della mostra: si tratta di una selezione tra le 161 opere datate, firmate e numerate dall'artista stesso - che Gordigiani ha eseguito tra il 1964 e il 1981 e che non sono mai state esposte. I collage contengono diverse serie: quelle di -Aquileia' del '77 (Collage nn. 83-132); una piccola serie del -Mare' (Collage nn. 135-139); del -Prater di Vienna', del '78 (Collage nn. 141-149) la prima parte, dal '78 al '79 (Collage nn. 153-158) la seconda; una ripresa, impostata in modo assolutamente diverso dal primo, del tema dei -Romanici' (Collage nn. 150-153), per finire con due bellissimi -Still Life-D'apre's... da Peter Claesz', pittore fiammingo (Collage nn. 159-161).
-La mostra retrospettiva si avvalora proprio grazie all'irripetibile e fortunata circostanza di poter esaminare congiuntamente l'intera sequenza delle opere eseguite nella tecnica a collage.- - dichiara la curatrice Annamaria Iacuzzi - -In questa ottica la selezione dei collage esposta propone opere di rara originalità e bellezza in cui l'artista, in una personale dimensione di appagamento creativo, produce modulazioni di librata felicità compositiva. Il lavoro di Remo Gordigiani, nella sua poliedricità, si profila come frutto di una strenua e incessante ricerca sul presente. Il confronto, il dialogo e la sperimentazione in diretta su quanto di piu' aggiornato si svolgesse attorno contraddistingue il suo operato, e questa attitudine, che e' sintomo di una profonda attinenza agli accadimenti del tempo che muta, e' capace di ingenerare un processo creativo di intima originalità nella fedeltà ad una poetica pittorica.-
La pittura, l'amore per la pittura, e' l'elemento di grande coerenza poetica che si rintraccia nelle stagioni di Gordigiani. Anche quando usa il collage, lo fa con un tale rigore di ricerca, da non ancorarsi mai nella retriva prassi della ripetizione, giungendo a risultati cosi' originali da non trovare alcun riscontro con quanto si produceva contemporaneamente. Modernissimi, anzi, risultano tuttora i suoi collage, in cui egli vagheggiava di poter ancora sognare con la pittura.
-È sempre stata la pittura, solo la pittura la sua grande e inesauribile passione.- - scrive Lara Vinca Masini nel suo intervento per il catalogo - -Ne studiava, nella sua continua ricerca, le vicende internazionali trasformandone le acquisizioni secondo la sua concezione della pittura stessa, senza rifiutarne nulla, ma piegando ogni informazione ad una sua personale progettualità e ad una sua concezione-.
Nelle dodici sale di Palazzo Fabroni trovano spazio centoventi opere eseguite da Gordigiani tra il 1944 e il 1980, mentre altre sessantacinque sono invece in visione negli album, ordinate seguendo un criterio cronologico-tematico che documenta le fasi salienti dell'attività artistica di Gordigiani. Un breve documentario -Remo Gordigiani. Il valore dell'eclettismo- (2003) a cura di Antonio Frintino e Maurizio Tuci, con un intervento critico di Siliano Simoncini, ripercorre a grandi tappe la vita artistica del pittore pistoiese, dirette solo dall'amore profondo per la pittura.
La mostra e' corredata da un nutrito catalogo, edito da Gli Ori-Pistoia, il cui apparato iconografico offre un panorama esauriente dell'attività creativa di Remo Gordigiani, puntualizzando i periodi piu' significativi e analizzandone la ricerca. Corredo al catalogo un CD con la documentazione fotografica della serie completa dei lavori a collage eseguiti dall'artista.
In presentazione al volume si trova una testimonianza del critico Lara Vinca Masini.
Un testo della curatrice Annamaria Iacuzzi inquadra in maniera ampia tutto lo svolgimento pittorico di Gordigiani partendo dalle prime opere di ambito figurativo di marca -fauve' alle esperienze informali, fino al recupero neoconcreto e alla ricerca sul collage.
La sezione degli apparati arricchisce la lettura della vicenda artistica di Gordigiani, permettendo di inquadrarne il processo creativo in una prospettiva di dialettica con il panorama storico-artistico internazionale.
20
dicembre 2008
Remo Gordigiani – Il futuro nel passato
Dal 20 dicembre 2008 all'otto marzo 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO FABRONI ARTI VISIVE CONTEMPORANEE
Pistoia, Via Sant'andrea, 18, (Pistoia)
Pistoia, Via Sant'andrea, 18, (Pistoia)
Biglietti
Domenica 15 febbraio 2009 alle ore 16 si terrà una visita guidata gratuita. Le prossime visite guidata gratuite si terranno il 7 marzo e l'8 marzo alle ore 16.
Orario di apertura
martedi'-venerdi': 16-19, sabato-domenica: 10-13, 16-19; 6 gennaio 10-13, 15-19. Chiuso: lunedi', 25 e 26 dicembre, 1 gennaio
Vernissage
20 Dicembre 2008, ore 17,30 nel Salone del Piano nobile
Editore
GLI ORI
Autore
Curatore