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Remo Salvadori – L’osservatore non l’oggetto osservato
Dopo Giulio Paolini Remo Salvadori è l’artista invitato a confrontarsi con gli spazi scarpiani e con le sale del museo antico della Fondazione Querini Stampalia di Venezia
Comunicato stampa
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Dopo Giulio Paolini Remo Salvadori è l'artista invitato a confrontarsi con gli spazi scarpiani e con le sale del museo antico della Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Ancora una riflessione sul rapporto passato-presente-futuro.
Artista significativo tra coloro che hanno caratterizzato la scena europea fra la seconda metà degli Anni Settanta e la fine degli Anni Ottanta Remo Salvadori presenta, giovedì 17 marzo 2005 alle ore 18, un percorso di lavoro che invita a riconsiderare l’atto del vedere nella relazione con le opere del passato e del presente della Fondazione.
Muoversi tra le sue opere nella mostra alla Querini Stampalia è come seguire un percorso di luoghi familiari che risuona tra pause e riflessioni, tra fluidità e densità, tra geometrie essenziali e forme colme, tra evidenze e silenzi. Il percorso da seguire è tracciato tra il pianoterra e quello nobile del Palazzo dove ogni scultura è un frammento in rapporto al tutto denso dello spazio. Cosi’ Nel momento, opera realizzata in foglio di piombo, ci accoglie all’entrata e il ritmo dei suoi vuoti richiama le geometrie del vicino pavimento di De Luigi. Nel portego centrale del museo, dove il cerchio del grande Continuo infinito presente, poggiato a terra, svela la rappresentazione di un evento, figura di un germoglio: un segno in cui l’immaginare rende presenti origine e proporzioni in armonia con lo spazio e le opere intorno.
Pier Luigi Tazzi di Salvadori scrive : “Il suo dettato è quello di una sacralità tutta laica che afferma la positività dell’esistenza e l’interna armonia che accorda il vivente con il mondo e la sua sostanza, che è, nella sua visione, insieme e inestricabilmente materiale e spirituale. Scopo dell’arte è allora segnare nuclei di energia in cui quella sostanza si rivela e ci fa consapevoli della nostra vita nel mondo” .
La sua opera rimane come una traccia di qualcosa di difficilmente rappresentabile. Si tratta di 'famiglie' di opere/figure che si sono evolute secondo una maturazione lenta e consapevole; opere che si esprimono attraverso gli elementi primari e fondativi della vita come l'acqua, il colore e il metallo, ad offrire una percezione del tempo inedita.
Artista significativo tra coloro che hanno caratterizzato la scena europea fra la seconda metà degli Anni Settanta e la fine degli Anni Ottanta Remo Salvadori presenta, giovedì 17 marzo 2005 alle ore 18, un percorso di lavoro che invita a riconsiderare l’atto del vedere nella relazione con le opere del passato e del presente della Fondazione.
Muoversi tra le sue opere nella mostra alla Querini Stampalia è come seguire un percorso di luoghi familiari che risuona tra pause e riflessioni, tra fluidità e densità, tra geometrie essenziali e forme colme, tra evidenze e silenzi. Il percorso da seguire è tracciato tra il pianoterra e quello nobile del Palazzo dove ogni scultura è un frammento in rapporto al tutto denso dello spazio. Cosi’ Nel momento, opera realizzata in foglio di piombo, ci accoglie all’entrata e il ritmo dei suoi vuoti richiama le geometrie del vicino pavimento di De Luigi. Nel portego centrale del museo, dove il cerchio del grande Continuo infinito presente, poggiato a terra, svela la rappresentazione di un evento, figura di un germoglio: un segno in cui l’immaginare rende presenti origine e proporzioni in armonia con lo spazio e le opere intorno.
Pier Luigi Tazzi di Salvadori scrive : “Il suo dettato è quello di una sacralità tutta laica che afferma la positività dell’esistenza e l’interna armonia che accorda il vivente con il mondo e la sua sostanza, che è, nella sua visione, insieme e inestricabilmente materiale e spirituale. Scopo dell’arte è allora segnare nuclei di energia in cui quella sostanza si rivela e ci fa consapevoli della nostra vita nel mondo” .
La sua opera rimane come una traccia di qualcosa di difficilmente rappresentabile. Si tratta di 'famiglie' di opere/figure che si sono evolute secondo una maturazione lenta e consapevole; opere che si esprimono attraverso gli elementi primari e fondativi della vita come l'acqua, il colore e il metallo, ad offrire una percezione del tempo inedita.
17
marzo 2005
Remo Salvadori – L’osservatore non l’oggetto osservato
Dal 17 marzo all'otto maggio 2005
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA
Venezia, Campo Santa Maria Formosa, 5252, (Venezia)
Venezia, Campo Santa Maria Formosa, 5252, (Venezia)
Biglietti
intero: 6 €; ridotto 4 €
Orario di apertura
10-18, venerdì e sabato fino alle 22. Chiuso il lunedì
Vernissage
17 Marzo 2005, ore 18
Autore
Curatore