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Ren Con Tre – Pantani-Surace
il MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna è lieto di presentare l’incontro con Pantani-Surace “Voglio sentire il rumore di tutte le cose” / Talk + performace con il gruppo musicale Kiddycar
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Generazioni!
a cura di Lelio Aiello, Sergia Avveduti, Paolo Parisi
MAMbo-Museo d'Arte Moderna di Bologna | Via Don MInzoni 14
giovedì 3 marzo | h 18.00 |
PANTANI-SURACE
Voglio sentire il rumore di tutte le cose
Talk + performance con i Kiddycar
Pantani-Surace (giovedì 3 marzo h 18.00)
presenterà una performance con il gruppo musicale Kiddycar con cui hanno di recente realizzato il videoclip drop by drop. Si parte quindi da una trasposizione performativa proprio di questa loro ultima collaborazione, per proseguire successivamente con la testimonianza diretta del duo artistico.
Lia Pantani (Firenze, 1966) e Giovanni Surace (Vibo Valentia, 1964)
residenti in Toscana, collaborano dal 1995 e sono interessati alla processualità delle cose e alla mutevolezza dei fenomeni naturali. Nelle loro opere è sempre presente un ritmo fluttuante, una mutazione di stato, una trasformazione che genera nuovo senso. Il tempo gioca un ruolo fondamentale nella loro produzione. Il consumarsi, l'esaurirsi o il modificarsi in una nuova forma: un'estetica dell'instabilità in grado di far cogliere l'unicità di un attimo. Le loro opere sono quasi sempre intensamente legate alla fisicità e alla storia dell'ambiente espositivo e a volte è lo stesso spettatore che mette in moto un processo di cambiamento. Una poetica, la loro, che condensa e riassume il tutto nell'essenziale, nel transitorio, nell'attimo che di continuo rinnova se stesso.
La partecipazione a mostre collettive inizia nel 1999 con l'installazione site-specific In giardino, presso la casa di Piergiorgio e Gabriella Fornello a Prato. Tra le numerose partecipazioni: N°1, Museo Laboratorio, Città Sant'Angelo (Pescara), 2002; Working Insider, a cura di Sergio Risaliti, Stazione Leopolda, Firenze, 2003; 7sieben, a cura di Lelio Aiello, Galleria Rachel Haferkamp, Colonia, Germania, 2003; B Y O. Bring Your Own, opere collezione Teseco, a cura di Saretto Cincinelli e Alberto Mugaini, MAN, Nuoro, 2005; Mobili, a cura di Elisa Del Prete e Lelio Aiello, Nosadella due, Bologna, 2007. Tra le mostre personali: Se la memoria mi dice il vero, a cura di Ilaria Mariotti, Certosa Monumentale di Calci, Pisa, 2001; Eco e Narciso, a cura di Sergio Risaliti e R.De Marchi, Villar Pellice (Torino), 2003; Non spiegatemi perché la pioggia si trasforma in grandine, Galleria Nicola Fornello, Prato, 2004;Ti amo, a cura di Laura Culpan, Galleria Madder 139, Londra, UK, 2008.
Kiddycar formato da Valentina Cidda, Simon Chiappelli, Paolo Ferri e Stefano Santoni, la creatività del gruppo si sviluppa attraverso la contaminazione, quella operata negli influssi di Gainsbourg, nelle influenze del rock e post rock nordico-scandinavo, oppure in quelle di un Sufjian Stevens che, nonostante la sua esagerata vena creativa, ha molto da insegnare nella composizione di brani arrangiati con la pazienza e la precisione di un orafo.
Col supporto di Accademia di Belle Arti di Bologna, MAMbo –Museo d’Arte Moderna di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte. Media partners: UndoNet , Exibart, Città del Capo-Radio Metropolitana, Radio Fujiko, Edizioni Zero. Con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Provincia di Bologna.
a cura di Lelio Aiello, Sergia Avveduti, Paolo Parisi
MAMbo-Museo d'Arte Moderna di Bologna | Via Don MInzoni 14
giovedì 3 marzo | h 18.00 |
PANTANI-SURACE
Voglio sentire il rumore di tutte le cose
Talk + performance con i Kiddycar
Pantani-Surace (giovedì 3 marzo h 18.00)
presenterà una performance con il gruppo musicale Kiddycar con cui hanno di recente realizzato il videoclip drop by drop. Si parte quindi da una trasposizione performativa proprio di questa loro ultima collaborazione, per proseguire successivamente con la testimonianza diretta del duo artistico.
Lia Pantani (Firenze, 1966) e Giovanni Surace (Vibo Valentia, 1964)
residenti in Toscana, collaborano dal 1995 e sono interessati alla processualità delle cose e alla mutevolezza dei fenomeni naturali. Nelle loro opere è sempre presente un ritmo fluttuante, una mutazione di stato, una trasformazione che genera nuovo senso. Il tempo gioca un ruolo fondamentale nella loro produzione. Il consumarsi, l'esaurirsi o il modificarsi in una nuova forma: un'estetica dell'instabilità in grado di far cogliere l'unicità di un attimo. Le loro opere sono quasi sempre intensamente legate alla fisicità e alla storia dell'ambiente espositivo e a volte è lo stesso spettatore che mette in moto un processo di cambiamento. Una poetica, la loro, che condensa e riassume il tutto nell'essenziale, nel transitorio, nell'attimo che di continuo rinnova se stesso.
La partecipazione a mostre collettive inizia nel 1999 con l'installazione site-specific In giardino, presso la casa di Piergiorgio e Gabriella Fornello a Prato. Tra le numerose partecipazioni: N°1, Museo Laboratorio, Città Sant'Angelo (Pescara), 2002; Working Insider, a cura di Sergio Risaliti, Stazione Leopolda, Firenze, 2003; 7sieben, a cura di Lelio Aiello, Galleria Rachel Haferkamp, Colonia, Germania, 2003; B Y O. Bring Your Own, opere collezione Teseco, a cura di Saretto Cincinelli e Alberto Mugaini, MAN, Nuoro, 2005; Mobili, a cura di Elisa Del Prete e Lelio Aiello, Nosadella due, Bologna, 2007. Tra le mostre personali: Se la memoria mi dice il vero, a cura di Ilaria Mariotti, Certosa Monumentale di Calci, Pisa, 2001; Eco e Narciso, a cura di Sergio Risaliti e R.De Marchi, Villar Pellice (Torino), 2003; Non spiegatemi perché la pioggia si trasforma in grandine, Galleria Nicola Fornello, Prato, 2004;Ti amo, a cura di Laura Culpan, Galleria Madder 139, Londra, UK, 2008.
Kiddycar formato da Valentina Cidda, Simon Chiappelli, Paolo Ferri e Stefano Santoni, la creatività del gruppo si sviluppa attraverso la contaminazione, quella operata negli influssi di Gainsbourg, nelle influenze del rock e post rock nordico-scandinavo, oppure in quelle di un Sufjian Stevens che, nonostante la sua esagerata vena creativa, ha molto da insegnare nella composizione di brani arrangiati con la pazienza e la precisione di un orafo.
Col supporto di Accademia di Belle Arti di Bologna, MAMbo –Museo d’Arte Moderna di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte. Media partners: UndoNet , Exibart, Città del Capo-Radio Metropolitana, Radio Fujiko, Edizioni Zero. Con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Provincia di Bologna.
03
marzo 2011
Ren Con Tre – Pantani-Surace
03 marzo 2011
incontro - conferenza
Location
MAMBO – MUSEO D’ARTE MODERNA DI BOLOGNA
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Vernissage
3 Marzo 2011, ore 18
Sito web
www.dejavu-bo.it
Autore
Curatore