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Renata Maccaro – La via del Toro
Renata Maccaro si inoltra nel territorio del subconscio elaborando un linguaggio pittorico simbolico sui generis
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Bibliothè Contemporary Art riapre la stagione di Incontri curati da Francesca Pietracci con la mostra
dell’artista romana Renata Maccaro
Renata Maccaro si inoltra nel territorio del subconscio elaborando un linguaggio pittorico simbolico sui
generis. Se infatti il Simbolismo era nato alla fine del 1800 come contraltare dell’Impressionismo e
dell’Espressionismo, lei recupera e inserisce in esso anche il tratto materico e deformante per raccontare
una figura umana simbolo della ricerca interiore e dell’esperienza alchemica in senso junghiano.
Il titolo “La via del Toro” allude ad un percorso di formazione e autoconoscenza che tende alla conciliazione
degli opposti e che offre la possibilità di inoltrarsi in argomenti specifici che spaziano dall’estetica alla
filosofia, dalla psicanalisi alla letteratura.
Ma soprattutto costituisce l’opportunità di far emergere quel mondo del silenzio che, seppure per lo più
avulso dalle attuali esperienze e linguaggi dell’arte contemporanea, costituisce un substrato comunque
presente nella civiltà occidentale.
Oscillando tra Moréas a Bergson, concepisce l'arte come espressione concreta e analogica dell'Idea,
momento d'incontro e di fusione tra elementi della percezione sensoriale ed elementi spirituali. Si tratta di un
recupero di concezioni arcaiche intese come sintesi tra visibile e invisibile, spirito e sensi, sogno e vita,
allegoria e mito, etica, religione ed esoterismo.
Il suo viaggio all’interno dei sotterranei dell’anima (Aldo Carotenuto), si traduce nella luce di un sole
sotterraneo, di una luce che diventa nera e irradia un corpo di carne splendente (radieuse) e di carne
oscura (sombre).
Parliamo della nigredo (o opera al nero) all’origine uno dei tre stadi fondamentali dell’opus alchemicum per
ottenere la pietra filosofale, in cui la materia si dissolve putrefacendosi, ma soprattutto elemento simbolico
significativo recuperato da Carl Gustav Jung.
La sua quindi è una “pittura a memoria” che, grazie a questo, assume lo spessore di un racconto.
Vicina anche al concetto di nigredo espresso da Bataille, evidenzia una parte del simbolismo alchemico
maggiormente libertaria che sfocia in una soggettività plurale, lacerata, dionisiaca. Contrapponendosi anche
lei ai sistemi chiusi e alla gerarchia dei simboli, gioca con le immagini a volte in modo ironico e a volte
drammatico, parlando di emozioni, percezioni, sensazioni e soprattutto evidenziando il tessuto relazionale
con l’altro (…)
Francesca Pietracci
(dal testo in catalogo “Nigredo”)
dell’artista romana Renata Maccaro
Renata Maccaro si inoltra nel territorio del subconscio elaborando un linguaggio pittorico simbolico sui
generis. Se infatti il Simbolismo era nato alla fine del 1800 come contraltare dell’Impressionismo e
dell’Espressionismo, lei recupera e inserisce in esso anche il tratto materico e deformante per raccontare
una figura umana simbolo della ricerca interiore e dell’esperienza alchemica in senso junghiano.
Il titolo “La via del Toro” allude ad un percorso di formazione e autoconoscenza che tende alla conciliazione
degli opposti e che offre la possibilità di inoltrarsi in argomenti specifici che spaziano dall’estetica alla
filosofia, dalla psicanalisi alla letteratura.
Ma soprattutto costituisce l’opportunità di far emergere quel mondo del silenzio che, seppure per lo più
avulso dalle attuali esperienze e linguaggi dell’arte contemporanea, costituisce un substrato comunque
presente nella civiltà occidentale.
Oscillando tra Moréas a Bergson, concepisce l'arte come espressione concreta e analogica dell'Idea,
momento d'incontro e di fusione tra elementi della percezione sensoriale ed elementi spirituali. Si tratta di un
recupero di concezioni arcaiche intese come sintesi tra visibile e invisibile, spirito e sensi, sogno e vita,
allegoria e mito, etica, religione ed esoterismo.
Il suo viaggio all’interno dei sotterranei dell’anima (Aldo Carotenuto), si traduce nella luce di un sole
sotterraneo, di una luce che diventa nera e irradia un corpo di carne splendente (radieuse) e di carne
oscura (sombre).
Parliamo della nigredo (o opera al nero) all’origine uno dei tre stadi fondamentali dell’opus alchemicum per
ottenere la pietra filosofale, in cui la materia si dissolve putrefacendosi, ma soprattutto elemento simbolico
significativo recuperato da Carl Gustav Jung.
La sua quindi è una “pittura a memoria” che, grazie a questo, assume lo spessore di un racconto.
Vicina anche al concetto di nigredo espresso da Bataille, evidenzia una parte del simbolismo alchemico
maggiormente libertaria che sfocia in una soggettività plurale, lacerata, dionisiaca. Contrapponendosi anche
lei ai sistemi chiusi e alla gerarchia dei simboli, gioca con le immagini a volte in modo ironico e a volte
drammatico, parlando di emozioni, percezioni, sensazioni e soprattutto evidenziando il tessuto relazionale
con l’altro (…)
Francesca Pietracci
(dal testo in catalogo “Nigredo”)
12
ottobre 2011
Renata Maccaro – La via del Toro
Dal 12 al 26 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
BIBLIOTHE’ CONTEMPORARY ART GALLERY
Roma, Via Celsa, 4/5, (ROMA)
Roma, Via Celsa, 4/5, (ROMA)
Orario di apertura
lun / sab: 12/22
Vernissage
12 Ottobre 2011, ore 18.30
Autore
Curatore