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Renato Guttuso. Il Realismo e l’attualità dell’immagine
La mostra riunisce oltre 50 opere primarie di Guttuso, dalla nature morte della fine degli anni ’30 e dei primi ’40 al drammatico Partigiana assassinata, 1954, dal visionario Bambino sul mostro, 1966, all’’epico Comizio di quartiere, 1975
Comunicato stampa
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Se Pier Paolo Pasolini è stato il neorealista della parola, mentre Federico Fellini e Vittorio De Sica hanno portato il neorealismo al suo culmine sul grande schermo, Renato Guttuso è il maggiore esponente del realismo in pittura. Attraverso l'attentissima selezione di opere del Maestro riunite nella mostra realizzata dall'Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta e ospitata al Museo Archeologico Regionale di Aosta, curata da Flaminio Gualdoni con Franco Calarota, il visitatore potrà instaurare di persona un dialogo con l'opera di un artista che cerca la verità proprio nella relazione con il suo pubblico.
La mostra riunisce oltre 50 opere primarie di Guttuso, dalla nature morte della fine degli anni '30 e dei primi '40 al drammatico Partigiana assassinata, 1954, dal visionario Bambino sul mostro, 1966, allepico Comizio di quartiere, 1975.
Scrive Flaminio Gualdoni nel saggio introduttivo al catalogo: Ora che lideologia dellavanguardismo a ogni costo cede il posto a riflessioni meditate sul secondo dopoguerra, la scelta ispida di Guttuso, unaristocrazia formale attenta allo stesso tempo alle ragioni essenziali del comunicare, conferma che il senso della storia può essere continuità e non rottura, far nuova la sostanza dello sguardo e non la pelle del far vedere, riportare lumano al centro del discorso e non limitarsi a unarte che parli solo darte.
Profondamente coinvolto nel clima sociale e politico del suo tempo, Renato Guttuso è tra le coscienze più autorevoli dellarte del secondo dopoguerra.
Sin dalla metà degli anni 30 la sua scelta è chiara, in nome di una figurazione che da un lato recuperi in modo critico lidentità antica della pittura, la sua capacità di farsi racconto ed emblema, e dallaltro sia lo specchio critico di un rapporto intenso, lucido, drammatico anche, con la storia.
La precoce scelta antifascista, ladesione al movimento comunista, ne fanno linterprete maggiore di un realismo che non è scelta retorica e celebrativa, ma testimonianza critica del proprio tempo, del presente individuale e collettivo, di cui restituire una verità possibile.
Vorrei arrivare alla totale libertà in arte, libertà che, come nella vita, consiste nella verità, scrive Guttuso. E ancora: Sempre ha contato, soprattutto, per me il rapporto con le cose. Trovare, o credere di trovare questo rapporto (naturalmente non stabile né fisso) ha significato, in qualche modo, tentare la possibilità di comunicare tale rapporto. Unarte senza pubblico non esiste.
Colta tanto quanto antiintellettualistica, la pittura di Guttuso sceglie temi di genere, dalla natura morta al ritratto al nudo, fondendo registri che vanno dallamore per il Rinascimento e il Seicento allumore popolaresco, dalla sintesi formalmente forte alla narratività, dallevidenza potente delle cose allallegoria.
La sua è, anche, partecipazione piena al dibattito delle avanguardie, di cui ha piena consapevolezza ma che sempre guarda da un punto di vista di piena, rivendicata autonomia.
Riflette sullespressionismo, instaura un dialogo serrato con Picasso e le sue sintesi brucianti, polemizza con il disimpegno etico delle correnti a lui contemporanee, perché per lui la realtà è un rendiconto di ciò che la realtà è, di ciò che è delluomo.
RENATO GUTTUSO. Il Realismo e l'attualità dell'immagine
Aosta, Museo Archeologico Regionale, Piazza Roncas 12
27 marzo 22 settembre 2013
Mostra realizzata da: Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle dAosta. A cura di: Flaminio Gualdoni con Franco Calarota
Orario: dal martedì alla domenica 10.00 18.00. Lunedì chiuso.
Produzione e organizzazione della mostra: Anonima Talenti Srl
Catalogo Silvana Editoriale
Per informazioni:
Assessorato Istruzione e Cultura
Attività espositive: tel. 0165.274401
E-mail: u-mostre@regione.vda.it
Internet: www.regione.vda.it
In collaborazione con: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo Padova
tel. 049.663499 gestione1@studioesseci.net
www.studioesseci.net
La mostra riunisce oltre 50 opere primarie di Guttuso, dalla nature morte della fine degli anni '30 e dei primi '40 al drammatico Partigiana assassinata, 1954, dal visionario Bambino sul mostro, 1966, allepico Comizio di quartiere, 1975.
Scrive Flaminio Gualdoni nel saggio introduttivo al catalogo: Ora che lideologia dellavanguardismo a ogni costo cede il posto a riflessioni meditate sul secondo dopoguerra, la scelta ispida di Guttuso, unaristocrazia formale attenta allo stesso tempo alle ragioni essenziali del comunicare, conferma che il senso della storia può essere continuità e non rottura, far nuova la sostanza dello sguardo e non la pelle del far vedere, riportare lumano al centro del discorso e non limitarsi a unarte che parli solo darte.
Profondamente coinvolto nel clima sociale e politico del suo tempo, Renato Guttuso è tra le coscienze più autorevoli dellarte del secondo dopoguerra.
Sin dalla metà degli anni 30 la sua scelta è chiara, in nome di una figurazione che da un lato recuperi in modo critico lidentità antica della pittura, la sua capacità di farsi racconto ed emblema, e dallaltro sia lo specchio critico di un rapporto intenso, lucido, drammatico anche, con la storia.
La precoce scelta antifascista, ladesione al movimento comunista, ne fanno linterprete maggiore di un realismo che non è scelta retorica e celebrativa, ma testimonianza critica del proprio tempo, del presente individuale e collettivo, di cui restituire una verità possibile.
Vorrei arrivare alla totale libertà in arte, libertà che, come nella vita, consiste nella verità, scrive Guttuso. E ancora: Sempre ha contato, soprattutto, per me il rapporto con le cose. Trovare, o credere di trovare questo rapporto (naturalmente non stabile né fisso) ha significato, in qualche modo, tentare la possibilità di comunicare tale rapporto. Unarte senza pubblico non esiste.
Colta tanto quanto antiintellettualistica, la pittura di Guttuso sceglie temi di genere, dalla natura morta al ritratto al nudo, fondendo registri che vanno dallamore per il Rinascimento e il Seicento allumore popolaresco, dalla sintesi formalmente forte alla narratività, dallevidenza potente delle cose allallegoria.
La sua è, anche, partecipazione piena al dibattito delle avanguardie, di cui ha piena consapevolezza ma che sempre guarda da un punto di vista di piena, rivendicata autonomia.
Riflette sullespressionismo, instaura un dialogo serrato con Picasso e le sue sintesi brucianti, polemizza con il disimpegno etico delle correnti a lui contemporanee, perché per lui la realtà è un rendiconto di ciò che la realtà è, di ciò che è delluomo.
RENATO GUTTUSO. Il Realismo e l'attualità dell'immagine
Aosta, Museo Archeologico Regionale, Piazza Roncas 12
27 marzo 22 settembre 2013
Mostra realizzata da: Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle dAosta. A cura di: Flaminio Gualdoni con Franco Calarota
Orario: dal martedì alla domenica 10.00 18.00. Lunedì chiuso.
Produzione e organizzazione della mostra: Anonima Talenti Srl
Catalogo Silvana Editoriale
Per informazioni:
Assessorato Istruzione e Cultura
Attività espositive: tel. 0165.274401
E-mail: u-mostre@regione.vda.it
Internet: www.regione.vda.it
In collaborazione con: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo Padova
tel. 049.663499 gestione1@studioesseci.net
www.studioesseci.net
26
marzo 2013
Renato Guttuso. Il Realismo e l’attualità dell’immagine
Dal 26 marzo al 22 settembre 2013
arte contemporanea
Location
MAR – MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE
Aosta, Piazza Pietro Leonardo Roncas, 12, (Aosta)
Aosta, Piazza Pietro Leonardo Roncas, 12, (Aosta)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica 10.00 18.00. Lunedì chiuso
Vernissage
26 Marzo 2013, ore 18
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore