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Renato Tosini – Esercizi di stile. Disegni 2005-2012
Quattordici opere finemente tratteggiate a carboncino e gessetti, che costituiscono una selezione assai rappresentativa dell’ideare e agire artistici del grande pittore palermitano e che quindi possono a buon diritto essere considerate una efficace “summa” del suo operato pluridecennale
Comunicato stampa
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Quattordici disegni di grandi dimensioni (cm 70x100), realizzati da Renato Tosini fra il 2005 ed il 2012, saranno esposti alla galleria XXS aperto al contemporaneo da giovedì 6 marzo (inaugurazione ore 19) fino a sabato 22.
Quattordici opere finemente tratteggiate a carboncino e gessetti, che costituiscono una selezione assai rappresentativa dell’ideare e
agire artistici del grande pittore palermitano e che quindi possono a buon diritto essere considerate una efficace “summa” del suo operato
pluridecennale. Non si tratta di semplici schizzi o di bozzetti finalizzati a successivi e più
completi esiti pittorici (Tosini, purtroppo, non dipinge più da qualche anno e comunque predilige le pagine dei beneamati “moleskine” quale
ottimale supporto per pensieri e sfoghi in libertà), ma di opere pienamente compiute e concluse in ogni dettaglio tecnico e linguistico, in grado di incarnare e veicolare a perfezione la sua peculiare e inconfondibile cifra stilistica. Sono infatti i suoi ormai tipici personaggi (i
caratteristici “borghesi” calvi e corpulenti) ad animare gran parte di queste carte in esposizione, facendosi carico – ancora una volta – della
salace critica che da sempre egli muove al mondo circostante. Essi non sono più i protagonisti delle grandi narrazioni per immagini che hanno
caratterizzato i precedenti quadri ad olio – Tosini si è sempre definito uno “scrittore di dipinti” –, ma piuttosto dei soggetti monologanti in una concisa e disadorna trama da racconto breve o da acuto e fulminante aforisma. E ciò senza alcuna perdita di intensità visuale o di efficacia
narrativa; anzi, la penetranza del segno grafico e la stringatezza dell’eloquio rafforzano vieppiù l’acidità urticante dell’invettiva, facendo di
questi splendidi disegni un distillato del disprezzo maturato negli anni dall’autore per i vizi e i vezzi della società contemporanea. L’ironia graffiante e pungente – ormai divenuta duro sarcasmo – non lascia più alcuno spazio a quelle componenti di incanto fanciullesco che
punteggiavano la pittura precedente. Ora prevale nettamente un linguaggio figurativo ove gli abituali connotati tardo-espressionisti e neo-
oggettivi (riconducibili agli exempla teutonici di Beckmann, Dix e Grosz), seppur leggermente mitigati negli aspetti più aspri e crudi, si fanno
esclusiva funzione d’una analisi lucida e impietosa delle innumerevoli miserie di cui è intrisa la natura umana. Un raffinato “pessimismo della ragione” – quello consegnatoci da Tosini con questo suo ultimo casellario umano – che non dà adito a speranze o indulgenze; una sequenza di
impareggiabili “esercizi di stile”, in grado di raccontare la stessa e personalissima anti-utopia con un modulo espressivo (il solito e inconfondibile “tipo borghese”, caratteristicamente calvo e corpulento) eternamente uguale a sé e tuttavia continuamente rinnovato. Una radicata sfiducia nei confronti dell’uomo – e in particolare dell’uomo di potere – che Renato Tosini ripropone ogni volta con sfumature sorprendenti ed inattese, offrendoci prospettive sempre diverse (e mai ovvie) con cui guardare nel profondo la realtà. La mostra, curata da Salvo Ferlito, potrà essere vista fino al 22 marzo, dal martedì al sabato, dalle 17 alle 20.
Quattordici opere finemente tratteggiate a carboncino e gessetti, che costituiscono una selezione assai rappresentativa dell’ideare e
agire artistici del grande pittore palermitano e che quindi possono a buon diritto essere considerate una efficace “summa” del suo operato
pluridecennale. Non si tratta di semplici schizzi o di bozzetti finalizzati a successivi e più
completi esiti pittorici (Tosini, purtroppo, non dipinge più da qualche anno e comunque predilige le pagine dei beneamati “moleskine” quale
ottimale supporto per pensieri e sfoghi in libertà), ma di opere pienamente compiute e concluse in ogni dettaglio tecnico e linguistico, in grado di incarnare e veicolare a perfezione la sua peculiare e inconfondibile cifra stilistica. Sono infatti i suoi ormai tipici personaggi (i
caratteristici “borghesi” calvi e corpulenti) ad animare gran parte di queste carte in esposizione, facendosi carico – ancora una volta – della
salace critica che da sempre egli muove al mondo circostante. Essi non sono più i protagonisti delle grandi narrazioni per immagini che hanno
caratterizzato i precedenti quadri ad olio – Tosini si è sempre definito uno “scrittore di dipinti” –, ma piuttosto dei soggetti monologanti in una concisa e disadorna trama da racconto breve o da acuto e fulminante aforisma. E ciò senza alcuna perdita di intensità visuale o di efficacia
narrativa; anzi, la penetranza del segno grafico e la stringatezza dell’eloquio rafforzano vieppiù l’acidità urticante dell’invettiva, facendo di
questi splendidi disegni un distillato del disprezzo maturato negli anni dall’autore per i vizi e i vezzi della società contemporanea. L’ironia graffiante e pungente – ormai divenuta duro sarcasmo – non lascia più alcuno spazio a quelle componenti di incanto fanciullesco che
punteggiavano la pittura precedente. Ora prevale nettamente un linguaggio figurativo ove gli abituali connotati tardo-espressionisti e neo-
oggettivi (riconducibili agli exempla teutonici di Beckmann, Dix e Grosz), seppur leggermente mitigati negli aspetti più aspri e crudi, si fanno
esclusiva funzione d’una analisi lucida e impietosa delle innumerevoli miserie di cui è intrisa la natura umana. Un raffinato “pessimismo della ragione” – quello consegnatoci da Tosini con questo suo ultimo casellario umano – che non dà adito a speranze o indulgenze; una sequenza di
impareggiabili “esercizi di stile”, in grado di raccontare la stessa e personalissima anti-utopia con un modulo espressivo (il solito e inconfondibile “tipo borghese”, caratteristicamente calvo e corpulento) eternamente uguale a sé e tuttavia continuamente rinnovato. Una radicata sfiducia nei confronti dell’uomo – e in particolare dell’uomo di potere – che Renato Tosini ripropone ogni volta con sfumature sorprendenti ed inattese, offrendoci prospettive sempre diverse (e mai ovvie) con cui guardare nel profondo la realtà. La mostra, curata da Salvo Ferlito, potrà essere vista fino al 22 marzo, dal martedì al sabato, dalle 17 alle 20.
06
marzo 2014
Renato Tosini – Esercizi di stile. Disegni 2005-2012
Dal 06 al 22 marzo 2014
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
XXSAPERTOALCONTEMPORANEO
Palermo, Via Venti Settembre, 13, (Palermo)
Palermo, Via Venti Settembre, 13, (Palermo)
Orario di apertura
Apertura martedì-sabato, orario 17-20
Vernissage
6 Marzo 2014, h 19
Autore
Curatore