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Renzo Mezzacapo – Mediterraneo
La mostra comprende 35 opere ad olio, alcune di grandi dimensioni, realizzate negli anni che vanno dal 2000 al 2005
Comunicato stampa
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Sabato 8 Ottobre alle ore 18.00, presso la ArteCapital di Brescia verrà inaugurata la mostra personale del Maestro Renzo Mezzacapo. La mostra comprende 35 opere ad olio, alcune di grandi dimensioni, realizzate negli anni che vanno dal 2000 al 2005. In particolare saranno in mostra una serie di opere realizzate in questo ultimo periodo , alcune di grandi formato, relative al nuovo ciclo al quale Mezzacapo sta lavorando, dal titolo “Mediterraneo”.
La ricerca di Mezzacapo è da sempre volta a quello che lui chiama “il mistero delle cose” a quei messaggi nascosti tra realtà e immaginario del quale si nutre il mondo che ci circonda.
Scrive di lui Janus:
…………..È sempre stato un pittore esigente ed ha saputo dare forza alla sua immaginazione, ha sempre amato raccontare storie e vicende dell’umanità, immerse in un’atmosfera magica. Ha dipinto il vero come se fosse sempre un fatto soprannaturale ed il soprannaturale come se fosse qualche cosa di quotidiano, di realistico, di visibile, qualche cosa che accade sotto i nostri occhi in questo preciso momento, ma anche dentro la nostra fantasia. Le sue storie sono sempre collocate nell’interno della nostra società e nell’interno del nostro tempo. Non sono storie astratte o arbitrarie o remote o arcaiche, non sono mai state frivole divagazioni. Mezzacapo ha sempre avuto bisogno di mettere nei suoi quadri un po’ del suo carattere impetuoso, un po’ del suo sangue toscano, le sue vicende personali e forse anche quelle degli altri, i suoi ricordi ed anche la sua curiosità di scoprire cose nuove, ma soprattutto ha sentito l’esigenza di scatenare liberamente quella sua immaginazione visionaria, quella sua frenesia di conoscere la molteplicità della vita, direi perfino la sua sensualità e la sua passione che lo hanno sempre sorretto in anni difficili, dove era consentito dubitare, ma dove non era consentito fermarsi………….. Ma Renzo Mezzacapo ha mai dipinto la felicità? Qualche volta sì, ma solo apparentemente. Le sue figure sono sempre state tormentate, le sue vicende sono state spesso quelle della solitudine o dello smarrimento, le sue storie sono state spesso quelle dell’inganno o dell’illusione, il suo mondo, sia nei suoi quadri del passato sia in quelli più recenti, è spesso stato quello del paradosso, è quello dell’incertezza e dell’instabilità del destino umano. Le sue immagini, anche quando si agitano, rimangono rinchiuse dentro una gabbia esistenziale. È un po’ la pittura dell’esilio. Qualche volta anche Renzo Mezzacapo ha il volto di Ovidio: mi sembra quasi di vederlo meditabondo sulle spiagge oscure del Mar Morto. Come ho detto all’inizio ho conosciuto molti artisti, ma Renzo Mezzacapo mi è sempre sembrato uno di quei pittori che inseguono per tutta la loro vita una cometa, si aggrappano alla sua coda, volano per gli strati siderali dello spazio, ma quando Renzo Mezzacapo ritorna sulla terra sparge nei suoi quadri i frammenti della sua anima inquieta, e non gli importa se si è fatto un po’ male, se il fuoco ha lasciato qualche impronta sulla sua pelle.
La ricerca di Mezzacapo è da sempre volta a quello che lui chiama “il mistero delle cose” a quei messaggi nascosti tra realtà e immaginario del quale si nutre il mondo che ci circonda.
Scrive di lui Janus:
…………..È sempre stato un pittore esigente ed ha saputo dare forza alla sua immaginazione, ha sempre amato raccontare storie e vicende dell’umanità, immerse in un’atmosfera magica. Ha dipinto il vero come se fosse sempre un fatto soprannaturale ed il soprannaturale come se fosse qualche cosa di quotidiano, di realistico, di visibile, qualche cosa che accade sotto i nostri occhi in questo preciso momento, ma anche dentro la nostra fantasia. Le sue storie sono sempre collocate nell’interno della nostra società e nell’interno del nostro tempo. Non sono storie astratte o arbitrarie o remote o arcaiche, non sono mai state frivole divagazioni. Mezzacapo ha sempre avuto bisogno di mettere nei suoi quadri un po’ del suo carattere impetuoso, un po’ del suo sangue toscano, le sue vicende personali e forse anche quelle degli altri, i suoi ricordi ed anche la sua curiosità di scoprire cose nuove, ma soprattutto ha sentito l’esigenza di scatenare liberamente quella sua immaginazione visionaria, quella sua frenesia di conoscere la molteplicità della vita, direi perfino la sua sensualità e la sua passione che lo hanno sempre sorretto in anni difficili, dove era consentito dubitare, ma dove non era consentito fermarsi………….. Ma Renzo Mezzacapo ha mai dipinto la felicità? Qualche volta sì, ma solo apparentemente. Le sue figure sono sempre state tormentate, le sue vicende sono state spesso quelle della solitudine o dello smarrimento, le sue storie sono state spesso quelle dell’inganno o dell’illusione, il suo mondo, sia nei suoi quadri del passato sia in quelli più recenti, è spesso stato quello del paradosso, è quello dell’incertezza e dell’instabilità del destino umano. Le sue immagini, anche quando si agitano, rimangono rinchiuse dentro una gabbia esistenziale. È un po’ la pittura dell’esilio. Qualche volta anche Renzo Mezzacapo ha il volto di Ovidio: mi sembra quasi di vederlo meditabondo sulle spiagge oscure del Mar Morto. Come ho detto all’inizio ho conosciuto molti artisti, ma Renzo Mezzacapo mi è sempre sembrato uno di quei pittori che inseguono per tutta la loro vita una cometa, si aggrappano alla sua coda, volano per gli strati siderali dello spazio, ma quando Renzo Mezzacapo ritorna sulla terra sparge nei suoi quadri i frammenti della sua anima inquieta, e non gli importa se si è fatto un po’ male, se il fuoco ha lasciato qualche impronta sulla sua pelle.
08
ottobre 2005
Renzo Mezzacapo – Mediterraneo
Dall'otto al 29 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
ARTECAPITAL
Brescia, Viale Venezia, 90, (Brescia)
Brescia, Viale Venezia, 90, (Brescia)
Vernissage
8 Ottobre 2005, ore 18
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