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Res derelicta. Dall’abbandono all’emblematicità dei luoghi
Un viaggio fra luoghi e cose che apre nuove prospettive sul ruolo dell’arte, sui processi di trasformazione, individuale e collettiva, e sulla condizione degli spazi nei quali viviamo.
Comunicato stampa
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Res derelicta indicava nel diritto romano lo stato di abbandono di un bene o di una cosa di cui ci si può riappropriare per occupatio e diventa qui una metafora per riflettere sui luoghi di margine, sui residui di ogni organizzazione razionale del territorio e dei processi produttivi. Una metafora, dunque, che vuole esprimere come la nostra società sia contraddistinta da una enorme capacità di produrre deiezioni, resti, rifiuti, facendo dell’abbandono una condizione pervasiva ed ubiquitaria.
Ambiente/discarica, consumo/rifiuto, uso/disuso: fra le res derelictae si può cercare, non solo il lato negativo della nostra società, ma possibilità ulteriori.
L’arte è una ricerca che coglie di fatto tale apertura, tale ulteriorità di sensi possibili e sa svilupparla in nuovi modi partecipativi e comunicativi. Abbandono ed emblematicità allora vengono a convergere in spazi e pratiche che si configurano come sperimentali, duttili e, al contempo, paradigmatici.
Un bidone di petrolio rotola fra le strade di New York e Roma, riflettendo l’immagine vaga e instabile della città; un’isola deserta nell’arcipelago delle Sporadi diventa scenario della ricostruzione di possibili narrazioni; un filosofo ripercorre i luoghi, i momenti della propria formazione e brevi descrizioni rivelano aspetti inconsueti di scorci urbani; un antico parco italiano è colto emblematicamente nella totale incuria in cui è stato lasciato.
Armando Lulaj, il team Built Event (coordinato da Aristide Antonas e Filippos Oreopoulos), Vincenzo Casali e Harald Gsaller propongono un viaggio fra luoghi e cose che apre nuove prospettive sul ruolo dell’arte, sui processi di trasformazione, individuale e collettiva, e sulla condizione degli spazi nei quali viviamo.
Res derelicta in the Roman law meant the state of abandonment of goods and things of which you may regain possession by occupatio. Here it is a metaphor for considering the fringe areas, and for thinking about that which is left over from all rational territorial planning and production processes. Thus, it is a metaphor aiming to show how our society is characterised by its incredible ability to producing scraps, relics, waste, making abandonment into a widespread and ubiquitous condition.
Environment/dump, consumption/waste, use/disuse: among res derelictae you can find not just the negative aspect of our society, but also other possibilities.
Art is a research that actually seizes this potentiality, these possible further meanings and knows how to develop them into new ways of participation and communication. Thus abandonment and the emblematic meet in spaces and practices that are experimental and ductile, as well as paradigmatic.
An oil barrel rolls through the streets of New York and Rome, reflecting the faint and unsteady image of the city; a desert island in the Sporades archipelago becomes the setting for the re-enactment of possible narrations; a philosopher thinks back to the places and stages of his education, whilst short descriptions reveal unusual urban views; an ancient Italian park is emblematically caught in its total state of neglect.
Armando Lulaj, the Built Event team (coordinated by Aristide Antonas and Filippos Oreopoulos), Vincenzo Casali and Harald Gsaller present a journey through places and things, opening up new points of view on the role of art, the processes of individual and collective transformation and on the condition of the spaces we live in.
Behind my back Vitra Headquarters by F.O. Gehry, è un progetto di Vincenzo Casali che sarà presentato anche in Campo Sant’Agnese (Dorsoduro – Venezia) il giorno giovedì 12 settembre alle ore 18.30.
Il progetto è in collaborazione con Vitra Design Foundation ed è parte di una più ampia iniziativa di Galleria Contemporaneo, Vitra Design Foudation, ISR-Spazio Culturale Svizzero di Venezia, Accademia delle Belle Arti di Venezia. Questa iniziativa si articola nella mostra Building Vitra – New Projects (dal 12 al 30 settembre, 2008 presso Palazzo Trevisan degli Ulivi, Venezia) e in una conferenza di Jacques Herzog - Herzog & De Meuron (12 settembre, ore 11.00 presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, Venezia)
Behind my back Vitra Headquarters by F.O. Gehry is a project by Vincenzo Casali that will be presented also in Campo Sant’Agnese (Dorsoduro – Venice) on Thursday, September 12th at 18.30.
It is a collaboration with the Vitra Design Foundation and it is part of a wider project by Galleria Contemporaneo, the Vitra Design Foundation, the ISR-Spazio Culturale Svizzero in Venice and the Venice Academy of Fine Arts: an exhibition, Building Vitra – New Projects (September 12 – 30, 2008 at Palazzo Trevisan degli Ulivi, Dorsoduro Venice), and a conference with Jacques Herzog - Herzog & De Meuron (September 12th - 11.00am at Aula Magna, Accademia di Belle Arti di Venezia, Ex Ospedale degli Incurabili, Dorsoduro - Venice)
Ambiente/discarica, consumo/rifiuto, uso/disuso: fra le res derelictae si può cercare, non solo il lato negativo della nostra società, ma possibilità ulteriori.
L’arte è una ricerca che coglie di fatto tale apertura, tale ulteriorità di sensi possibili e sa svilupparla in nuovi modi partecipativi e comunicativi. Abbandono ed emblematicità allora vengono a convergere in spazi e pratiche che si configurano come sperimentali, duttili e, al contempo, paradigmatici.
Un bidone di petrolio rotola fra le strade di New York e Roma, riflettendo l’immagine vaga e instabile della città; un’isola deserta nell’arcipelago delle Sporadi diventa scenario della ricostruzione di possibili narrazioni; un filosofo ripercorre i luoghi, i momenti della propria formazione e brevi descrizioni rivelano aspetti inconsueti di scorci urbani; un antico parco italiano è colto emblematicamente nella totale incuria in cui è stato lasciato.
Armando Lulaj, il team Built Event (coordinato da Aristide Antonas e Filippos Oreopoulos), Vincenzo Casali e Harald Gsaller propongono un viaggio fra luoghi e cose che apre nuove prospettive sul ruolo dell’arte, sui processi di trasformazione, individuale e collettiva, e sulla condizione degli spazi nei quali viviamo.
Res derelicta in the Roman law meant the state of abandonment of goods and things of which you may regain possession by occupatio. Here it is a metaphor for considering the fringe areas, and for thinking about that which is left over from all rational territorial planning and production processes. Thus, it is a metaphor aiming to show how our society is characterised by its incredible ability to producing scraps, relics, waste, making abandonment into a widespread and ubiquitous condition.
Environment/dump, consumption/waste, use/disuse: among res derelictae you can find not just the negative aspect of our society, but also other possibilities.
Art is a research that actually seizes this potentiality, these possible further meanings and knows how to develop them into new ways of participation and communication. Thus abandonment and the emblematic meet in spaces and practices that are experimental and ductile, as well as paradigmatic.
An oil barrel rolls through the streets of New York and Rome, reflecting the faint and unsteady image of the city; a desert island in the Sporades archipelago becomes the setting for the re-enactment of possible narrations; a philosopher thinks back to the places and stages of his education, whilst short descriptions reveal unusual urban views; an ancient Italian park is emblematically caught in its total state of neglect.
Armando Lulaj, the Built Event team (coordinated by Aristide Antonas and Filippos Oreopoulos), Vincenzo Casali and Harald Gsaller present a journey through places and things, opening up new points of view on the role of art, the processes of individual and collective transformation and on the condition of the spaces we live in.
Behind my back Vitra Headquarters by F.O. Gehry, è un progetto di Vincenzo Casali che sarà presentato anche in Campo Sant’Agnese (Dorsoduro – Venezia) il giorno giovedì 12 settembre alle ore 18.30.
Il progetto è in collaborazione con Vitra Design Foundation ed è parte di una più ampia iniziativa di Galleria Contemporaneo, Vitra Design Foudation, ISR-Spazio Culturale Svizzero di Venezia, Accademia delle Belle Arti di Venezia. Questa iniziativa si articola nella mostra Building Vitra – New Projects (dal 12 al 30 settembre, 2008 presso Palazzo Trevisan degli Ulivi, Venezia) e in una conferenza di Jacques Herzog - Herzog & De Meuron (12 settembre, ore 11.00 presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, Venezia)
Behind my back Vitra Headquarters by F.O. Gehry is a project by Vincenzo Casali that will be presented also in Campo Sant’Agnese (Dorsoduro – Venice) on Thursday, September 12th at 18.30.
It is a collaboration with the Vitra Design Foundation and it is part of a wider project by Galleria Contemporaneo, the Vitra Design Foundation, the ISR-Spazio Culturale Svizzero in Venice and the Venice Academy of Fine Arts: an exhibition, Building Vitra – New Projects (September 12 – 30, 2008 at Palazzo Trevisan degli Ulivi, Dorsoduro Venice), and a conference with Jacques Herzog - Herzog & De Meuron (September 12th - 11.00am at Aula Magna, Accademia di Belle Arti di Venezia, Ex Ospedale degli Incurabili, Dorsoduro - Venice)
10
settembre 2008
Res derelicta. Dall’abbandono all’emblematicità dei luoghi
Dal 10 settembre al 12 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA CONTEMPORANEO
Venezia, Piazzetta Monsignor Giuseppe Olivotti, 2, (Venezia)
Venezia, Piazzetta Monsignor Giuseppe Olivotti, 2, (Venezia)
Orario di apertura
dal martedì al giovedì ore 15.30-19.30
dal venerdì alla domenica ore 10.30-12.30 e 15.30-19.30
Chiuso il lunedì
Vernissage
10 Settembre 2008, ore 18.30
Autore