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Respiro barocco. Un viaggio nella Roma del Seicento
Dopo l’esposizione dedicata al Barocco napoletano del Museo di Capodimonte di Napoli, l’esplorazione dell’arte barocca propone un viaggio nella Roma del Seicento, con un allestimento che comprende quindici opere provenienti da Palazzo Barberini di Roma.
Comunicato stampa
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Dopo l'esposizione dedicata al Barocco napoletano del Museo di Capodimonte di Napoli, l'esplorazione dell'arte barocca propone un viaggio nella Roma del Seicento, con un allestimento che comprende quindici opere provenienti da Palazzo Barberini di Roma. Un'iniziativa pensata dalla Ripartizione cultura in lingua italiana della Provincia autonoma di Bolzano. L'evento ricrea le atmosfere di Roma nella prima metà del Seicento, dove il senso dello spettacolo diventa la chiave dominante della città barocca. Le grandi famiglie degli Aldobrandini, Borghese, Ludovisi, Barberini, Pamphili, vantano tutte un papa in famiglia, e costruiscono la loro immagine pubblica attraverso collezioni di opere d'arte ospitate in ambienti riccamente decorati. Prova di un gusto raffinato e di una capacità di spesa intesa come virtù in sé. Il linguaggio artistico diventa sempre più propagandistico, ricco ed emotivamente coinvolgente per esaltare, secondo la logica dell'assolutismo, le virtù dei papi. Queste collezioni contribuiscono a creare un'immagine pubblica di queste nobili famiglie italiane ed europee. A Roma il potere dei papi incide fortemente anche sulla politica culturale, uomini colti, raffinati e potenti, danno vita a collezioni ingenti che vengono mostrate ai visitatori durante i ricevimenti che i padroni di casa offrono nei loro palazzi.
L'esposizione dedicata al barocco romano si suddivide in due tematiche: quella classicista, nata sulla scia del naturalismo dei fratelli Carracci e rappresentata in mostra dai protagonisti emiliani Guido Reni, Lanfranco, Albani, Guercino, e quella più marcatamente barocca, testimoniata da Gian Lorenzo Bernini, il cui “David” funge da perfetto emblema dell'esposizione, Pietro da Cortona, Giovan Battista Gaulli detti il Baciccio, Lanfranco, Nicolas Poussin. I quadri sono esposti allo stesso modo in cui venivano presentati all'interno delle logge nelle collezioni private, in un ambiente scenografico ricostruito per ricreare l'ambiente suggestivo del Seicento a Roma. Lo spettatore verrà accompagnato solo mediante una visita guidata da un esperto che svelerà i segreti dello stile barocco. Uno stile dove il valore simbolico delle immagini è la griglia portante di ogni raffigurazione. Attraverso il racconto della guida il visitatore riuscirà a leggere il senso delle scene allegoriche e gli enigmatici simboli che osannavano il nome dei potenti.
Il linguaggio artistico che si impone nel periodo del Barocco romano, è sempre più quello propagandistico, ricco e coinvolgente sul piano emotivo. La luce, sapientemente usata, diventa l'elemento trainante del “mirabil composto”, come lo definisce Bernini, cioè la miscela di spettacolo e tensione emotiva che è la nota dominante della decorazione barocca. Il senso dello spettacolo è la chiave della città barocca: a Roma, nella metà del Seicento, tutto diviene spettacolo. Roma è una città cosmopolita. La presenza di folte schiere di stranieri nella città papale durante tutto il '600 non deve stupire. Da circa un secolo Roma, per il suo prestigio religioso come sede della corte papale, ma anche per il suo primato antico e moderno nelle arti, è riconosciuta come “caput mundi”. La magnificenza e la monumentalità dei suoi testi antichi, affascina e atterisce il visitatore, e costituisce fonte di studio inesauribile per generazioni di artisti giunti in “viaggio di formazione”. Il secolo del Barocco a Roma si apre nel segno della rivoluzione caravaggesca. Sulla traccia di un pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio, i cardini della figurazione pittorica, così come era stata codificata dopo il Concilio di Trento nella seconda metà del '500, subiscono nella città papale una trasformazione profonda.
Il comitato scientifico dell'esposizione è composto dal presidente Claudio Strinati, soprintendente speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Roma. Angela Negro, direttrice della Galleria nazionale di arte antica di Palazzo Barberini, Antonio Lampis direttore di ripartizione cultura italiana della Provincia di Bolzano, Ugo Morelli, direttore del master of art and culture management di Trento, Università degli Studi di Trento, Pierluigi Sacco professore ordinario di economia della cultura, pro – rettore alla comunicazione e attività editoriali, direttore del dipartimento delle arti e del disegno industriale all'Università Iuav di Venezia. La Ripartizione cultura italiana ha pubblicato un catalogo riassuntivo delle due mostre sul Barocco napoletano e romano.
L'esposizione dedicata al barocco romano si suddivide in due tematiche: quella classicista, nata sulla scia del naturalismo dei fratelli Carracci e rappresentata in mostra dai protagonisti emiliani Guido Reni, Lanfranco, Albani, Guercino, e quella più marcatamente barocca, testimoniata da Gian Lorenzo Bernini, il cui “David” funge da perfetto emblema dell'esposizione, Pietro da Cortona, Giovan Battista Gaulli detti il Baciccio, Lanfranco, Nicolas Poussin. I quadri sono esposti allo stesso modo in cui venivano presentati all'interno delle logge nelle collezioni private, in un ambiente scenografico ricostruito per ricreare l'ambiente suggestivo del Seicento a Roma. Lo spettatore verrà accompagnato solo mediante una visita guidata da un esperto che svelerà i segreti dello stile barocco. Uno stile dove il valore simbolico delle immagini è la griglia portante di ogni raffigurazione. Attraverso il racconto della guida il visitatore riuscirà a leggere il senso delle scene allegoriche e gli enigmatici simboli che osannavano il nome dei potenti.
Il linguaggio artistico che si impone nel periodo del Barocco romano, è sempre più quello propagandistico, ricco e coinvolgente sul piano emotivo. La luce, sapientemente usata, diventa l'elemento trainante del “mirabil composto”, come lo definisce Bernini, cioè la miscela di spettacolo e tensione emotiva che è la nota dominante della decorazione barocca. Il senso dello spettacolo è la chiave della città barocca: a Roma, nella metà del Seicento, tutto diviene spettacolo. Roma è una città cosmopolita. La presenza di folte schiere di stranieri nella città papale durante tutto il '600 non deve stupire. Da circa un secolo Roma, per il suo prestigio religioso come sede della corte papale, ma anche per il suo primato antico e moderno nelle arti, è riconosciuta come “caput mundi”. La magnificenza e la monumentalità dei suoi testi antichi, affascina e atterisce il visitatore, e costituisce fonte di studio inesauribile per generazioni di artisti giunti in “viaggio di formazione”. Il secolo del Barocco a Roma si apre nel segno della rivoluzione caravaggesca. Sulla traccia di un pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio, i cardini della figurazione pittorica, così come era stata codificata dopo il Concilio di Trento nella seconda metà del '500, subiscono nella città papale una trasformazione profonda.
Il comitato scientifico dell'esposizione è composto dal presidente Claudio Strinati, soprintendente speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Roma. Angela Negro, direttrice della Galleria nazionale di arte antica di Palazzo Barberini, Antonio Lampis direttore di ripartizione cultura italiana della Provincia di Bolzano, Ugo Morelli, direttore del master of art and culture management di Trento, Università degli Studi di Trento, Pierluigi Sacco professore ordinario di economia della cultura, pro – rettore alla comunicazione e attività editoriali, direttore del dipartimento delle arti e del disegno industriale all'Università Iuav di Venezia. La Ripartizione cultura italiana ha pubblicato un catalogo riassuntivo delle due mostre sul Barocco napoletano e romano.
23
settembre 2009
Respiro barocco. Un viaggio nella Roma del Seicento
Dal 23 settembre al 12 dicembre 2009
arte antica
Location
CENTRO TREVI
Bolzano, Via Dei Cappuccini, 28, (Bolzano)
Bolzano, Via Dei Cappuccini, 28, (Bolzano)
Biglietti
Accesso solo mediante visita guidata ad ogni ora
ultima visita guidata ore 20
Orario di apertura
ore 16 – 21 da martedì a domenica Le scuole e gruppi possono accedere su prenotazione, dalle 9 alle 13
Vernissage
23 Settembre 2009, ore 18
Sito web
www.provincia.bz.it/respirobarocco
Autore
Curatore