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Restauri in villa
Le opere in mostra sono il frutto
del lavoro di due anni di restauri, 2009 e 2010
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le opere d’arte che presentiamo in questa mostra sono il frutto
del lavoro di due anni di restauri, 2009 e 2010. Si tratta di
opere restaurate mai viste prime d’ora a Firenze e dintorni.
La mostra è divisa in due nuclei: restauri del 2009 e restauri
del 2010. I restauri del 2009 sono stati eseguiti in occasione
della mostra “Le arti a Firenze tra gotico e Rinascimento”,
tenutasi ad Aosta tra il 27 giugno ed il 1 novembre 2009. A
questo primo nucleo appartengono i tre stemmi in pietra del
Trecento fiorentino, rappresentanti la Croce del Popolo, il Giglio
fiorentino e l’arme della potente famiglia degli Albizzi.
Sono anche presentati due capitelli, che documentano il
progressivo diffondersi della cultura figurativa del Rinascimento
a Firenze. Testimoniano questa stessa diffusione i due gessi,
di cui uno da Donatello, San Giorgio uccide il drago e libera
la principessa, vero e proprio incunabolo della grande stagione
rinascimentale e manifesto della costruzione prospettica.
L’altro gesso documenta il diffondersi del tema della Madonna col
Bambino, declinato forse dal giovane Filippo Brunelleschi in una
delicata composizione.
Chiudono la rassegna dei pezzi presenti ad Aosta due bellissime
stoffe con storie sacre, due pregevoli sete scelte tra le
innumerevoli stoffe Bardini a mostrare la ricchezza ed il pregio
della collezione di tessili del Bardini. Firenze, in epoca
rinascimentale, ha una produzione di tessili di grande valore, che
queste stoffe testimoniano.
I restauri eseguiti nel 2010 ci permettono di presentare una serie
di opere inedite. Il pezzo più antico è la terracotta raffigurante
la Continenza di Scipione, attribuita a Cristoforo Mantegazza,
grande e potente scultore del Quattrocento che ha lasciato i suoi
capolavori nella Certosa di Pavia.
Seguono due interessanti capitelli in terracotta, provenienti uno
dal palazzo Bellincini di Modena (capitello con cavalli marini) e
l’altro dal monastero di San Pietro, sempre di Modena, opere della
bottega di Antonio Begarelli, scultore di straordinaria capacità
inventiva. Abbiamo poi un’interessantissima tela dipinta nella
bottega del Guercino da Lorenzo Gennari, suo nipote. In questa
tela nei volti è possibile intuire anche l’intervento del maestro
di Cento.
Vediamo poi la bellissima Ebe che ci mostra un prezioso vaso e
sfugge con ritrosia il nostro sguardo. Dipinta fa Francesco Botti,
allievo del grande Simone Pignoni, ancor oggi ci incanta con la
sua grazia.
Ai primi del Settecento risale la tela con Gli angeli che servono
Gesù dopo la tentazione, ambientato in un paesaggio quasi lunare
e incantato, che già preannuncia il modificarsi del rapporto tra
uomo e natura.
Divertente il tondo che raffigura Civetta, altri uccelli e
farfalle, derivato dal mosaico di Marcello Provenzale conservato
al Museo degli Argenti, che è una rivisitazione di quest’opera in
chiave medicea.
Chiude la rassegna la replica che Amos Cassioli ha eseguito
dell’opera Galeazzo Sforza, duca di Milano, insieme alla moglie
Bona di Savoia visita Lorenzo de’Medici, conservata nella
collezione Chigi Saracini di Siena.
E’ un’opera di ricostruzione storica, volta ad esaltare il mondo
del grande Rinascimento fiorentino ed il suo personaggio più
emblematico, Lorenzo il Magnifico.
Mi pare che non ci potrebbe essere chiusura migliore per tutti
gli amanti delle opere d’arte e della nostra grande tradizione
culturale.
del lavoro di due anni di restauri, 2009 e 2010. Si tratta di
opere restaurate mai viste prime d’ora a Firenze e dintorni.
La mostra è divisa in due nuclei: restauri del 2009 e restauri
del 2010. I restauri del 2009 sono stati eseguiti in occasione
della mostra “Le arti a Firenze tra gotico e Rinascimento”,
tenutasi ad Aosta tra il 27 giugno ed il 1 novembre 2009. A
questo primo nucleo appartengono i tre stemmi in pietra del
Trecento fiorentino, rappresentanti la Croce del Popolo, il Giglio
fiorentino e l’arme della potente famiglia degli Albizzi.
Sono anche presentati due capitelli, che documentano il
progressivo diffondersi della cultura figurativa del Rinascimento
a Firenze. Testimoniano questa stessa diffusione i due gessi,
di cui uno da Donatello, San Giorgio uccide il drago e libera
la principessa, vero e proprio incunabolo della grande stagione
rinascimentale e manifesto della costruzione prospettica.
L’altro gesso documenta il diffondersi del tema della Madonna col
Bambino, declinato forse dal giovane Filippo Brunelleschi in una
delicata composizione.
Chiudono la rassegna dei pezzi presenti ad Aosta due bellissime
stoffe con storie sacre, due pregevoli sete scelte tra le
innumerevoli stoffe Bardini a mostrare la ricchezza ed il pregio
della collezione di tessili del Bardini. Firenze, in epoca
rinascimentale, ha una produzione di tessili di grande valore, che
queste stoffe testimoniano.
I restauri eseguiti nel 2010 ci permettono di presentare una serie
di opere inedite. Il pezzo più antico è la terracotta raffigurante
la Continenza di Scipione, attribuita a Cristoforo Mantegazza,
grande e potente scultore del Quattrocento che ha lasciato i suoi
capolavori nella Certosa di Pavia.
Seguono due interessanti capitelli in terracotta, provenienti uno
dal palazzo Bellincini di Modena (capitello con cavalli marini) e
l’altro dal monastero di San Pietro, sempre di Modena, opere della
bottega di Antonio Begarelli, scultore di straordinaria capacità
inventiva. Abbiamo poi un’interessantissima tela dipinta nella
bottega del Guercino da Lorenzo Gennari, suo nipote. In questa
tela nei volti è possibile intuire anche l’intervento del maestro
di Cento.
Vediamo poi la bellissima Ebe che ci mostra un prezioso vaso e
sfugge con ritrosia il nostro sguardo. Dipinta fa Francesco Botti,
allievo del grande Simone Pignoni, ancor oggi ci incanta con la
sua grazia.
Ai primi del Settecento risale la tela con Gli angeli che servono
Gesù dopo la tentazione, ambientato in un paesaggio quasi lunare
e incantato, che già preannuncia il modificarsi del rapporto tra
uomo e natura.
Divertente il tondo che raffigura Civetta, altri uccelli e
farfalle, derivato dal mosaico di Marcello Provenzale conservato
al Museo degli Argenti, che è una rivisitazione di quest’opera in
chiave medicea.
Chiude la rassegna la replica che Amos Cassioli ha eseguito
dell’opera Galeazzo Sforza, duca di Milano, insieme alla moglie
Bona di Savoia visita Lorenzo de’Medici, conservata nella
collezione Chigi Saracini di Siena.
E’ un’opera di ricostruzione storica, volta ad esaltare il mondo
del grande Rinascimento fiorentino ed il suo personaggio più
emblematico, Lorenzo il Magnifico.
Mi pare che non ci potrebbe essere chiusura migliore per tutti
gli amanti delle opere d’arte e della nostra grande tradizione
culturale.
24
settembre 2011
Restauri in villa
Dal 24 settembre 2011 all'otto gennaio 2012
arte antica
Location
VILLA MEDICEA
Cerreto Guidi, Via Ponti Medicei, 12, (Firenze)
Cerreto Guidi, Via Ponti Medicei, 12, (Firenze)
Orario di apertura
8,15-19. Chiuso il 2° e 3° lunedì del mese
Vernissage
24 Settembre 2011, ore 17.30
Curatore