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Revolutions Reloaded
La mostra intende proporre attraverso un archivio temporaneo di video, una selezione dei maggiori esponenti delle recenti generazioni di artisti rumeni, a quindici anni dalla caduta del blocco dell’Est europeo.
Comunicato stampa
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Martedì 20 aprile la Galleria Artra di Milano inaugura Revolutions Reloaded, una mostra sull’attuale scena artistica rumena nata in collaborazione con il Museo Nazionale di Arte Contemporanea (MNAC) di Bucarest.
Curata da Marco Scotini e Mihnea Mircan (curatore del MNAC/Bucarest), la mostra intende proporre attraverso un archivio temporaneo di video, una selezione dei maggiori esponenti delle recenti generazioni di artisti rumeni, a quindici anni dalla caduta del blocco dell’Est europeo.
Revolutions Reloaded non vuole limitarsi ad una semplice cartografia del post-comunismo, ma cerca di mettere a fuoco gli spazi contraddittori e le disparità crescenti di questo vero e proprio “laboratorio del futuro europeo” in cui i conflitti tra tempi storici diversi e risorse differenti coesistono all’interno della fase di passaggio da una condizione di welfare al sistema neo-liberista. Revolutions Reloaded si propone piuttosto come una sorta di database delle reazioni politiche da parte degli artisti rumeni. Un’arte orientata politicamente ma non delimitata geograficamente che trova qui però un terreno più vulnerabile e realistico nell’impatto con la globalizzazione.
Revolutions Reloaded prende le mosse da un lavoro fondamentale come il “Dialogo con il compagno Ceausescu” del 1978 di Ion Grigorescu (autore del quale sarà presentata una selezione dei maggiori video alla prossima Manifesta 5 a San Sebastian). Quello di Ion Grigorescu (1945) - una delle voci più alte nella Romania della dittatura che, dalle prime performance degli anni ’70, lavora su temi come “realtà” e “realismo” - è un lavoro politico e pubblico rimasto underground fino agli anni ’90, quando anche il video che qui si presenta esce da un lungo periodo di censura.
Accanto ad altre opere connotate storicamente come “La Révolution dans le boudoir” di Dan Mihaltianu (1954) e i video/archivi del noto gruppo subREAL (fondato nel 1990 a Bucarest), saranno presenti lavori della scena più giovane ed emergente come i media artisti Florin Tudor & Mona Vatamanu (1968), Pavel Braila (1971) - autore del video “Shoes for Europe” (2002) con il quale ha partecipato a Documenta 11 -, Mircea Cantor (1977), invitato all’ultima Biennale di Venezia, Aurelia Mihai (1968), Szabolcs Kiss-Pal (1967) presente alla Biennale di Praga 2003, Dragos Platon, Ioan Godeanu - fondatore di The construction & decostruction institute (1998) con cui ha partecipato a Manifesta 4 - e Arnold Estefan. Un’analisi intensa della storia rumena sarà rappresentata da Irina Botea(1970) e Duo van der Mixt.
Il lavoro di questi artisti, oltre ad avere una forte connotazione politico-sociale, si incentra attorno al tema della condizione urbana contemporanea e all’immagine di Bucarest in particolare, vero e proprio paradigma della crisi, come nelle analisi dei grandi complessi abitativi di Mona Vatamanu e nella ricerca di Calin Dan (del gruppo SubREAL) che attraverso i video di “Emotional Architecture” (2003) cerca di raccontare la dimensione antropologica di una città all’intersezione tra identità europea, diaspora ebraica, folclore gypsy ed estetica stalinista.
Elenco artisti:
Irina Botea, Pavel Braila, Mircea Cantor, Calin Dan, Ioan Godeanu, Ion Grigorescu, Arnold Estefan, Szabolcs Kiss-Pal, Dan Mihaltianu, Aurelia Mihai, Duo van der Mixt, Dragos Platon, subREAL,Florin Tudor, Mona Vatamanu.
Con il contributo della Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano.
Curata da Marco Scotini e Mihnea Mircan (curatore del MNAC/Bucarest), la mostra intende proporre attraverso un archivio temporaneo di video, una selezione dei maggiori esponenti delle recenti generazioni di artisti rumeni, a quindici anni dalla caduta del blocco dell’Est europeo.
Revolutions Reloaded non vuole limitarsi ad una semplice cartografia del post-comunismo, ma cerca di mettere a fuoco gli spazi contraddittori e le disparità crescenti di questo vero e proprio “laboratorio del futuro europeo” in cui i conflitti tra tempi storici diversi e risorse differenti coesistono all’interno della fase di passaggio da una condizione di welfare al sistema neo-liberista. Revolutions Reloaded si propone piuttosto come una sorta di database delle reazioni politiche da parte degli artisti rumeni. Un’arte orientata politicamente ma non delimitata geograficamente che trova qui però un terreno più vulnerabile e realistico nell’impatto con la globalizzazione.
Revolutions Reloaded prende le mosse da un lavoro fondamentale come il “Dialogo con il compagno Ceausescu” del 1978 di Ion Grigorescu (autore del quale sarà presentata una selezione dei maggiori video alla prossima Manifesta 5 a San Sebastian). Quello di Ion Grigorescu (1945) - una delle voci più alte nella Romania della dittatura che, dalle prime performance degli anni ’70, lavora su temi come “realtà” e “realismo” - è un lavoro politico e pubblico rimasto underground fino agli anni ’90, quando anche il video che qui si presenta esce da un lungo periodo di censura.
Accanto ad altre opere connotate storicamente come “La Révolution dans le boudoir” di Dan Mihaltianu (1954) e i video/archivi del noto gruppo subREAL (fondato nel 1990 a Bucarest), saranno presenti lavori della scena più giovane ed emergente come i media artisti Florin Tudor & Mona Vatamanu (1968), Pavel Braila (1971) - autore del video “Shoes for Europe” (2002) con il quale ha partecipato a Documenta 11 -, Mircea Cantor (1977), invitato all’ultima Biennale di Venezia, Aurelia Mihai (1968), Szabolcs Kiss-Pal (1967) presente alla Biennale di Praga 2003, Dragos Platon, Ioan Godeanu - fondatore di The construction & decostruction institute (1998) con cui ha partecipato a Manifesta 4 - e Arnold Estefan. Un’analisi intensa della storia rumena sarà rappresentata da Irina Botea(1970) e Duo van der Mixt.
Il lavoro di questi artisti, oltre ad avere una forte connotazione politico-sociale, si incentra attorno al tema della condizione urbana contemporanea e all’immagine di Bucarest in particolare, vero e proprio paradigma della crisi, come nelle analisi dei grandi complessi abitativi di Mona Vatamanu e nella ricerca di Calin Dan (del gruppo SubREAL) che attraverso i video di “Emotional Architecture” (2003) cerca di raccontare la dimensione antropologica di una città all’intersezione tra identità europea, diaspora ebraica, folclore gypsy ed estetica stalinista.
Elenco artisti:
Irina Botea, Pavel Braila, Mircea Cantor, Calin Dan, Ioan Godeanu, Ion Grigorescu, Arnold Estefan, Szabolcs Kiss-Pal, Dan Mihaltianu, Aurelia Mihai, Duo van der Mixt, Dragos Platon, subREAL,Florin Tudor, Mona Vatamanu.
Con il contributo della Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano.
20
aprile 2004
Revolutions Reloaded
Dal 20 aprile al 06 giugno 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTRA
Milano, Via Francesco Burlamacchi, 1, (Milano)
Milano, Via Francesco Burlamacchi, 1, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 15 alle 19,30
Vernissage
20 Aprile 2004, ore 18,30
Autore
Curatore