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Ricardo Laverde – Lleno y vacio
Piegare e intagliare il cartoncino può sembrare un gioco da ragazzi, ammesso che a farlo non sia un artista, perché in questo caso il risultato sono opere di piccolo formato, ma di grande spessore progettuale, nelle quali il contrasto cromatico esalta soluzioni geometriche sempre nuove.
Comunicato stampa
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Considerarlo un artista contemporaneo non nega il fatto di poter vedere in lui un “quasi designer”: a voler affiancare l’eclettismo ideativo-espressivo di Ricardo Laverde a quello di un sempre attuale Bruno Munari, o a quello più contemporaneo di Tobias Rehberger, non si sbaglia del tutto.
Le regole del gioco sono chiare, semplici, dettate da un ordine mentale simile nel concepire le finalità della scultura; che, appesa a muro o più classicamente su piedistallo, mai deve risultare eccessivamente statica, soggetto fisicamente chiuso in una extra-spazialità. Non da outsider entra in campo il colore, tutt’altro che risibile nelle operazioni plastiche di Laverde, poiché fondamentalmente quanto intenzionalmente legato alla creazione di una “poetica della volumetria” del tutto personale. Indiscutibilmente infatti il colore - compreso il “non colore” bianco - nell'opera di Laverde ha un valore costitutivo proporzionale a quello dei materiali utilizzati. È un soggetto in prima linea, co-fondatore in ogni sua declinazione dell'intera percezione fisico-strutturale dell'azione visiva laverdiana.
Attenti contrasti volumetrici, articolati all'ordine dei loro rapporti cromatici; raggiunti optando per un processo d’intaglio dei materiali che Laverde riporta a carismatici trattati di un’artisticità cinetica post munariana, auto-citando esempi di estroflessione affilata (gli effetti di Turi Simeti sono alla porta) particolarmente nella dimensione parietale-longitudinale.
Al pari di artisti quali Munari e Rehberger, scelta obbligata per Laverde è non da ultimo mettere in pratica un’interazione consapevole con i materiali, partendo dalle specificità di questi per arrivare a forme innovative, interagenti esse stesse con l’ambiente. Procedendo così, potenzialmente all'infinito, secondo continui ribaltamenti di prospettiva.
Le regole del gioco sono chiare, semplici, dettate da un ordine mentale simile nel concepire le finalità della scultura; che, appesa a muro o più classicamente su piedistallo, mai deve risultare eccessivamente statica, soggetto fisicamente chiuso in una extra-spazialità. Non da outsider entra in campo il colore, tutt’altro che risibile nelle operazioni plastiche di Laverde, poiché fondamentalmente quanto intenzionalmente legato alla creazione di una “poetica della volumetria” del tutto personale. Indiscutibilmente infatti il colore - compreso il “non colore” bianco - nell'opera di Laverde ha un valore costitutivo proporzionale a quello dei materiali utilizzati. È un soggetto in prima linea, co-fondatore in ogni sua declinazione dell'intera percezione fisico-strutturale dell'azione visiva laverdiana.
Attenti contrasti volumetrici, articolati all'ordine dei loro rapporti cromatici; raggiunti optando per un processo d’intaglio dei materiali che Laverde riporta a carismatici trattati di un’artisticità cinetica post munariana, auto-citando esempi di estroflessione affilata (gli effetti di Turi Simeti sono alla porta) particolarmente nella dimensione parietale-longitudinale.
Al pari di artisti quali Munari e Rehberger, scelta obbligata per Laverde è non da ultimo mettere in pratica un’interazione consapevole con i materiali, partendo dalle specificità di questi per arrivare a forme innovative, interagenti esse stesse con l’ambiente. Procedendo così, potenzialmente all'infinito, secondo continui ribaltamenti di prospettiva.
23
novembre 2019
Ricardo Laverde – Lleno y vacio
Dal 23 novembre al 04 dicembre 2019
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì ore 9:30–13:00 / 15:00–19:00
sabato ore 15:00–19:00
Vernissage
23 Novembre 2019, h 17:00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico