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Riccardo Bandiera / Francesco Romoli / Paolo Vergnano – Multiverso
Nell’ambito della prima edizione di “Fo.To. Fotografi a Torino” che si svolge dal 3 maggio al 29 luglio 2018 la galleria Evvivanoé presenta la mostra MULTIVERSO dei fotografi Riccardo Bandiera, Francesco Romoli, Paolo Vergnano.
Comunicato stampa
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Nell'ambito della prima edizione di “Fo.To. Fotografi a Torino” che si svolge dal 3 maggio al 29 luglio 2018 la galleria Evvivanoé presenta la mostra MULTIVERSO dei fotografi artistici Riccardo Bandiera, Francesco Romoli, Paolo Vergnano.
Da giovedì 3 maggio a domenica 29 luglio Torino si trasforma in un grande spazi espositivo collettivo per celebrare l'ottava arte: la Fotografia.
Dal centro alla periferia, musei pubblici e privati, gallerie d'arte, fondazioni, associazioni, spazi noprofit, istituti d'arte e di design sono i protagonisti di Fo.To - Fotografi a Torino, manifestazione unica nel suo genere, promossa e realizzata dal MEF - Museo Ettore Fico in collaborazione con tutte le realtà aderenti all'iniziativa.
Ideata e curata dal direttore del MEF, Andrea Busto, la kermesse intende mettere in relazione tutti gli spazi espositivi cittadini costruendo una rete di mostre indipendenti per temi, orari e realizzazioni. Molte mostre si inaugureranno il 3 maggio, ma altre saranno visitabili prima di questa data e altre inaugureranno durante i tre mesi di programmazione e oltre.
All'interno di questo vasto corpus di eventi espositivi sono stati individuati 10 percorsi tematici che legano argomenti comuni: la fotografia di architettura, la guerra e il fotogiornalismo, lo still-life e la moda... Percorsi che consentono al visitatore di scegliere
quegli argomenti che più gli interessano e di fare un viaggio selettivo appassionante.
La galleria Evvivanoé partecipa ospitando nello spazio di via G.Grassi 16 la mostra dei tre fotografi inserendosi nel percorso “Architettura e paesaggio”.
Il progetto MULTIVERSO prevede tre diversi punti di vista su una realtà al quale non siamo abituati, su una dimensione che potrebbe celarsi dietro ciò che quotidianamente incontriamo, in ogni singolo istante della nostra giornata.
I tre fotografi protagonisti della collettiva e legati da un unico filo rosso sono Riccardo Bandiera, Francesco Romoli e Paolo Vergnano.
Bandiera esporrà la serie di lavori dal titolo ATLAS OVER ARTERIES, un'esplorazione ravvicinata della morfologia del corpo umano che assume il ruolo di “paesaggio” per altre forme di vita o di traiettorie.
Francesco Romoli presenterà invece il progetto Bi-polar: universi paralleli ma completamente opposti divisi da una sottile linea immaginaria.
Paolo Vergnano porterà invece la sua serie Stanze in cui la presenza umana si intuisce soltanto per alcune vestigia e l'anima del luogo viene evocata e incarnata dai nuovi abitanti di queste stanze abbandonate.
TESTO CRITICO a cura di Emanuele Bussolino
multivèrso s. m. – Insieme di universi coesistenti previsto da alcune teorie cosmologiche e fisiche, di diverso tipo.
Recenti studi hanno aperto i nostri orizzonti ad una realtà fino a pochi anni fa inimmaginabile: il multiverso. Se davvero ci fossero universi paralleli che differiscono dal nostro per pochi ma fondamentali dettagli fisici?
Da sempre l’essere umano è affascinato dall’idea dell’aldilà.
Da sempre è bramoso di raggiungere un oltre, un altrove, diverso, migliore (lui spera) della realtà quotidiana, terrena.
L’uomo è prima di tutto un viaggiatore, un navigatore. L’idea del viaggio, legata a stretto giro a quella di avventura e scoperta, ha portato, sin dai tempi di Odisseo, a grandi spedizioni alla ricerca di nuovi ed inesplorati mondi.
Ad oggi possiamo dire di conoscere il nostro pianeta quasi come le nostre tasche, grazie alle nuove tecnologie ed ai satelliti che ci permettono di sbirciarne, comodamente seduti alla nostra scrivania, gli angoli più sperduti e remoti.
Grazie alle ultime scoperte della fisica teorica abbiamo capito che il nostro mondo è piccolo, anzi minuscolo, e non è assolutamente al centro dell’Universo, come, molto egoisticamente a dire la verità, si credeva fino a non così tanto tempo fa.
Siamo delle piccole formiche laboriose, che abitano un’anonima sfera composta di terra ed acqua. Personalmente (cosa che ogni singolo abitante di questo pianeta dovrebbe fare) mi sento in dovere di ringraziare l’universo, che per una serie molto fortunata di eventi che hanno portato ad un altrettanto fortunato equilibrio fra materia ed energia (situazione che farebbe impallidire il più coraggioso bookmaker inglese) mi permette di essere qui, in questo istante, a scrivere questo testo.
L’essere umano, tuttavia, non è solo un gran miscuglio di molecole complesse che dialogano in modo tale da permetterci di non smaterializzarci: l’uomo è molto di più, è un essere pensante. E’ un viaggiatore. Ed è un sognatore.
Ecco che alcuni uomini con grandi menti e disposti a seguire sentieri oscuri, che vanno ben oltre la nostra possibilità di immaginazione, ci hanno regalato la teoria delle stringhe e quella dell’inflazione caotica. Insomma, in parole povere hanno fornito all’umanità la dimostrazione matematica, teorica, dell’esistenza di universi paralleli al nostro.
Proprio dall’immaginazione di tre fotografi, volta ad esplorare delle possibili ipotesi di universi paralleli, prende vita questa esposizione. Il lavoro di Riccardo Bandiera, Francesco Romoli e Paolo Vergnano parte da contesti a noi familiari, per poi decontestualizzarli e successivamente ricontestualizzarli in situazioni nuove, anomale, stranianti e tuttavia, infine, verosimili.
Riccardo Bandiera (1973), nella serie “Atlas over arteries”, utilizza il corpo umano nella sua accezione più pura e minimale: nell’universo immaginato da Bandiera il corpo nudo diventa paesaggio, le pieghe della cute divengono dolci declivi, sui quali si posano e vivono innocenti insetti, resi dal fotografo i reali protagonisti della composizione.
Anche Paolo Vergnano (Asti, 1969), nelle sue “Stanze”, premia la bellezza e la purezza della fauna: nell’universo da lui immaginato la presenza umana è quasi del tutto assente, o meglio dell’essere umano vi è solo il lontano ricordo di quello che è stato. L’uomo ha abbandonato (si è forse estinto?) ciò che un tempo aveva costruito e che costituiva uno degli elementi più preziosi della sua vita: la dimora, il focolare. Tali rovine di un tempo passato riprendono però vita grazie allo splendore abbagliante di giraffe, zebre, volatili, ora padroni della scena e di nuovo, così come per Bandiera, assoluti protagonisti.
Il paesaggio ritorna anche nei lavori di Francesco Romoli (Pisa, 1977): l’artista toscano immagina un mondo nettamente diviso in due. La serie “Bi-polar” presenta famose architetture con le quali tutti noi abbiamo familiarità (anche solo per averle viste in cartolina o su qualche rivista di viaggi). Al di sotto di esse, però, nelle loro viscere, strutture oniriche compaiono inaspettate a creare un gioco dei doppi. L’universo di Romoli si regge sulla contrapposizione, tra bene e male, Paradiso e Inferno, realtà e finzione, etereo e carnale.
Un elemento ricorrente accomuna i lavori dei tre: l’assenza dell’elemento temporale. Le fascinazioni di Bandiera, Romoli e Vergnano si collocano in uno spazio-tempo indefinito, sembrano ai nostri occhi momenti infiniti, o meglio ogni singola opera rappresenta un mondo a sè, chiuso, finito.
Non c’è un altrove, solo un indecifrabile “qui” in un non meglio definito momento nel tempo.
Una cosa è certa: il nostro universo non è il solo, e gli universi immaginati dai tre artisti potrebbero trovarsi distanti anni-luce nel tempo e nello spazio, oppure essere ad un respiro da noi.
Da giovedì 3 maggio a domenica 29 luglio Torino si trasforma in un grande spazi espositivo collettivo per celebrare l'ottava arte: la Fotografia.
Dal centro alla periferia, musei pubblici e privati, gallerie d'arte, fondazioni, associazioni, spazi noprofit, istituti d'arte e di design sono i protagonisti di Fo.To - Fotografi a Torino, manifestazione unica nel suo genere, promossa e realizzata dal MEF - Museo Ettore Fico in collaborazione con tutte le realtà aderenti all'iniziativa.
Ideata e curata dal direttore del MEF, Andrea Busto, la kermesse intende mettere in relazione tutti gli spazi espositivi cittadini costruendo una rete di mostre indipendenti per temi, orari e realizzazioni. Molte mostre si inaugureranno il 3 maggio, ma altre saranno visitabili prima di questa data e altre inaugureranno durante i tre mesi di programmazione e oltre.
All'interno di questo vasto corpus di eventi espositivi sono stati individuati 10 percorsi tematici che legano argomenti comuni: la fotografia di architettura, la guerra e il fotogiornalismo, lo still-life e la moda... Percorsi che consentono al visitatore di scegliere
quegli argomenti che più gli interessano e di fare un viaggio selettivo appassionante.
La galleria Evvivanoé partecipa ospitando nello spazio di via G.Grassi 16 la mostra dei tre fotografi inserendosi nel percorso “Architettura e paesaggio”.
Il progetto MULTIVERSO prevede tre diversi punti di vista su una realtà al quale non siamo abituati, su una dimensione che potrebbe celarsi dietro ciò che quotidianamente incontriamo, in ogni singolo istante della nostra giornata.
I tre fotografi protagonisti della collettiva e legati da un unico filo rosso sono Riccardo Bandiera, Francesco Romoli e Paolo Vergnano.
Bandiera esporrà la serie di lavori dal titolo ATLAS OVER ARTERIES, un'esplorazione ravvicinata della morfologia del corpo umano che assume il ruolo di “paesaggio” per altre forme di vita o di traiettorie.
Francesco Romoli presenterà invece il progetto Bi-polar: universi paralleli ma completamente opposti divisi da una sottile linea immaginaria.
Paolo Vergnano porterà invece la sua serie Stanze in cui la presenza umana si intuisce soltanto per alcune vestigia e l'anima del luogo viene evocata e incarnata dai nuovi abitanti di queste stanze abbandonate.
TESTO CRITICO a cura di Emanuele Bussolino
multivèrso s. m. – Insieme di universi coesistenti previsto da alcune teorie cosmologiche e fisiche, di diverso tipo.
Recenti studi hanno aperto i nostri orizzonti ad una realtà fino a pochi anni fa inimmaginabile: il multiverso. Se davvero ci fossero universi paralleli che differiscono dal nostro per pochi ma fondamentali dettagli fisici?
Da sempre l’essere umano è affascinato dall’idea dell’aldilà.
Da sempre è bramoso di raggiungere un oltre, un altrove, diverso, migliore (lui spera) della realtà quotidiana, terrena.
L’uomo è prima di tutto un viaggiatore, un navigatore. L’idea del viaggio, legata a stretto giro a quella di avventura e scoperta, ha portato, sin dai tempi di Odisseo, a grandi spedizioni alla ricerca di nuovi ed inesplorati mondi.
Ad oggi possiamo dire di conoscere il nostro pianeta quasi come le nostre tasche, grazie alle nuove tecnologie ed ai satelliti che ci permettono di sbirciarne, comodamente seduti alla nostra scrivania, gli angoli più sperduti e remoti.
Grazie alle ultime scoperte della fisica teorica abbiamo capito che il nostro mondo è piccolo, anzi minuscolo, e non è assolutamente al centro dell’Universo, come, molto egoisticamente a dire la verità, si credeva fino a non così tanto tempo fa.
Siamo delle piccole formiche laboriose, che abitano un’anonima sfera composta di terra ed acqua. Personalmente (cosa che ogni singolo abitante di questo pianeta dovrebbe fare) mi sento in dovere di ringraziare l’universo, che per una serie molto fortunata di eventi che hanno portato ad un altrettanto fortunato equilibrio fra materia ed energia (situazione che farebbe impallidire il più coraggioso bookmaker inglese) mi permette di essere qui, in questo istante, a scrivere questo testo.
L’essere umano, tuttavia, non è solo un gran miscuglio di molecole complesse che dialogano in modo tale da permetterci di non smaterializzarci: l’uomo è molto di più, è un essere pensante. E’ un viaggiatore. Ed è un sognatore.
Ecco che alcuni uomini con grandi menti e disposti a seguire sentieri oscuri, che vanno ben oltre la nostra possibilità di immaginazione, ci hanno regalato la teoria delle stringhe e quella dell’inflazione caotica. Insomma, in parole povere hanno fornito all’umanità la dimostrazione matematica, teorica, dell’esistenza di universi paralleli al nostro.
Proprio dall’immaginazione di tre fotografi, volta ad esplorare delle possibili ipotesi di universi paralleli, prende vita questa esposizione. Il lavoro di Riccardo Bandiera, Francesco Romoli e Paolo Vergnano parte da contesti a noi familiari, per poi decontestualizzarli e successivamente ricontestualizzarli in situazioni nuove, anomale, stranianti e tuttavia, infine, verosimili.
Riccardo Bandiera (1973), nella serie “Atlas over arteries”, utilizza il corpo umano nella sua accezione più pura e minimale: nell’universo immaginato da Bandiera il corpo nudo diventa paesaggio, le pieghe della cute divengono dolci declivi, sui quali si posano e vivono innocenti insetti, resi dal fotografo i reali protagonisti della composizione.
Anche Paolo Vergnano (Asti, 1969), nelle sue “Stanze”, premia la bellezza e la purezza della fauna: nell’universo da lui immaginato la presenza umana è quasi del tutto assente, o meglio dell’essere umano vi è solo il lontano ricordo di quello che è stato. L’uomo ha abbandonato (si è forse estinto?) ciò che un tempo aveva costruito e che costituiva uno degli elementi più preziosi della sua vita: la dimora, il focolare. Tali rovine di un tempo passato riprendono però vita grazie allo splendore abbagliante di giraffe, zebre, volatili, ora padroni della scena e di nuovo, così come per Bandiera, assoluti protagonisti.
Il paesaggio ritorna anche nei lavori di Francesco Romoli (Pisa, 1977): l’artista toscano immagina un mondo nettamente diviso in due. La serie “Bi-polar” presenta famose architetture con le quali tutti noi abbiamo familiarità (anche solo per averle viste in cartolina o su qualche rivista di viaggi). Al di sotto di esse, però, nelle loro viscere, strutture oniriche compaiono inaspettate a creare un gioco dei doppi. L’universo di Romoli si regge sulla contrapposizione, tra bene e male, Paradiso e Inferno, realtà e finzione, etereo e carnale.
Un elemento ricorrente accomuna i lavori dei tre: l’assenza dell’elemento temporale. Le fascinazioni di Bandiera, Romoli e Vergnano si collocano in uno spazio-tempo indefinito, sembrano ai nostri occhi momenti infiniti, o meglio ogni singola opera rappresenta un mondo a sè, chiuso, finito.
Non c’è un altrove, solo un indecifrabile “qui” in un non meglio definito momento nel tempo.
Una cosa è certa: il nostro universo non è il solo, e gli universi immaginati dai tre artisti potrebbero trovarsi distanti anni-luce nel tempo e nello spazio, oppure essere ad un respiro da noi.
03
maggio 2018
Riccardo Bandiera / Francesco Romoli / Paolo Vergnano – Multiverso
Dal 03 al 27 maggio 2018
fotografia
Location
EVVIVANOE’
Torino, Via Giuseppe Grassi, 16, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Grassi, 16, (Torino)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19,30;
il sabato mattina dalle 10,30 alle 13;
in altri orari solo su appuntamento.
Vernissage
3 Maggio 2018, h 18,30
Autore
Curatore